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Le differenze: non le sento, ergo, non esistono.


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14 minuti fa, roop ha scritto:

Allora, mi dite se nelle scelte future devo affidami

Giustamente ognuno fa quel che vol

Ma io mai e poi mai chiederei ad altri di dirmi quali scelte devo fare in futuro 

Per rispondere alla tua domanda: vado a spanne ma direi che basandosi sul sentiment medio della comunità audiofila le cremine vincono a mani basse 

Quindi se ritieni attendibile detta comunità, vai col tango di cremine

 

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5 minuti fa, FabioSabbatini ha scritto:

Quindi se ritieni attendibile detta comunità, vai col tango di cremine

Il fatto è che spesso fatico a ritenere "credibile" chicchessià, me compreso. Figuriamoci i guru o le comunità.

A maggior ragione in una "passione" dove è difficile conciliare la razionalità (non sarebbe più una passione...)

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5 minuti fa, roop ha scritto:

spesso fatico a ritenere "credibile" chicchessià, me compreso

Questo però è preoccupante sintomo di maturità e tendenza ad un approccio empirico eppercio' scientifico  

Mi sa che le cremine non ti si addicono 

Suonano più meglio solo per chi ci crede 

 

  • Melius 1
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Trovo che discussioni come questa difficilmente approderanno mai a qualsivoglia sintesi.

Io sono "appassionato" anche di moto, per certi versi ci sono delle similitudini.

Hai voglia a dire ad un Harleysta che una Yamaha R1 misura meglio. Ti riderà in faccia e non la vorrà manco regalata. Proprio perchè il SUO modo di intendere una PASSIONE è diversamente parametrato. La razionalità in questi campi conta relativamente. Chi con la musica ci lavora, tipo Lincetto, avrà gioco forza un approccio diverso da chi ascolta la musica (meglio l' impianto). E' un gioco dove ognuno si fa le proprie regole. My castle my rules...

  • Melius 1
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Per chi è poco aduso a frequentare sale da concerto e ancora crede che la musica classica non può "suonare male" dal vivo, ed evidentemente qualcuno pare esserci, farò qualche esempio pratico.

Tralascio le sale famose, se mai ne parliamo  a parte 

Ma rimanendo nel mio vicinato....solo qualche esempio 

Arvo Part (in persona....ciò puro l'autografo): San Zeno: ottimo suono

Paolo Fresu San Zeno: ottimo 

Angela Hewitt, Ristori, bel suono...ero magari un pò  troppo lontanuccio  ma bel suono 

Fazil Say, Filarmonico, ottimo suono 

Trifonov (sia da solo che con orchestra): schifo,  oooppss,  suono non buono....

Come è possibile?  Chiederà chi frequenta poco i concerti di classica 

Teldegme: stavo in piccionaia vicino ai murazzi de drio del Filarmonico (peraltro buona sala da concerto,  nei posti validi) e mi arrivava il 99.999% di suono riflesso,  oltre che parzialmente attufato ....nzomma del tutto  stravolto 

 

Un impianto non proprio schifoso suonerebbe molto meglio del Trifonov dal vivo in quella posizione 

Sono cose ovvie mi rendo conto ma a volte pare serva ribadire l'ovvio

 

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acusticamente

Non vorrei fare troppo il democristiano ma il compromesso mi sembra una soluzione percorribile.

Le misure non vanno buttate in toto ma nemmeno le risposte sensoriali.

Se riusciamo a riporre il concetto che le misure attuali non riescono ad evidenziare la totalità dei fenomeni e che le nostre personali verifiche sensoriali possono essere in parte fallaci possiamo provare a prendere il meglio dai due mondi, a seconda del caso.

La scelta di un cavo che va ai diffusori può essere regolata e aiutata dalle considerazioni elettriche (tipo, a caso, un diffusore che soffre un cavo particolarmente capacitivo).  Altrettanto la considerazione che una sorgente con una uscita troppo alta può saturare il pre o l’integrato con conseguente distorsione.

Mi sembra che però non tutto possa essere regolato così e in altri casi bisogna affidarsi alle nostre orecchie, soprattutto per il giudizio finale che potrebbe anche privilegiare un qualcosa più scarso alle misure.

