Questo è un messaggio popolare. Forespro Inviato 14 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Maggio 2023 Buona domenica a tutti. Non conoscevo M. Kiwanuka; scoperto per caso guardando una serie in TV. Ascoltato i suoi album su Qobuz, oggi mi è arrivato il vinile di Love & Hate, suo secondo album in studio. Alcuni “scomodano” i più grandi della soul music paragonando il giovane inglese a questi “mostri sacri”. La sua voce nera è sicuramente calda, stupenda, capace di trasmettere emozioni proprie del soul, ma anche del blues, tipiche dei pezzi di cinquant’anni fa. Felice di averlo scoperto. 4
Questo è un messaggio popolare. st1300 Inviato 14 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Maggio 2023 Un salto nel Brit Pop anni 80. Lloyd Cole and the Commotion - Easy Pieces 4
Questo è un messaggio popolare. iBan69 Inviato 14 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Maggio 2023 3
Spadaccino1 Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 23 ore fa, analogico_09 ha scritto: Il 13/5/2023 at 18:56, Spadaccino1 ha scritto: Dapprima Jean-Philippe Rameau, Pièces de Clavecin en Concerts (un Gustav Leonhardt ispirato e poi Frans Bruggen, W. Kuijken e S. Kuijken), tardo barocco, rococò, del 1741. Expand Grande disco, ce l'ho, insieme ad altre registrazioni telefunken di altri grandi del barocco eseguite dagli stessi stellari interpreti... Il mio like è per tale disco, non per l'altro.., hai per caso provato un l'effetto doccia fredda o bollente dopo il cambio? Beh, la differenza c'è. Un po' per gli interpreti ma anche per la musica di Rameau, molto 'moderna' oserei dire, se solo ci fosse un pianoforte. Tu non gradisci I Musici? Pietro P. S. poi nel pomeriggio ho continuato nel barocco e ho ascoltato i 12 Concerti Grossi op. 6 di Corelli, eseguiti dai Solisti dell'orchestra Scarlatti di Napoli 1
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 14 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Maggio 2023 V.S.O.P. band all star composta da Shorter, Hubbard, Hancock, Carter e Williams - Live Under The Sky 1979 Columbia. La band era in tournée in Giappone con un impegno per due serate. Il primo concerto si è svolto durante una tempesta tropicale e la band ha suonato come nulla fosse, anche perché era previsto il broadcast in diretta sulla TV nazionale. La mia copia del 79 è la registrazione di quella prima serata mentre la ristampa del 2004 include entrambi i set. È il quarto lavoro di VSOP ed, a mio giudizio, è uno dei più godibili esempi di post (hard) bop. La registrazione è Sony PCM ed è una buona incisione live. Ciao D. 3
analogico_09 Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 35 minuti fa, Spadaccino1 ha scritto: Tu non gradisci I Musici? Diciamo che non sono la mia tazza di tè spontaneamente gradita per quanto riguarda la musica barocca. 35 minuti fa, Spadaccino1 ha scritto: 12 Concerti Grossi op. 6 di Corelli, eseguiti dai Solisti dell'orchestra Scarlatti di Napoli Conosco(evo) la purtroppo tristemente defunta orchestra Alessandro Scarlatti di Napoli da me molto apprezzata ( anni fa fui tra l'altro nel coro nei due concerti, uno vivaldiano, l'altro di musiche del '900, eseguiti insieme a detta Orchestra per la stagione sinfonica della Rai di Napoli). Non conosco invece l'organico da camera, o "ristretto" per la concertistica, composto dai solisti di detta storica e benemerita realtà interpretativa che fu ...
