Grancolauro Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 2 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto: 10 ore fa, Grancolauro ha scritto: i segni dinamici a volte ci sono nello spartito a volte no Con quali notazioni? Non capisco la domanda. Ad esempio, negli spartiti di Bach non c'è nessun segno dinamico. Zero. In quelli di Mozart ce ne sono pochissimi, essenzialmente p e f. In quelli di Beeethoven compaiono anche i pp e i ff, più "crescendo" e "diminuendo" ma solo in alcuni passaggi, nella maggior parte dei casi gli interpreti se li invetano. Se invece prendi in mano lo spartito della prima sinfonia di Brahms, trovi una massa enorme di segni dinamici, di tutti i tipi, al punto che non sai più che pesci pigliare da quanti sono e dalla difficoltà che pone riprodurli tutti 1 1
jakob1965 Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 4 minuti fa, Grancolauro ha scritto: al punto che non sai più che pesci pigliare da quanti sono e dalla difficoltà che pone riprodurli tutti Penso sia anche lì poi la bravura del Direttore
alexis Inviato 2 Gennaio 2022 Autore Inviato 2 Gennaio 2022 17 minuti fa, zagor333 ha scritto: Private Investigation, una versione non compressa dinamicamente, e vedrete che bello andare sulle “montagne russe”. Appena ascoltata nel remastering su LP fattala grundman tratto dai nastri analogici originali… dovresti sentirla su un horn.. wow però non confrontabile come complessità e completezza e difficoltà riproduttiva 🙂 con un don Giovanni di leinsdorf da vinile originale..
Grancolauro Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 45 minuti fa, alexis ha scritto: ecco che affrontando la lirica.. discorso della dinamica acquista un nuovo significato.. Non sono sicuro che la musica lirica ponga particolari problemi di dinamica, quando si tratta di riprodurre il suono. Pone certo grossi problemi di riproduzione del timbro e della tessitura della voce. Nel caso di un soprano, ad esempio, non è facile riprodurre bene i passaggi dal registro di petto a quello di testa, perché cambia moltissimo il timbro della voce. I veri problemi dinamici, secondo me, li trovi con la grande orchestra, tipo alcune sinfonie di Bruckner, Mahler, o alcune opere di Stravinsky, se restiamo nell'ambito della musica classica 1
Grancolauro Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 @jakob1965 sì, certo, e di bravura ne serve parecchia...
zagor333 Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 3 minuti fa, alexis ha scritto: però non confrontabile come complessità e completezza e difficoltà riproduttiva 🙂 con un don Giovanni di leinsdorf da vinile originale.. certamente, ma basta e avanza per mettere in difficoltà diffusori e/o amplificatore. Ci sono due picchi dinamici in particolare per nulla semplici da “gestire”.
Titian Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 6 minuti fa, Grancolauro ha scritto: I veri problemi dinamici, secondo me, li trovi con la grande orchestra, tipo alcune sinfonie di Bruckner, Mahler, o alcune opere di Stravinsky, se restiamo nell'ambito della musica classica Shostakovich, Prokofiev. La voce umana come "strumento" ha però una dinamica notevole ma di solito si sta ad una certa distanza come pure con le composizioni sinfoniche menzionate da te: non ti siedi in prima fila 1
Ggr Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 Punti di vista. Ben vengano le esperienze di tutti. Ben vengano le strade di tutti. Ma in questo caso Per me è solo un...io sono io, e voi chi siete... È poco credibile chi al terzo post parla di conetti e citofoni..
