minollo63 Inviato 9 Luglio 2024 Inviato 9 Luglio 2024 @analogico_09 forse tu "mi vedi" confuso, ma io invece credo che tu "lo sia", vista la tua reazione "a caso" ! Ciao Stefano R.
analogico_09 Inviato 9 Luglio 2024 Inviato 9 Luglio 2024 32 minuti fa, minollo63 ha scritto: @analogico_09 forse tu "mi vedi" confuso, ma io invece credo che tu "lo sia", vista la tua reazione "a caso" ! " A caso", cosa? Ti riferisci a quanto abbia scritto nel post nel quale sei intervenuto con faccino "confused"? Se si, e credo che di questo si tratti, altrimenti non saresti intervenuto, le cose che ho scritto in quel post sono ponderate, giuste o sbagliate. Se non sei d'accordo sta bene, tutti liberi, ma potresti motivare anzichè intervenire in modo "laconico". Quindi libero anche io di chiedere spiegazioni, dove non abbia capito. Se poi ti sfuggisse qualche passaggio del mio scvitto , basta chiedere siamo qui per lo scambio delle idee non per le imbeccate "mute" e infruttifere, potenzialmente provocatorie.
analogico_09 Inviato 9 Luglio 2024 Inviato 9 Luglio 2024 Un ascolto molto rilassante ed in una eccitante di alcune Sonate per violino e "continuo" affidato al cembalo, facoltativamente all'organo e violoncello, del geniale compositore e virtuosissimo violinista Arcangelo Corelli. Presente la celeberrima Sonata Nr. 12 in re minore "La Follia" per violino e "continuo" di cembalo. Eccellenti interpretazioni. Al violino Eduard Melkus, "leggendario" specialista del suo strumento e delle prassi esecutive d'epoca a cui dedicò la carriera d'interprete filologo collaborando con i vari "pionieri" Harnocourt, Leonhardt, etc. 1
Gaetanoalberto Inviato 9 Luglio 2024 Inviato 9 Luglio 2024 Una delle cose più belle che mi sovviene dalla partecipazione a questo forum, é lo scoprire stupito che tanti dischi che mi sono capitati per caso tra le mani sono di riffa o di raffa dei capolavori, almeno per qualcuno. Quando si dice la fortuna! Ed io che spesso al riguardo mi faccio riguardo … Per esempio, questo disco di Miles Davis non credo appartenga al novero dei “must have”, ma mi é parso bellissimo ed interessantissimo. 1976 -Water babies - Brani registrati alla fine degli anni 60, prima di In a silent way e del successivo Bitches Brew, con due formazioni diverse, Hancock alle tastiere, Tony Williams alla batteria, Ron Carter al contrabbasso, Wayne Shorter al sax nel lato A, con l’aggiunta nel lato b di Chick Corea e Dave Holland. Brani di Wayne Shorter in piena creatività. Un bel momento di passaggio verso le evoluzioni di Bitches Brew, con fiati e ritmi non esasperati che invitano anche all’ascolto meditativo. Piaciuto più delle attese. 1 1
Sonicrage Inviato 9 Luglio 2024 Inviato 9 Luglio 2024 Rollingchild - "Post Party Depression" (2019). - 1
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 9 Luglio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 9 Luglio 2024 E per finire, diamo da mangiare al gatto con un’altra vecchia gloria 6
Kat62 Inviato 9 Luglio 2024 Inviato 9 Luglio 2024 33 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: E per finire, diamo da mangiare al gatto con un’altra vecchia gloria Buon appetito! 1
