Vai al contenuto
Melius Club

Ve la ricordate Paola Concia?


Messaggi raccomandati

briandinazareth
Inviato

Ricordiamo ai più distratti che la politica della tatcher non ha portato alcun vantaggio economico in uk mentre ha causato molti danni ai servizi pubblici e un enorme impatto sociale.  

 

Ci sono i numeri. 

 

Troppa ideologia fa male

  • Melius 1
gibraltar
Inviato
23 ore fa, Jack ha scritto:

Ma il chiunque ha diritto, dovere e legittimazione totale a governare

@audio2

Lo sapevo che qualcuno avrebbe subito travisato: ho detto forse il contrario? Ho forse sostenuto che, secondo le regole del "gioco" questo governo non sia pienamente legittimo?

No, ho semplicemente espresso un dato di fatto incontrovertibile: NON è stato votato dalla maggioranza degli italiani (intesi come aventi diritto al voto) come falsamente sostiene la PdC. E non ho nemmeno azzardato ipotesi sulle eventuali preferenze politiche degli astenuti, che nessuno di noi conosce 

 

Roberto M
Inviato
24 minuti fa, Dufay ha scritto:

Ma chi cacchio è Paola Concia? . Ammazza oh se la critica viene da una così siamo messi male

C’è quella di Galli della Loggia che mi sembra cogliere nel segno.

Io faccio il tifo per una opposizione seria, per il bene di tutti e dello stesso centro destra.

Ecco qualche estratto dell’articolo, che condivido pienamente

 

https://www.corriere.it/opinioni/25_ottobre_23/democrazia-gli-errori-a-sinistra-9d1b459c-d964-45db-958f-7482abae7xlk.shtml?refresh_ce
 

 

Democrazia, gli errori a sinistra

di Ernesto Galli della Loggia| 23 ottobre 2025

Le nuove sfide per il mondo progressista. Quale strada percorrere? Dalla scelta dipendono l’identità e il programma È importante puntare su proposte concrete e accettare la pluralità

Dopo l’accostamento fatto da Elly Schlein tra l’attentato a Sigfrido Ranucci e l’«estrema destra» al governo, con conseguente proclamazione della «democrazia a rischio», è forse giunto il momento che la sinistra italiana, i suoi politici e i suoi elettori, i suoi intellettuali e i suoi giornalisti, decidano una buona volta in che Paese pensano di abitare. Se nell’Italia reale — e cioè in un Paese mediamente democratico, mediamente amante della pace; mediamente maschilista (ma pure femminista); mediamente interessato all’eguaglianza ma attaccato alle diseguaglianze che ci fanno comodo; in un Paese con un diffuso tasso di evasione fiscale e d’inosservanza delle regole (peraltro distribuito in egual misura tra i cittadini di destra e di sinistra) — oppure in un altro Paese, in un’altra Italia. Cioè nell’Italia dei loro discorsi di oppositori duri e puri: un’infelice contrada dove per l’appunto la democrazia è a rischio, dove ai più, dunque, non importerebbe nulla della libertà, di pensare, dire, scrivere, leggere o vedere quello che gli pare, non interesserebbe molto continuare a votare per il partito che vogliono, o se invece preferiscono essere spiati e intercettati dal potere, essere governati da un governo di potenziali oppressori o di politici mediamente democratici.

È importante per la sinistra decidere in quale Paese vive, decidere che cosa è l’Italia di oggi.

Infatti dalla risposta dipende una questione cruciale: la sua identità politica stessa, e di conseguenza anche la sua offerta elettorale. Dipende cioè se la sinistra si considera essenzialmente come la sola speranza rimasta della democrazia italiana, come il fulcro del nuovo necessario Cln all’insegna di una «nuova Resistenza», o se invece, più modestamente (realisticamente?) essa pensa di doversi dotare di un programma elettorale, diciamo così normale. Un programma, per capirci, tipo quale politica estera adottare e con quali alleanze, chi tassare e quanto, quali investimenti pubblici promuovere, cosa fare riguardo all’immigrazione o alla sicurezza e altre questioncelle del genere. E con tale programma invece di rischiare di andare a via Tasso andare alle urne. 
È opportuno farsene una ragione: la democrazia obbliga tutti a una cosa sgradevolissima. Ad accettare l’idea che esistono gli «altri», i quali hanno quasi sempre il vizio di non pensarla come noi senza che ci sia verso di fargli cambiare idea. E per giunta non la pensano come noi anche se nessuno li obbliga, e magari non ci guadagnano niente. Eppure è così. Ma non è frutto della reazione alle porte: è il carattere misteriosamente multiforme dell’umanità. Sicché se si vuole arrivare a prendere tutti insieme una decisione non c’è che un’alternativa: o la guerra civile o contarsi. Cioè la democrazia: accettare l’esistenza degli altri e delle loro idee sperando, se si perde, nel prossimo giro e cercando di esserci con idee e proposte più convincenti di quelle dell’avversario.

È precisamente quest’idea competitiva della democrazia, di una gara dove i valori e i programmi più diversi sono tutti eguali ai nastri di partenza — nel senso che ciascuno ovviamente pensa che i propri siano i migliori ma in realtà non esiste alcuna misurazione oggettiva che possa comprovarlo —, è questa idea che la sinistra ha difficoltà ad accettarePerché essa è convinta che, a differenza di quelli dei suoi concorrenti, i propri valori, le proprie proposte, solo essi sono dalla parte del giusto. Per una ragione che spazza via ogni dubbio: perché sono eticamente superiori, aspirano al bene, sono espressione del bene contro il male, come del resto essa stessa ama pensare di essere. Mentre agli avversari, si capisce, è riservata in ogni caso la sgradevole parte di rappresentanti del male.….…..
Ma l’eticizzazione della politica se può servire benissimo quando si arriva agli estremi, quando il male c’è veramente e perciò serve commuovere le folle per portarle sulle barricate, quando invece si vivacchia nel tran tran democratico, come noi più o meno vivacchiamo, allora sortisce un solo effetto: di ridurre la politica a declamazione. Cioè di mettere il dire al posto del fare, la retorica al posto del ragionamento, le parole vuote al posto delle proposte concrete. Ma la retorica e il grido non hanno mai aperto la via del successo a nessuno. Sono una droga che molto spesso uccide.

 

 

  • Melius 1
Inviato
15 minuti fa, gibraltar ha scritto:

NON è stato votato dalla maggioranza degli italiani (intesi come aventi diritto al voto)

è sta roba qui che non ha senso. 

Sarebbe anche ora di sostituire questa espressione con interessati al voto.

Non siamo interessati al voto.

Chi non è interessato al voto non conta. È come un francese o un boliviano. Tra quelli a cui interessa scegliere la maggioranza ha scelto quanto c’è ora.

Dopo di questo c’è solo il disegnino gibra 😁

Inviato
6 minuti fa, Roberto M ha scritto:

la guerra civile o contarsi.

Concordo esattamente su questo punto per tutto l'occidente a partire dagli USA/Trump, questa è la domanda fondamentale per la sx o per quello che rimane, ovvio che le due opzioni non possono stare insieme, una danneggia l'altra, cosa si vuole fare?

a) la guerra civile contro l'inaccettabile/male assoluto

b) seguire un approccio democratico e cercare di recuperare consenso, consenso perso a livelli preoccupanti

Inviato
21 minuti fa, Roberto M ha scritto:

C’è quella di Galli della Loggia che mi sembra cogliere nel segno.

Io faccio il tifo per una opposizione seria, per il bene di tutti e dello stesso centro destra.