analogico_09 Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 8 ore fa, magicaroma ha scritto: Un triplo lp di prima mattina per far capire chi comanda nel condominio 😂 Magari prova anche a far capire anche a noi inquilini del forum di che disco di Haden si tratti, con due perole: di una compilation, di un "the great concert of", ecc... amo molto Haden e ambirei a sapere.., ma non riesco a focalizzate il triplo LP .. 😉 1
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 14 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Maggio 2023 Un disco sicuro e facile appeal, di grande "successo", ne convengo.., la cui portata storica ed estetica straordinaria, rivoluzionaria ma non distruttiva dello stato delle cose costituite che vengono seriamente messe in discussione e/o in "crisi, esige tuttavia le quattro o più parole di commento... Per questo mi piacerebbe approfondirlo un poco (troppo facile postare titoli eclatanti per farsene vanto del possesso, dell'avere senza "essere", solo per contribuire a riempire l'album delle figurine pinco pallo... ), ma in questi giorni ho poco tempo per il forum, per ascoltare tutti i dischi che vorrrei ascoltarte e su cui vorrrei scrivere qualcosa, ma sta bene così.., bisogna accettare le cose della vita come vengono, certi limiti e ritmi spesso anche imposti: ogni giorno, ogni periodo sono un altro giorno, un altro periodo, fortunatamente direi, è un antidoto contro la noia... Il mio commento che cercherò di riprendere in altro momento potrebbe quindi apparire limitato partendo da una considerazione spicciola sulla base di una sensazione che ho tuttavia ri-provato durante il riascolto del disco in modo ancora più chiaro e "illuminante". Eric Dolphy (non solo) in OUT TO LUNCH! (1964) - come faranno a modo loro anche Coltrane, a Monk, Mingus, Rivers, ed altri noti grandi più o meno coevi e "sodali" innovatori -"aggredisce" al suo proprio interno il linguaggio dell'hard bop dominante e d'altro mainstream spesso manierati di quegli anni per traghettare il jazz verso la "new thing", propedeutica per il free jazz, "genere" al quale, contrariamente a quanti taluni erroneamente pensano, non appartine il citato capolavoro assoluto della storia della muasica afro americana e di tutto il '900 musicale del resto del mondo, sia esso "colto", o scritto, oppure orale, perfino semiscritto e semiolale... Le implicazioni con la musica "colta" sono chiaramente percepibili, allo stesso modo è possibile risentire nella musica "classica" occidentale i vari "modi" del jazz che determinano le felici commistioni incamerando nel compolesso progetto anche le commistioni afriacane, orientali, mediorientali... In OUT TO LUNCH! io scorgo una summa di tutte queste componenti, la tonalità tradizionale, benchè minata tuttavia resiste ancora, ma si accentuano le forti , battenti e frequenti, dissonanze, i frastagliati, repentini sbalzi armonico-ritmici... Si è già in altre dimensioni estetiche, linguistiche, espressive, poetiche di un jazz "nuovo" che avanza da più fronti, verso l'usato ordine musicale costituito, per rigenerare se stesso, così come è sempre stato nella storia del jazz. Si tratterebbe di mettere un po' a fuoco l'intero progetto di Dolphy, i vari momenti a se stanti e "corali", dettagli che fanno la grade forma , la grande sostanza, la grande espressione dell'insieme, di dire qualcosa sui ruoli che hanno avuto tutti i comprimari dello strepitoso quintetto. Lascio il disorso aperto, per chi voglia contribuire, aggiungere qualche idea, osservazione, impressioner.., per ora mi fermo e ... "torno subito", spero... ... 5
Questo è un messaggio popolare. CDJ Inviato 14 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Maggio 2023 In ricordo della serata Agatha@Brancaleone,Roma,frequentata spessissimo per quasi 10 anni tutti i Venerdì sera,arrivo;in treno alle 22 circa,breve passaggio a casa in Via Tanaro e poi via verso Montesacro (spesso a piedi) per poi immergersi nella musica e nella “fauna”… 3
magicaroma Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 @analogico_09 hai ragione. Lp triplo su etichetta Naim. Un Charlie Haden rappacificato, quasi nighttarolo per un lavoro veramente gobibile cui le frequenze basse la fanno da padrone. Su CH permettetemi di raccontare un episodio di qualche anno fa, più o meno fine anni novanta, primi duemila. Il nostro suonava in trio al Teatro dell'Opera di Roma, con un giovane Gonzalo Rubalcaba al piano (non ricordo la batteria), teatro tristemente vuoto, tanto che ci invitano caldamente ad occupare le prime file e ci ritroviamo dietro all'allora sindaco Veltroni. Dopo una mezz'ora di concerto l'assessore alla cultura cittadina si volge verso il sindaco e gli dice in maniera udibilissima "ammazza che palle questo!". Sigh! 1 1
