Questo è un messaggio popolare. andpi65 Inviato 2 Novembre 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Novembre 2024 3
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 3 Novembre 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Novembre 2024 1972 - Mahavisnu Orchestra - Birds of fire -L'eccezionale batteria di Billy Cobham costituisce la struttura di un disco fondamentale per cogliere la fusion al suo nascere, con gli accordi sofisticati di Mc Laughlin, in un lavoro quasi orchestrale, un bel contributo graffiante del violino di Jerry Goodman proveniente dal progressive, e l'ottimo lavoro al basso di Rick Laird ed alle tastiere di Ian Hammer. C'é ancora parecchio suono acustico. Bello. 4 1
Tigra Inviato 3 Novembre 2024 Inviato 3 Novembre 2024 20 ore fa, Mxcolombo ha scritto: Per l’ultimo ascolto della giornata ho scelto l’interpretazione di Istvan Kertesz del Requiem di Mozart. Ho l'edizione con la confezione tipo "opera lirica", quando attacca il Tuba mirum o il Rex, inevitabile il brivido alla schiena e l'occhio lucido... Oggi ad un banco di vendita benefica, al prezzo di tre pizze d'asporto di dubbia qualità ho acchiappato questi due cofanettoni, nei prossimi giorni di ferie avrò ben da ascoltare ☺️ 2
analogico_09 Inviato 3 Novembre 2024 Inviato 3 Novembre 2024 23 ore fa, Mxcolombo ha scritto: Sono al primo ascolto. Si sente che il maestro era agli albori della sua ricerca filologica o, come scrive qualcuno, storicamente informata. Probabilmente, l’avesse ri-registrata una ventina d’anni dopo, sarebbe stata molto diversa, a partire dalle pause tra le frasi cantate da coro e solisti. Altra pietra miliare della filologia "pionieristica" con la quale, insieme agli altri grandi lavori bachiani diretti da Harnoncourt mi ci sono "fatto grande". Interpretazione sublime. Idem la Passione Matteo, entrambe da annali della storia della registrazione musicale, se non la conoscessi già te ne consiglierei l'acquisto. A cosa ti riferisci esattamente con le pause tra farsi.., osservazione di carattere tecnico o interpretativo?
analogico_09 Inviato 3 Novembre 2024 Inviato 3 Novembre 2024 Grande Oratorio handeliano, forse, a mio modestissimo parere, non tra i primi, massimi capolavori del sassone, merita sicuramente un riascolto dopo tanto tempo di riposo in scaffale. Ho approfittato della domenica casalinga per mettere a girare i due "soli" vinili trattandosi di un'opera relativamante breve e pur a fronte di quanto detto sopra, il piacere all'ascolto più concentrato è stato supremo. Ottima "compagina" di interpreti, il soprano, brava, espressiva con l'unica pecca di un vibrato un po' troppo "caprino". La particolarità originaria, secondo gli usi dell'epoca, da wiki: Nella sua forma originaria, Alexander's Feast conteneva anche tre concerti: un concerto in si bemolle maggiore diviso in tre movimenti per arpa, liuto, liricordo e altri strumenti HWV 294, da eseguire dopo il recitativo Timotheus, plac'd on high della prima parte; un concerto grosso in do maggiore in quattro movimenti per oboi, fagotto e archi, conosciuto come Concerto nell'Alexander's Feast HWV 318, da eseguire fra la prima e la seconda parte dell'oratorio; e il concerto per organo e orchestra in sol maggiore HWV 289 in quattro movimenti per organo, oboi, fagotto e archi, da eseguire dopo il coro Let old Timotheus yield the prize della seconda parte. Magnificente, sai che spettacolo grandioso a teatro nella ricostruzione filologica, ma tali concerti oramai vengono eseguiti a parte. G. H. HANDEL "Alexander Fest" - Philip Ledger, The King's College Choir Of Cambridge, English Chamber Orchestra
iBan69 Inviato 3 Novembre 2024 Inviato 3 Novembre 2024 Non conoscevo questa cantante né tantomeno questo disco e quando questa estate l’ho ascoltato per caso, ne sono rimasto 😍 tanto da cercare ed acquistare il vinile. La cantante si fa chiamare Lady Blackbird, ha una bellissima voce e si cimenta in un genere che spazia dal soul, jazz e black acid, come appunto il titolo del disco. Altro non so, ma vi consiglio cercarla e ascoltarla attentamente. 😉 1
Mxcolombo Inviato 3 Novembre 2024 Inviato 3 Novembre 2024 3 ore fa, analogico_09 ha scritto: A cosa ti riferisci esattamente con le pause tra farsi.., osservazione di carattere tecnico o interpretativo? @analogico_09 nei recitativi noto una pausa di durata predefinita dopo la virgola o dopo il punto. Ascoltando attentamente con il testo di fronte a volte lo trovo innaturale in quanto interrompe il flusso delle parole. È una sensazione che con altre interpretazioni più moderne (vedi Gardiner) non ho. Grazie per il suggerimento per la Passione di Matteo. Colmerò la lacuna.
