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Melius Club

Un impianto per la musica sinfonica


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Inviato

@Elements esatto è quel che dico anch'io in giro. 😁   Io gioco molto su quel fatto e ho la stanza acusticamente trattata da professionisti. Cioè loro hanno fatto le misurazioni e ho eseguito i lavori su loro istruzione.

Se si vuole avere un risultato analoga a quella della sala da concerto bisogna includere l'acustica della propria sala d'ascolto e in modo professionale. Mica le sale da concerto che frequento lo hanno fanno gente come me.

Nell'acustica applicata per l'hifi a casa ci sono misure (minime e massime) su cui si basano i professionisti. Qusesto soprattutto per dar risalto al suono diretto dai diffusori e anche per tener conto di caratteristiche psicoacustiche dell'essere umano.

Inviato

È bene ricordare che siamo in riproduzione audio dove si parla di  impianti che hanno il compito di farci ascoltare per intero e fedelmente il registrato. La musica live è un evento a se che finisce nel momento dell'applauso finale e le emozioni avute dipendono da molti fattori  dell'audizione. Il tema della discussione è come riprodurre al meglio le incisioni di sinfonica, non mescoliamoli con altre cose. 

 

  • Melius 1
Inviato

@senek65 verissimo, capitato qualche volta e la cosa più imbarazzante è quando ti interpellano e ti dicono:" vero che sono stati bravissimi " ed io che non sono per niente d'accordo :" ehm, si non male....." 

  • Haha 1
Inviato
4 minuti fa, 51111 ha scritto:

È bene ricordare che siamo in riproduzione audio dove si parla di  impianti che hanno il compito di farci ascoltare per intero e fedelmente il registrato.

Ottimo, palla che prendo di rimbalzo visto che siamo in ambito della musica classica sinfonica.

Un modo notevole per poter sapere la fedeltà del proprio impianto è prendere lo spartito in mano e verificare che il vostro impianto riproduce tutte le note dello spartito con la notazione scritta. Quindi i pizziccati si sentono pizzicati, legati si sentono come legati, semicromi ecc ecc, e che si sentono i gruppi orchestrali ben definiti nella loro posizione. Questo è la prima cosa che un tecnico del suono ma soprattutto direttore d'orchestra verifica con la partitura in mano. Questi sono fatti che si possono verificare. Tutto il resto come grandezza , dinamica, ecc ecc dovrebbero arrivare dopo.

  • Melius 1
Inviato

@Titian sono d'accordo, in realtà ogni casa discografica ha un suo modo di incidere la musica, "deutsche grammphon", "decca", "philips" ecc. si distinguono in modo netto e non ha senso parlare del concerto live, lo stesso verrà riprodotto in modo diverso a secondo dell'ingegnere del suono, no del direttore d'orchestra. Karajan per esempio con D.G. ha un suono diverso da Decca, quindi il ruolo del tecnico del suono prevale. 

Inviato

Ripropongo Wilson Sabrina + Accu 480 + sorgente a gusto

 

Ma si sa qualcosa sul fortunato  futuro possessore dell'impianto? Ha già ascoltato qualcosa? Prenotato ascolti da qualche parte? Preferenze? Valvole? Transistor? Classe A? Diffusori  classici o planari?

Inviato

vedete allora che ad ascoltare gigi d'alessio, nino d' angelo e i neo melodici in generale può anche avere un senso.

  • Haha 1
Inviato
53 minuti fa, 51111 ha scritto:

La musica live è un evento a se che finisce nel momento dell'applauso finale

Certo parliamo pure del dado, tanto il vitello lo abbiamo già ammazzato…

Inviato
52 minuti fa, prometheus ha scritto:
1 ora fa, 51111 ha scritto:

La musica live è un evento a se che finisce nel momento dell'applauso finale

Certo parliamo pure del dado, tanto il vitello lo abbiamo già ammazzato…

E chi può contestare quello che dici, di fatto però è del dado che si discute qui. 

Inviato

@Oasi ora ci sono elettroniche Nagra al posto dei D'Agostino.

Ma che siete della zona? 

 

 

Comunque si sta buttando di nuovo in caciara!

Inviato

@51111 sono perfettamente d’accordo.

In questo specifico caso tuttavia il destinatario dell’impianto è un melomane, probabilmente poco interessato all’hi-fi, che vorrebbe dilettarsi a casa con il suo repertorio preferito…

Un paio di considerazioni.

Primo, difficilmente si avvicinerà alla riproduzione dell’evento musicale con le aspettative dell’audiofilo medio, che generalmente non ha l’impianto per sentire la musica ma ascolta la musica per tarare l’impianto.

Secondo. Di conseguenza quasi tutte le considerazioni fatte in queste 16 pagine potrebbero valere meno di zero. In genere musicisti classici e melomani, gente provvista di salda e immensa Cultura musicale, fruiscono del messaggio sonoro in maniera del tutto diversa rispetto al mero appassionato audiofilo (scusate la franchezza) e i fattori tecnici molte volte passano in secondo piano. Ho amici che ascoltano quasi esclusivamente grandi interpreti del passato in registrazioni a dir poco penose ma dense di importanza storica e culturale.

