naim Inviato 8 Dicembre 2021 Inviato 8 Dicembre 2021 @Orazio_62 Sinceramente le avevo ''studiate'' ai tempi quando ero in possesso di una coppia di 989, ma ho poi rimosso perché la mia esperienza fu abbastanza drammatica. Di sicuro ricordo che dai pannelli in basso ed in alto erano emesse solo le frequenze basse.
Questo è un messaggio popolare. Bill Inviato 8 Dicembre 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 8 Dicembre 2021 @veidt Giulio, davvero ma perché non ti limiti a fare affermazioni su quello che conosci? Qui stai facendo una gran disinformazione. Mescoli elettrostatici monovia, e, credimi anche quelli che sembrano monovia in molti casi non lo sono perché tagliano usando celle rc sfruttando come capacità quelle proprie delle celle, con ibridi che sono tutt’altra cosa.... dai non è necessario essere tuttologi a tutti i costi 2 1
Membro_0021 Inviato 8 Dicembre 2021 Inviato 8 Dicembre 2021 2 ore fa, mariovalvola ha scritto: Ripeto: che c'entra con quello che hai scritto prima? L'amplificatore, alla faccia di quello che bovinamente hai scritto, "vede" un trasformatore in salita. Non, come sostieni tu, direttamente "il pannello". @mariovalvola Con direttamente il pannello intendevo dire che non c'è un tradizionale filtro crossover con i suoi tagli ripidi. E' chiaro che non puoi collegare un pannello direttamente ai cavi di potenza come si può fare con un altoparlante elettrodinamico largabanda. Dal sito di Audiostatic: "The ES50's crossover is a simple resistor in series with the outer sections of the insulated wire stators. The input section is a pair of transformers, which are driven through a series resistor and large film cap to block any DC" I trasformatori di un elettrostatico sono meno deleteri rispetto ai TU, lo spiegò GPM in un vecchio numero di Audioreview (se lo trovo lo pubblico).
Membro_0021 Inviato 8 Dicembre 2021 Inviato 8 Dicembre 2021 53 minuti fa, Bill ha scritto: dai non è necessario essere tuttologi a tutti i costi @Bill ciao Valerio tuttologo non lo sono mai stato 😉
alexis Inviato 9 Dicembre 2021 Autore Inviato 9 Dicembre 2021 L’unico punto di contatto tra pannelli elettrostatici e Horns sta nelle velocità di risposta ai transienti, attacchi e rilasci e l’assenza di compressione specie sul mediobasso, assenza di compressione che si traduce in un grande senso di libertà e fluidità del messaggio musicale. Entro certi limiti si somigliano, ma poi intervengono i limiti fisici dei pannelli, che oltre una certa pressione sonora non possono andare. Per il resto sono uno splendido modo di ascoltare musica 🙂 specie le Soundlab e le Stax. Molto meno gli altri marchi commerciali..
AlfonsoD Inviato 9 Dicembre 2021 Inviato 9 Dicembre 2021 @alexis orrei farti una domanda, anzi, un paio: -Ho visto dalle foto delle Nuda che hai postato una sistemazione abbastanza "stretta", mi diresti più o meno la larghezza totale del sistema com'è messo adesso? -E' una posizione dettata dalla larghezza dell'ambiente o studiata per dare il massimo con quella distanza reciproca dei diffusori? -Li hai provati anche in ambienti di dimensioni molto più grandi? se si, che differenze c'erano? Scusa per l'intromissione, spero tu mi risponda.
