Stefano86TV Inviato 27 Dicembre 2021 Inviato 27 Dicembre 2021 Ciao tutti, non voglio aprire una discussione filosofica bensì molto pragmatica. La questione l'ho riassunta nel titolo "il vintage è così superiore al contemporaneo?!?" Vedo componenti vintage a prezzi in continua salita e mi chiedo "ma adesso non c'è nessuno che fa qualcosa di valido?" Alcuni esempi: - Il prezzo minimo per un braccio Sme 3009 usato si è ormai assestato sui 500 € - I diffusori vintage della JBL* costano svariate migliaia di euro - Le testine Shure V15 usate viaggiano dai 200 - 250 € in su - e così via... La domanda sorge spontanea. Si parla pur sempre di oggetti che hanno 30, 40, anche 50 anni di storia con tutto ciò che ne consegue. Ne vale sempre la pena? D'accordo, erano gli anni d'oro nei quali non si costruiva al risparmio. In alcuni casi si tratta di apparecchiture revisionabili, si, ma ad un certo costo. C'è l'alibi del collezionismo, è vero ed è più che lecito. Ma per l'untente che vuole ascoltare la musica e dormire sogni tranquilli, non conviene dare un occhio ai prodotti attuali? (* questi a parer di molti appassionati suonano come nessun'altro è più riuscito a fare. Ammetto che anche a me piacerebbe avene un paio)
Moderatori paolosances Inviato 27 Dicembre 2021 Moderatori Inviato 27 Dicembre 2021 Se si vuole dormire sonni tranquilli, sotto la coperta della garanzia di legge, sicuramente il nuovo è la panacea. Il vintage , spesso offre l'opportunità di elevate prestazioni ad un decimo del costo di un oggetto di produzione attuale, della stessa levatura. Esiste poi la categoria "Miles Stones", cui è opportuno dare uno sguardo, giusto per meglio valutare. 2
Stefano86TV Inviato 27 Dicembre 2021 Autore Inviato 27 Dicembre 2021 @paolosances del resto una frase nota è che "le leggi della fisica non sono cambiate negli ultimi anni". Quindi segno un punto a favore del vintage con l'asterisco di prestare attenzione a ciò che si compra. Grazie
oscilloscopio Inviato 27 Dicembre 2021 Inviato 27 Dicembre 2021 @Stefano86TV ha riassunto bene @paolosances il vintage di qualità permette di avere apparecchiature che a pari livello costano una frazione di quelle attuali e spesso sono più facilmente riparabili di quelle attuali.
criMan Inviato 27 Dicembre 2021 Inviato 27 Dicembre 2021 @oscilloscopio domanda da ignorante. Un ampli integrato di altissimo livello di 35 anni fa. Quanto suona del progetto originale? Come suona rispetto al progetto originale? Quando lo restauro cosa rimane? 1
oscilloscopio Inviato 27 Dicembre 2021 Inviato 27 Dicembre 2021 @criMan se restaurato da un professionista dovrebbe suonare come uscito di fabbrica, ma la cosa fondamentale è che comunque suona spesso a livello di elettroniche dal costo decisamente superiore. 2
transcriptor Inviato 27 Dicembre 2021 Inviato 27 Dicembre 2021 @Stefano86TV aggiornare un ampli vintage è sufficiente una scatoletta bluetooth da pochi euro per avere accesso a tutto ciò che è moderno; x il resto non penso si siano fatti passi avanti strepitosi. Nel nuovo se si cerca qualità sono necessari esborsi veramente importanti poco corrisposti da risultati che lo giustificano. 1
redhot104 Inviato 27 Dicembre 2021 Inviato 27 Dicembre 2021 Proprio stasera mi sono fatto un bell'ascolto di una coppia di B&W 802 D3 su un impianto con pre anthem avm60, finale anthem di adeguato wattaggio, sorgente naim nd5 S2. Le nuove D3 hanno sostituito le vecchie 802 80, praticamente la prima serie. È pacifico che le nuove sono davvero un bel sentire, sono rimasto impressionato anche dalla resa in basso -che a suo tempo avevo valutato un po' leggera sulle sorelle maggiori 800 D3- ma rispetto alle 802 80, dal punto di vista squisitamente sonoro mi è sembrato più un passo di lato, che in avanti. Cioè, suonano veramente benissimo, ma mi aspettavo tanto di più in proporzione alla vecchia serie 80, nelle stesse identiche condizioni. Il tutto su una saletta trattata che conosco molto bene. Questo per dire, che davvero il vintage, con criterio e tutti i contro del caso (possibilità di rotture ecc), può essere considerato molto più che un ripiego 1
criMan Inviato 27 Dicembre 2021 Inviato 27 Dicembre 2021 Se è vera un ipotesi del genere allora una 802n (che è più recente) a 3000 euro.... grosso modo da le stesse performance di una 802d3? Mi sembra strano. Ma non avendo potuto fare confronti non saprei che dire.
