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Il disco in vinile che state ascoltando ora!


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Inviato
1 minuto fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Io l’ho ordinata…usata..cara!

Che edizione e a che prezzo?

analogico_09
Inviato
1 ora fa, giorgiovinyl ha scritto:

La Penguin Guide to Jazz era uno strumento indispensabile in era pre Internet

 

 

A me i "pinguini" mi mettono il freddo addosso... :classic_tongue: ... No, davvero, seriamente, mai letta, non ho idea di come sia fatta e da chi. Mi pare sia solo in inglese, sbaglio?

Data un'occhiata nel web, costa cara.., ho un po' capito come sia articolata dal commento di un clienete Amazon che sembra intendersene. Io penso che il momento migliore di leggere quell'enorme volume che contiene 1000 dischi di jazz sia dopo aver trascorso una quarantina di anni in compagnia del jazz ascoltato, specialmente dal vivo, ove possibile, basandosi sulla scxelta dei dischi sulle proprie curiosità che portano a scoprire i dischi in proprio, dove si crea una sorta di catena dei rimandi  da un disco all'altro che siano in qualche modo collegati; attraverso il passa parola tra amici, e le letture di saggi, monografie aggiornate e riviste dinamiche che registrano la realtà nel suo trascorrere e mutare a differenza delle "enciclopedie" o "guide" generali che restano immutante nelle analisi e nei suggerimenti. Mi piacerebbe tuttavia sfogliare la Pinguin ma guarderei solo le "figurine" come con gli album panini.. :classic_rolleyes: non conoscendo l'inglese da ciuccio qual sono. Meno male che ora i traduttori dei telefonini fotografano e traducono i testi in tutte le lingue... mi è stata molto utile questa applicazione quando un giorno mi persi per strada gli occhiali da vista... :classic_cool: ...strano ma vero... ma non la racconterò  qui, andrei clamorosamente in OT.

giorgiovinyl
Inviato
43 minuti fa, andpi65 ha scritto:

Ne ho due edizioni, e per me è fatta benissimo . Se faccio il "travaso"  delle note

che ci ho appuntato negli anni  dall'una all'altra

Anche io 5^ e 8^ edizione. E comunque per orientarsi nel jazz ci vuole qualche storia del jazz per inquadrarne l’evoluzione, gli stili. 
Io cominciai con quella di Arrigo Polillo che feci comprare da mio padre al club degli editori quando ancora andavo al liceo. 
La lettura la consiglierei, ai forumer che si lanciano in recensioni in cui stroncano non solo il free, che certo può risultare ostico, ma persino il jazz modale, non essendo in grado di inquadrarli storicamente. 

giorgiovinyl
Inviato
50 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

A me i "pinguini" mi mettono il freddo addosso... :classic_tongue: ... No, davvero, seriamente, mai letta, non ho idea di come sia fatta e da chi. Mi pare sia solo in inglese, sbaglio?

Data un'occhiata nel web, costa cara.., ho un po' capito come sia articolata dal commento di un clienete Amazon che sembra intendersene. Io penso che il momento migliore di leggere quell'enorme volume che contiene 1000 dischi di jazz sia dopo aver trascorso una quarantina di anni in compagnia del jazz ascoltato, specialmente dal vivo, ove possibile, basandosi sulla scxelta dei dischi sulle proprie curiosità che portano a scoprire i dischi in proprio, dove si crea una sorta di catena dei rimandi  da un disco all'altro che siano in qualche modo collegati; attraverso il passa parola tra amici, e le letture di saggi, monografie aggiornate e riviste dinamiche che registrano la realtà nel suo trascorrere e mutare a differenza delle "enciclopedie" o "guide" generali che restano immutante nelle analisi e nei suggerimenti.

Gli autori sono due scozzesi Brian Morton e James Cook, quest’ultimo autore anche del libro sulla Blue Note che tu citi spesso. 
Chiaramente la Penguin è complementare e non esclude l’ascoltare il jazz dal vivo, il passa parola e lo  scoprire dischi in proprio. 
Però aiuta ad avere consapevolezza della storia e dell’evoluzione del Jazz e a non basarsi esclusivamente sul non mi piace allora fa schifo. 
Un altra cosa che consiglio è leggere Musica Jazz, io mi sono recentemente abbonato e posso scaricare in pdf i numeri arretrati. Di questo devo ringraziare @Grancolauro

Gaetanoalberto
Inviato
6 ore fa, andpi65 ha scritto:

Che edizione e a che prezzo?