analogico_09 Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 9 ore fa, Juju ha scritto: Gruppo di cui avete parlato qualche settimana fa quando purtroppo ero troppo indaffarato in altre faccende ma eccomi qua con l'IMPRESCINDIBILE Ortodossia (II) dei CCCP Fedeli alla linea. Megli arrivare tardi che mai... In effetti ne avevamo parlato in seguito a una mia richiesta di lumi sui CCCP che mia somma ignoranza mi erano del tutto sconosciuti.., a meno di amnesie gravi con le quali non vorrei giustificare i miei bug conoscistivi... Mi fu consigliato l'ascolto di un par di dischi che avendoli apprezzati molto ho messo tra i preferiti in Tidal... <di questi tempiom poi co viole un po' di sano risscatto popolare, benchè "grottesco", più che populista ed alquanto "lesso"... 1
analogico_09 Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 43 minuti fa, magicaroma ha scritto: Lp triplo su etichetta Naim. Grazie tante, magic!! Grazie delle info sul disco, cercherollo... Grazie anche dei ricordo del concerto al Tetro dell'Opera, nel quale c'ero anch'io ma senza aver avuto la fortuna (che avrei preso come sfortuna nel caso me lo fossi trovato dietro seduto... ) di intercettare l'allora sendaco de Roma... Fu un bel concerto (anche io ricordo solo l'ottimo Rubalcaba del gruppo), una musica intimistica, "notturna" (era il periodo del disco "Nocturn" di Haden sempre con Rubalcaba, se non ricordo male) che forse non era nelle corde dell'"assessore" annoiato che avrebbe preferito magari un pulsante potente assolo alla Song for Che, comq quello del Liberation Music Orchestra... Ma i tempi erano cambiati, anche certi valori.., non c'era oramai più nulla da spettarsi di quelle straordinarie stagioni. Haden lo riascoltai qualche tempo dopo alla Cavea dell'Auditorium, con Carla Bley e un gruppo di giovani musicisti di una scuola di musica americana di cui non ricordo il nome... Anche lì provai il brivido della "perdita".., evoluzione, nvoluzione.., quien sabe.., non mi ero tuttavia creato particolari aspettative... alla fine del concerto beccai Haden per farmi fare un autografo sul biglietto che ancora conservo e con l'occasione pronunciai una parola di apprezzamento infilandoci dietro come in un "non sense" apparente.., il titolo di un brano "antico" e straziante.., quello che tuttavia rimarrà sicuramente nella storia della musica jazz e della musica universale: "Lonely Woman"... Lui, un po' sorpreso, sorrise leggermente.., forse capì... feci pollice su ricambiando l'espressione affabile e tolsi il disturbo... (non ora.., giuro che lo riascolterò domani da vinile, come da regola... ) 2
damiano Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 10 ore fa, analogico_09 ha scritto: 10 ore fa, magicaroma ha scritto: Lp triplo su etichetta Naim. Grazie tante, magic!! Grazie delle info sul disco, cercherollo... Grazie anche dei ricordo del concerto al Tetro dell'Opera, nel quale c'ero anch'io ma Se parlate di aprile 2002 c'ero anche io 🙂. Era la tournée per il lancio di "Nocturne" ed il teatro dell'opera fu usato per indisponibilità dell'auditorium. Io ricordo sul palco anche un violinista caraibico, o confondo qualcosa? Ero seduto vicino a Roberto Gatto e Danilo Rea, anche loro in sala.... Ciao D. 2
analogico_09 Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 11 minuti fa, damiano ha scritto: Se parlate di aprile 2002 c'ero anche io Non ricordo la data con certezza ma il periodo era sicuramente quello. Escluderei d'altra parte una doppia ita al teatro dell'operta da parte del "nostro". Tu si che avevi dei vicini di poltrona affatto "onorevoli"... 😀 1 1
magicaroma Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 @damiano Ricordi bene, era un quintetto. Ho sbagliato io a scrivere trio 1
Questo è un messaggio popolare. one4seven Inviato 15 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Maggio 2023 Anno 1972. Lou Reed è al suo secondo lavoro da solista (il primo è un clamoroso flop), dopo l'esperienza con i VU. E tira fuori un disco memorabile. Transformer. 5
one4seven Inviato 15 Maggio 2023 Inviato 15 Maggio 2023 Ancora "un po'" di Billy Joel, con il suo secondo lavoro, Piano Man. Anno 1973. Un disco da godersi tutto d'un fiato, in pieno relax. Non so perché, ma questo album mi trasmette un senso di pace... 2
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