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Melius Club

Hippies in fuga da Spotify. Cosa significa realmente?


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Inviato

Buongiorno,

Isolato in quarantena sto seguendo il fenomeno in corso: l'uscita da Spotify di alcuni grandissimi artisti.

Neil Young ha dato il LA ed è stato seguito a ruota da Joni Mitchell, poi da CSNY.

A quanto pare le azioni di Spotify hanno subito un contraccolpo di una certa entità. Molti utenti abbonati saranno abbastanza inviperiti (non riesco ad immaginare un mondo senza Harvest, Deja Vu, eccetera).

In tutto ciò, mi chiedo il reale motivo di questa decisione da parte di questi artisti.

In teoria il motivo sbandierato è l'indesiderata compresenza con podcast che diffondono disinformazione sul covid. Non entro nel merito, ognuno ha il proprio pensiero a riguardo e non è questa la sede per discuterne.

Mi viene da chiedermi che la decisione non sia stata presa anche per altri motivi non dichiarati. Ad esempio: royalties minime percepite, lotta allo streaming. Insomma, sono artisti benestanti che hanno avuto (e hanno) carriere straordinarie, che non hanno nulla da dimostrare, possono permettersi di mandare a quel paese la piattaforma più famosa per colpire un sistema che forse sta trasformando il modo di vivere la musica da parte degli artisti.

Neil Young in particolare, come sappiamo, era stato autore di una precedente azione contro Tidal. Quella volta per la qualità audio. Vietò l'uso della codifica mqa per i suoi lavori. In quel caso l'avevo presa più come una mossa per favorire la propria piattaforma. Adesso ho un po' di dubbi.

Cosa ne pensate?

Inviato

ho sentito anche io questa cosa e sono andato su spoty per vedere, in questo momento sto ascoltando deja vu, non comprendo 

Inviato

@crosby mmmh sono stati più veloci i giornali di Spotify? 🤔

Inviato

qui la spiegano direi discretamente...stiamo parlando di un signore che per i suoi podcast prende 100 milioni di dollari l'anno da Spotify  (che non essendo una onlus ne avrà ovviamente valutato il ritorno economico):

https://www.valigiablu.it/spotify-disinformazione-rogan/

direi che Young e Mitchell (che poveri non sono) avendo mantenuto la disponibilità dei diritti di tutte o buona parte delle  proprie opere possono permettersi anche certe battaglie..la maggior parte  degli altri artisti evidentemente no

Inviato
6 ore fa, Summerandsun ha scritto:

stato seguito a ruota da Joni Mitchell,

Comunque ho  guardato Joni Mitchell e ci sono solo 4 albums. 

Blue ad esempio non c'è 

Inviato

Bella domanda, e argomento in realtà difficile e non si può non entrare nel merito. Se lo si affronta ognuno risolverà in modi diversi. Personalmente ritengo che Neil Young avrebbe anche potuto evitare la sceneggiata. Pare un'atteggiamento deciso quanto superficiale e bigotto. Perché in questo modo si allinea con quanti chiedono sempre più censura da parte dei media sui temi importanti per la gente (diciamo alla Monti che chiede meno democrazia perché siamo in guerra). Non si può intervistare uno scienziato che dice la sua opinione? Per di più uno degli inventori della tecnica messaggero rna? Generalmente un media fa disinformazione soprattutto quando omette una notizia o evita di trattare un argomento o lo mette in certi punti di una scaletta. Sono cose che oggi sappiamo benissimo. In questo caso ben fa spotify a permettere un'informazione più libera. Se ci sono interrogativi su questi vaccini non è certo colpa del podcast o dei cosidetti "no vax". Neil Young anni fa si butta contro la multinazionale Monsanto (per questioni riguardanti la salute umana, citando studi scientifici inesistenti sui danni dei OMG che peraltro a tutto il diritto di temere come farei io stesso), adesso a favore di quelle farmaceutiche per lo stesso motivo, ma con l'aggravante di sostenere la censura (la disinformazione è qualcos'altro che niente centra con l'intervista allo scienziato), e comunque concede la sua musica tranquillamente ad Amazon (la multinazionale per eccellenza che non c'entra direttamente con la salute ma riguarda altri aspetti non meno importanti). La coerenza non regna sovrana a meno che non pensi che c'è multinazionale e multinazionale. A quando un bel disco contro le multinazionali delle armi? Per me Harvest rimane un capolavoro, non mi azzardo in altri giudizi, ma la situazione è da valutare senza farne drammi, alla fine sono anche lazzi suoi... tutte queste uscite fanno parte dell'agire umano sicuramente mai perfetto.

