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Melius Club

Il disco in vinile che state ascoltando ora!


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Inviato
1 ora fa, ar3461 ha scritto:

prima che parta il pisolino......🤗

 

 

Lo dici a me.., hai il mio permesso di appisolarti, figuriamoci.., basta che non russi.... :classic_cool:

Inviato

@analogico_09 ho lavorato con Ravi e Alla qualche anno fa in un progetto con orchestra sinfonica, uno dei primi con cui iniziarono ad affacciarsi nel panorama internazionale. Davvero bravi! 

Inviato
1 ora fa, Alessiodom ha scritto:

Terry Riley - A Rainbow In Curved Air (1969)

 

Gran disco!

  • Thanks 1
Inviato

@analogico_09 Grazie a te e a tutti voi, le ultime pagine di questa sezione sono state formidabili e ricchi di spunti.
Mi sono segnato il tuo disco di Gato insieme a Don Cherry che conosco per  "Organic Music Society" ma è un pochino complicato per me;  però Gato è uno dei miei sax preferiti, quando accelera per me è pura gioia e pulsione di vita.
Quindi son molto curioso. Buona Serata

  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato

Venendo incontro, magari un po’ tardino, alle sollecitazioni del buon @analogico_09 che cerca di animare il TD con un minimo di commento di quel che ascoltiamo, visto che i rispettivi post non posso rieditarli, torno a Fresh Cream, il primo disco dei Cream, che ho preso ad un’asta di Ebay dal mio spacciatore locale di dischi Jap, in una riedizione del 1972, a circa 14 euro.

Il disco esce tra il 1966 ed il 1967. 
Adoro i Cream, e cercare tra le loro note i semi del rock innovativo, che parte dal blues e dal jazz: il Clapton ruspante ma non per questo meno elegante, Ginger Baker alle percussioni, con qualche giro innovativo per quei tempi e, mi pare Jack Bruce alla voce (aiuto…non ho voglia di cercare).

Un disco che alterna momenti pacati ad altri piú tosti, melodie e ritmo, e che non si sente affatto male, per gli anni che porta sulle spalle, con qualche cover riarrangiata, tra cui un Rollin’ e tumblin a mio avviso meritevole, tra le mille versioni.

Non il disco piú bello, ma con tutto il fascino della prima uscita e della freschezza di chi si affaccia al mercato

Giacchè c’ero, mi sono goduto in atmosfera natalizia anche Fontessa, in edizione reprint Jap del 1976, del Modern Jazz Quartet, presa a domicilio dallo stesso spacciatore, stavolta a 20 euro. Non ci sono parole sufficienti per lodare l’eleganza e la raffinatezza di cui non mancano recensori: quei bei neri di cui @analogico_09 ama parlare, ma in giacca, cravatta e vibrafono, ad insegnare ai bianchi che dalle retrovie della povertà puó nascere una creazione di rara creatività intellettuale e non soltanto istintiva.

Non avevo ancora The song remains the same, trovata in edizione Jap del 1976, ma questa non la commento, salvo il fatto che, precisando che per me è un pregio, porta con sé tutte le sonorità che venivano fuori dalle stampe del tempo. Niente a che vedere con i 180 grammi rimasterizzati.
P.S. vedo circolare un sacco di bella roba. Bravi. Peró i melius sono pochi per cotanta qualità.

  • Thanks 1
Gaetanoalberto
Inviato
25 minuti fa, Alessiodom ha scritto:

ultime pagine di questa sezione sono state formidabili e ricchi di spunti.

Concordo. Gran bei dischi da parte di tutti, e non comuni.:classic_love:

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto:

il primo disco dei Cream

 

Uno dei miei gruppi rock preferiti, insieme a Lou Reed.

 

Bell'interveto, Gaetano, io invito a scrive due cose sul disco, senza l'ansia di prestazione o del "dovere"... non si pretende il saggio, qualche particolarità che invogli anche chi non lo conosce ad ascoltarlo.

 

 

1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto:

quei bei neri di cui @analogico_09 ama parlare, ma in giacca, cravatta e vibrafono, ad insegnare ai bianchi che dalle retrovie della povertà puó nascere una creazione di rara creatività intellettuale e non soltanto istintiva.

 

 

Giusto, ma è la norma, nel grande jazz, c'è sempre istinto e intelleto appaiati, "belluinità" e a volte rare raffinatezze, e senza indossare giacca e cravatta. Anzi.., nella mia lunga esperienza di ascoltatore di musica afroamerica, ne ho ascoltati tanti vestiti sempre informale, in abiti "esotici", orientali, islamici, africani. Insomma i neri che "piacciono a me" erano molto consapevoli del loro genio e della loro bellezza che vestiva gli abiti che ciascuno di loro intonava alla propri personalità e valore culturale, psicologico, esistenziale... Sun Ra ad esempio vestiva da faraone d'Egitto... :D giammai la giacca e cravatta triste e omologante, roba per bianchi inpiegati di banca. I neri rivendicavano orgliosamente e prepotentemente la loro bellezza, il grido era: "Black is Beautifull!"

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