luckyjopc Inviato 23 Marzo 2021 Autore Inviato 23 Marzo 2021 @analogico_09 si condivido un dialogo tra cielo e terra tra Dio e l’uomo. Con tecniche prospettiche nel suono e nel canto che trovano ideale ubicazione nelle chiese veneziane che monteverdi ben conosceva. Gli inglesi hanno trattato bene quel repertorio ( pickett , Parrott gardiner) 1
SuonoDivino Inviato 24 Marzo 2021 Inviato 24 Marzo 2021 Gregorio allegri. Ovverosia il Miserere. Il Canone, si pensa a Pachelbel, il Boléro, Ravel ovviamente, il Minuetto, Boccherini, e il Miserere??, Allegri obviously, cantore e poi maestro di cappella alla Sistina. C'è una storia dietro il miserere di allegri. Il papa dell'epoca ne era cosi fiero che emise una bolla, appositamente, nella quale vietata, sotto minaccia di scomunica, di trascrivere e portare fuori dalla cappella sistina il suddetto miserere. Poi arrivò Mozart, 12 anni, che fregandosene altamente della bolla e del papa lo ascoltò e ne fece la trascrizione a memoria (si dice non sbagliando neanche una nota), trascrizione che fu poi pubblicata dal musicografo Charles Burney.
luckyjopc Inviato 24 Marzo 2021 Autore Inviato 24 Marzo 2021 Bella la storia di Mozart, mi pare che Mozart lo ritenesse un capolavoro; poi si spostò da Roma a Napoli con il padre,ma non trovo altrettanto interessante la musica che gli proposero . Tempo fa sui radio tre proposero un bel documentario di cappelletto sugli anni italiani di amadeus
SuonoDivino Inviato 24 Marzo 2021 Inviato 24 Marzo 2021 2 minuti fa, garmax1 ha scritto: @SuonoDivino che esecuzione è del Miserere? Non ho capito la domanda?
luckyjopc Inviato 24 Marzo 2021 Autore Inviato 24 Marzo 2021 L’incoronazione di poppea, ricordo una storica rappresentazione integrale al festival della valle d’itria,oltre quattro ore di musica.
garmax1 Inviato 24 Marzo 2021 Inviato 24 Marzo 2021 2 minuti fa, SuonoDivino ha scritto: 5 minuti fa, garmax1 ha scritto: @SuonoDivino che esecuzione è del Miserere? Non ho capito la domanda Ogni post è correlato da quantomeno una descrizione o fotografia della copertina del disco da cui si evincono gli esecutori? Nel caso del tuo post su Allegri non riesco a leggere i complessi vocali. Grazie
SuonoDivino Inviato 24 Marzo 2021 Inviato 24 Marzo 2021 53 minuti fa, garmax1 ha scritto: Ogni post è correlato da quantomeno una descrizione o fotografia della copertina del disco da cui si evincono gli esecutori? Nel caso del tuo post su Allegri non riesco a leggere i complessi vocali. Grazie Società, ecc. Recorded At – Prieuré De Vivoin Copyright (c) – Auvidis Accrediti Baryton – James Gowings Bass Vocals, Music Director – Bernard Fabre-Garrus Composed By – Gregorio Allegri Organ [orgue positif] – Dominique Ferran Soprano Vocals – Ruth Holton (2), Susan Hamilton (2) Tenor Vocals – Edmond Hurtrait, Jean-François Chiama, Thierry Bréhu Voice [haute-contre] – Jean-Louis Comoretto, Raoul Le Chenadec Il gruppo vocale si chiama A SEI VOCI, scritto sulla copertina. Note Enregistrement réalisé dans le cellier du Prieuré de Vivoin, en novembre 1993 1
garmax1 Inviato 24 Marzo 2021 Inviato 24 Marzo 2021 16 ore fa, analogico_09 ha scritto: ., l'effetto ad eco, "imitativo", ricorrente nelle musiche di Monteverdi, anche nelle sacre; nel Vespro della Beata Vergine vi sono momenti di grande suggestione, si raggiunge il sublime... Sul "cantus firmus" del tenore (bravissimo Sandro Naglia) ... cornetto e violini, archi, basso continuo giocano con gli effetti ad eco .. un dialogo tra cielo e terra, corpo e anima - Gardiner Il Monteverdi di Gardiner con video del tenore Naglia, mi ha portato ad ascoltare parte del vespro integrale presente su you tube. Leggendo i commenti a parte gli elogi sperticati tipici di youtube ho letto anche alcune critiche, alcuni sostenevano che erano presenti troppi abbellimenti vocali e strumentali quasi romantici. Ho notato anche io la differenza tra Gardiner e Alessandrini ma ci sono alcune recenti esecuzioni su Qobuz talmente asciutte da far apparire un coro un gruppo di 2/3 cantanti. Cosa ne pensate di queste esecuzioni filologiche 2.0?
Membro_0013 Inviato 24 Marzo 2021 Inviato 24 Marzo 2021 @Luckyjodue , la vicenda del bellissimo duetto "Pur ti miro" dall'Incoronazione di Poppea è affascinante, ed ha dato adito a svariate ipotesi. Che il duetto non sia di Monteverdi è ormai certo: d'altra parte pare ormai assodato che nell'Incoronazione di Poppea ci sia ben poco di Monteverdi, mentre è certo che vi sono tracce sicure di Sacrati e Cavalli, forse di Ferrari. Io ho affrontato cinque anni fa il problema in un editoriale che ha fatto un po' di "rumore": http://www.operadisc.com/vis_tutto.php?id3=206. Ma l'anno dopo, discutendone con Leonardo Garcia Alarcon, egli mi aveva annunciato di avere in serbo "sorprese". Le sorprese sono arrivate nel 2019, quando è stata data a Versailles, naturalmente con la direzione di Leonardo, "La finta pazza" di Francesco Sacrati, opera del 1641, quindi anteriore di qualche mese rispetto all'Incoronazione di Poppea, che presenta in comune con quest'ultima parecchia (e dico davvero tanta) musica. Fra l'altro so, dalle mie "solite" fonti, che di questa rappresentazione - incrociando le dita - dovrebbe uscire un DVD. Quindi l'aggiornamento attuale propenderebbe per un'opera a più mani, in cui gli interventi più consistenti dovrebbero essere di Cavalli (almeno il 50%) e di Sacrati (il 25-30%) ed il resto... chissà, forse anche Monteverdi, seppure in minima parte. Ma, venendo al duetto, esso è contenuto in un'opera di Benedetto Ferrari, anch'essa anteriore rispetto all'Incoronazione di Poppea, ma di quest'opera la musica è perduta e ne possediamo soltanto il libretto. Il compianto Alan Curtis ne dedusse che il duetto era ed è di Benedetto Ferrari, ma i dubbi della musicologia attuale (me compreso che non sono un musicologo ma un "detective" 😉)derivano dagli aspetti stilistici: il duetto è stilisticamente di Cavalli, e lo è con la stessa certezza con la quale si attribuirebbe un dipinto a Caravaggio. Infatti, nell'opera di Cavalli "La virtù de' strali d'Amore", anch'essa di qualche mese precedente rispetto all'Incoronazione di Poppea, vi è un duetto la cui musica è vicinissima a "Pur ti miro", tanto da sembrarne una specie di calco. Quindi potrebbe essere stato possibile che Cavalli abbia composto una musica "nuova" su un testo preesistente, cosa che d'altronde era prassi comune nel '600. Dov'è la verità? Di certo il duetto non è di Monteverdi. Rimane il ballottaggio 😄 tra Ferrari e Cavalli.
luckyjopc Inviato 24 Marzo 2021 Autore Inviato 24 Marzo 2021 Grazie dell' intervento Don Giuseppe, essendo un semplice appassionato non conoscevo queste vicende filologiche, nè le sospettavo, visto che comunemente nei programmi di concerto il duetto viene indicato come tratto dall'Incoronazione di Monteverdi(ancora quest'estate in un bel concerto della Mingardo). 1
garmax1 Inviato 24 Marzo 2021 Inviato 24 Marzo 2021 Il 21/3/2021 at 08:52, gpb-new ha scritto: butto lì...c'è gran parte della musica vocale dei secoli a venire E do questo disco scoperto per caso su qobuz ora? 1
Membro_0013 Inviato 24 Marzo 2021 Inviato 24 Marzo 2021 @garmax1 possiedo il CD Round M. Per quanto non sia "strettamente filologico", è un gran bel sentire. Roberta Mameli è una grande cantante, e il compianto Claudio Cavina riesce ad unire strumenti d'epoca e gruppo jazz con grande abilità, e con un risultato affascinante e gradevolissimo. Fra l'altro, nel periodo in cui è uscito questo CD, il gruppo La Venexiana di Cavina era in tour con Roberta Mameli. Io assistetti al concerto dato a Venaria Reale, e fu molto divertente ascoltare l'esecuzione del Lamento della Ninfa, che - pur senza strumentisti jazz - Roberta Mameli eseguì con le medesime inflessioni jazzistiche del disco, con un risultato straniante ma di grande fascino.
Gabrilupo Inviato 24 Marzo 2021 Inviato 24 Marzo 2021 @analogico_09 Grazie ad un caro amico ebbi modo di andare a sentire Rogers in concerto tantissimi anni fa (forse più di trenta) qui a Palermo. Non era più un ragazzo ma voce ancora gagliarda. Forse fece anche Possente spirto.