  • Melius 1
Inviato
Il 5/2/2022 at 12:06, Pinkflo3 ha scritto:

Personalmente ritengo che Neil Young avrebbe anche potuto evitare la sceneggiata. Pare un'atteggiamento deciso quanto superficiale e bigotto. Perché in questo modo si allinea con quanti chiedono sempre più censura da parte dei media sui temi importanti per la gente

mah...quando paghi 100 milioni all'anno per dei  contenuti e lucri su di essi sei un editore e quindi assumi relativi oneri e responsabilità e devi mettere in conto nel caso che i contenuti siano controversi, e in questo caso è un eufemismo visto che parliamo di bufale (da loro riconosciute, tipo medicinali veterinari per curare il covid,  ma per le quali non si sono scusati), che altri autori non vogliano più avere a che fare con te...come scritto Young e c. possono, per loro sono spiccioli, altri per cui rappresentano il pane evidentemente no

Inviato
1 ora fa, max ha scritto:

in questo caso è un eufemismo visto che parliamo di bufale (da loro riconosciute, tipo medicinali veterinari per curare il covid

Ti consiglio di informarti meglio, specie dal punto di vista scientifico, intanto se parli di Ivermectina, che non è un farmaco solo ad uso veterinario, nonostante Google abbia rimosso e censurato tutti i possibili rimandi, è noto che esistono ricerche scientifiche oltre che testimonianze empiriche dirette di molti medici che l'hanno utlizzata che affermano l'utilità del farmaco, forse è il caso che tu legga approfonditamente due esempi nei seguenti link (volendo te ne posto altre decine), dopodiché per favore smetti di riprodurre fake news. Ricorda che l'esistenza di farmaci efficaci contro la covid 19 richiederebbe la sospensione immediata delle vaccinazioni di massa come da leggi nazionali e sovranazionali (ovviamente non rispettate). Non penso sia il farmaco ad oggi sia di prima scelta contro il Covid ma è un farmaco che non corrisponde di certo al profilo che ne dai tu o ovviamente dai media pagati dal governo. Grazie.

1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8248252/

2. https://theconversation.com/ivermectin-is-a-nobel-prize-winning-wonder-drug-but-not-for-covid-19-168449

PS: non risponderò oltre in quanto non ritengo necessario chiarire aspetti che dovrebbero già essere acclarati in un mondo dove i giornalisti fanno il loro dovere e questo forum non è il sito giusto, spero che le persone imparino ad approfondire gli argomenti al di là di quanto essi subiscono la manipolazione mediatica e governativa.

oscilloscopio
Inviato

Restiamo in topic grazie.

Inviato

per fortuna ascoltando un certo genere di musica di spotify, tidal, quobuz non so cosa farmene 😄 per me potrebbero abbandonarli anche tutti gli artisti del mondo sarebbe uguale 😄 per ascolti fugaci o per scoprire nuove band mi basta e avanza youtube.

Inviato

Ma è pieno di pubblicità.... Come fai? È irritantissima

Inviato
7 ore fa, redhot104 ha scritto:

Ma è pieno di pubblicità.... Come fai? È irritantissima

Esatto. Pubblicità spesso con musica di mela. Se poi ci metti che a volte non sei sempre lì per saltarla appena possibile.... Insopportabile.

Inviato
15 ore fa, Pinkflo3 ha scritto:

dopodiché per favore smetti di riprodurre fake news

mah, paradossale....  teorie basate su fake-news che confutano argomentazioni scientifiche con questa ''accusa''

Inviato
2 ore fa, UpTo11 ha scritto:

musica di mela

Nulla in contrario all' "educazionatore automatico". Però il pensiero di farci passale una mela un po' mi turba. 😆

Inviato

sempre tratto da repubblica:

 

''La polemica va ormai avanti da giorni e ha costretto l'amministratore delegato di Spotify, Daniel Ek a intervenire: "C'è stato molto dibattito sull'informazione sul Covid su Spotify. Abbiamo ascoltato le critiche e stiamo attuando modifiche per combattere la disinformazione" aveva detto ieri annunciando che un avvertimento accompagnerà ogni episodio di podcast dedicato al Covid 19. Poi, pressato dalle circostanze, è stato costretto a sottolineare che l'azienda "ha il dovere di fare di più" per garantire maggiore equilibrio e accesso alle informazioni che sono largamente condivise dalla comunità medica e scientifica.

D'altronde l'abbandono di Spotify da parte di Young e Mitchell, con il conseguente invito agli altri colleghi di fare altrettanto, preoccupava gli investitori: dall'inizio dell'anno la piattaforma ha infatti perso il 25% in borsa. Sulla questione si è espresso sui social network anche Lorenzo Jovanotti Cherubini, sottolineando che non abbandonerà Spotify ma precisando che "le grandi piattaforme tipo Spotify ecc. sono editori a tutti gli effetti, sebbene sbandierino una neutralità nei fatti finta oltre che impossibile e si dichiarino editori solo quando gli fa comodo".

 

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