ediate Inviato 20 Agosto 2024 Inviato 20 Agosto 2024 Due generazioni a confronto... stesso costruttore, TEAC e TASCAM; TASCAM è il marchio professionale di TEAC. Ovviamente vi parlerò solo del registratore a cassette analogiche... Nella foto, dall'alto: TEAC C-3RX (uno dei modelli professionali - sul serio - del tempo, anni 81-83); in basso, registratore DAT TASCAM DA-30 MkII del 1995. La serie "C" di TEAC fece il suo esordio nel 1979, con il mitico C-1, seguito qualche anno dopo da C-2 e C-3; sono tutti a tre testine, con la possibilità di installare una unità di riduzione di rumore esterna (tipicamente il dbx, RX-8); le differenze tra C-1, C-2 e C-3 risiedono, a parte nel doppio capstan presente solo nel primo, nelle differenti modalità di taratura dei nastri (con oscillatore esterno, il TO-8); per il C-1 e per il C-2 si vendevano cassettini estraibili tarati per i nastri più comuni dell'epoca o per regolare manualmente bias /eq per i diversi tipi di nastri; gli stupendi vu-meter ad ago - dei veri e propri strumenti di misura, in tutta la serie C - avevano un range da -40dB a +5dB (solo C-1), la meccanica era tutta di metallo, per un peso totale di 14,5 chili. Ne esisteva una versione nera e una cromata, presente solo in Giappone; il C-2 era una versione leggermente ridotta, nella meccanica, rispetto al C-1, per il resto erano molto simili; il C-3 era il parente "povero" (ho anche lui, ma da riparare); la taratura dei nastri avveniva solo con il calibratore esterno e dei trimmer da regolare sul frontale, altrimenti si potevano usare i valori standard, tipicamente tarati su nastri TDK. Le risposte in frequenza esibite erano da primato per l'epoca: il C-1 esibiva un bel 20-20000 Hz + - 3dB con i nastri al cromo... il C-3 si "fermava" ad un bel 20-17000 Hz. C-2 e C-3 gestivano anche i nastri Metal, che sarebbero stati utilizzati nel C-1 solo nella successiva versione "mkII". (segue) 2
Alessandro Inviato 20 Agosto 2024 Inviato 20 Agosto 2024 @ediate a proposito di Teac racconto questo, lo scorso anno fui molto vicino ad acquistare la stupenda C1 MKII appartenuta al papà di un mio amico, se ti ricordi chiesi anche qui sul forum dei pareri circa una stima di prezzo per un'offerta che poi gli avrei voluto proporre, dato che per i difetti presenti non erano state fatte fare preventivamente delle diagnosi. Purtroppo quando lo richiamai mi fece presente che la persona da cui aveva precedentemente ricevuto un acconto cospicuo avrebbe da li a breve perfezionato l'acquisto, a quel punto anch'io ho rinunciato senza fare pressioni, ma tutto sommato anche senza rimpianti, mi spiego meglio: Il deck da quanto mi fu detto aveva dei problemi ai tasti, a volte essi non eseguivano i comandi, ed occorreva insistere varie volte prima che entrassero in funzione. Sarebbe potuto trattarsi di un problema di facile riparazione, come ad esempio di una pulizia di ripristino e manutenzione, o di un semplice componente difettoso da sostituire, ma avrebbe potuto trattarsi anche di un circuito integrato Teac relativo alla logica di controllo (oggi introvabili), in quel caso allora sarebbero potuti essere anche guai seri, ciao
