Bazza Inviato 27 Marzo 2021 Inviato 27 Marzo 2021 I 180 gr, a parte consumare più spazio sulla mensola 😤, credo abbiano tempi di pressa più lunghi. Con la frenesia delle stamperie unita alle macchine quasi da museo questa condizione temo venga meno. Ed ecco perché spesso io li trovo ondulati...
OTREBLA Inviato 27 Marzo 2021 Inviato 27 Marzo 2021 11 ore fa, Discopersempre2 ha scritto: Ciao, ti volevo chiedere a proposito di una cosa che ho notato i molti dischi stampati negli anni '70 rispetto a quelli degli anni '80 e cioè che mi sembrano un po' più 'pesanti", "spessi". Sì è vero, molte prime stampe dei '70 sono in media più pesanti delle prime stampe anni '80. Per la verità ho anche alcuni RCA Linea Tre, dei primi '70, di musica italiana che pesano oltre i 150 grammi e non sono prime stampe. Va detto che la scelta del 180 grammi non è dipesa da chissà quale intuizione geniale, perché i vinile degli anni '50 e '60, almeno quelli che ho io in collezione, superano tutti i 160 grammi di peso, quindi l'esigenza pratica di suonare un disco non troppo leggero fu sentita molto prima dell'introduzione dei dischi 180 grammi. Alberto.
rexzo Inviato 13 Settembre 2021 Inviato 13 Settembre 2021 @mchiorri arrivo un pò in ritardo in questo post, ma in un altro ho espresso la mia delusione verso la collezione che sto per ultimare dei Pink Floyd vinile 180gr. edizione 2016 (quella riproposta da nastri originali dell'epoca). Ebbene, a parte distorsioni varie dovute probabilmente da difetti di produzione, vista l'età dei macchinari, o dall'incapacità dei tecnici, ho notato anch'io che i vinili 180gr. hanno problemi di elettrostaticità. Se riproduco i vecchi vinili in mio possesso (parlo di originali anni 70-80) a parte i crepitii tipico dei micro graffi causati nel corso degli anni, non avverto nulla di anormale. Invece in quelli a 180gr. all'improvviso si odono dei forti TAC e altri disturbi che io associo a cariche elettrostatiche. Lavo i miei dischi vecchi e nuovi con Pro-ject VC-S. Intanto su quelli vecchi il suono è spesso ottimo, e ne ho recuperati molti lavandoli, ma su quelli nuovi non ci siamo per niente.
ciccio61 Inviato 13 Settembre 2021 Inviato 13 Settembre 2021 tornando all'elettricita' statica, come si puo' eliminare? ci sono tappetini che riducono il problema?
gorillone Inviato 13 Settembre 2021 Inviato 13 Settembre 2021 @rexzo Mi spiace contraddire, ma … le ristampe Pink Floyd del 2016 che ho io suonano tutte molto bene, secondo me. Sono, invece, d’accordo sul fatto che lavando dischi vecchi si ottengono sempre buoni risultati, meno su dischi nuovissimi (sembra anche questa un’affermazione alla Catalano)
mchiorri Inviato 13 Settembre 2021 Autore Inviato 13 Settembre 2021 ho riletto il 3d dopo mesi e riconfermo la mia impressione che sui vinili più pesanti si noti una maggiore carica elettrostatica. Molti ne ho rilavati con US e con nuovo imbibente non ionico, ma la tendenza a caricarsi di più l'hanno lo stesso. Mi doterò di una pistola antistatica, se funziona a dovere. Avete altro sitema da suggerire? grazie
Still Spinning Inviato 13 Settembre 2021 Inviato 13 Settembre 2021 Per quel che mi riguarda, una volta lavati, non ho mai riscontrato problemi dei elettrostaticità sia nei vecchi che nei nuovi. Da un po' di anni uso la okki nokki. Nella fase di asciugatura evito di fare troppi giri, proprio per evitare di elettrizzare nuovamente il disco. A parte il discorso sulla qualità media del vinile attuale, più che altro credo che quello che sia venuto veramente meno sia soprattutto il controllo finale sulla qualità. Fatto sta che proprio ieri ho riascoltato qualche disco con una cinquantina di anni sulle spalle di normale produzione e non ho potuto fare a meno di notare nuovamente come fossero tutti perfettamente piani e centrati.
OTREBLA Inviato 13 Settembre 2021 Inviato 13 Settembre 2021 Se il vinile parte bene sin dalla fabbrica, e se successivamente viene maneggiato e conservato con cura, possono passare anche centro anni che rimarrà sempre piatto e privo di rumore di fondo. Alberto.
iBan69 Inviato 13 Settembre 2021 Inviato 13 Settembre 2021 Non ho rilevato una maggior carica elettrostatica, sui vinili più pesanti ... sinceramente, i dischi con questo problema, dopo il lavaggio, pistolettate antistatiche e spazzolina ... sono pochi.
mchiorri Inviato 13 Settembre 2021 Autore Inviato 13 Settembre 2021 36 minuti fa, iBan69 ha scritto: pistolettate antistatiche ecco, forse è questo? Ho rilavato i 180gr con US e triton x100 come tensioattivo non ionico: con questo la situazione è migliorata, ma la sensazione rimane. Mi dovrò accattare la pistola, che dici?