La 8, a 64 euro 😳

Inviato
10 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Anche io 5^ e 8^ edizione. E comunque per orientarsi nel jazz ci vuole qualche storia del jazz per inquadrarne l’evoluzione, gli stili. 
Io cominciai con quella di Arrigo Polillo

Io la 1^   e la 8^. Quello di Polillo è un classico, credo sia il primo sul jazz che comprai. Musica jazz la compravo saltuariamente, sempre il numero di fine anno con le selezioni dei migliori album usciti nel corso dell' anno.

Inviato
3 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

La 8, a 64 euro

Non costava poco neanche da nuova.

Gaetanoalberto
Inviato
21 minuti fa, andpi65 ha scritto:

sempre il numero di fine anno con le selezioni dei migliori album uscit

Io sono abbonato. Purtroppo non riesco a leggere tutto… però diciamo che almeno il 70% dei cd allegati va dal valido al molto buono. 

analogico_09
Inviato
14 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Un altra cosa che consiglio è leggere Musica Jazz, io mi sono recentemente abbonato e posso scaricare in pdf i numeri arretrati. Di questo devo ringraziare @Grancolauro

 

Oggi la leggo di meno Musica Jazz già sai, ne abbiamo parlato, che dalla fine del 1969 fino a buona parte degli anni '90, compravo e leggevo senza saltare un solo numero la rivista, 11 annate delle quali le ho fatte rilegare, dal 1971 al 1981, altre riviste le ho sciolte in librearia. Musica jazz era, è, la forma "dinamica" di seguire il jazz che è musica molto dinamica.

 

14 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Gli autori sono due scozzesi Brian Morton e James Cook, quest’ultimo autore anche del libro sulla Blue Note che tu citi spesso. 
Chiaramente la Penguin è complementare e non esclude l’ascoltare il jazz dal vivo, il passa parola e lo  scoprire dischi in proprio. 
Però aiuta ad avere consapevolezza della storia e dell’evoluzione del Jazz e a non basarsi esclusivamente sul non mi piace allora fa schifo. 

 

 

Mi era sfuggito il nome di James Cook che stimo molto con il lavoro fatto con l'etichetta Blue Note, quindi la Pinguin sarà sicuramente una cosa "seria"... :classic_wink: D'accordo sul resto che scrivi. Pessima a bitudine cercare nella musica la noia che invece magari potrebbe albergare in noi.., mi ci metto io per primo, natural_mente... :classic_biggrin:

analogico_09
Inviato
Il 12/5/2024 at 12:56, analogico_09 ha scritto:
Il 12/5/2024 at 12:45, andpi65 ha scritto:

Si parlava dei due dischi incisi al Village vanguard Peppe ( A night at village vanguard vol 1 e 2) non dei Blue note vol 1 e 2 (in cui effettivamente compare anche Monk) che trovo ottimi e che, se scorri i post,  ho segnalato a Gaetano

Infatti non avevo focalizzato i due volumi del Village del '57 li ho confusi con i  "Sonny Rollins" vol. 1 e 2 B.N. registrati in studio sempre nel '57, più il terzo registrato qualche mese dopo stesso anno. Non ho i vinili dei Village, solo cd, con calma poi verifico se i miei ricordi siano ingannevoli sulla effettiva qualità...

 

 

Ho riascoltato i due CD del Village Vanguard registrati nelm '57, due anni prima del ritiro "del ponte", non lo riascoltavo da molto tempo, mi ero dimenticato oppure non ci avevo fatto troppo caso - questi "apprendimenti" avvengono lentamente.., non si può avere la storia del jazz con i bignasmi e i corsi serali di recupero 5 anni in una - è mi sono trovato di fronte a qualcosa di straordinario, un Sonny Rollins che "eliminato" il piano inizia, aveva iniziato.., a mettere a punto unop stile improvvisativo libero sempre più sganciato dalla "tirannia" degli accordi, per spingerla sempre più verso il modale anticipando alcuni aspetti del free, rendendo sempre meno "cantabile" e dominante la "melodia". Due osservazioni fatte a braccio, ci sarebbe molto da dire. Insomma credo di aver ri_scoperto uno dei dischi più importanti del sassofonista che con Elvin Jones alla batteria in modo particolare, arriva al traguardo del post bop, maledette etichette.., prima di Coltrane...

