davenrk Inviato Venerdì alle 09:38 Inviato Venerdì alle 09:38 1 ora fa, Titian ha scritto: è un costrutto artificiale non solo fatto dalla tecnica di registrazione ma anche dal posizionamento dei diffusori e acustica del posto d'ascolto. Si potrebbe anche aggiungere il componenti dell'impianto. Ho scritto, con parole diverse, la stessa cosa. Rimane comunque un "parametro" molto importante, che ognuno di noi valuta, quando ascolta un impianto. 1 ora fa, Titian ha scritto: Più scena sonora non è necessariamente da interpretare come "più credibile" ma sicuramente come "a me piace di più". Certamente è più spettacolare per moltissime persone. L'estetica del suono nel corso degli anni si è evoluta avendo come obiettivo una certa "spettacolarizzazione". Anche io condivido il tuo pensiero a riguardo.
Titian Inviato Venerdì alle 09:55 Inviato Venerdì alle 09:55 3 minuti fa, davenrk ha scritto: Rimane comunque un "parametro" molto importante, che ognuno di noi valuta, quando ascolta un impianto. È importante perché è un fattore spettacolare o almeno che può essere spettacolosa. Questo per diversi motivi. Dà la credenza che sia più reale perché collima finalmente con quel che vediamo e gli occhi hanno un valore più importante nella scala dei nostri sensi. Quindi con questo assumiamo che il nostro sistema di riproduzione si diventato nettamente migliore e quindi automaticamente siamo molto più felici e fieri di noi stessi. Fino ad un certo punto è anche vero, la scena sonora di una radiolina è sicuramente meno reale di un impianto con componenti selezionati e diffusori di una certa grandezza. In questi discorsi bisogna eliminare casi estremi. 13 minuti fa, davenrk ha scritto: L'estetica del suono nel corso degli anni si è evoluta avendo come obiettivo una certa "spettacolarizzazione". Non solo l'estetica del suono ma tante altre cose nella vita, anche nella musica stessa (interpretazione per esempio). C'è una paura matta di essere "noiosi", che altre persone possano considerarti noioso. Stiamo andando nella direzione che le persone devono scappare sempre di più dal luogo dove vivono nel presente.
one4seven Inviato Venerdì alle 10:52 Inviato Venerdì alle 10:52 4 ore fa, OLIMPIA2 ha scritto: @one4seven mi riferivo all'ascolto dal vivo Altro sport.
one4seven Inviato Venerdì alle 10:56 Inviato Venerdì alle 10:56 1 ora fa, Vmorrison ha scritto: Nel suono sintetico non cerco niente. Difficile comprendere non solo l’immagine. Male. Il suono sintetico sullo stereo funziona esattamente come il suono degli strumenti ripreso. Anche perché lo stereo mica lo sa cosa sta suonando
Vmorrison Inviato Venerdì alle 11:17 Inviato Venerdì alle 11:17 24 minuti fa, one4seven ha scritto: Male. Il suono sintetico sullo stereo funziona esattamente come il suono degli strumenti ripreso. Anche perché lo stereo mica lo sa cosa sta suonando Ovviamente era estremizzazione 👍… il suono sintetico neanche li vede i microfoni…diciamo che se ne accorgono le orecchie
Giannimorandi Inviato Venerdì alle 11:33 Inviato Venerdì alle 11:33 @one4seven purtroppo a volte anche il fonico non sa cosa sta suonando, per questo ci sono registrazioni che fanno schifo, ma di solito diciamo che riescono a settare al meglio
dec Inviato Venerdì alle 11:37 Inviato Venerdì alle 11:37 2 ore fa, captainsensible ha scritto: @Vmorrison ti faccio un esempio. Ho un disco di musica elettronica con un suono di synth che va da sx a dx. Se ascolto a occhi aperti il suono va da dx a sx e viceversa. Se ascolto a occhi chiusi mi sembra che il suono percorra un ellisse. Premesso che e' un suono sintetico, quale e' l'immagine che intendeva proporre chi ha fatto il disco? CS Considerando che chiunque abbia fatto il disco puo´solo decidere se il suono va piu´a dx o più´a sx, direi che la risposta è scontata.