ediate Inviato 20 Agosto 2024 Inviato 20 Agosto 2024 @Alessandro mi da il "la" per proseguire la descrizione della mitica serie "C"... quando uscirono i nastri Metal la C-1 fu "adeguata" nel modello MkII che tolse la compatibilità con i nastri FeCr (peraltro eccellenti, ma non paragonabili ai Metal) aggiungendo quella ai nastri che sarebbero poi diventati i "tipo IV". L'anno dopo, nel 1981, TEAC, sulla scorta della moda dei deck a doppia velocità (il cui primo modello immesso sul mercato nel 1978 fu il BIC Venturi T-1), introdusse in gamma i deck a doppia velocità C-2X, C-3X e C-4X (quest'ultimo mai esportato fuori dal Giappone); non si ha notizia di un C-1X che forse non è mai stato prodotto. Il C-2X fu fornito di doppio capstan, il C-3X e il C-4X no. Nel 1982 TEAC introdusse i modelli della serie C con dbx incorporato, di cui si ha notizia solo del C-3RX ma non escludo che almeno un C-2RX possa esserci stato... di fatto, l'introduzione del dbx costituì il canto del cigno per la mitica serie "C", apparecchi costruiti come carri armati, dalla mitica affidabilità confluiti poi nella serie TASCAM 122. (segue)
Alessandro Inviato 21 Agosto 2024 Inviato 21 Agosto 2024 9 ore fa, ediate ha scritto: la mitica serie "C", apparecchi costruiti come carri armati, dalla mitica affidabilità Buongiorno @ediate , la tua esposizione circa la storia e l'evoluzione di questa iconica serie di Teac rimarrà utile a tutti gli estimatori del brand e agli amanti dei deck in generale. Dal mio punto di vista aggiungo, ma premetto che e solo una nota di carattere personale, che i tape costruiti negli anni 70 fino al 1982, espressero il loro massimo splendore nel "carattere estetico" e nel design, unico per stile e mai più replicabile, ciao
ediate Inviato 21 Agosto 2024 Inviato 21 Agosto 2024 Ultima nota sui TEAC serie "C", poi passerò all'analisi di quello in mio possesso. C'è questa bella foto sul web, che allego qui, che "testimonia" la vocazione realmente professionale della serie "C": dall'alto, un C-1, appena sotto l'unità mixer MX-8, e sotto di essa l'unità dbx, RX-8. Se si montava tutto su un rack, ci si portava a spasso una bella workstation per catture "live" di tutto rispetto, magari da usare come monitoraggio della registrazione "definitiva" su master a bobine... immaginate il tutto in livrea nera, perchè le unità "cromate" erano disponibili solo in Giappone. Altro accessorio "serio": un supporto che innalza ed inclina l'apparecchio verso l'utilizzatore... come quello degli oscilloscopi a tubo catodico. Roba che, oggi, non si vede più nemmeno negli apparecchi di misura... 1
ediate Inviato 22 Agosto 2024 Inviato 22 Agosto 2024 Esamino adesso la mia C-3RX. Estetica sobria, come tutte le serie "C"... sulla sinistra, i comandi di trascinamento del nastro; i comandi RECORD, REC Mute e Pause sono dotati di spia rossa di azionamento: sulla destra i peak-meter con le regolazioni di livello e le calibrazioni, all'estrema destra gli switch di regolazione della macchina; faccio notare che le manopole sono di metallo pieno avvitate sui potenziometri con una vitina piatta: Ad una macchina così "sobria ed efficiente" devo imputare pure due mancanze, abbastanza inspiegabili: l'assenza di una spia sul tasto "Play" che avrebbe permesso di conoscere lo stato della macchina a colpo d'occhio e la sostituzione dell'utilissima presa RCA sul frontale per il test da farsi con l'oscillatore TO-8 con il comando "Memory"; capisco che in studio possa essere utile (su altre macchine pro il comando si chiama anche "Locate", è un po' - molto, anche - più sofisticato) ma avrei tolto l'inutile, a mio parere, comando "Timer" e lasciata la presa RCA sul frontale; la mancanza di questa presa costringe l'utilizzatore ad usare un mixer (bisogna entrare con il TO-8 sugli ingressi Line-In posteriori) o, oggi, a dotarsi di un CD con incisi i toni necessari (facilmente ricreabili con Audacity o Adobe Audition). Insomma, un mezzo delirio...