Disco capitale, purtroppo ce l'ho in doppio CD "The Rudy Van GelderEdition" che mi pare molto ben sonante.

Ho scoperto sempre oggi, grazie all'imbiccata di un amico di musica e di arte "virtuale", che esiste unaedizione Tone Poet di tre  LP AAA tratti dai nastri originali che raccolgoni tutti i brani suonanti nella leggendaria performance nel leggendati jazzclub del Village Vanguard. Magari @giorgiovinyl ne sa di più, semprechè non ne abbhia già parlato nerl topi dedicato a tale etichetta.

 

Se ne parla qui https://trackingangle.com/music/sonny-rollins-a-night-at-the-village-vanguard-the-complete-masters-blue-note-1581 ..., c'è una recensione capillare di tutti i brani.., anche info di carattere anche tecnico del progetto discografico.., è una lettura avvincente.., sembra di leggere l'iliade o l'odissea od altro testo "mitologico"...

Provare per crede. ISiccome mi manca in vibile questa "notte di musica favolosa", quasi quasi farò la spesa che non sarà sicuramente picciola.., ma visto che si parla di meraviglie (quasi) mai viste.., forse lo accendo un mutuo...  :classic_laugh:

OC5qcGVn.jpeg

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

Ho riascoltato i due CD del Village Vanguard registrati nelm '57, due anni prima del ritiro "del ponte", non lo riascoltavo da molto tempo, mi ero dimenticato oppure non ci avevo fatto troppo caso - questi "apprendimenti" avvengono lentamente.., non si può avere la storia del jazz con i bignasmi e i corsi serali di recupero 5 anni in una - è mi sono trovato di fronte a qualcosa di straordinario, un Sonny Rollins che "eliminato" il piano inizia, aveva iniziato.., a mettere a punto unop stile improvvisativo libero sempre più sganciato dalla "tirannia" degli accordi, per spingerla sempre più verso il modale anticipando alcuni aspetti del free, rendendo sempre meno "cantabile" e dominante la "melodia". Due osservazioni fatte a braccio, ci sarebbe molto da dire. Insomma credo di aver ri_scoperto uno dei dischi più importanti del sassofonista che con Elvin Jones alla batteria in modo particolare, arriva al traguardo del post bop, maledette etichette.., prima di Coltrane...

Disco capitale, purtroppo ce l'ho in doppio CD "The Rudy Van GelderEdition" che mi pare molto ben sonante.

Parli di questi?

IMG_20240513_183812.thumb.jpg.02a575fd52d7e85abbf39d78b5a980f4.jpg

Personalmente ,alla luce di quello che ha inciso Rollins,

non li consiglierei come primo acquisto a @Gaetanoalberto , come ho fatto.  Secondo me c'è di gran lunga meglio nella discografia di Rollins per uno che comincia ad approcciarvisi.
😉

Poi i gusti son gusti ehh 🤗

Gaetanoalberto
Inviato

@andpi65 L’edizione tripla A di cui parla Analogico era quella da me prenotata presso Amazon FR. 

Chi la volesse penso farebbe bene ad acquistarla, alle volte le prime stampe finiscono e c’é una pausa.

Con la stessa spesa, 80 e passa, mi sono per ora procurato  
Way Out West 20,00€,

A Night At The "Village Vanguard"  20,00 € edizione anni 70 non il triplo, 

Colossus € 45 edizione Jap.

Un buon consiglio perciò, così avrò un’ottica più ampia.

 

 

  • Melius 1
Inviato
12 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Colossus

Saxophone colossus è davvero un capolavoro, Gaetano , poi mi dirai se mi sbaglio. Ottima scelta andare su una stampa Japan quando il disco merita davvero ( anche io ne ho una stampa Japan)

P.S.: metti in want list anche il Sonny Rollins vol.2 ( su bluenote) e Tenor Madness.😉

  • Melius 1
Inviato
19 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Un altra cosa che consiglio è leggere Musica Jazz, io mi sono recentemente abbonato e posso scaricare in pdf i numeri arretrati.

