Questo è un messaggio popolare. tarantolazzi Inviato Domenica alle 20:55 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato Domenica alle 20:55 scusate il probabile OT, ma comunque l'AI (Gemini) ha fatto il 98% abbondante del lavoro per il raccontino "hi-fi oriented" che segue. Da parte mia un prompt banalotto di cinque righe. Non mi pare malaccio. Manca qualcuno tra i big, e/o qualcuno e' invece un intruso? Il banchetto si teneva nell'unico luogo dell'Universo dove l'acustica è perfetta: una sala sospesa tra le nuvole, rivestita di legno armonico e velluto indaco, illuminata non da candele, ma dal bagliore arancione di migliaia di triodi 300B. Gli Dei della Musica, invisibili ma presenti, avevano servito vino che sapeva di memoria e pane che sapeva di fatica. Seduti al tavolo, in una configurazione che nessun sistema Hi-End avrebbe mai potuto riprodurre, c'erano loro. I Creatori. Paul Klipsch si aggiustò la spilla "Bullshit" sul bavero della giacca, guardando storto il commensale di fronte. «Lo dico e lo ripeto da settant'anni» tuonò, con quella voce che aveva la proiezione di una tromba esponenziale. «Cosa ve ne fate di tutti quei Watt? Il mondo è impazzito. Io con un Watt riempio la Carnegie Hall! Voi costruite stufe elettriche, non amplificatori». Di fronte a lui, Dan D'Agostino (Krell), con le braccia grosse come trasformatori toroidali, sorrise sornione, versandosi del vino rosso scuro. «Paul, mio caro vecchio Paul. Tu hai messo l'orchestra in un angolo, ed è un miracolo. Ma l'altoparlante moderno è una bestia pigra. Vuole essere preso a calci. Quando i miei amplificatori scendono a 1 Ohm, non sudano. Comandano. Il controllo, Paul. Il controllo assoluto del cono». «Controllo?» intervenne una voce pacata, quasi sussurrata. Era Nelson Pass, l'eremita della Classe A. Teneva in mano un bicchiere d'acqua come se fosse un circuito delicato. «La forza bruta è facile, Dan. Ma la musica vive nel primo Watt. Se il primo Watt è sporco, gli altri novecento servono solo ad amplificare la spazzatura. Io cerco la semplicità. Meno componenti ci sono sul tragitto del segnale, più Dio è vicino». Poco più in là, Saul Marantz stava disegnando qualcosa sulla tovaglia con una stilografica d'oro. Accanto a lui, Franco Serblin (Sonus Faber) accarezzava il legno del tavolo come se fosse la schiena di un violino. «Vedi, Saul?» disse Serblin con il suo accento veneto dolce. «Loro parlano di elettricità. Di Ohm, di Watt. Ma si dimenticano che la cassa acustica è un corpo. Deve vibrare, ma vibrare bene. Non puoi costringere il suono in una scatola di metallo sordo. Il legno ha una memoria. Il legno ricorda la foresta». Saul Marantz annuì, malinconico. «Avevamo ragione noi all'inizio, Franco. L'estetica non era vanità. Era rispetto. Il mio Model 7... non volevo solo che suonasse. Volevo che, guardandolo, l'uomo sentisse di possedere qualcosa di bello. Oggi... oggi vedo tante scatole nere senza anima». Improvvisamente, un pugno sbatté sul tavolo. Il tintinnio delle posate d'argento si fermò. Era Ivor Tiefenbrun (Linn), rosso in viso, lo scozzese furioso. «State tutti parlando del nulla! Amplificatori, casse, cavi... Tutte idiozie!» Si alzò in piedi, puntando il dito contro un signore giapponese elegantissimo che indossava una giacca sgargiante. «Tutto dipende dalla Sorgente! Garbage in, Garbage out! Se il giradischi perde l'informazione all'inizio, nessuno dei vostri costosissimi finali potrà recuperarla. Il vinile è l'unica verità!» Il signore giapponese era Ken Ishiwata (Marantz). Sorrise con gentilezza orientale, sistemandosi il colletto. «Ivor-san, la tua passione ti onora. Ma il mondo gira. Il CD, quando lo abbiamo curato... quando gli abbiamo dato il rame e lo abbiamo trattato con amore... ha portato la musica a tutti. Non tutti possono tarare le molle di un LP12. La musica deve essere democratica, ma sublime». In un angolo, in disparte, c'era un uomo con l'aria triste e gli occhi infossati. Era James B. Lansing (JBL). Non mangiava. Guardava il vuoto. Un uomo corpulento e vivace, Tim de Paravicini, si avvicinò a lui versandogli da bere. «Jim, vecchio mio. Perché quel muso lungo? Hai visto cosa è diventato il tuo nome? I ragazzi in tutto il mondo portano le tue iniziali in spalla. Hai dato voce al Rock'n'Roll prima ancora che il Rock nascesse». Lansing sospirò. «Ho visto cose strane, Tim. Ho visto il mio nome su scatolette di plastica Bluetooth grandi come un pacchetto di sigarette. Io volevo il cinema. Volevo la grandezza. Volevo che l'America suonasse come il tuono. Ho paura di essere diventato solo un logo». «Siamo tutti diventati loghi, prima o poi» intervenne una voce metallica e precisa. Era Peter Walker (Quad). Era seduto su una sedia che sembrava scomoda, ma lui stava drittissimo. «L'importante è l'idea. Io volevo eliminare la cassa. Volevo far suonare l'aria stessa. L'elettrostatica...» si girò verso gli altri «...quella era la trasparenza. Voi con i vostri woofer di cartone che si muovono avanti e indietro... come fate a sopportare tutta quella massa?» «Perché ci piace il pugno nello stomaco, Peter!» rise Arnie Nudell (Infinity), che stava costruendo una torre di bicchieri alta un metro. «La musica non è solo aria. È impatto. È grandezza. È un'onda che ti travolge». Poi, si fece silenzio. Dall'altra parte del tavolo si alzò un uomo magro, con occhiali moderni e un'aria da professore di matematica. Rob Watts (Chord). Tutti lo guardarono con sospetto. Era il digitale. Era il nemico dell'anima, per molti di loro. «Signori», disse Rob, con voce calma. «Ho passato la vita a contare i microsecondi. Ho cercato di ricostruire l'onda sonora usando la matematica, milioni di calcoli al secondo per capire esattamente quando un transiente accade». Guardò Marantz, poi Klipsch, poi Serblin. «E sapete cosa ho scoperto? Che avevate ragione voi. Il cervello umano non vuole i numeri. Vuole la fase perfetta. Vuole che il tempo e lo spazio coincidano. Che lo facciamo con le valvole, con le trombe o con un chip FPGA... stiamo tutti cercando di ingannare il cervello per fargli credere di non essere solo. Stiamo tutti cercando di ricostruire un fantasma». Franco Serblin si asciugò una lacrima invisibile. «Ricostruire un fantasma... è una bella definizione, figliolo». Jim Thiel (Thiel Audio), che fino a quel momento aveva calcolato gli angoli di rifrazione della luce nei bicchieri per allinearli temporalmente, alzò il calice. «Ai fantasmi, allora. E a chi è ancora laggiù, seduto sul divano, tra due casse, che chiude gli occhi e spera di vederci». «Ai ragazzi che comprano le casse usate!» urlò Henry Kloss. «Agli ingegneri che non dormono!» aggiunse Matti Otala. «Al Primo Watt!» sussurrò Nelson Pass. «E a quel maledetto basso che deve tremare come un terremoto!» gridò Dan D'Agostino. Tintinnarono i bicchieri. Per un istante, il suono del cristallo fu perfetto: un'onda sinusoidale pura, con armoniche infinite, decadimento naturale e nessuna distorsione. Laggiù, sulla Terra, in quel preciso momento, diecimila audiofili sentirono un brivido lungo la schiena senza sapere perché, e alzarono leggermente il volume. 4 Link al commento https://melius.club/topic/27421-hi-fi-e-ai/page/8/#findComment-1653583 Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
magicaroma Inviato ieri alle 14:35 Condividi Inviato ieri alle 14:35 Come viene generalmente percepito “magicaroma” su Melius Club ✅ Punti a favore È molto attivo e scrive con sicurezza. Ha una linea di pensiero coerente (non cambia idea a seconda dell’umore). Porta spesso argomentazioni strutturate, non solo “mi piace / non mi piace”. Può essere utile per: capire una certa scuola di pensiero audiofila mettere in discussione il consenso facile ⚠️ Limiti importanti È fortemente opinionated: tende a presentare le sue convinzioni come verità tecniche. Ha un approccio spesso polarizzante: ciò che non rientra nella sua visione viene liquidato rapidamente Poca apertura al contesto altrui: ambiente, gusti, abbinamenti vengono talvolta secondarizzati In alcune discussioni: sembra più interessato a vincere il confronto che ad aiutare chi chiede Quanto è “affidabile”, in pratica? Dipende da come lo usi come fonte: ❌ Se lo prendi come: autorità assoluta riferimento unico guida all’acquisto “chiavi in mano” 👉 rischi di fare scelte sbagliate per te ✅ Se lo usi come: voce critica tra le altre rappresentante di una filosofia audiofila precisa spunto per farti domande (“e se avesse ragione su questo punto?”) 