Titian Inviato Venerdì alle 12:43 Inviato Venerdì alle 12:43 1 ora fa, dec ha scritto: Considerando che chiunque abbia fatto il disco puo´solo decidere se il suono va piu´a dx o più´a sx, direi che la risposta è scontata. e questo lo decide in base alle caratteristiche del suo impianto e ambiente d'ascolto (o la maggior parte in base a quello che sente attraverso le sue cuffie). Chi ascolta con altre cose avrà una certa differenza. Il punto è che gli audiofili credono poi che se si sente più a sx o dx separando di più con un altro suono (strumento), creando una scena più aperta, la qualità della sua riproduzione sia migliore.
best_music Inviato Venerdì alle 14:58 Inviato Venerdì alle 14:58 Ripensavo a questa discussione mercoledì pomeriggio ascoltando Šostakovič suonato dalla Roma Sinfonietta all' auditorium dell' università di Tor Vergata, un ambiente con una discreta acustica ma del tutto privo di accorgimenti sofisticati, diciamo poco più di una normale aula universitaria, dove mi trovavo seduto più o meno al centro della sala, a poco più di una decina di metri dal palco. : Parliamo quindi di un ensamble di tipo sinfonico ma con una ventina di artisti sul palco compresi i solisti ospiti. : La scena sonora sonora percepita era questa, e vi anticipo che è molto simile a quanto mi capita di percepire dalle buone incisioni: : 1) il suono degli strumenti che suonano all' unisono una data linea melodica delle varie che compongono il brano si amalgama: non percepisco cioè ciascun singolo strumento ma il suono complessivo: spazialmente la fonte non è ben definita perché gli strumenti sono tanti. 2) il posizionamento degli strumenti che suonano note basse "di accompagnamento" (non so come definirlo, non ho studiato musica) - nello specifico contrabasso e due violoncelli collocati dalla parte opposta dei violini - si percepisce nettamente in termini spaziali, presumo perché sono pochi strumenti e ciò che suonano per sua natura si distingue dal resto 3) gli strumenti solisti (un piano ed una tromba nello specifico) sono spazialmente perfettamente collocati : Ascoltando brani registrati con una buona resa spaziale ho la stessa sensazione, cioè che la identificazione di diverse sorgenti sonore nello spazio sia - o forse "debba" essere, perché così vuole l'autore - funzionale alla percezione della struttura armonica del brano. : Tipicamente in un concerto per solo e orchestra, sento chiaramente dove è il solista quando questo suona la sua esclusiva linea melodica, per poi "perderlo" nella massa orchestrale quando suona all' unisono con gli altri. : Quanto meno ciò è quello che percepisco sia dal vivo che nelle buone incisioni e, nella mia infinita ignoranza, tutto ciò mi aiuta a capire che diamine sto ascoltando, mentre nell' ascolto da un sistema audio mediocre, che pure è ugualmente in grado di trasmettere le emozioni più istintive questa parte del piacere di ascolto manca. : E' un po' come quella che nelle arti figurative si chiama materia cosa che interpreto come tutto ciò che riesco a percepire dall' opera quando le sono di fronte di persona, al di là quanto (forma, colore, luci ed ombre e perfino le dimensioni) in qualche modo posso percepire da una fotografia o da una riproduzione a stampa della stessa opera. 1
Dufay Inviato Venerdì alle 15:21 Inviato Venerdì alle 15:21 4 ore fa, Vmorrison ha scritto: Van non si capisce una mazza. È C'est Venise di Toto Cutugno?