Ecco qualche estratto dell’articolo, che condivido pienamente

 

https://www.corriere.it/opinioni/25_ottobre_23/democrazia-gli-errori-a-sinistra-9d1b459c-d964-45db-958f-7482abae7xlk.shtml?refresh_ce
 

 

Democrazia, gli errori a sinistra

di Ernesto Galli della Loggia| 23 ottobre 2025

Le nuove sfide per il mondo progressista. Quale strada percorrere? Dalla scelta dipendono l’identità e il programma È importante puntare su proposte concrete e accettare la pluralità

Dopo l’accostamento fatto da Elly Schlein tra l’attentato a Sigfrido Ranucci e l’«estrema destra» al governo, con conseguente proclamazione della «democrazia a rischio», è forse giunto il momento che la sinistra italiana, i suoi politici e i suoi elettori, i suoi intellettuali e i suoi giornalisti, decidano una buona volta in che Paese pensano di abitare. Se nell’Italia reale — e cioè in un Paese mediamente democratico, mediamente amante della pace; mediamente maschilista (ma pure femminista); mediamente interessato all’eguaglianza ma attaccato alle diseguaglianze che ci fanno comodo; in un Paese con un diffuso tasso di evasione fiscale e d’inosservanza delle regole (peraltro distribuito in egual misura tra i cittadini di destra e di sinistra) — oppure in un altro Paese, in un’altra Italia. Cioè nell’Italia dei loro discorsi di oppositori duri e puri: un’infelice contrada dove per l’appunto la democrazia è a rischio, dove ai più, dunque, non importerebbe nulla della libertà, di pensare, dire, scrivere, leggere o vedere quello che gli pare, non interesserebbe molto continuare a votare per il partito che vogliono, o se invece preferiscono essere spiati e intercettati dal potere, essere governati da un governo di potenziali oppressori o di politici mediamente democratici.

È importante per la sinistra decidere in quale Paese vive, decidere che cosa è l’Italia di oggi.

Infatti dalla risposta dipende una questione cruciale: la sua identità politica stessa, e di conseguenza anche la sua offerta elettorale. Dipende cioè se la sinistra si considera essenzialmente come la sola speranza rimasta della democrazia italiana, come il fulcro del nuovo necessario Cln all’insegna di una «nuova Resistenza», o se invece, più modestamente (realisticamente?) essa pensa di doversi dotare di un programma elettorale, diciamo così normale. Un programma, per capirci, tipo quale politica estera adottare e con quali alleanze, chi tassare e quanto, quali investimenti pubblici promuovere, cosa fare riguardo all’immigrazione o alla sicurezza e altre questioncelle del genere. E con tale programma invece di rischiare di andare a via Tasso andare alle urne. 
È opportuno farsene una ragione: la democrazia obbliga tutti a una cosa sgradevolissima. Ad accettare l’idea che esistono gli «altri», i quali hanno quasi sempre il vizio di non pensarla come noi senza che ci sia verso di fargli cambiare idea. E per giunta non la pensano come noi anche se nessuno li obbliga, e magari non ci guadagnano niente. Eppure è così. Ma non è frutto della reazione alle porte: è il carattere misteriosamente multiforme dell’umanità. Sicché se si vuole arrivare a prendere tutti insieme una decisione non c’è che un’alternativa: o la guerra civile o contarsi. Cioè la democrazia: accettare l’esistenza degli altri e delle loro idee sperando, se si perde, nel prossimo giro e cercando di esserci con idee e proposte più convincenti di quelle dell’avversario.

È precisamente quest’idea competitiva della democrazia, di una gara dove i valori e i programmi più diversi sono tutti eguali ai nastri di partenza — nel senso che ciascuno ovviamente pensa che i propri siano i migliori ma in realtà non esiste alcuna misurazione oggettiva che possa comprovarlo —, è questa idea che la sinistra ha difficoltà ad accettarePerché essa è convinta che, a differenza di quelli dei suoi concorrenti, i propri valori, le proprie proposte, solo essi sono dalla parte del giusto. Per una ragione che spazza via ogni dubbio: perché sono eticamente superiori, aspirano al bene, sono espressione del bene contro il male, come del resto essa stessa ama pensare di essere. Mentre agli avversari, si capisce, è riservata in ogni caso la sgradevole parte di rappresentanti del male.….…..
Ma l’eticizzazione della politica se può servire benissimo quando si arriva agli estremi, quando il male c’è veramente e perciò serve commuovere le folle per portarle sulle barricate, quando invece si vivacchia nel tran tran democratico, come noi più o meno vivacchiamo, allora sortisce un solo effetto: di ridurre la politica a declamazione. Cioè di mettere il dire al posto del fare, la retorica al posto del ragionamento, le parole vuote al posto delle proposte concrete. Ma la retorica e il grido non hanno mai aperto la via del successo a nessuno. Sono una droga che molto spesso uccide.

 

 

Galli della Loggia è la persona più antipatica a pelle che io conosca ma faccio fatica a dargli torto .

Sop più o meno le cose che penso da un po' 

  • Melius 2
gibraltar
Inviato

Mi sa che il disegnino lo devo fare a te, Jack, non so più come spiegarlo....

Comunque ci stiamo fossilizzando su questa parte del mio post, perdendo di vista ciò che veramente volevo evidenziare: ribadisco, si pretende a gran voce una "opposizione seria" e un programma politico valido per governare il paese. E invece la dimostrazione che questi ingredienti non sono attrattivi per i potenziali elettori è il fatto che ci sia questo governo, che una "opposizione seria" non l'ha mai fatta e un programma politico non lo ha mai presentato agli elettori, se non slogan e panzane stellari che ho già citato.

Evidentemente agli elettori di dx piace essere presi per scemi e godono quando chi eleggono fa il contrario di ciò che aveva promesso loro.

Al resto degli elettori (di sinistra,di centro, astenuti, etc.), no.

 

  • Melius 1
Roberto M
Inviato
40 minuti fa, indifd ha scritto:

b) seguire un approccio democratico e cercare di recuperare consenso, consenso perso a livelli preoccupanti

Che poi è il famoso metodo di @audio2

Non ti piace una legge ?

Ti candidi alle elezioni, le vinci, e cambi la legge.

Pretendere di governare senza voti chiamando irresponsabilmente all insurrezione nelle piazze urlando al “fascista”, fondendosi pure con i filo Hamas antisemiti che “hitler doveva finire il lavoro” e’ l’altra opzione.

Io, sinceramente, spero che questa sinistra si rinsavisca.

 

Roberto M
Inviato
32 minuti fa, Dufay ha scritto:

Galli della Loggia è la persona più antipatica a pelle che io conosca

E’ pure interista. 

Roberto M
Inviato
32 minuti fa, gibraltar ha scritto:

Evidentemente agli elettori di dx piace essere presi per scemi e godono quando chi eleggono fa il contrario di ciò che aveva promesso loro.

Ma no.

Semplicemente facciamo la tara tra gli slogan di propaganda e la politica urlata rispetto alle intenzioni reali e al governo vero.

Non capisco invece gli elettori di SX, che quando il CDX fa provvedimenti che loro stessi condividevano (pensioni, riduzione del debito pubblico, riduzione del costo del lavoro, abolizione del RDC ecc.) protestano lo stesso.

C’è un approccio da tifosi di squadra di calcio.

Io ragiono diversamente, quando una forza al governo governa bene e fa leggi che mi piacciono li voto, non mi importa se sono di Destra o di Sinistra, infatti ho pure votato in passato il PD di Renzi e Calenda.

  • Haha 1
Inviato
10 minuti fa, Roberto M ha scritto:

E’ pure interista. 

Allora mi sta simpatico

Inviato
59 minuti fa, gibraltar ha scritto:

Al resto degli elettori (di sinistra,di centro, astenuti, etc.), no.

😂😂😂

Banchi a rotelle, monopattini, sardine, lgbt.. lgbtq+.. lgbtquia+, la swha, vietar crocefissi, gaypride a gogò, quota 110, reddito di cittadinaza ecc ecc

Effettivamente tutte cose per cui non sono stati presi per scemi 😁

Inviato
34 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Ti candidi alle elezioni, le vinci,

La parte più illuminata della sx che però legittimamente non intende cambiare di una virgola è già arrivata alla conclusione che sono perdenti in modo strutturale in occidente nel 2025, ovvero non hanno speranze nelle urne per un bel po' di tempo con i programmi/leader attuali e degli ultimi 20 anni

Inviato
2 ore fa, Dufay ha scritto:

Ma chi cacchio è Paola Concia?