analogico_09 Inviato 3 Novembre 2024 Inviato 3 Novembre 2024 2 ore fa, Mxcolombo ha scritto: Ascoltando attentamente con il testo di fronte a volte lo trovo innaturale in quanto interrompe il flusso delle parole. Non ho ricordi di questa cosa, proverò a riascoltare la Passione Giovanni. Non sarà che quelle "pause" siano forse uno spazio lasciato per raccogliere l'ultimo accordo appena udibile della linea del basso continuo, in genere affidato al cembalo, le micro-eco, i risonanti armonici appena udibili? Una sorta di "rubato" un po' più lungo, o magari una inégalités agogica? Congetture.. proverò a raccapezzarmici previo ascolto?
Kat62 Inviato 3 Novembre 2024 Inviato 3 Novembre 2024 5 ore fa, iBan69 ha scritto: Non conoscevo questa cantante né tantomeno questo disco e quando questa estate l’ho ascoltato per caso, ne sono rimasto 😍 tanto da cercare ed acquistare il vinile. La cantante si fa chiamare Lady Blackbird, ha una bellissima voce e si cimenta in un genere che spazia dal soul, jazz e black acid, come appunto il titolo del disco. Altro non so, ma vi consiglio cercarla e ascoltarla attentamente. 😉 Il vinile in questo momento su Amazon a €20,99
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 4 Novembre 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Novembre 2024 Dopo tanto girare intorno ai "confini del jazz", stasera mi godo uno dei piu bei lavori dell' immenso Thelonious Monk. Ed aggiungo che questa copia di Analogue Production suona niente male 🙂 Ciao D. 4
Gaetanoalberto Inviato 4 Novembre 2024 Inviato 4 Novembre 2024 Io ormai mi astengo dalle classificazioni di genere, in ossequio alla ideologia woke più spinta. Sto ascoltando Gaslini e Braxton in duo, Four pieces, 1981. Mica male. Di sicuro non mainstream: un ponte tra continenti che unisce perfettamente i contributi creativi dei due compositori. 1
damiano Inviato 4 Novembre 2024 Inviato 4 Novembre 2024 @Gaetanoalberto mizzica! Bel lavoro, bello tosto da ponderare ed assimilare Buona digestione 🙂 Ciao D.
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 4 Novembre 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Novembre 2024 20 minuti fa, damiano ha scritto: , bello tosto da ponderare ed assimilare Fatto il primo ascolto e messo nell'angolo "da riascoltare un bel po'". Frattanto un attimo di svago per riprendermi ...🤣 4
Questo è un messaggio popolare. maabus Inviato 5 Novembre 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Novembre 2024 Ristampa favolosa, oltre le mie aspettative. 4
Questo è un messaggio popolare. Tigra Inviato 5 Novembre 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Novembre 2024 Ripasso dei fondamentali, e che fondamentale! musica senza genere e di tutti i generi: beat, prog, venature soul e r&b, un gusto particolare per i fiati che in Glad sono veramente trascinanti, e la voce di Steve Winwood stupenda protagonista... 1970, ogni cosa pareva possibile, e lo era, sto ascoltando ora la parte strumentale di Every mothers son, pura estasi. Stampa italiana anni 1980, dignitosa ma nulla di più, viene voglia di cercare un originale, vediamo cosa salta fuori 7
Questo è un messaggio popolare. maabus Inviato 6 Novembre 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 6 Novembre 2024 Godiamo un po' 4
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