analogico_09 Inviato 10 Luglio 2024 Inviato 10 Luglio 2024 Water Babies è un disco fondamentale, molto celebrato insieme agli altri album del meraviglioso periodo davisiano, circa un lustro, che si colloca tra le fasi "classiche", per così dire, e l'elettrico/funky post Bitches Brew. Potrebbe essere un po' meno noto degli altri poichè uscito postumo, ma resta ugualmente una tappa "obbligata", come le altre. Un album che annuncia, lato B, direttamente la nascita di Bitches Brew senza bisogno di passare per "In A Silent Way", insieme ai coevi Filles de Kilimanjaro con Chick Corea al piano elettrico, e "Miles in the Sky", Hancock piano acustico ed elettrico; Geroge Benson chitarra in Pharaphernalia. Inoltre Water Babier contiene quattro superbe composizioni di W. Shorter interpretate divinamente che si ascoltano anche in altri dischi: Water Babies, Capricorn, Sweet Pea, Two Faced Credo che nell'approcciare un disco di jazz o d'altro genere musicale, bisognerebbe innanzitutto cercare di scoprire ciò che il disco effettivamente E', non quello che la musica di WB, oramai storica e pur tuttavia attualissima, non potrebbe essere in ragione delle oggettive ed intrinseche qualità estetiche. A fronte di una riunione di musicisti stellari, credo non potrebbero mai esserci presenze di fiati e ritmi esagerati nei dischi di Davis coevi a WB, neppure nei precedenti e successivi. Insomma, come capita spesso, senti parlare di certe musiche e ti viene impellente la voglia di riascolti "paralleli"... Bellissimo, Davis e gli altri, e Shorter... che te lo dico affare, tutti in stato di massima grazia. "Miles in the Sky", forse il miglior album della "serie", il più "potente? In "Country Son" abbiamo, in particolare, un Hancock "ineffabile", un culmine dell'improvvisazione collettiva, organica e "tonale" più raffinata, lirica e trasfigurante, sembra davvero che tutto sia sospeso immaterialmente in un caledoscopico cielo . Non solo in questo brano, le idee rimbalzano all'impazzata senza soluzione di continuità nella magica escalation di suoni e forme, di frasi musicali che sembrano provenire da un arcano, remoto, identitario immaginario poetico sedimentato nella psiche dei musicisti che in tal modo entrano in contatto con gli ascoltatori sintonizzati sulle più prossime lunghezze d'onda. Certo, la musica non si può descrivere con le parole, ma attraverso le senzazioni dei nostri racconti condivisi sarà forse possibile costruire degli immaginari musicali "mentali", sentimemntali", ed mozionali, esperenziali comuni e condivisi nei quali riconoscersi (la soggettiva oggettività dell'estetica...) Grazie al prezioso dono delle parole che per tale motivo "sono importanti".., per dirla alla Moretti.
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 10 Luglio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 10 Luglio 2024 Art Pepper - Artworks - 1984 Musica spettacolare, di Art al massimo della forma, accompagnato dal brillante (issimo) piano di George Cables, dall’ispirato contrabbasso di Charlie Haden e dalla batteria dell'indiscutibile Billy Higgins. Leggo nelle note che il disco, uscito per la Galaxy, doveva essere il primo di una serie di quattro, ma devo ancora ricostruire quali facessero parte del progetto (si apprezzano contributi). Ho visto una raccolta (the complete Galaxy recordings) su CD che deve essere eccezionale… Ad ogni modo, anche oggi bella musica ad allietare la serata. 2 1
Gaetanoalberto Inviato 11 Luglio 2024 Inviato 11 Luglio 2024 Herbie Mann - My Kinda Groove - 1965 Album sornione, con richiami di melodie e ritmiche brasileire, un bel groove ed un’apprezzabile swingante gioiosità. Non per ascoltatori alla ricerca della metafisica. 2
OTREBLA Inviato 11 Luglio 2024 Inviato 11 Luglio 2024 Eh ma che lusso, che lusso! Ce l'ho anche io il pressadischi come il tuo, con la bolla e lo strobo, di alluminio. L'ho preso su Amazon. Però ho preferito la versione nera opaca, che non fa riflessi, nel caso ci sia un cecchino che mi prende di mira dal caseggiato di fronte. Alberto.