I due approcci possono a mio avviso essere complementari (raramente imho) ma non è questo il caso mi pare di capire.

Per questo motivo ritengo che il riscontro con l’evento reale, in questa discussione, sia imprescindibile. Il rischio è di ritrovarsi con un impianto che segua benissimo le logiche della riproduzione Hi-end, ma risulti inadatto alle esigenze dell’ascoltatore. 

Inviato
2 minuti fa, prometheus ha scritto:

segua benissimo le logiche della riproduzione Hi-end, ma risulti inadatto alle esigenze dell’ascoltatore. 

 

Si -.. una coppia ampli- diffusori che abbia un anima precisa - sappia riprodurre bene musica sinfonica e operistica in 20 metri quadri. Quindi oggetti importanti  ma non mastodontici - un insieme di grazia, forza e raffinatezza - altrimenti l'appassionato in questione credo scapperà a gambe levate

Inviato
20 minuti fa, prometheus ha scritto:

sono perfettamente d’accordo.

In questo specifico caso tuttavia il destinatario dell’impianto è un melomane, probabilmente poco interessato all’hi-fi, che vorrebbe dilettarsi a casa con il suo repertorio preferito…

Un paio di considerazioni.

Primo, difficilmente si avvicinerà alla riproduzione dell’evento musicale con le aspettative dell’audiofilo medio, che generalmente non ha l’impianto per sentire la musica ma ascolta la musica per tarare l’impianto.

Secondo. Di conseguenza quasi tutte le considerazioni fatte in queste 16 pagine potrebbero valere meno di zero. In genere musicisti classici e melomani, gente provvista di salda e immensa Cultura musicale, fruiscono del messaggio sonoro in maniera del tutto diversa rispetto al mero appassionato audiofilo (scusate la franchezza) e i fattori tecnici molte volte passano in secondo piano. Ho amici che ascoltano quasi esclusivamente grandi interpreti del passato in registrazioni a dir poco penose ma dense di importanza storica e culturale.

I due approcci possono a mio avviso essere complementari (raramente imho) ma non è questo il caso mi pare di capire.

Per questo motivo ritengo che il riscontro con l’evento reale, in questa discussione, sia imprescindibile. Il rischio è di ritrovarsi con un impianto che segua benissimo le logiche della riproduzione Hi-end, ma risulti inadatto alle esigenze dell’ascoltatore. 

Tutto condivisibile, i miei dischi sono orientati all'interprete, no alla tecnica. Li ascolto per come sono  registrati e per nessun motivo mi verrebbe in testa di ascoltarli diversamente da come sono, non farei altro che peggiorare le cose. 

Se l'impianto è impostato bene, qualsiasi incisione è godibile e non si sente il bisogno di modificare.

Inviato
2 ore fa, Ggr ha scritto:

l'evento reale è finito quando entra nei microfoni che lo registrano. Dopo si tratta di riprodurre al meglio cosa c'è inciso

 

In realtà i tecnici del suono sanno che il disco verrà ascoltato in cuffia come in un normale salotto. 

Se riproduci un brano con dei monitor attivi e li ascolti a 2 metri ad esempio, non dico che ascolti male, anzi ascolti in maniera simile a quanto sentivano i tecnici con i near field monitor in studio. Ma ci sono vie migliori e musicali che aiutano a ricreare un po' di acustica e verosimiglianza. Un violino ascoltato a 2 metri non è un granché. A me piace ad esempio il posto verso il fondo della platea perché enfatizza i bassi. A questo punto voi obietterete che c'è già tutto nel disco ma non è vero. Prevale un suono asciutto e quindi la registrazione è fatta per suonare in ambienti normali con normali enfatizzazioni che ricalcano le curve isofoniche e aiutano un buon ascolto. Ecco perché la linearità al punto di ascolto non è desiderabile

Inviato
10 minuti fa, 51111 ha scritto:

Se l'impianto è impostato bene, qualsiasi incisione è godibile e non si sente il bisogno di modificare

Ecco. Questa secondo me è una importante verità. 

Potremmo dire che in un impianto il tutto e' maggiore della somma delle parti.

Inviato
32 minuti fa, prometheus ha scritto:

due approcci possono a mio avviso essere complementari (raramente imho) ma non è questo il caso mi pare di capire.

 

Io direi che non dovrebbero proprio esistere 2 approcci. Ce ne dovrebbe essere solo uno, cheva verso un buon suono. Buono, non fedele. Il concetto di suono fedele è sfuggente se non erroneo perché la registrazione la si sente solo quando la si riproduce. Non prima.

Inviato
9 minuti fa, Elements ha scritto:

Io direi che non dovrebbero proprio esistere 2 approcci.

Eh già… purtroppo non è così, basta leggere 😔

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