Membro_0013 Inviato 24 Marzo 2021 Inviato 24 Marzo 2021 L'aria con il "daccapo" rappresenta il "marchio di fabbrica" della vocalità nel Barocco maturo. I primi esempi li ritroviamo tuttavia già nel '600, grazie a quel Francesco Cavalli che rappresenta il vero padre dell'opera italiana nel senso moderno del termine, per aver dato vita - nel corso della sua lunga e fortunata carriera - a tutti i "topoi" teatrali e musicali che ne costituiranno l'essenza nei secoli successivi. È una grande aria col daccapo di dimensioni già handeliane quella in cui nell'Ercole Amante, dopo un appassionato recitativo accompagnato, Dejanira canta la sua disperazione dopo avere scoperto il tradimento del marito Ercole. Qui la vediamo interpretata da una grande giovane stella del canto barocco come Giuseppina Bridelli.
analogico_09 Inviato 25 Marzo 2021 Inviato 25 Marzo 2021 Il 23/3/2021 at 15:14, Luckyjodue ha scritto: il duo seraphim Perdomani Lucky, non sono misogino, anzi.., ma questa esecuzione non mi piace.., le cantanti "belano", brave, mica che non, ma vibrano alla grande.., lo stile, il "tono" di questo brano ha un languore tra new -age di "marca" e la sensulità mondana del "duetto dei fiori" della Lamkè.., eccessivamente enfatico. E' un "numero" del Vespro molto difficile, apparentemente immediato e seduttivo che bisogna tuttavia saper "governare" senza lasciarsi prendere la mano dalla "teatralità" che pure c'è ed emerge naturalmente da sè, senza bisogno di rinforzarla. Preferisco l'"asciuttezza", la trasparenza, il più misurato fervore espressivo di un Alessandrini; anche Gardiner fa bene (nella versione "live" registrata in San Marco) con qualche "concessione" allo "spettacolo" (ma è un po' nel suo carattere, quindi non di rado mi lascia molto perplesso...) Eccellente anche Fasolis con un cast di cantanti ragguardevole.
analogico_09 Inviato 25 Marzo 2021 Inviato 25 Marzo 2021 Il 24/3/2021 at 08:32, Luckyjodue ha scritto: Mozart lo ritenesse un capolavoro; poi si spostò da Roma a Napoli con il padre,ma non trovo altrettanto interessante la musica che gli proposero . Tempo fa sui radio tre proposero un bel documentario di cappelletto sugli anni italiani di amadeus Strano.., è dal terreno fertile dei musicisti della scuola "napoletana" che Mozart trovò anche fonte di ispirazione... Se riesci a trovarlo, è molto raro e misconosciuto, neppure io nonostante i tanti appostamenti sono riuscito a beccarlo dopo averlo visto al cinema, se non lo conoscessi già c'è un delizioso "piccolo" film sul ragazzo Mozart arrivato a Bologna per un esame... prendo da Wiki la sinossi 1770. Il quattordicenne Mozart compie un viaggio a Bologna per sostenere un esame all'Accademia dei Filarmonici. Il giovane Mozart è accompagnato dal padre Leopold e viene ospitato dai conti Pallavicini. "Amadè", come viene chiamato familiarmente da tutti, è però interessato anche alla natura e a tutto ciò che lo circonda: fa amicizia (dopo una iniziale diffidenza) con il figlio del conte e si innamora di una quindicenne abitante nelle vicinanze. Questa libertà è destinata però a durare poco: l'esame è ormai prossimo e in caso di esito positivo Mozart riprenderà il suo viaggio. Io la dico un po' più completa, tanto non c'è spoiler, non è un giallo. In realtà come da titolo del film, si crea una sorta di "triangolo ideale, platonico, tra i due ragazzetti e la ragazzetta... Mozart era così felice di vivere come dovrebbe vivere un ragazzo della sua età, e non come voleva il "commendatore", suo padre, che pur di restare il giorno dell'esame sbagliò volutamente una prova di armonia, se non ricordo male, ma la commissione si rese conto che un tal genio non avrebbe mai potuto commettere un tale errore e lo "promossero" ugualmente... Mozart tornò a girare l'europa insieme al padre che lo esibiva come un fenomeno da baraccone... Ovviamente Mozart non era tale, ma la "meccanica" nella capoccia avida e malata di Leopoldo era quella... Scusate l'OT ma mangiando vien l'appetito... 😉
luckyjopc Inviato 25 Marzo 2021 Autore Inviato 25 Marzo 2021 Sì ricordavo l’episodio della quindicenne bolognese dalla trasmissione di cappelletto sul viaggio in Italia. Poi ricordo anche del fatto narrato da cappelletto che recandosi a Napoli Mozart assistette a qualche opera di Ciccio De majo , compositore allora in voga e non ne rimase entusiasta almeno quanto lo era stato di allegri udito a Roma . Certo è a proposito dello stile napoletano che in qualche modo Mozart ne fu influenzato non saprei dire in quale misura ,ma ad esempio certe opere di paisiello ricordano la maniera di Mozart
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