Ciao, che impressione ti fa la rivista? A me piace molto devo dire. Neanch'io leggo tutto ma le segnalazioni dei nuovi dischi non me le perdo e sono fatte molto bene, per quanto sintetiche.

giorgiovinyl
Inviato
39 minuti fa, Grancolauro ha scritto:

Ciao, che impressione ti fa la rivista? A me piace molto devo dire. Neanch'io leggo tutto ma le segnalazioni dei nuovi dischi non me le perdo e sono fatte molto bene, per quanto sintetiche.

Ottima impressione, meglio di come la ricordassi. La compravo con regolarità quando cominciai ad esplorare il jazz fine 80 inizio 90, ma allora non mi entusiasmò. 
Mi è arrivato solo un numero cartaceo ma ho cominciato ad esplorare i numeri arretrati. Trovo fantastici i dossier e gli articoli retrospettivi, finalmente posso leggere di jazz in italiano. Un po’ meno interessanti trovo le interviste ai jazzisti contemporanei, ma mi sembra giusto, anzi sacrosanto, che se ne occupino.

Non molto fruibile il pdf, non riesco a visualizzare la singola pagina ma solo due alla volta. Avrei anche voluto stampare qualche articolo retrospettivo ma non è possibile capisco però perché non lo consentano. 

analogico_09
Inviato
3 ore fa, andpi65 ha scritto:

Personalmente ,alla luce di quello che ha inciso Rollins,

non li consiglierei come primo acquisto a @Gaetanoalberto , come ho fatto.  Secondo me c'è di gran lunga meglio nella discografia di Rollins per uno che comincia ad approcciarvisi.
😉

Poi i gusti son gusti ehh 🤗

Si,  doppio CD in singola cover, reissue, remastered mono di RVG. Una delizia anche come suono. Il mono si riconferma sempre il sistema di registrazione più naturale e "fedele"

Scusa se mi permetto, ma sei così sicuro delle tue  sensazioni.., secondo me, para mi, eh, come dettoti nell'altro post, sbagli nel fare sempre le "classifiche"rigide come se la musica, la grande musica (e qui non siamo a sanremo) fosse oggetto di un hobby di uno svago dopolavoristico e non una forma d'arte che NON va trattata con giudizi di merito da competizioni sportive categorici e stringenti dove c'è un primo, un secondo e un terzo arrivato da premiare.
Occorrerebbe usare più flessibilità e cercare in ogni grande opera d'arte attuale o passata alla storia come tale a suffraggio universale, ciò che è proprio di quell'opera e forse di nessun'altra la quale a sua volta offre meraviglie magari esclusive da mostrare. In tali ambiti della creatività e della poesia, non c'è un meglio o un peggio, bensì il valore della diversità che non divide bensì riunische le cose.
Ammesso e non concesso che vi sia altro di gran lunga superiore nella discografia di Rollins, ciò non toglierebbe che i live al Village Vanguard siano dischi imprescindibile a cui ogni appassionato di jazz e di Sonny Rollis non vorrebbe né dovrebbe mancare. E ciò vale suppongo anche per il neofita al suo primo acquisto discografico di Rollins al quale non andrebbero prospettate delle pregiudiziali la sciandolo libero di decidere in proprio quale potrebbe essere il disco più adatto al suo primo ingresso nel mondo del sassofonista, dove la rosa dei papabili e molto ampia e tatta di grande valore. Ogni neofita è un caso, una sensibilità a se.., la vecchia teoria della musica più facilmente abbordabile per lui è bvieta fantasia che ha mostrato il suo fallimento.
In ogni caso se non concordi con la mia opinione sulle storiche registrazioni da annali discografici,  dopotutto non ho motivato il mio parere come tu non hai motivato il tuo, ti invito a leggere se credi la straordinaria, approfondita, "rapinosa"  recensione del signore non capitato lì per caso che presenta il disco Tone Poete sotto l'aspetto artistico e tecnico in modo magistrale ed appassionato, dove se non fossi d'accordo sul suo pensiero più che entusiastico, potresti intentare un confronto con le tue diverse e motivate opinioni. A mia volta, se  mi passassi qualche recensione a sostegno del tuo giudizio farei altrettanto. 🧐😄

Già messo nell'altro post, arieccolo...

https://trackingangle.com/music/sonny-rollins-a-night-at-the-village-vanguard-the-complete-masters-blue-note-1581

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