Morenik Inviato 13 Luglio Inviato 13 Luglio Che poi, di questo e dei suoi colleghi che l'hanno preceduto e di quelli che lo seguiranno, mica io ce l'ho ciò il livello per capire che questi pezzi di plastica sono capitali spesi bene ma è la recensione che li fa valere tutti.
Questo è un messaggio popolare. OTREBLA Inviato 14 Settembre Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Settembre Raffresca Settembre nel dolce declinare dell’Estate, mentre non ci pensa neppure a declinare il teino domenicale, di quello stra-economico del furgoncino abusivo parcheggiato fuori il discount, che vende il tè fatto con gli scarti di segheria (una bustina dura sei mesi). Coll’aroma di pino truciolare in bocca, passo al disco della settima, ascoltato per mesi prima di decidermi a mettere il punto sulla di lui recensione. Volevo proprio dargli 10 di voto artistico, visti i precedenti con il medesimo artista e la notorietà del titolo; non c’è stato niente da fare, alla fine ho dovuto arrendermi e fermarmi un poco prima. Comunque sono contento di levarmelo finalmente dai piedi. Tina Brooks – True Blue - Blue Note (1960) – AAA Blue Note Classic (2024) . . Recensione alla veloce per chi ha bisogno di certezze in un mondo sempre più modale: il disco di Tina Brooks che mi è piaciuto meno, però mi è piaciuto. Non che sia un brutto disco eh, ma preferisco di gran lunga gli altri tre lavori di Tina Brooks che possiedo, ovvero The Waiting Game, Minor Move e lo splendido Back To The Tracks che tra l’altro è dello stesso anno, 1960, ed è una (sontuosa) ristampa Classic Records. Parto con la solita menata di quant’erano ganze le ristampe Classic Records? No, per stavolta no. Parliamo invece della registrazione di True Blue: un po’ fredda. Anzi no, è l’esecuzione che è un po’ fredda. C’è del freddo diffuso insomma. Avrei preferito più di corpo sul sax tenore che ho trovato un po’ secco, ed in generale avrei gradito maggior calore. Sembra una registrazione ripulita con tecniche digitali, ma sappiamo che così non è. Comunque nel complesso suona alla grande, i miei sono soltanto rilievi da gusto personale. Cominciamo col dire che cinque brani originali, composizioni di Brooks, non mi hanno convinto del tutto, per via del loro basarsi su motivi piuttosto semplici, ripetuti due volte, in mezzo ai quali si sviluppa una improvvisazione di quell’Hard-Bop che prelude allo stile Modale. Non è ancora Modale ma del Modale contiene il germe di una certa algida e tesa ripetitività. Gli ultimi due pezzi tornano in maniera decisa sullo stile Bop più classico ed è netto lo stacco rispetto a ciò che si è ascoltato fino a quel momento. Duke Jordan, pianista eminentemente Be-Bop, recupera tutto il calore e la genuinità del suo modo pianistico proprio negli ultimi due brani, mentre pare meno a suo agio nei brani precedenti. Molto più incasellato il trombettista Freddie Hubbard, con la sua tipica voce tagliente ed acida, inconfondibilmente Modale, un marchio di fabbrica. Ripeto perché sia chiaro, il disco non è Modale per nulla, è Hard-Bop puro con accenti Funk in True Blue e latini in Nothing Ever Changes My Love for You. Ma della modalità anticipa quantomeno l’atmosfera, tranne che negli ultimi due pezzi. Nota di merito per il batterista Art Taylor che già dal primo brano fa capire che intende prendersi la scena, e se la prende. Sui solchi finali di Nothing Ever Changes My Love for You, con il quale si conclude il lato B, mentre la tromba ripropone il tema, ho sentito alcune distorsioni o gracchiamenti. Penso dipenda dal vinile e non dalla registrazione. Eventualmente chi possiede la versione Music Matters potrebbe verificare e farmi sapere. Comunque io credo sia colpa del vinile Optimal, che peraltro è molto silenzioso. In conclusione True Blue un bel disco ma non mi fa svenire dall’emozione. Pagato 25 Euro su IBS con lo sconto “Vecchia Bari”, che viene concesso soltanto a chi parla il barese stretto. Ho mandato un file audio in cui leggo la versione in bergamasco moderno dell’Inferno di Dante e purtroppo non me lo hanno passato, commentando: “Avevamo detto il barese, non l’arabo! E poi è vietato il linguaggio scurrile!”. Eh…prendetevela con Dante… Voto artistico 9 1/2 Voto tecnico 9 1/2 Alberto. 2 1
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