Grancolauro Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 14 minuti fa, Titian ha scritto: La voce umana come "strumento" ha però una dinamica notevole Sì, hai ragione. Ma non è paragonabile alla dinamica degli ottoni in una sinfonia di Mahler. Nella prima mi sembra ci siano 8 corni, 4 trombe, 3 tromboni più un basso tuba. Quando fanno un crescendo ti spaccano letteralmente i timpani (basta chiedere ai poveri cristi che suonano la viola e stanno lì davanti). Ecco, gli ottoni nelle sinfonie di Mahler sono un banco di prova davvero tosto per la dinamica nella riproduzione audio 2
Savgal Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 Alcune convizioni che ho maturato col tempo. La prima è che il CD falsi la macrodinamica e, soprattutto la microdinamica ed il rapporto fra i diversi strumenti, riproducendoli allo stesso livello sonoro, appiattendoli invece di differenziarli, fenomeno che non riscontro nell'analogico di alta qualità e nel digitale ad alta risoluzione. Per quanto concerne i picchi, mi pare quanto meno improponibile che in stanze di 100/150 metri cubi di volumetria (non minuscole per i parametri degli odierni appartamenti) si possano riprodurre i fortissimo ascoltati dal direttore di orchestra, sarebbe già un gran risultato poter ascoltare i picchi (che hanno durata brevissima) a 85-90 dB, come se fossimo a circa 15-20 metri dal direttore d'orchestra. Infine un dubbio, ho spesso avuto la percezione che nel riprodurre masse sonore complesse molti amplificatori vadano in affanno anche a livelli di dB inferiori ai 90 dB di cui sopra, che un diffusore di 85 dB di efficenza nominale dovrebbe riprodurre senza grossi problemi con un centinaio di watt. E probabilmente non è un caso che alle mostre i dischi riprodotti nelle dimostrazioni siano quasi sempre con pochi strumenti e con poca dinamica. Così pure quando all'ascolto di un'orchestra sinfonica il sistema va in crisi la risposta è che si attribuisce ciò alla "cattiva registrazione". 1
Titian Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 @Grancolauro ho sentito tutte le sinfonie del Mahler, ciascuna per quasi tutta una settimana (Lunedì e Martedì prove, Martedì fino al Venerdì concerto tutte le sere) e mi sono abituato a quelle dinamiche. Alla fine sono normali e ti concentri al timbro e l'interpretazione. Avevo anche misurato con il fonometro i picchi (file 8-15): molte volte in dimostrazioni di impianti l'intensità è maggiore / eccessiva.
mozarteum Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 Boh mi sembrano veramente quisquilie audiofile. Alzi la mano chi ha sentito il fortissimo di una grande orchestra naturalmente riprodotto da un impianto di qualunque costo e impostazione. Meno male che in genere quei fortissimo durano poco altrimenti povere orecchie ( La mia personale esperienza e’ che il migliore ausilio lo da il cervello e la esperienza/cultura musicale di ciascuno di noi. Il cervello e’ il gran dac. Cio’ rende godibile un disco mono di Toscanini, una registrazione non ottimale di pianoforte o anche una ottimale senza starsi a chiedere quanto ottimale. Invece confidare nel pilota automatico dell’hiend puo’ portare a mio avviso a grandi frustrazioni 1 1
alexis Inviato 2 Gennaio 2022 Autore Inviato 2 Gennaio 2022 D‘accordissimo…. Un sacco di quisquilie. Ma la quisquilia 🙂 maggiore e il lamento continuo su registrazioni formati risoluzioni. DSD DRC e PiPi é Pipó quando i componenti più limitati non sono i supporti, a tratti ottimi, ma i nostri sistemi domestici, generati da un qualunquismo mercantilistico senza pari… che sforna oggetti a nasto, in crisi profonda quando messi alla prova con un qualsiasi brano di classica, appena più impegnativo del chiaro di luna o di.un Richard clyderman qualsiadi. Ma dirò di più: oggetti di moda, di regola costosissimi per inutile accanimento su finiture esteriori, capaci di rendere bene solo con una limitata serie di dischi battezzati audiophile, ma incapaci pure di insonorizzare dignitosamente una festa di bimbi con Cristina d‘avena, perché limitati dinamicamente gia a partire dai 100 Hz, sul basso percussivo… sono convinto altresì che una coppia di Montarbo da palco suoni nel complesso meglio della maggioranza dei cosi denominati high end dalle riviste. 😬 [savonarola mode: off]