ediate Inviato 22 Agosto 2024 Inviato 22 Agosto 2024 La taratura del registratore - a meno di utilizzare le posizioni preimpostate per i nastri più comuni dell'epoca: i normali TDK AD e OD, i Maxell UD e UD-XL I, i Sony BHF e AHF più altri; per i Cromo/Cobalto (sono indicati così sul frontale ) si utilizzavano i TDK SA e SA-X, i Maxell UD-XLII e UD-XL IIS, i Sony CD-Alpha, UCX e UCX.S, per i Metal TDK MA e MA-R, i Maxell Mx e i Sony Metallic - è molto semplice: bisogna introdurre un tono a 6,3KHz -30dB mettendo la macchina in posizione di "test", in pausa e in "Source", regolando i livelli per leggere sui peak-meter -3dB; commutando la macchina in "Tape", metterla in registrazione premendo "Play" e aggiustare i due trimmer "Bias L e R" per raggiungere il massimo livello sui meter, regolare poi i livelli di ingresso per leggere sui meter "+1,5db" (+0,5dB per i Metal) quindi ritarare i trimmer "Bias L e R" per fare in modo che i meter "retrocedano" di 1.5dB (0,5dB per i Metal) portandoli, ad esempio a "0dB" per i nastri normali o cromo (+1dB per i Metal). Regolato il bias, si procede similmente per il REC Level: con la macchina in "Source" si introduce un tono a 400Hz -30dB e si regola il livello di ingresso per fare in modo che i meter visualizzino -3dB; ponendo la macchina in "Tape" e registrando, si deve fare in modo, muovendo i trimmer "Rec Cal", che i meter "rileggano" i -3dB. Attenzione a leggere i meter attentamente; questi sono precisissimi e molto attendibili: se la macchina è stata ben tarata in sede di revisione, la loro accuratezza è "assoluta". Qui la foto dopo la regolazione del bias: Si può tarare ancora più finemente il tutto: dopo aver fatto le regolazioni di Bias/Rec Level, immettere un tono a 400Hz -30dB alternato ad uno a 12,5KHz -30dB e fare in modo che i meter leggano lo stesso livello regolando, se necessario, i trimmer "Bias L e R" ; la stessa operazione può essere fatta per il "Rec Cal" ma, generalmente, non è necessaria. Precauzione: per regolare i trimmer, uso un cacciavite in ceramica. Non si sa mai... 2
Alessandro Inviato 22 Agosto 2024 Inviato 22 Agosto 2024 @ediate la trovo bellissima tanto quanto la C1 e C2, è una macchina stupenda ciò nonostante (imho) ciao
ediate Inviato 22 Agosto 2024 Inviato 22 Agosto 2024 Il suono? Usando il dbx, la registrazione su nastro è del tutto indistinguibile dalla sorgente, anche usando un modesto TDK "D" a dimostrazione che i difetti che si sono generalmente uditi con l'utilizzo del dbx sono dovuti sia al sistema stesso (il dbx è molto "spinto", forse anche troppo in relazione alle esigenze dell'epoca, ma bisognava "colpire" l'utilizzatore) che ad una non perfetta linearità del complesso registratore-nastro: un nastro perfettamente tarato su quel registratore dà risultati praticamente ineccepibili eliminando una delle variabilità più udibili del sistema. Da comprare, un serie "C"? Assolutamente sì... occhio però alle condizioni dei registratori, generalmente trattati senza troppi complimenti; meglio prenderli, se possibile, da un amatore. 1
_Vintage_Passion_ Inviato 22 Agosto 2024 Inviato 22 Agosto 2024 ciao cassettofili! sto creando un altro impiantino vintage senza voler spenderci troppo ma comunque con prodotti validi e con quel bel suono caldo e un pò "pompato" ( ) anni -'70- '80. In una fiera/mercatino ho trovato queste e sembrano apparentemente messe bene: jvc kd10 70€ hitachi d-220 75€ technics deck 671 € 55 secondo voi vale la pena prendere una di queste 3 o meglio puntare altro su queste cifre o giù di lì? (la technics ammetto che mi attira parecchio ma chiedo a voi che ne sapete più di me :) )
Alessandro Inviato 23 Agosto 2024 Inviato 23 Agosto 2024 21 ore fa, _Vintage_Passion_ ha scritto: ho trovato queste e sembrano apparentemente messe bene Tutti e tre i deck risalgono alla stessa epoca e ognuno di essi è molto affascinante e con la propria personalità, il Technics è il più anziano con i suoi quasi 50 anni di età ma secondo me è il più bello ed ha delle "prestazioni considerata l'epoca" superiori agli altri due. L'-apparentemente messi bene -costituisce l'aleatorietà dell'acquisto se questo è riferito al solo aspetto esteriore dell'oggetto, tutti e tre hanno un costo relativamente basso, ma quanto occorrerà spendere per vederli funzionare come si deve? questa è la domanda a cui fare riferimento. Potrebbero bastarti 100 euro per una messa a punto con cambio cinghie, potrebbero avere dei difetti molto dispendiosi da mettere a posto in termini di ore lavoro, potrebbero non essere più riparabili per avere un livello di efficienza desiderabile, potrebbero essere irreparabii. Chi vende una macchina mantenuta e in buono stato chiede altre cifre rispetto a quelle sopra, se ricerchi un deck che non ti presenti puntualmente brutte sorprese occorrebbe avere un approccio di ricerca più esteso parlando con il proprietario/venditore per acquisire informazioni sullo stato di salute dell'oggetto. A meno che una persona non sia disposta a rischiare Il mio consiglio è non comprare d'impulso, ciao
_Vintage_Passion_ Inviato 23 Agosto 2024 Inviato 23 Agosto 2024 @Alessandro grazie :) Per i deck mi darebbero anche 6 mesi di garanzia sul corretto funzionamento :) Mi sento di lanciarmi ma solo se il gioco vale la candela... ... vado di Technics? :)
Alessandro Inviato 24 Agosto 2024 Inviato 24 Agosto 2024 @_Vintage_Passion_ buongiorno, Generalmente sul vintage nessuno concede garanzie, poiché oggetti di 50 anni anche se in buono stato mancano dei requisiti oggettivi per poterla fornire, capita abbastanza frequentemente di acquistare un oggetto vintage funzionante e dopo poco averlo guasto, è nel conto. Personalmente preferirei l’acquisto di un componente anche dal costo più alto ma ricevere delle informazioni sicure del se, e di cosa, sia stato fatto circa la manutenzione dell’oggetto nell'arco del tempo. In ogni caso prendendo per buono che essa ti venga venduta con una garanzia di sei mesi, e che in caso di difettosità gliela riporti, e provvedono alla riparazione o al rimborso, direi che se così fosse ti lanceresti con il paracadute. Tieni presente che le quotazioni di Hifishark circa il Technics 671 sono mediamente più alte, ed anche nella mia provincia su Subito.it ne viene venduto uno a Ero 150 in “condizioni meccaniche e elettroniche a posto in ogni sua parte di funzionamento”, quindi il prezzo così basso un pochino dovrebbe indurre a riflettere, fai attenzione e occhi ben aperti, ciao
_Vintage_Passion_ Inviato 24 Agosto 2024 Inviato 24 Agosto 2024 @Alessandro ciao, ti ringrazio :) Sisi avevo guardato anche io proprio lì e la quotazione era più alta delle altre :) La provo per bene e poi decido.. altrimenti su consiglio di @ediate proponeva di cercare una Yamaha kx493, più recente m ottima. Ed io nel frattempo ho trovato una Pioneer ct-f650 a €120 in una piccola fiera locale. Non so che fare..
Alessandro Inviato 24 Agosto 2024 Inviato 24 Agosto 2024 1 ora fa, _Vintage_Passion_ ha scritto: Non so che fare.. non avere fretta, rileggi con calma e assimila bene i consigli che ti sono stati dati, e procedi con l'acquisto solo quando ti sentirai sicuro di poterlo fare in autonomia. Vale per tutte le cose ricordarsi sempre che " i pasti gratis non esistono", ciao
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