Moderatori paolosances Inviato 28 Dicembre 2021 Moderatori Inviato 28 Dicembre 2021 @redhot104 Visto che hai citato Bower & Wilkins, è una piacevole riscoperta ascoltare una vintagissima coppia di elettrostatiche B&W DM 70.
redhot104 Inviato 28 Dicembre 2021 Inviato 28 Dicembre 2021 @criMan mah, a me le 802n non erano piaciute così tanto, ma non le avevo ascoltate su un ambiente conosciuto così bene come la saletta di ieri, per cui non posso esprimermi. In compenso le 800d3 mi avevano entusiasmato, ascoltate con pre e finali classé, e pensavo che ci fosse un abisso con la vecchia serie 80. L'ambiente e il resto della catena fanno molta differenza a questi livelli, evidentemente
78 giri Inviato 28 Dicembre 2021 Inviato 28 Dicembre 2021 4 ore fa, paolosances ha scritto: B&W DM 70 😡😡😡😡Lo so che è Natale, ma l'invidia è fortissima 😡😡😡😡
Questo è un messaggio popolare. diego_g Inviato 28 Dicembre 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 28 Dicembre 2021 Secondo me, lasciando da parte il discorso "superiorità", il vintage è una forma a sé stante di passione e cultura della riproduzione HiFi. Insomma, non credo che la scelta di un prodotto vintage sia dettata prioritariamente dalla volontà di ottimizzare l'investimento rispetto alla qualità, anche se questo aspetto conta. Piuttosto - dando la caccia ad oggetti in qualche modo pieni di significato - si intende celebrare un periodo, un progettista, un marchio o anche solo un "feeling" per un'epoca. La ricerca stessa è fonte di stimolo e piacere, e anche l'attività di acculturamento necessaria a scegliere l'oggetto giusto. Per non dire dell'aspetto collezionistico: spesso il vintagista possiede apparecchi in sovrannumero rispetto alle effettive esigenze di ascolto, perché forse l'ascolto non è nemmeno l'obiettivo primario 😊. Infine, quello che per l'acquirente del nuovo è visto come una jattura, per un amante del vintage potrebbe quasi essere un ingrediente in più che insaporisce la ricetta: sto parlando della necessità di pulire, rimettere in sesto, riparare, con tutto il lavoro preliminare di ricerca filologica dei giusti componenti, dei tecnici di riferimento, dei consigli dei colleghi hobbisti. Insomma, limitarci al paragone delle prestazioni o anche al rapporto Q/P penso che non aiuti a capire fino in fondo il fenomeno vintage. 13 2
KIKO Inviato 28 Dicembre 2021 Inviato 28 Dicembre 2021 Anche una macchina vintage può essere in sè una perplessità, in genere non frenano o frizioni che strappano, cigolii sinistri, gomme difficili da reperire ecc.ecc. ma, come detto sopra, il gusto di perfezionarla, curarla e manutenerla come si deve offre una soddisfazione difficilmente eguagliabile, non parliamo poi di quando la si guida o "ascolta" nel nostro caso. Se poi, e voi tecnici ne sapete qualcosa, si guarda alla cura del progetto, qualità costruttiva e design..., tutto è più che giustificato.
