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La classe A è il meglio. O forse no?


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Buongiorno a tutti

Ammesso che in campo audiofilo tutto é soggettivo, il fatto che gli amplificatori in classe A dovrebbero essere (per ragioni strettamente fisiche legate alla modalitá di erogazione della corrente) superiori a tutti gli altri dovrebbe essere un dato di fatto.

Tuttavia vedo che tra gli ampli di punta degli ultimi 20 anni si citano quasi sempre il Burmester 032 , il Diablo 300 ecc ma nulla in classe A (se non il Sugden tra i piccolini).

Inoltre, a parte Accuphase e pochi altri, molti big del settore non considerano nemmeno questa tecnologia.

"É questione di pilotaggio" mi direte... Ma l'E800 non pilota pressoché tutto per esempio? 

O c' è altro? (Non ditemi la bolletta haha)

Grazie anticipatamente!

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@_Subzero_ realizzae un ampli che lavori sempre in classe a a potenze significatie non è per nulla facile, la bolletta non è il problema, il problemi sono altri per esempio

a) il calore sviluppato. Un classe a eroga sempre la potenza di targa, ergo la potenza che non va ai diffusori viene smaltita sotto forma di calore

b) a causa dell'elevato calore prdotto l'affidabilità nel tempo non è delle migliori (parlo di potene sopra i 50 watt)

c) per smaltire il calore prodotto serve un grosso e pesante sistema di smaltimento del clore

d) l'alimentazione deve essere particolrmente robusta e lo stesso i dispositivi attivi

Un ampli in classe a  a SS da 100 watt su 8 ohm, su 4 ohm ne eroga 50, oppure commuta in ab. 

Faccio un esempio, il classè dr3 in classe a eroga 25 watt e pesa quqasi 40 kg, pensa a quanto dovrebbe essere grosso un classe a da 300 watt

l'accuphase e800 è un 50 watt su 8 ohm, pilota tabnto ma tutto no

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@cactus_atomo grazie della delucidazioni di natura tecnica, quello che vorrei capire nello specifico é questo. 

Poniamo di avere un diffusore per nulla ostico, magari uno da stand a due vie. Un ampli in classe A in queste condizioni (a prescindere dal fatto che scaldi, che sia più soggetto a rotture, che abbia costi di realizzazione più alti ecc) dovrebbe essere sulla carta per forza più performante di altre tipologie di amplificatori.

Questo si verifica nella realtà o no? Se non accade, perché?

Grazie!!

 

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@_Subzero_ la classe a elimina la distorsione di incrocio che non è né l'unico né il principale problema. Se hai una buona corrente di riposo puoi avere un classe ab che per la potenza più utilizzata lavora praticamente in classe a. 

Ma non hai i problemi di ingombro peso e smaltimento calore dei classe a. 

Un classe a può avere anche un rendimento 5% quindi vuoto per pieno per avere 100w di potenza per canale deve essere dimensionato per 4 kw

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@_Subzero_ la classe A  è presente nei Pass, Luxman, Accuphase, Sugden, Audia Flight, AM Audio , Pathos come stato solido - ce ne saranno altri poi che non ricordo.

 

Se uno non cerca potenze alte ma cerca un segnale senza distorsione di incrocio allora OK la classe A  - se invece questo aspetto interessa meno vi sono ti classe AB e classe D e a bizzeffe 

 

Alcuni di questi fatti benissimo -

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7 ore fa, _Subzero_ ha scritto:

Poniamo di avere un diffusore per nulla ostico, magari uno da stand a due vie.

Spesso sono più ostici dei tower..     ..io ho avuto un piccolo Sugden A21a, fantastico,ma i miei diffusori sono a 8ohm e 96db,con questo tipo di amplificatori (bassa potenza e classe A) è fondamentale l'abbinamento.

  • Melius 1
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@_Subzero_ Il meglio è nemico del bene!

A parte gli scherzi, a mio avviso non c'è un meglio assoluto. C'è un oggetto che può andare particolarmente bene in un contesto e meno bene in un altro. Non sempre ciò che sulla carta dovrebbe andare meglio è necessariamente migliore anche perchè ultimamente tecnologie e componenti hanno fatto passi da giganti.

Il Sudgen l'ho sentito suonare molto bene ma anche molto male. Non c'è una regola d'oro insomma.

Saluti

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@Gici HV
In linea di massima questa è una regola che funziona quasi sempre.

Pero’ , tra tutti i miei vari diffusori , i più ostici da far suonare hanno 88 db di sensibilità e 4 ohm di impedenza , però sono quelli che messi nelle giuste condizioni suonano meglio, sono anche i più costosi.

Ebbene, li ho con me da 14 anni e li ho amplificati sempre a casa mia con svariati ampli delle varie classi (mai usato classe D) miei e di amici per prove comparative.

Le migliori performance li hanno dati con un classe A Pass Labs Xa 30.5 e con una coppia di finali valvolari Mc. 

 

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1 ora fa, verdino ha scritto:

Le migliori performance li hanno dati con un classe A Pass Labs Xa 30.5 e

Dimmelo a me...ce l’ho da dieci anni e non riesco proprio a farne a meno!🥰...in coppia con l’ ARC Ref 3 è “la morte sua”...a casa mia anche meglio dell’ ARC Ref 75 (alla faccia della sinergia con gli abbinamenti monomarca)...

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L'amplificatore  non suona, suona il diffusore quindi le performance dell’amplificatore dipendono sostanzialmente dal diffusore acustico, cioè il risultato si ottiene dall'insieme ampli-diffusore (cosa ovviamente già nota a tutti).

Un diffusore con impedenza a norma ( impedenza non minore di 3,2 Ohm) e andamento  regolare suonerà probabilmente bene  con molti amplificatori mentre un diffusore con minimi di impedenza al di sotto dei 3 Ohm e con elevate rotazioni di fase avrà bisogno di un amplificatore dimensionato adeguatamente.

Si può far suonare meglio un diffusore molto reattivo utilizzando cavi  con una elevata  componente resistiva, cioè di piccola sezione e più lunghi, oppure con un amplificatore con basso fattore di smorzamento (es: a valvole non retroazionato). In questo modo si otterrà una certa variazione della risposta in frequenza ma con una diminuzione degli effetti del clipping dell’amplificatore per cui la variazione di risposta sarà sicuramente meglio tollerata all’ascolto. 

Il tutto suonerà meglio di altre soluzioni con amplificatori "sulla carta" più performanti ma non "sinergici" con il diffusore.

Questo è un esempio di come a volte accoppiando ampli diffusore e cavi ognuno con qualche difetto si ottiene un buon risultato all'ascolto.

 

 

 

  • Melius 1
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