Gaetanoalberto Inviato 11 Luglio 2024 Inviato 11 Luglio 2024 15 minuti fa, OTREBLA ha scritto: L'ho preso su Amazon. Io non ricordo, ma al tempo ero in buone relazioni coi cinesi. Edit: ohibò, e invece l’ho preso su Amazon, Carramba! VBESTLIFE
analogico_09 Inviato 11 Luglio 2024 Inviato 11 Luglio 2024 49 minuti fa, OTREBLA ha scritto: Eh ma che lusso, che lusso! Ce l'ho anche io il pressadischi come il tuo, con la bolla e lo strobo, di alluminio. L'ho preso su Amazon. Però ho preferito la versione nera opaca, che non fa riflessi, nel caso ci sia un cecchino che mi prende di mira dal caseggiato di fronte. Alberto. Ma postalo uno straccio di disco che stai ascoltando ora perlomeno una volta... sempre a fare i teatrini del "simpaticone"...
analogico_09 Inviato 11 Luglio 2024 Inviato 11 Luglio 2024 Seguo con i Davis dei fine '60.., questo del '67, l'anno in cui lo comprai prima stampa italiana anche perchè Miles rideva... non ci potevamo credere... ma che ci avrà mai da ridere.., vediamo un po'... Poi all'ascolto.., anzi.., una musica davvero rapinosa hai voglia a dire, tocca aascoltare, specialmente il brano "Circle", di nome e di fatto, un "carosello" di meraviglie al quale si alternano i due geniali fiatisti e la consueta ritmica del potente sostegno dei sogni felici ad occhi aperti; l'intervento di Hancock lirico struggente, Chopin e Debussy.., ricordo ancora quando lo ascoltai la prima volta mi salì la febbre a 40... Sono cose che non si spiegano, si ascoltano e sono certo che anche i sassi cantebbero insieme al magico quintetto ricambiando l'ineffabile "sorriso" musicale a Miles & C. Già dalla folata di note "impressioniste" del piano.., il veloce pizzicato di Ron, entra Davis da "lonr tano", remor to misterioso e segue una melodia segreta, lirica, innamorata, un poso disperata, interrogativa... andiamo avanti con l'ascoltoper vedere come finirà dopo l'entrata di Shorte sulla stessa lunguezza d'onda espressiva, solo un poco più "rassicurante" di Daves che ... seguita a "ridere" poco.., d'altra parte il rtiso sappimo su quale bocca abbondi... Con il trio ritmico si va in delirio... peer tornare a punto e a capo?
analogico_09 Inviato 11 Luglio 2024 Inviato 11 Luglio 2024 Prima avevo ascoltato il Mingus ma non potevo condividerlo perchè stavo riordinando le mie librodischerie... Questo disco stampa italiana di tabti anni fa.., lo acquistati a porta portese usato fine anni 60 e feci così la conoscenza di Mingus. Il jazz più Blues contenente tutte le declinazioni della black music, dalla chiesastica alla "bordellistica"... mingus era un mistico sessuale, la sua musica è intrisa di "sessualità".., basti pensare al Tiuana, al Black Saint..., in particolare, lasciamo stare le dolci definizionii."sensuale", erotica, sanguigna... Mingus era ascetivo e parco e però andava anche Tijuana con l'altro pazzo amico suo batterista feticcio inseparabile Danny Richmond per fare un "on the road" da "hipsters".., e in una notte "sedusse" 15 o 16 messicane, o poco più o poco meno, come scrive Mingus nella sua folle e (bugiarda per questo autentica) autobiografia Beneth the underdog (alla quale si sarà ispirata "qualcuna".., solo per nome, s'intende...) uno dei più grandi dischi dell'intera storia del Jazz... anzi, mi voglio rovinare, IL PIU' grande disco della storia del jazz e del novecento tutto. Augh! 😁 Blues & Roots (sono felice di aver potuto fotograrae anche MIngus oltre che ascoltarlo dal vivo in 4 concerti nei '70.., l'ultimo uno dei grandi concerti prima della crudele malattia che lo rese invalido e lo portò alla morte prematura) 1
Lumina Inviato 12 Luglio 2024 Inviato 12 Luglio 2024 Vinile blu, copertina spettacolare, pure autografato 1
Questo è un messaggio popolare. OTREBLA Inviato 12 Luglio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 12 Luglio 2024 La Org Music anni fa ristampò tutto Monk Black Lion "The London Collection Vol.1-2-3", in tre meravigliose edizioni Full Analogue, riversate da Bernie Grundman. Vi fu anche una serie limitata in vinile bianco e una edizione su doppio vinile 45 giri. . . Le ristampe in vinile nero dovrebbe essere ancora disponibili. I vinile sono della Pallas. Per chi fosse interessato. Alberto. 2 1
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