Il monito degli scettici, nel quale non mi piace, quando presente, l’aspetto ironico/supponente/denigratorio (che del resto dovrebbe essere assente in tutti gli schieramenti), ha indubbiamente elementi positivi che andrebbero presi in considerazione per cercare di autocontenere alcune nostre possibili esagerazioni.

Non mi sembra però giusto depurare del tutto questa nostra attività dagli aspetti di gioco e di emotività, che sono parte importante nel rendere una parte della nostra vita più piacevole e talvolta beneficamente compensativa

  • Melius 1
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L’orecchio alla fine giudica. Tutto l’analogico e tutti i valzer delle testine presuppongono questo. Servono poco le misure. Serve dire preferisco una delos a una benz perche’…

L’ossessione della misurazione e’ figlia del digitale 

  • Haha 1
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2 ore fa, roop ha scritto:

Allora, mi dite se nelle scelte future devo affidami ai santoni delle misure o ai "guri" delle cremine?

 

 

"Santoni, guru e cremine" sono solo espressioni ignoranti e poco educate, inventate o propagandate da un noto forumer, che hanno l'effetto sui poco preparati e attrezzati culturalmente  di passar per vere. In realtà sono destituite di ogni fondamento e a mio avviso non ispirano  neppure lontanamente simpatia o ilarità.

  • Thanks 1
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50 minuti fa, acusticamente ha scritto:

Se riusciamo a riporre il concetto che le misure attuali non riescono ad evidenziare la totalità dei fenomeni e che le nostre personali verifiche sensoriali possono essere in parte fallaci possiamo provare a prendere il meglio dai due mondi, a seconda del caso.

.

Credo ci sia una doppia negazione di troppo. Comunque qui di utenti che non riescono a riporre le misure come verità rivelata ne trovi un discreto gruppo. Non hanno la conoscenza epistemologica per capire quanto siano utili le loro "misure".

.

Degli altri beh è naturale essere fallaci, fa parte della condizione umana. Sono più perdonabili in quanto il percepito è per definizione sempre vero.

.

Chiaramente l'unico modo per avere un aproccio critico a questo Hobby è quello di essere consapevole dei limiti sia delle misure, sia delle capacità umane.

 

 

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Le strumentazioni di misura non hanno limiti, svolgono un compitino semplice, si limitano a visualizzare se tra due segnali vi è differenza, con la possibilità di poterla anche individuare Punto, la cosa finisce qui per lo strumento

L'essere umano non ha un compito da svolgere, e nel momento in cui viene chiamato per svolgerlo sbaglia perché la percezione umana, per svolgere compiti, è tra le più inaffidabili

L'audiofilo non è interessato ai compiti, vive la sua passione con dati del tutto astratti, imprecisi ed inaffidabili

Ciò nonostante percepisce sensazioni e su queste non ci saranno misure e compiti che gli faranno cambiare idea

Credere di sentire, anche in assenza totale di stimoli oggettivamente fisici, equivale a sentirli anche in sua presenza

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24 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Le strumentazioni di misura non hanno limiti,

@ilmisuratore  Ti invidio la visione semplicistica che hai (come invidio chi ha fede, chi crede in un Dio). Io non riuscirei mai a crederci. Forse sono troppo consapevole dei limiti umani e delle misure (sempre strumenti umani).

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acusticamente
24 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

L'unica cosa spiacevole è che questa debolezza umana è frutto di grande speculazione

C'è chi accetta queste fregature, ma c'è anche chi le combatte

A voi le scelte e selezioni

Inevitabilmente questa debolezza umana ci accompagna nelle nostre scelte di vita, proprio perché “umana” e non strettamente limitata a questo ambito.

Poi sembra che le cazzate le facciano solo gli audiofili e le fregature le prendano solo loro…

Come ho scritto prima, far guidare tutta la materia unicamente dalla razionalità delle misure toglierebbe una parte importante e appunto umana, anche se passibile di essere fallace. Possiamo cercare di limitare le esagerazioni, questo si, ma se si è spesso detto che la riproduzione è una coperta corta possiamo accettare che anche noi lo siamo

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