prometheus Inviato 13 Settembre 2021 Inviato 13 Settembre 2021 Il 24/3/2021 at 18:12, ninomau ha scritto: Aggiungo che se andate in Music Room nei thread dei benemeriti @OTREBLA e @giorgiovinyl trovate una miniera di suggerimenti sulle migliori edizioni disponibili di jazz e classica, ed anche qualcosa di rock. In realtà di lp classica non c’è quasi traccia… si potrebbe aprire una discussione specifica?
leoncino Inviato 14 Settembre 2021 Inviato 14 Settembre 2021 content://com.android.chrome.FileProvider/images/screenshot/16315925624151097931334.jpg Come pensate che possano essere ben suonanti!
rexzo Inviato 14 Settembre 2021 Inviato 14 Settembre 2021 Ieri ho rilavato Frank di Amy Winehouse 180 gr. che presentava dei forti TAC per tutto il disco. Con una proporzione di mix di fluido per dischi più sporchi, i forti TAC sembrano essere andati via, ma si sentono dei crepitii come se il disco avesse dei piccoli graffi, ma posso garantire che ne è completamente privo, almeno ad occhio nudo. Non è che queste macchine lavadischi fanno peggio? Sembra che quando li metto nuovi appena comprati sul piatto, a parte l'elettrostaticità, non avverto nessun disturbo anche nelle pause tra un brano e un altro.
rexzo Inviato 14 Settembre 2021 Inviato 14 Settembre 2021 @gorillone Sulla qualità non si discute, sembra di ascoltare l'originale dell'epoca. Ma come confermato da altri, in alcuni ci sono dei difetti udibili, che vanno oltre i crepitii o i TAC. Probabilmente sono in parte difettati ed in parte no, ecco perchè Meddle mi è capitato per ben due copie con lo stesso problema.
OTREBLA Inviato 14 Settembre 2021 Inviato 14 Settembre 2021 Anni fa feci la conoscenza in un mercato all'aperto di un pastaio, il quale produceva pasta ripiena tipo casoncelli, tortellini, agnolotti, ecc. Mi raccontò che usava ancora le macchine del nonno, perfettamente funzionanti e risalenti agli anni '30 del '900. In effetti un'impastatrice, una sfogliatrice, non è che debbano fare chissà cosa e se sono manutenute possono svolgere il loro servizio per secoli, al pari di una pressa per vinile. Non è tanto l'età della pressa a fare differenza, a parer mio, altrimenti non si spiegherebbe il successo della RTI californiana, che stampa vinile audiophile con presse molto vecchie. La qualità di una stampa vinilica, la sua silenziosità, planarità, centratura, dipendono dalla plastica che si usa, dalle attenzioni che si profondono durante le varie fasi di stampa, dai successivi controlli qualità, più che dall'età delle presse. Inoltre i tic e toc spesso sono presenti sulla lacca, che magari è stata tagliata con poca cura. Io ho trovato dischi commerciali ed audiophile di produzione recente con etichette decentrate, rumoracci assurdi tipo carta vetrata, gigantesche macchie di natura ignota che avrebbe visto anche un cieco, graffi che paiono inferti col coltello di Rambo, frammenti di vinile mancanti, con etichette di altre registrazioni, deformati in maniera assurda, con spessore di vari millimetri da un lato (tipo 200 grammi) e quasi nullo dall'altro (tipo carta velina); in tutto ciò cosa cavolo c'entra la pressa poverina? Alberto.
giorgiovinyl Inviato 14 Settembre 2021 Inviato 14 Settembre 2021 17 ore fa, prometheus ha scritto: In realtà di lp classica non c’è quasi traccia… si potrebbe aprire una discussione specifica? Prima dell'incendio se ne erano aperte discussioni... io recentemente ne avevo aperto una sulle ristampe DG AAA...
P_rover Inviato 14 Settembre 2021 Inviato 14 Settembre 2021 @OTREBLA permettimi che il paragone calza poco. Nelle presse per vinili ci sono molti più componenti che sono soggetti ad usura, componenti sottoposte a pressioni considerevoli. Comunque, il concetto di base è verissimo e lo condivido. Puoi anche avere una ferrari delle stamperie, ma se non sai come usarla produrrai sempre dei vinili scarsi. Quel che conta è la cura. Se tutte le stamperie facessero come nella foto postata poco fa, dove "puliscono" una matrice con il sidol.... beh dovremmo aspettarci di tutto fuorchè la qualità.
OTREBLA Inviato 14 Settembre 2021 Inviato 14 Settembre 2021 Le componenti soggette ad usura si possono sostituire. Non credo che la RTI operi con le presse di quarant'anni fa esattamente uguali a come erano appena uscite della fabbrica. Certamente avranno subito miglioramenti e sostituzioni delle componenti usurate. Non so dirti se la pulizia delle lacche con il Sidol sia pratica comune. La lacca è placcata con il nickel, magari il Sidol non fa danni. E comunque dalla fotografia non si capisce quale uso l'operatrice faccia del Sidol. Alberto.
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora