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Melius Club

La dinamica sconosciuta.


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Inviato

chi di voi ascolta il Bolero di Ravel dall'inizio alla fine senza toccare la manopola del volume? Seriamente.

Inviato

@appecundria fatto solo un paio di volte con silenzio tombale in casa. Altrimenti impossibile non agire sul volume con il Bolero.

Inviato
6 minuti fa, one4seven ha scritto:

silenzio tombale in casa

esattamente, questo fa andare a bonne femme il discorso sulla dinamica.

Inviato

Le registrazioni sono fatte per essere godute in casa. E chiunque faccia il mix di un disco, sa che nelle case,  almeno 30 db di rumore di fondo ci sono, quindi un pianissimo, che nella realtà magari era a 20 db, va alzato almeno a 40.  Se ascoltiamo un cd, dei 96 db teorici, ce ne restano 56, se tutto va bene, quindi tutto quello che ascoltiamo, è gia bello che compresso, per renderlo fruibile in modo domestico.

Ci sarà sicuramente chi si è fatto un bunker con 10 db di rumore di fondo, ma chi fa dischi non ne tiene conto, perche un disco fatto per suonare bene li, non suonerebbe nel 90% delle case.

Inviato
12 minuti fa, appecundria ha scritto:

questo fa andare a bonne femme il discorso sulla dinamica.

Ma anche no. Hai preso un caso limite, ma non necessariamente significativo. Riversamenti compressi e no si riconoscono non solo per le escursioni tra pianissimo e fortissimo. Si riconoscono anche per definizione della scena, fatica di ascolto, naturalezza... Aivoglia...

Inviato
47 minuti fa, appecundria ha scritto:

chi di voi ascolta il Bolero di Ravel dall'inizio alla fine senza toccare la manopola del volume? Seriamente

Presente... 

Dall'inizio alla fine con il volume impostato ad ore 11, una goduria.

È logico che l'audiofilo deve conoscere l'opera, quindi un inizio appena percepibile con un crescendo da far inca**are i condomini, meno male che l'abitazione non è in condominio e la casa più vicina è a distanza di sicurezza.😊

Inviato

C'è da dire (supponendo di ascoltare in ambiente silenzioso 25db) che un ventenne può apprezzare maggiormente la dinamica rispetto ad un sessantenne, tuttavia i giovani difficilmente ascoltano musica poco compressa a favore del loudness war esasperato. Scherzi della vita. 

Inviato

Appurato per me che la compressione esiste e non è per certi versi eludibile va comunque detto che ci sono cattive e buone incisioni. Certo le compressioni selvagge danno dei risultati ai limiti del linciaggio non solo mediatico.

Inviato
1 ora fa, appecundria ha scritto:

chi di voi ascolta il Bolero di Ravel dall'inizio alla fine senza toccare la manopola del volume? Seriamente.

Presente ....e e’ una goduria! 

Inviato

@51111 I giovani vanno di streaming dove la compressione dinamica e della risoluzione sono praticamente indissolubili. Molto vicino a quello televisivo dove lo scadimento della qualità video è spesso mascherata e dissimulata attraverso una ridotta gamma dinamica.

Inviato
4 ore fa, vignotra ha scritto:

scusa ma non sono d'accordo. La dinamica è data dalla registrazione. Quindi o c'è o il segnale è compresso all'origine. Se non ci sono problemi ambientali e la

Il fatto è che se ascolti certe registrazioni in impianti compressi come ti accorgi che sono compresse?

Inviato

Sempre piu convinto che la dinamica non è mai troppa....se poi esistono (indubbiamente) dei motivi per limitarla, dico che, personalmente e nel mio impianto ciò rappresenta un vero peccato, magari per altri è una mano santa

Inviato

Per curiosità con l'app del cellulare misurai il livello sonoro medio ad un concerto. L'orchestra era di circa 40 elementi ed ero in decima fila, era di circa 80 dB. Lo stesso in una cattedrale in un concerto per coro e orchestra. La differenza è nelle escursioni dinamiche, che in casa sono difficilmente riproducibili. 

Vi è poi la microdinamica, che è un altro aspetto fondamentale della musica, che nell'ascolto casalingo è forse più importante della microdinamica. La voce, soprattutto nei cd, pare non avere alcuna dinamica, pare piatta, priva delle continue variazioni che ha dal vivo. Tuttavia anche a me pare che i parametri microdinamica e microdinamica siano quasi ignorati. Il dubbio è che i diffusori che necessitano di molta corrente per "muoversi", con moduli di impedenza che richiedono svariate centinaia di watt per riprodurre anche un piccolo gruppo jazz con voce, finiscano per riprodurre il messaggio musicale comprimendolo dinamicamente. 

Inviato

@appecundria non so se il Bolero è l'esempio più calzante - non è uno dei miei pezzi favoriti - per me un poco sopravalutato - più che altro è un lento crescendo  - inesorabile ma è un lento lento crescendo 

Inviato

@Ashareth nessuno ridicolizza la dinamica, che è elemento basilare della musica e della sua riproduzione, ma come è capitato in altre discussioni, per taluni, sembra che esista solo quella.

Ritengo che sia ancora più importante che la timbrica di uno strumento sia corretta, perché se il sax tenore, suona come il soprano, della dinamica non ci facciamo un bel niente, a meno di essere alle giostre.

La ricostruzione del soundstage, la trasparenza, il fuoco, il tono, ecc, sono tutti parametri facenti parti della riproduzione sonora, che concorrono ad creare un evento sonoro che sia il più verosimile alla realtà. 

La dinamica, piace perché emoziona anche fisicamente, ed è la più facile da percepire, ma non è, secondo me, l’aspetto più importante, nella determinazione delle qualità di un impianto. Possiamo avere una corretta  riproduzione sonora, pur con una dinamica limitata, ma non possiamo avere grande dinamica, e le viole che suonano come violini, altrimenti non è alta fedeltà. È qualcos’altro. 

Quindi, ben venga la dinamica, e la “goduria” che ne deriva, ma non si può giudicare un sistema di riproduzione solo dalla dinamica e dimenticare altri importanti parametri qualitativi.

Poi, sicuramente, ognuno di noi, deciderà quali vorrà maggiormente valorizzare in funzione dei suoi gusti, della musica ascoltata, dell’impianto e dell’ambiente in cui sarà collocato. 

  • Melius 2
Inviato

Per me brani con forte escursione dinamica  possono essere:

 

- Also Sprach Zarathustra - Richard Strauss - si può passare da un pianissimo ad un fortissimo con grande rapidità

 

- Fantasia e fuga BWV 542 di J.S. Bach - anche qui variazioni piuttosto repentine del volume sonoro 

 

- Richard Wagner - gli ultimi minuti di GoetterDaemmerung  - il crepuscolo degli dei

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