Una specie di capezzolone al contrario

Inviato
31 minuti fa, Roberto M ha scritto:

questa sinistra si rinsavisca.

La mancanza di una alternativa se a breve rende felice i vincenti, nel medio e lungo periodo diventa garanzia di peggioramento della gestione dei  vincenti per mancanza di alternativa potabile, questo è un problema enorme anche per i destri illuminati che aspirano ad avere la migliore dx e non solo quello che passa il convento

  • Melius 1
gibraltar
Inviato
1 minuto fa, tigre ha scritto:

😂😂😂

Banchi a rotelle, monopattini, sardine, lgbt.. lgbtq+.. lgbtquia+, la swha, vietar crocefissi..

Effettivamente tutte cose per cui non sono stati presi per scemi 😁

A parte che non mi pare siano state proposte di governo, ma comunque, se qualcuno, nel suo programma, inserisce la volontà di portare a una uguaglianza di diritti per tutte le persone che (per religione, cultura, orientamento sessuale, etc.) sono diverse da me non mi sento preso in giro, ma anzi arricchito;se qualcuno fa un video al volante con lo Stato che, con le sembianze di un rapinatore, "rapina" le accise, si.

Il monopattino elettrico, che non mi pare sia stato imposto per legge, è uno dei mezzi più favolosi, economici non inquinanti, per spostarsi in città e anche qui non vedo dove sia la presa in giro. Al contrario la vedo quando si modifica un codice della strada in maniera totalmente illogica o, promettendo legalità e rispetto delle leggi, si fa un decreto inutile contro il pericolosissimo fenomeno dei rave party e poi si condonano milioni di tasse evase alla faccia dei contribuenti onesti.

La "schwa" non è stata manco questa una proposta di legge, ma l'idea di qualcuno che nemmeno io condividevo: a mio avviso, questa sì, risibile, ma non meno di un ministro del governo che va dicendo che l'acqua rappresenta un pericolo per la salute al pari o superiore al vino!

Cosa mi dimentico? Ah, si, i famosi "banchi a rotelle" su cui si è fatto tanto clamore da parte dei soliti giornali scandalistici. Banchi che non sono stati imposti a nessuno ma indicati come libera scelta didattica per gli istituti che avessero voluto avvalersene: e si che la Ministra, che a differenza della nostra PdC si lasciava sempre intervistare ha dato in ogni dove tutte le spiegazioni del caso. Ma questo ai soliti giornali in cattiva fede, naturalmente non è mai interessato, continuando a fare campagne di disinformazione come loro solito.

Insomma, come si vede in tutti i governi possono esserci anche inciampi,ma il livello di pressappochismo, faciloneria e incompetenza raggiunto da questo non si era mai visto.

Però, se continuano a governare, è naturalmente colpa degli altri.

  • Melius 1
Inviato
20 minuti fa, indifd ha scritto:

non intende cambiare di una virgola è già arrivata alla conclusione che sono perdenti in modo strutturale in occidente nel 2025, ovvero non hanno speranze nelle urne per un bel po' di tempo con i programmi

indifd, inutile girarci attorno stanno bene all' opposizione che hanno un centesimo dei problemi

e guadagnano uguale.

salvo poi lamentarsi che i gaddivi fascio legaioli li tengono fuori dal poltroname e dalle decisioni.

ma vorrei anche vedere, che questi qua già hanno fatto una finanziaria che nemmeno quando

c'era bertinotto.

Inviato
20 minuti fa, Plot ha scritto:

Una specie di capezzolone al contrario

Li ha introflessi? Basta succhiare che spuntano fuori .


  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Membro Attivo
      911
      911 ha ottenuto un badge
      Membro Attivo
    • Badge del Vinile Oro
      OLIMPIA2
      OLIMPIA2 ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Oro
    • Ottimi Contenuti
      shoegazer_82
      shoegazer_82 ha ottenuto un badge
      Ottimi Contenuti
    • Contenuti Utili
      jakob1965
      jakob1965 ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Membro Attivo
      stefra0609
      stefra0609 ha ottenuto un badge
      Membro Attivo
×
×
  • Crea Nuovo...