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Melius Club

Impresa...umana... antieconomica?


Oste onesto

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Inviato
5 ore fa, extermination ha scritto:

una " buona" rendita finanziaria " perpetua"

peccato che non esista in realtà...

Inviato
35 minuti fa, maxnalesso ha scritto:

Qui si tratta di rimettere al centro l' Uomo e non il profitto fine a se stesso:

da un lato: perché?

dall’altro: il profitto non è mai fine a se stesso, è fine per l’uomo che ne trae agio materiale. Sia chi lo genera, il profitto, sia chi ne gode di riflesso (spese e tasse del “profittatore”)

St’idea che si sia tutta una comunità di filosofi meditatori mi fa sorridere.

Occorre lavoro e fatica per percorrere più o meno indenni la parabola della vita e occorro o attività di ogni genere, a volte piacevolissime a volte “pesanti” da svolgere. 

È sempre stato così perché diversamente non funziona, ogni volta che qualcuno ha provato a stravolgere il corso naturale delle cose il danno è stato ben più grande del presunto vantaggio ricercato.

Oste onesto
Inviato
1 ora fa, maxnalesso ha scritto:

Qui si tratta di rimettere al centro l' Uomo e non il profitto fine a se stesso:  è un cambiamento di mentalità radicale che dovrebbe essere valutato con attenzione dai cosiddetti "manager".

Infatti, hai colto il topic.

Lo dico da un po', e, guarda caso, il report è di Deloitte e l'articolo del Sole 24h.

Da rifletterci sul serio!

extermination
Inviato
1 ora fa, Oste onesto ha scritto:

Deloitte

Già!  Quelli del Business Process Reengineering & Automation - all inclusive (vale a dire  indicatori di performance inclusi -per l'eccellenza del proprio business) 

 

Inviato
23 minuti fa, extermination ha scritto:

l'eccellenza del proprio business

… che mette al centro l’uomo 😁. 👍
Manco gli antichi greci dell’età dell’oro mettevano l’uomo al centro fine a se stesso: infatti mentre platoneggiavano avevano gli schiavi che si occupavano del loro “conquibus” (e a differenza dei romani non avevano manco “un istituto” per cui lo schiavo poteva riscattarsi)

 

  • Melius 2
Inviato

Il 70% del tempo che si passa al lavoro è sprecato per discutere con incompetenti e deficienti, riunioni inutili, dispendiose e stancanti che portano solo a uno spreco di energie fisiche e nervose…se sei davvero competente e in grado di risolvere i problemi aziendali puoi permetterti di lavorare il giusto e soprattutto solo quando serve…

Pare che Von Moltke abbia affermato:

 

"Divido i miei Ufficiali in quattro categorie: gli intelligenti, gli stupidi, i volenterosi ed i pigri.
Ogni Ufficiale possiede almeno due di queste qualità.
Quelli che sono intelligenti e volenterosi sono idonei ad alti incarichi nello Stato Maggiore.
Si possono impiegare anche gli stupidi ed i pigri per i compiti di routine.
L’uomo che è ad un tempo intelligente e pigro è idoneo alla più alta funzione di comando: ha il temperamento ed il sangue freddo indispensabile per far fronte a tutte le circostanze e approntare le corrette strategie.
Ma chi sia contemporaneamente stupido e volenteroso costituisce un grave pericolo e deve essere immediatamente destituito perché non farà altro che danni…

 

 

Inviato
18 ore fa, Oste onesto ha scritto:

Da rifletterci sul serio!

Ma la conclusione di quel ragionamento quale dovrebbe essere?

Che le aziende dovrebbero occuparsi di far star bene i propri dipendenti anche a costo di danneggiare il proprio business riducendo i propri utili? 

Inviato
1 ora fa, maurodg65 ha scritto:

le aziende dovrebbero occuparsi di far star bene i propri dipendenti anche a costo di danneggiare il proprio business riducendo i propri utili? 

No, le aziende dovrebbero  occuparsi di far star bene i propri dipendenti perchè il loro business possa migliorare.

Inviato
Adesso, buranide ha scritto:

No, le aziende dovrebbero  occuparsi di far star bene i propri dipendenti perchè il loro business possa migliorare.

Perfetto, ma cosa ci sarebbe di innovativo allora? 

Inviato
Adesso, maurodg65 ha scritto:

ma cosa ci sarebbe di innovativo allora? 

In Italia molto, considerando che il modello piú diffuso è quello del padre/padrone...

  • Melius 1
Inviato
1 minuto fa, buranide ha scritto:

In Italia molto, considerando che il modello piú diffuso è quello del padre/padrone...

Non direi, anche e soprattutto perché a quanto mi pare di aver capito il modello di riferimento è la grande azienda e non l’artigiano o il commerciante.

extermination
Inviato
44 minuti fa, buranide ha scritto:

di far star bene i propri dipendenti

Quali sono, a tuo insindacabile giudizio, i principali parametri cui far riferimento  per dererminare con un ragionevole grado di oggettività quanto stanno bene ( o non stanno bene) i dipendenti in un' azienda?

 

Inviato
13 ore fa, ferdydurke ha scritto:

Il 70% del tempo che si passa al lavoro è sprecato per discutere con incompetenti e deficienti, riunioni inutili, dispendiose e stancanti che portano solo a uno spreco di energie fisiche e nervose…se

Ma esattamente,  dov'è che lavorate?

 

Inviato
5 ore fa, maurodg65 ha scritto:

mi pare di aver capito il modello di riferimento è la grande azienda e non l’artigiano o il commerciante.

Il problema in Italia è appunto che il modello del padre padrone è applicato anche in aziende strutturate e non soltanto nelle 'botteghe' artigiane.

Inviato
5 ore fa, extermination ha scritto:

principali parametri cui far riferimento  per dererminare con un ragionevole grado di oggettività quanto stanno bene ( o non stanno bene) i dipendenti in un' azienda?

Ad esempio percentuale di assenteismo? Se sono contento del mio 'ambiente' di lavoro non tendo a restare a casa in malattia al minimo mal di schiena o raffreddore.

Inviato

Ho fatto sia il manager di medio livello che “il padrone” (dove volendo si può licenziare già solo se uno ti guarda storto)
Ci sono tanti modelli organizzativi e comportamentali che hanno un loro “perché”.

Dall’azienda totalmente anarchica in cui non sono assegnati né ruoli, né luoghi e nemmeno stipendi (esistono) all’azienda organizzata su modelli mutuati dalla struttura militare (era famosa Eli Lilly nei case study). 
Ho avuto fortuna, piacere e modo di parlarne più volte con Mimmo De Masi forse massimo sociologo del lavoro italiano
Dipende tutto da cosa si vuole ottenere: i colpi di genialità innovativa tipico dei sistemi anarchici o la costanza di output dei sistemi molto regolati (output di minore qualità ma costante e riproducibile).

Come sempre il meglio sta nel mezzo e l’abilità manageriale di mixare i due estremi secondo condizioni quadro fa la differenza. Io ho sempre tendenzialmente privilegiato il primo tipo per il mio contesto. 
I dipendenti bisogna che stiano comunque in zona confort in ambo gli estremi altrimenti i risultati di ogni tipo organizzazione vanno a ramengo comunque

Inviato
3 minuti fa, ferdydurke ha scritto:

multinazionale farmaceutica

Capisco… 😀


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