Membro_0021 Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 3 ore fa, Ggr ha scritto: Ah. Ma allora avevo capito bene. Tutti sti doscorsi, per pavoneggiare un nuovo acquisto. @Ggr questa è una forma mentis che sovente si presenta in quegli audiofili che investono cifre importanti nella loro passione, finendo poi per parlare del proprio impianto con termini assolutistici. Purtroppo, per loro, per tutti, non esiste l'impianto che ottimizza tutti i parametri fino a raggiungere un'apoteosi. Oltre certi livelli, altro non sono che ottimizzazioni di determinati parametri, che spesso finiscono per peggiorarne altri. Un sistema ad alta efficienza sarà anche campione di dinamica (ma se poi ci aggiungi dei sub a radiazione diretta uno scollamento, un minimo ritardo della gamma ultrabassa sarà inevitabile) ma non sarà mai campione negli altri parametri come ad esempio la fedeltà timbrica. Una tromba comunque aggiunge qualcosa alla radiazione diretta, già per il solo fatto di esserci: ne limita la dispersione fuori asse e noi sappiamo benissimo che la musica, ascoltata dal vivo, ha diversi punti di emissione. Sono in contatto con parecchi musicisti, cantanti, e mi hanno sempre detto che non si ritrovano nelle trombe: sentono la loro voce più nasale, chi di più,chi di meno,ma è così. Alexis parla dei monotriodi valvolari come amplificatori di maggiore "finezza" rispetto ai mostri a stato solido, ma cos'è la "finezza"in ambito audio? Cosa significa questo aggettivo e come possiamo rapportarlo ad un ascolto, che è soggettivo, che spesso è fatto di sensazioni difficili da esprimere con le parole, emozioni, colpi sul diaframma etc. E se questa finezza altro non fosse che una colorazione che ci allontana dalla realtà? Io con qualsiasi ampli valvolare ho sempre percepito qualcosa di piacevole, ma anche di molto diverso rispetto alla realtà, certamente meno vicino rispetto allo stato solido. Un violino se ascoltato da vicino (proprio come a volte ce lo ripropone l'alta efficienza) tende ad essere stridulo, faticoso: i violini setosi non esistono e non sono mai esistiti. Se con questo intendiamo la finezza, allora a me questa finezza non interessa e lascio volentieri l'audiofilo (che la decanta) alle sue illusioni.
Titian Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 11 minuti fa, veidt ha scritto: Un violino se ascoltato da vicino (proprio come a volte ce lo ripropone l'alta efficienza) tende ad essere stridulo, faticoso: i violini setosi non esistono e non sono mai esistiti. E dal vivo in una sala da concerto ascolti un violino da vicino per sentirlo anche lì stridulo e faticoso?
eduardo Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 3 ore fa, captainsensible ha scritto: non mi riferivo ai tuoi dischi, mi riferivo ad altri (tale O-zone group). CS 3 ore fa, captainsensible ha scritto: Ah, perchè secondo te è bello "artisticamente parlando" quel disco di pseudojazz di Ozone group ? Ma dai.... Se non capisci quello che leggi (probabilmente a fatica) è un tuo problema, non del forum. È evidente che quello che ho postato era solo un esempio esemplificativo di un concetto. Molto "terra terra", se vogliamo, per far comprendere ad alcuni che il concetto di dinamica è diverso dalla SPL. Non è certo musica che ascolto, ma tu hai subito capito tutto, capitano. 😄
Tokyo Inviato 2 Gennaio 2022 Inviato 2 Gennaio 2022 Si cita la musica sinfonica, lirica, ottoni e corni, ma secondo me basta e avanza un pianoforte, una sola nota , suonata da chiunque , registrare e riascoltare, la dinamica riprodotta da un sistema a tromba di livello, sarà nettamente superiore e quindi fedele, alla stragrande maggioranza degli impianti, fatta salva qualche eccezione. Questa è la mia esperienza, e come tutti, di impianti ne ho sentiti tanti. Aggiungo giusto per onestà che questa dinamica l'ho maggiormente riscontrata con sistemi a valvole, anche di potenza limitata, quasi mai dagli ipertrofici ss. Opinioni mie si intende, non vangelo. 1 1
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