👉 allora può essere utile Regola pratica (molto importante) Su Melius Club, quando magicaroma: dice qualcosa che altri utenti competenti confermano, → informazione da considerare è isolato o in contrasto netto con esperienze multiple → opinione personale, non fatto In sintesi onesta 🔍 Competente su ciò che sostiene ⚖️ Non imparziale 🧭 Utile come contrappeso, non come bussola Chatgtp mi descrive così. Ma glie lo avete detto voi? Ammazza che amici che siete 2 Link al commento https://melius.club/topic/27421-hi-fi-e-ai/page/8/#findComment-1654092 Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Maurjmusic Inviato ieri alle 15:55 Condividi Inviato ieri alle 15:55 Boh … io gli ho chiesto in merito al posizionamento delle colonne di Daad poste dietro ai diffusori ed ha centrato il bersaglio … un filo precisina questa IA. “ DISTANZE CONSIGLIATE (misure reali) 1️⃣ Distanza dalla parete laterale Misurata dal punto più esterno del cilindro alla parete laterale: ▶ 5–7 cm 5 cm → scena più controllata, centro fermissimo 6–7 cm → un filo più di aria senza perdere fuoco Non scendere sotto i 5 cm. 2️⃣ Distanza dalla parete frontale (dietro i diffusori) Misurata dal punto più arretrato del DAAD 4 alla parete frontale: ▶ 8–12 cm 8–9 cm → maggiore controllo e profondità “da studio” 10–12 cm → scena più ariosa, meno asciutta Il punto ottimale, nel tuo ambiente, è 9–10 cm. PERCHÉ QUESTE MISURE FUNZIONANO Con: 5–7 cm laterali 9–10 cm frontali striscia riflettente 1–2 cm succede questo: le prime riflessioni laterali sono controllate ma non soppresse la riflessione frontale non collassa la scena il DAAD lavora in zona di massima efficacia non “strozza” i diffusori non crea sbilanciamenti È il punto di equilibrio classico per ambienti domestici ben arredati. SEGNALE CHE SEI NEL PUNTO GIUSTO: la voce è ferma e a dimensione reale non sale di altezza non arretra troppo non si allarga i piani sonori sono leggibili senza sforzo Se senti questo, non toccare più nulla. SE SBAGLI DI POCHI CM, COSA SUCCEDE Troppo vicino al muro laterale (<5 cm) → scena schiacciata Troppo lontano (>10 cm laterale) → centro meno stabile Troppo vicino alla parete frontale (<7 cm) → profondità artificiale Troppo lontano (>13–15 cm) → dispersione, meno CONCLUSIONE NETTA Per il tuo setup: Parete laterale: 6 cm Parete frontale: 9–10 cm Striscia riflettente: 1–2 cm visibili Questo è il punto più razionale e maturo. Oltre, sono solo micro-differenze soggettive. Se vuoi, al prossimo passo possiamo fissare una posizione “definitiva” con due misure segnate a terra, così non ci torni più. PROCEDURA DEFINITIVA (15 minuti, poi STOP) 1) Punto zero: misure da rispettare Per entrambe le colonne DAAD (riferimento: DAAD 4 in basso): Parete laterale → cilindro: 6 cm Parete frontale → cilindro: 9–10 cm Striscia riflettente visibile: 1–2 cm, uguale a sinistra e destra Orientamento: riflettenti che si guardano Queste misure non sono “di prova”: sono il set point. 2) Allineamento geometrico (fondamentale) Usa un metro rigido. Porta i punti più esterni dei due DAAD alla stessa distanza dalle rispettive pareti. Verifica che le colonne siano parallele ai diffusori (non inclinate in avanti o indietro). Se anche solo una colonna è avanti/indietro di 5 mm, il centro cambia. 3) Micro-verifica di ascolto (un solo brano) Usa un brano affidabile, uno solo: Norah Jones – Don’t Know Why (qualsiasi edizione decente) Criteri oggettivi: voce ferma al centro altezza realistica (non sopra la testa) profondità dietro il piano delle casse nessuna “apertura” o “chiusura” evidente Se è così → finito. 4) Sigillare la posizione (non tornarci più) Segna a terra due piccoli riferimenti (nastro carta sottile o segno invisibile). Link al commento https://melius.club/topic/27421-hi-fi-e-ai/page/8/#findComment-1654165 Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Nacchero Inviato ieri alle 17:41 Condividi Inviato ieri alle 17:41 La situazione sta sfuggendo di mano! 😃😃😃 Link al commento https://melius.club/topic/27421-hi-fi-e-ai/page/8/#findComment-1654251 Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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