Danilo Inviato 28 Dicembre 2021 Inviato 28 Dicembre 2021 @diego_g infatti è così. Ulteriore aspetto, comprare validi oggetti vintage può anche essere un investimento. Male che vada si riprendono i propri soldi. E intanto ci si è goduti il bene. Ultima considerazione: per me i grandi apparecchi che vanno dagli anni 60 agli 80 possono essere superati solo spendendo una valanga di soldi.
Paolo 62 Inviato 28 Dicembre 2021 Inviato 28 Dicembre 2021 Tanti vintagisti semplicemente vogliono avere quello che non hanno potuto permettersi da giovani oppure cercano oggetti che non si fanno più come registratori e videoregistratori.
bic196060 Inviato 28 Dicembre 2021 Inviato 28 Dicembre 2021 1 ora fa, Danilo ha scritto: per me i grandi apparecchi che vanno dagli anni 60 agli 80 possono essere superati solo spendendo una valanga di soldi. io vado oltre, secondo me anche spendendo una valanga di soldi NON vengono superati, in particolar modo se parliamo di amplificazioni e ancor più in particolare di amplificazioni a valvole. Parlo di qualità musicali, che IMO spesso MANCANO nelle realizzazioni attuali top, che hanno ricercato la necessità di distinguersi sul fronte della parossistica ricerca del dettaglio da un lato e dell'apparenza dall'altro. L'età d'oro della riproduzione è stata appunto dagi anni 60 agli anni 80. IMO 1
Amministratori Questo è un messaggio popolare. cactus_atomo Inviato 28 Dicembre 2021 Amministratori Questo è un messaggio popolare. Inviato 28 Dicembre 2021 @Stefano86TV cominciamo con dire che ci sono prodotti vintage praticamente irreperiili sul nuovo, rtr, deck a cassette, gira full automatic ed altro ancora, quindi per questi prodotti rivolgersi al vintage è una necessità esistono poi prodotti vintage che hanno un fascino (spesso legato alla esteica) che manca ai prodotti attuali Poi c'è tipologia e tipologia, un finalone possente del passato, tolte alcune eccezioni, costa una frazione di un nuovo equivalente. E' vero che oggi il vintage costa tanto, ma direi che la colpa è degli acquirenti che non sanno distnguere iil grano dalla crusca. Non è che tutto il vino dol passato invecchia senza diventare aceto, ma di certo un diffusore top di oggi cosa comunque cifre da capogiro mentre se so cosa voglia cercando nel vntage riesco a trovare molte cose interessanti c'è poi un altro problema, la standardizzazione imperante. prendiamo il passato, avevi caricamento a tromba, in reflex, in sp, a bafle infinito, a linea di trasmissione, soluzioni non convenzionali come bose, allison, korn e mcway, ohm, diffusori per pavimento, su stand, in libreria appesi al soffitto, ad angolo, a parete. insomma soluzioni per tutte le esigenze, oggi no Gli integrati ed i pre son inutilmente minimalisti, senza controlli di tono, tape, ingresso phono, uscita cuffia, Insomma il nuovo ed il vintage non hanno in genere prodotti sovrapponibili Indubbiamente per la fascia media ed entry oggi il nuovo (esigenze speciiche a parte) ha un suo perchè, però il nuovo top è affetto da un gigantismo (non parlo solo di prezzo, ma anche di peso e dimensioni) che lo rendeono difficilmente collocabile in ambienti casalinghi Parlavi dei bracci, beh i bracci vintage hanno quasi sempre shell intercambiabile a standard eia, non sarà la soluzione purista per eccellenza, ma se hai un problema ad uno shell fisso o proprietario sono uccelli senza zucchero 2 1
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