Dufay Inviato Venerdì alle 15:30 Inviato Venerdì alle 15:30 32 minuti fa, best_music ha scritto: Ripensavo a questa discussione mercoledì pomeriggio ascoltando Šostakovič suonato dalla Roma Sinfonietta all' auditorium dell' università di Tor Vergata, un ambiente con una discreta acustica ma del tutto privo di accorgimenti sofisticati, diciamo poco più di una normale aula universitaria, dove mi trovavo seduto più o meno al centro della sala, a poco più di una decina di metri dal palco. : Parliamo quindi di un ensamble di tipo sinfonico ma con una ventina di artisti sul palco compresi i solisti ospiti. : La scena sonora sonora percepita era questa, e vi anticipo che è molto simile a quanto mi capita di percepire dalle buone incisioni: : 1) il suono degli strumenti che suonano all' unisono una data linea melodica delle varie che compongono il brano si amalgama: non percepisco cioè ciascun singolo strumento ma il suono complessivo: spazialmente la fonte non è ben definita perché gli strumenti sono tanti. 2) il posizionamento degli strumenti che suonano note basse "di accompagnamento" (non so come definirlo, non ho studiato musica) - nello specifico contrabasso e due violoncelli collocati dalla parte opposta dei violini - si percepisce nettamente in termini spaziali, presumo perché sono pochi strumenti e ciò che suonano per sua natura si distingue dal resto 3) gli strumenti solisti (un piano ed una tromba nello specifico) sono spazialmente perfettamente collocati : Ascoltando brani registrati con una buona resa spaziale ho la stessa sensazione, cioè che la identificazione di diverse sorgenti sonore nello spazio sia - o forse "debba" essere, perché così vuole l'autore - funzionale alla percezione della struttura armonica del brano. : Tipicamente in un concerto per solo e orchestra, sento chiaramente dove è il solista quando questo suona la sua esclusiva linea melodica, per poi "perderlo" nella massa orchestrale quando suona all' unisono con gli altri. : Quanto meno ciò è quello che percepisco sia dal vivo che nelle buone incisioni e, nella mia infinita ignoranza, tutto ciò mi aiuta a capire che diamine sto ascoltando, mentre nell' ascolto da un sistema audio mediocre, che pure è ugualmente in grado di trasmettere le emozioni più istintive questa parte del piacere di ascolto manca. : E' un po' come quella che nelle arti figurative si chiama materia cosa che interpreto come tutto ciò che riesco a percepire dall' opera quando le sono di fronte di persona, al di là quanto (forma, colore, luci ed ombre e perfino le dimensioni) in qualche modo posso percepire da una fotografia o da una riproduzione a stampa della stessa opera. Esattamente. Io faccio anche l'esempio del libro con una buona o cattiva traduzione. Buona traduzione equivalente a buon impianto e buona registrazione più vicinanza al libro in lingua originale. Cattiva traduzione che vuol dire cattivo impianto o cattiva registrazione maggiore lontananza dal libro in lingua originale
Dufay Inviato Venerdì alle 16:33 Inviato Venerdì alle 16:33 4 minuti fa, Vmorrison ha scritto: @Dufay non ti innervosire…1959 Ah ti sei dato al genere Granny... Non arriverai mai alla passione per il vecchiume di Alexis però Per me solo gente viva e dischi non più vecchi di me. 1
Titian Inviato Venerdì alle 16:55 Inviato Venerdì alle 16:55 1 ora fa, best_music ha scritto: mi trovavo seduto più o meno al centro della sala, a poco più di una decina di metri dal palco. Ecco, adesso se ti fossi seduto 3-4 file in diertro o più in avanti, spostato verso sinistra o destra, avresti sentito un poco differente a dipendenza dall'acustica della sala. Il punto è che nonostante queste differenze (anche dinamica o amalgamazione/chiarezza) più o meno lievi, non avrebbe cambiato niente nel discorso musicale che avresti potuto ascoltare completamente. Solo se una persona si fissa completamente sul dover sentire in un modo ben preciso non godrebbe più la musica ma penserebbe tutto il tempo alla "cattiva" qualità sonora che non è altro che differente dalle sue aspettative. Ma anche con questo discorso ci sono casi estremi: sedendosi in un angolo in fondo ad una sala non trattata può veramente risultare in un disastro sonoro perdendo molto dell'interpretazione.
ilmisuratore Inviato Sabato alle 10:43 Autore Inviato Sabato alle 10:43 18 ore fa, Vmorrison ha scritto: @Dufay non ti innervosire…1959 È un disco con tutti gli elementi ben discernibili, il palcoscenico rimane confinato entro la scatola sonora dei diffusori...ma è profondo Dinamica molto buona compromessa dal rumore di fondo che risulta piuttosto evidente
best_music Inviato Sabato alle 14:04 Inviato Sabato alle 14:04 18 ore fa, Titian ha scritto: se ti fossi seduto 3-4 file in dietro o più in avanti, Non sarei così drastico ma è chiaro che la posizione conta, mettiamola così: quando ascolti musica riprodotta sei virtualmente seduto nei posti migliori, se poi questo è ottenuto con degli artifici (ad esempio registrando in studio un gruppo di strumenti per volta per poi dare un effetto di spazialità in fase di mixaggio) l' importante è che il risultato sia quello di una coerenza tra ciò che ti viene fatto ascoltare e la struttura (passami i termini che uso, non sono un tecnico) armonica del brano.
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