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Amici immaginari o mutilati


melos62

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briandinazareth
Inviato
Adesso, LUIGI64 ha scritto:

Quindi vorresti dire che tutti i mistici d oriente e occidente, che facevano riferimento a ben precise tradizioni avevano squilibri cerebrali?

 

non forzare quello che dico e non ho parlato di squilbri. 

parlo del fatto che con la manipolazione del cervello non solo si possono creare o cancellare sensazioni mistiche e addirittura la fede religiosa (ci sono esperimenti molto interessanti in merito) ma che, per quello che sappiamo, nessuna delle cose che tradizionalmente fanno parte della spiritualità scappa dall'essere totalmente correlata a quel pezzetto di carne. 

se esiste qualcosa di trascendente e immateriale che ci definisce (anima, spirito ecc.) come è possibile che ogni aspetto in questo ambito sia sperimentalmente fisico? 

mi aspetterei che qualcosa del nostro essere trascendente e della nostra anima sia indipendente dal cervello. 

ad oggi pare proprio non sia così.
 

Inviato

Ma come spieghi di fatto quelle esperienze, non capisco

Di certo il cervello ha un ruolo omportante

Inviato
3 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Ma come spieghi di fatto quelle esperienze, non capisco

 se cambi cultura di riferimento

 cambi la lettura, ma sinceramente, a che serve? E dove sarebbe la novità?

briandinazareth
Inviato
Adesso, LUIGI64 ha scritto:

Ma come spieghi di fatto quelle esperienze, non capisco

 

beh, oggi sappiamo anche come nascono e quali parti del cervello sono coinvolte. 
inoltre, in generale, il fatto che non possiamo spiegare tutto non dovrebbe essere un passpartout per spiegazioni ancora meno sensate (in genere estremamente semplificate) del non sapere
Il punto che stai evitando è questo: come fanno ad essere esperienze immateriali se sono invariabilmente legate al cervello e al suo funzionamento?

soprattutto non c'è bisogno di immaginare trascendenza o qualcosa di immateriale, come quando huxley, fatto di acidi in quel caso, come molti mistici in molte tradizioni, vide e comprese l'infinito e l'unione di tutte le cose nella trama di un paio di pantaloni di tweed... 

l'esperienza è reale ma non c'è alcuna necessità di ricorrere ad agenti esterni. 

che si sviluppi con la meditazione, sostanze o altri metodi. 

Inviato
3 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Cioè 

 

Biochimica, da qualsiasi cosa (tecniche di meditazione incluse) sia provocata l'alterazione. Funzioniamo così.

Inviato
23 minuti fa, nullo ha scritto:

io non credo ma sto bene con me stesso

e con gli altri.

Inviato

Esatto senno' ci trasformiamo in una biblioteca con le gambe 

 

briandinazareth
Inviato

provo a porla in un altro modo. 

supponiamo che ci sia una parte di noi immateriale, spirito, anima o come vuoi chiamarlo, non importa. 

per essere una parte di noi deve avere un ruolo nella nostra vita, almeno in termini di emozioni, sentimenti, quello che pensiamo sia bene o male,lafede religiosa, come ci comportiamo con gli altri, l'attrazione verso altre persone, l'amore ecc. 

oggi sappiamo sperimentalmente e in modo riproducibile che piccolissime modifiche o stimolazioni del cervello possono cancellare totalmente o rivoluzionare qualunque di questi aspetti. 

quindi o questa parte immateriale è totalmente soggiogata e dipendente dal cervello e quindi sostanzialmente ininfluente nella nostra vita sensibile e inconscia, oppure questa parte immateriale non esiste ed è semplicemente una nostra costruzione legata ad alcuni aspetti di come interagiamo col mondo. 

nello specifico, la teoria della mente e tutto quello che ci serve come specie sociale. 

Inviato

In sintesi, la meditazione o altre pratiche contemplative hanno effetti sul cervello e sulla coscienza e anche se gli sperimentatori facciano riferimenti precisi alla tradizione spirituale e suo comparto teologico, quello è u  bluff in quanto ciò che governa tale manifestazioni è il cervello?

briandinazareth
Inviato
4 minuti fa, Panurge ha scritto:

Il che non riduce l'importanza delle esperienze, secondo me.

 

concordo , come si diceva prima, sapere che le stelle sono costituite da processi nucleari non ne diminuisce ne il fascino.

e l'esperienza è la cosa che da il senso dell'io, tutto quello che ci da la sensazione di unitarietà del nostro essere deriva dall'esperienza e la sua memoria (molto inaffidabile, ma non conta nella costruzione del nostro io)

briandinazareth
Inviato
4 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

In sintesi, la meditazione o altre pratiche contemplative hanno effetti sul cervello e sulla coscienza e anche se gli sperimentatori facciano riferimenti precisi alla tradizione spirituale ecsuo comparto teologico, quello è u  bluff in quanto ciò che governa tale manifestazioni è il cervello

 

innanzitutto queste esperienze sono legate a tradizioni diversissime e incompatibili fra di loro, per quanto ci si sforzi col sincretismo. 

inoltre sono sperimentabili anche senza una tradizione spirituale. vedi meditazione, assunzione di sostanze, deprivazione sensoriale ecc.

rimangono i fatti, ad oggi non esiste una sensazione, emozione o esperienza mistica che non dipenda dal cervello in modo riproducibile.

il giorno che si trovasse qualcosa di diverso sarebbe una rivoluzione perché ci direbbe che esiste una parte di noi non materiale. 

Inviato
1 ora fa, briandinazareth ha scritto:
1 ora fa, extermination ha scritto:

Mah! A me " credere" aiuta a stare meglio con me stesso e con gli altri.


non ne dubito e neppure ti critico, ma anche questo non è un criterio di verità.

E' la ragione per cui le religioni sono così diffuse, sono socialmente utili.

Riguardo alla  loro verità mi piace ricordare un romanzo del ciclo di Emmerich di Evangelisti, nel quale gli dei prosperano se hanno un "successo di pubblico" o scompaiono.

Inviato

Adesso stanno vendendo molto i libri anticattolici

Inviato
7 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

assunzione di sostanza

Si ma pare che gli stessi sperimentatori facciano riferimento ad un comparto simbolico e archetipico, anche spirituale (S Grof/Jung)

 

Inviato
2 minuti fa, meliddo ha scritto:

Emmerich di Evangelisti, nel quale gli dei prosperano se hanno un "successo di pubblico" o scompaiono.

 

Il libro di Ptath, A.E. Van Vogt, 1943. L'idea viene da li.

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