Discopersempre2 Inviato 16 Settembre 2023 Inviato 16 Settembre 2023 E partiamo..... è nuvoloso, forse pioverà 🤬... cosa c' è di meglio del funky-soul un po' "jazzato"🤩 per vedere di fare uscire o' sole🙏? Come dico spesso ai clienti: "Potete fare il giro del mondo, ma colazioni "audiofile"🙃 col giradischi🥰 e musica che non sia il trap-rap🤮 la fate solo qua....e fate i bravi se no vi metto gli Iron o le fiabe sonore🤪" Un Discopersempre dallo spot subliminale 😎. 2
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 16 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Settembre 2023 Chick Corea - My spanish heart - 1976 Steve Gadd alla drums, Stanley Clark al bass, Jean Luc Ponty al violin, Don Alias alle percussions, Gayle amoran al vocal, l’Arriaga quartet al contorno, John Tomas alla lead trumpet, Ron Mass al trombone (la prossima volta guardo meglio la squadra e, se più di 5, non la scrivo (). Un buon disco da mettere al mattino, per dare energia e ritmo con le sue 4 facciate ciascuna diversamente caratterizzata, nel quale le melodie ed il ritmo richiamano la Spagna ma con il gusto e gli arrangiamenti che invece richiamano il genietto (a chi piace) Chick! 3 1
Questo è un messaggio popolare. Alemam Inviato 16 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Settembre 2023 3
Gaetanoalberto Inviato 16 Settembre 2023 Inviato 16 Settembre 2023 Ry Cooder- Jazz Qualcuno me lo ha ricordato, ed oggi l’ho suonato. Un bel ragtime mi mancava. Assai godibile. 2
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 16 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Settembre 2023 2 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: Chick Corea - My spanish heart - 1976 Un bel disco di Chick che dimostra l'assoluta genialità del pianista. Nella sua carriera ha saputo interpretare, al meglio, tutte le avventure musicali nelle quali si è lanciato. Dal trio, con Vitous e Hines, al prog con i primi lavori di Return to Forever, alla fusion, gli altri lavori di RTF alle situazioni contaminate come My Spanish Heart o il famoso I Maggio del 92 (io c'ero 🙂) Insomma, un grandissimo della musica Ciao D. 2 1
Gaetanoalberto Inviato 16 Settembre 2023 Inviato 16 Settembre 2023 @damiano Hai postato il video di un momento eccezionale. Da lacrime agli occhi. Grazie. 1
Questo è un messaggio popolare. Alemam Inviato 16 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Settembre 2023 4
Questo è un messaggio popolare. zagor333 Inviato 16 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Settembre 2023 Edizione Audio Fidelity, strepitosa: 3
Questo è un messaggio popolare. Ste81 Inviato 16 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Settembre 2023 5
Gaetanoalberto Inviato 16 Settembre 2023 Inviato 16 Settembre 2023 Buddy Guy. The Blues don’t lie. Riascolto ancora meglio col nuovo setup. Un classico blues, che però si rinnova nelle mani di una vecchia volpe. 2
Questo è un messaggio popolare. Ste81 Inviato 16 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Settembre 2023 3
Questo è un messaggio popolare. bungalow bill Inviato 16 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Settembre 2023 Le Orme 3
Ste81 Inviato 16 Settembre 2023 Inviato 16 Settembre 2023 Sicuramente non è il disco meglio riuscito dei Dark tranquillity, anzi. Nonostante ciò rimangono uno dei gruppi fondamentali per il death metal melodico svedese
analogico_09 Inviato 16 Settembre 2023 Inviato 16 Settembre 2023 Il 13/9/2023 at 00:20, Gaetanoalberto ha scritto: Miles Davis Quintet - Ascenseur pour l’echafaud - 1959 Non finirò mai di stupirmi delle infinite sfaccettature del suono di Miles, che in questo caso registra una colonna sonora per l’omonimo film, che tuttavia si presenta ugualmente come lavoro discografico che non sembra risentire del legame con le scenografie, ed ha un’organicità non diversa da quelle di un disco nato come tale. Un album che ho trovato di estrema raffinatezza. Peccato doverlo pagare. Fosse stato gratis avrei dato cinque stelle ma, avendolo dovuto comprare visto che non mi regalate mai niente, una stella in meno. E purtroppo gratis non sono queste chicche.., ma senza volerti fare i conti in tasca, ci mancherebbe, sono cose che si notano, senza offesa, siamo in famiglia, si condividono gli stessi giochi, mi chiedevo quanto potrebbero costarti, in termini di costi discografici per vinili quasi tutti di qualità tecnica e monetaria alta o superiore e comprati spesso come più volte riferitoci, le tante "stelle" che vai meritoriamente collezionando grazie alla condivisione degli stessi? Avrai anche la mia. 😊 Scherzo... manco da un po' da questo topic, sto davo una guardata ai nuovi arrivi, e quanta bella roba, davvero, e mi è caduta l'attenzione specialmente su questo "Ascensore per il Patibolo" davvero epico! Non conoscevo questa copia japan della Philips, sono restato fedele al vinile "originale" Fontana che acquistai alla fine dei '60 e poi in seguito il CD che ascolto meno spesso. Sono d'accordo con te sul fatto che la musica dell'Ascensore, colonna sonora leggendaria di un film leggendario, viva anche di vita propria, e di che vita!, però, ciò nonostante, permettimi per meglio precisare che a mio modesto avviso e a fronte di quello che è un immaginario collettivo plurigenerazionale condiviso, oramai storico, che il legame della musica con il film sia ugualmente inscindibile... Davis improvvisava alla presenza del regista, Louis Malle, mentre scorrevano le immagini del film e da quelle traeva ispirazione per la musica, quindi si veniva a creare una simbiosi perfetta, una "duità" quasi mistica e inseparabile: la musica si fa immagine e l'immagine musica e benchè le due forme di arte possano entrambe vivere di vita propria convolano felicemente a nozze senza possibilità di divorzio... Se guardo il film spegnendo l'audio mi accorgo che le immagini siano anche musica; se ascolto il disco senza guardare il film, mi accorgo che la musica è anche immagine... Avevo approfondito un po' di più il discorso e per non appesantire la pagina del topic avevo trasferito il seguito nel topic sul Jazz, ma per un errore lo scritto è finito nell'etere... restano un paio di cose credo interessanti e curiose per chi voglia approfondire un poco la storia e la realtà di questo grande capolavoro. https://melius.club/topic/1001-jazz/?do=findComment&comment=959109 1
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 16 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Settembre 2023 Ascolto pomeridiano, preso da altro non ho trovato prima il tempo di scrivere qualche riga. Non mi piace come credo sia noto l'incollaggio delle fugurine pinco panco... Per una volta mi conscenta una differita... Riascoltare oggi queste forme di “free jazz” con altro spirito, anzi con l’orecchio più “allenato” (e quanta acqua sarà inoltre passata sotto i ponti) è un po’ come ascoltare un disco di “jazz classico”, familiare, “rassicurante”, come se le dissonanze, le “aritmie” nervose, gli atonalismi rivoltosi che durante i primi ascolti fatti tra i pionieristici anni ’60 e ’70 in particolare mettevano a dura prova l’”attenzione” di noi giovani jazzisti riuniti nelle oscure grotte del post-esistenzialismo come i primi cristiani nelle catacombe… Taylor incide due dischi per la Blue Note: “Unite Strutture” (di cui non ho l’LP) e questo “Conquistador”, due opere molto distanti dalle “filosofie” stilistiche e caratteriali della casa di Alfred Lion che scommetterà sul free jazz registrando anche alcuni dischi di Ornette Coleman, - al momento non me ne vengono in mente altri di free nel caso ve ne fossero. Cecil Taylor con queste registrazioni farà un salto di notorietà.., potrà fare solo musica per vocazione e non più lo sguattero di ristoranti per costrizione. Non è il solo caso di musicista che a dispetto della sua grandezza viveva in una sorta di Beneath the Underdog come la mise Charles Mingus parlando di se stesso. E’ un sestetto eccezionale a creare la musica che si ascolta dal disco intitolato “Conquistador”, 1968; un jazz “libero”, estremamente articolato ma non di meno “organizzato”, sonorità a tratti "pastose", quasi "un free da camera" proiettato, insieme alla musiche degli altri grandi musicisti che animavano la scena del free jazz, verso nuovi percorsi dell’invenzione musicale ispirata al tenace sentimento delle origini a cui tutti i musicisti di tutte le epoche del jazz resteranno sempre legati. Piano – Cecil Taylor Conquistador Alto Saxophone – Jimmy Lyons Trumpet – Bill Dixon Bass – Alan Silva, Henry Grimes Drums – Andrew Cyrille Photography By – Francis Wolff. (grande fotografo ritrattista, magnifico il ritratto di Taylor, ne coglie pienemante il carattere musicale) Recorded By – Rudy Van Gelder Penso che come presentazione basilare del disco possa bastare, ma.., durante questo ascolto ho notato una cosa mai notata prima che mi ha lasciato molto sorpreso. Mi riferisco al secondo brano che occupa l’intero lato B, “Whit (Exit)” Lascio un indovinello… per chi voglia giocare (... @one4seven batti un colpo... ) segno il punto che precede di poco l’entrata di Bill Dixon alla tromba e.... 3
analogico_09 Inviato 16 Settembre 2023 Inviato 16 Settembre 2023 39 minuti fa, one4seven ha scritto: Bitches Brew 😁 👏. Un anno prima... Spiccicate nei brevi passaggi in cui la tromba ripete quei brevi grumi di note perentorie che vanno verso l'alto, suggestini di immaginari promordiali di uno sciamano che annunci una profezia... Sono proprio uguali le note. Non me ne ero mai accorto. Vabbè si sa che Davis guardasse sempre dentro ma anche fuori di se... e questo non vuol dire che copiasse, anzi... Però Bitches Brew fu registrato nell'Agosto del 1969, Conquistador era stato pubblicato nel 1968... Inoltre sulle basi armonico-ritmiche reiterate ed ipnotiche, brulicanti di fremiti aotterranei dei due dischi si susseguono nuclei tematici cangevoli affidati ai vari strumenti "solisti". L'arte "copia" sempre se stssa per rinnovarsi...;)
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