alexis Inviato 9 Dicembre 2021 Autore Inviato 9 Dicembre 2021 @AlfonsoD fai conto che la stanza misura circa 6 di larghezza per 7, il gruppo medio alti sta circa nella stessa posizione come avevo con le Tad, l’immagine soggettivamente ad occhi chiusi si estende da muro a muro ( e ben oltre se l’incisione lo permette) con una densità davvero spettacolare, impossibile collocare le casse, spariscono. Negli anni ho sentito poi le Nuda nella sala grande del costruttore, quasi al centro di una sala rettangolare di 60 m2, completamente libere, come fossero dei mini diffusore, beh secondo me la migliore esperienza spaziale, anche se a casa mia suonano meglio per la naturale acustica di una casa ottocentesca, con solai in legno e muri in pietra. direi che le misure minime sono un muro da 5,5 m, essendo horn possono anche essere addossate alla parete, ma è staccandole fino a 1,5 -2 e ruotandole di una decina di gradi verso l’ascoltatore che si raggiunge l’effetto migliore 🙂
AlfonsoD Inviato 9 Dicembre 2021 Inviato 9 Dicembre 2021 @alexis ricordo le foto con le tad (e diversi altri diffusori) da te; ti ho fatto la domanda perché dalla foto sembravano più strette. Inoltre ero curioso di capire come riempivano un ambiente più grande. Grazie
alexis Inviato 10 Dicembre 2021 Autore Inviato 10 Dicembre 2021 In realtà le nuda nascono come reinterpretazione contemporanea degli storici speakers a sviluppo orizzontale, originati dagli RCA Ubangi 9462, originariamente da cinema e poi anche in declinazioni domestiche come lussuosi svuotatasche:-) e consolle portavasi, un po’ come le JBL paragon e metregon… funzionano già ottimamente se appoggiate a muro e parecchio distanti l’una dall’altra.. ma a mio avviso danno il meglio quando scostate un po’ dalla parete. il concetto è sempre lo stesso, altissima efficienza, coerenza di fase, bassi caricati.. per generare con minimo sforzo grandi volumi sonori, in scioltezza.. 1
alexis Inviato 10 Dicembre 2021 Autore Inviato 10 Dicembre 2021 qui vedete un un RCA ubangi originale da cinema, in casa di un fortunato appassionato ( e qualcuno abbia il coraggio di menzionare presunti progressi nel campo della riproduzione audio.. 😂)
flamenko Inviato 10 Dicembre 2021 Inviato 10 Dicembre 2021 @alexis ma quello è il laboratorio di OMA a Brooklyn !!!
alexis Inviato 10 Dicembre 2021 Autore Inviato 10 Dicembre 2021 @flamenko esatto… si vede da dove viene la loro ispirazione… 😁
spersanti276 Inviato 10 Dicembre 2021 Inviato 10 Dicembre 2021 @alexis che mobili art decò stupendi....senza la multicellulare sopra!
alexis Inviato 10 Dicembre 2021 Autore Inviato 10 Dicembre 2021 Pensa che ho le multicellulari a casa, potrei facilmente farmi un ubangi…
Altainefficienza Inviato 10 Dicembre 2021 Inviato 10 Dicembre 2021 @alexis tolte le porte laterali, a mia modesta opinione esteticamente un basso stile Ubangi sarebbe il più bello in assoluto. Un saluto, Piero
alexis Inviato 11 Dicembre 2021 Autore Inviato 11 Dicembre 2021 @Altainefficienza Impressionante il livello qualitativo raggiunto dai grandi sistemi cinema già negli anni 30, d’altronde i fondi a disposizione delle grandi aziende erano virtualmente illimitati. Pensate: tutto ad un tratto 200 milioni di americani che vanno al cinema… e le grandi aziende come RCA o WE o GE erano fortemente sovvenzionate dallo stato. Ricerca e sviluppo affidati ai migliori ingegneri sulla piazza, spesso strappati direttamente dalle grandi università e centri di ricerca. E la gente voleva essere stupita e travolta anche da effetti sonori mai provati fino ad allora. Era l’allegra società consumistica con la grande depressione alle spalle e un (presunto) radioso futuro in arrivo, quello utopico di una società libera, pienamente realizzata, dalla crescita illimitata. ovvio che il mercato fosse virtualmente infinito, e estremamente aperto alle innovazioni più spinte. Poi nacque la televisione, arrivò la WW2, e molte cose cambiarono… ma l’estrema qualità dei driver, degli amplificatori, delle applicazioni in campo della tecnologia horn, sono ancora qui, sotto le nostre orecchie 🙂 dopo quasi un secolo.
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