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Condensatori carta e olio VS polipropilene


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  • Moderatori
Inviato

Le case non sanno cosa si collegherà al proprio componente, quindi giocoforza devono mantenersi su valori di condensatori molto alti che, quasi per forza, saranno elettrolitici.

Quando ho modificato il mio CDS1000 c'era un elettrolitico da piu' di 100uF, e stiamo parlando di Yamaha, non proprio degli sprovveduti...

 

Cambiato prima con un 10uF, poi eliminato anche quello....

 

G

Inviato
9 ore fa, joe845 ha scritto:

Le case non sanno cosa si collegherà al proprio componente

Vero, ma un 10uF polipropilene anche più piccolo che sia, ad una casa costa molto di più in termini di ingombro e spesa, rispetto ad un elettrolitico industriale 

  • Moderatori
Inviato

@sandrelli Questo è palese, ma un 10 uF potrebbe essere non sufficiente.

Nel caso all'ingresso del componente che colleghiamo, ci fosse ad esempio un condensatore, questo verrebbe in serie con quello del componente precedente.

E visto il comportamento dei condensatori in serie, il valore totale potrebbe essere molto inferiore a quello dei singoli componenti (la metà nel caso in cui i componenti avessero lo stesso valore) andando ad inficiare la risposta dell'intero sistema.

Per questo i condensatori di uscita dei componenti industriali hanno valori che spesso sembrano enormemente sovradimensionati.

Dato il valore molto grande la scelta dell'elettrolitico è praticamente scontata.

 

ovvio che se tu sai che nel tuo sistema il componente dopo ha caratteristiche che lo consentono, tu possa diminuire il valore di molto, portandolo anche a pochi uF o addirittura frazioni.

 

Inviato
1 ora fa, joe845 ha scritto:

Per questo i condensatori di uscita dei componenti industriali hanno valori che spesso sembrano enormemente sovradimensionati.

grazie

Inviato
15 ore fa, audio2 ha scritto:

erchè già la casa madre non usa

un polipropilene decente anche se non chissà che invece di un elettrolitico scrauso.

( che poi è difficile cambiare un condensatore su una scheda, cioè il vecchio va dissaldato ? grazie )

Beh, perché un polipropilene da 100uf è grosso come una lattina di cocacola e costava una fortuna (e anche oggi, seppur meno, costa una mezza fortuna).  Ricordiamoci che qualunque costo di materiale viene poi moltiplicato per 12 (in media) sul costo finale in negozio.   Se la casa madre mette un cond da 40 centesimi come il silmic (ed è gia di quelli cari) fanno 5€ X canale  al pubblico.  Se gli metti un condensatore da 200€ x canale fa 5000€ aggiuntivi!

Inviato

@audio2come dice appunto @joe845, spesso si sovradimensiona in uscita o in entrata proprio per l’incertezza di cosa verrà collegato.   Un finale degli anni 80’ in mio possesso aveva 12 mostruosi philips gialli in ingresso.   Chiesto al progettista perché, mi ha spiegato che 12 uf eranobtanti e cari, ma gli garantivano che non vi fosse alcun taglio in banda audio sui bassi qualunque cosa lo pilotasse, pre passivi, vecchi pre valvolari, cd player, etc.   Lo honsostituito recentemente con un mundorf 0,68uf e ha dei bassinda paura…. Sul

mio pre però!!! Su altri non credo  

Inviato

E' per questo motivo di ottimizzazione che sarebbe preferibile un sistema mono marca

  • Moderatori
Inviato

@sandrelli se è solo per questo basta sapere cosa si usa. Parlare di monomarca solo per questo mi sembra eccessivo.

G

Inviato

@sandrelli beh, nemmeno con il monomarca credo.  Si applica quasinsolo quando una coppia pre finale nasce insieme.  Ma quante volte vi è capitato di avere abbinamenti non ottimali inserendo modelli diversi e magari di anni differenti della stessa marca? Purtroppo i costruttori non ci semplificano così la vita.  I loro obbiettivi sono necessariamente di venderci le nuove serie di apparecchi.  Non di fare apparecchi che ben si integrino con quelli precedenti o futuri.  E poi si… basta sapere cosa si usa.  Per come è costruito, un pre o un finale Audio Research dinsolito non ha problemi.  I problemi maggiori li ho sempre trovati su apparecchi di piccoli autocostruttori spesso amatoriali, dove vengono tarati su valori specifici della produzione di quell’artigiano, senza considerare che probabilmente l’apparecchio verra collegato ad altro.   Ho avuto (purtroppo) single ended paralleli che non funzionavano in parallelo se non sulle casse di chi lo ha costruito (con casse normali bisognava togliere una delle 2 valvole!!! Errore di impedenza del trasformatore!  ). Pre che suonavano solo con i loro finali (in quanto entrambi avevano impedenze e sensibilità completamente fuori standard) pre phono che non giadagnavano quasi (il prendel costruttore aveva un guadagno mostruoso, dunque….).  Etc.  Se drvo dire, mi mancavo tanto i negozianti seri che sapevano cosa ti vendevano e perché e che ti facevano provare le cose sul tuo impianto.  Adesso con internet spesso buttiamo via tanti soldi e rimaniamo poco soddisfatti.  Ma è una modalità praticamente quasi scomparsa, se non per rari casi di costruttori professionisti artigianali, e qualche negozio virtuoso. 

  • 2 settimane dopo...
Inviato
Il 24/5/2021 at 14:25, Stel1963 ha scritto:

Ricordiamoci che qualunque costo di materiale viene poi moltiplicato per 12 (in media) sul costo finale in negozio.   Se la casa madre mette un cond da 40 centesimi come il silmic (ed è gia di quelli cari) fanno 5€ X canale  al pubblico.  Se gli metti un condensatore da 200€ x canale fa 5000€ aggiuntivi!

... questo perchè dentro lì ci lavora, imho, gente con dei problemi seri... il mark-up andrebbe definito non solo in valore percentuale ma anche in valore assoluto minimo... quindi se per rientrare nei costi vari ed avere un corretto margine un condensatore da 1 euro (prezzo di acquisto industriale, che non è il prezzo che leggiamo on-line dai rivenditori) un costruttore deve moltiplicare x12, quando invece parto da un condensatore che ne costa 200 dovrei farmi bastare un x4 o x5, che include anche l'atto di sodomia all'audiofilo meritevole di trattamento, che garantirebbe un margine, in valore assoluto, comunque abbondante (nettamente superiore al precedente)... mi pare che i costi di sviluppo/assemblaggio/distribuzione/etc per integrare un cond da 0,04 euro e uno da 200 euro siano pressochè identici ... ma certo così, ad esempio, il D'Agostino non potrebbe sparare cannonate del genere con i suoi prodotti super-pacchiani (credo sia il venditore di alluminio vulagris, non quello avio, più caro al mondo!)

Inviato

... tornando ai condensatori qualche post addietro si è citato il Silmic come miglior elettrolitico possibile sul segnale audio

 

nel mio ampli cuffia ho un elettrolitico 220uF marca Nichicon con un bypass, ignoto, da 0,68uF... il bypass conto di sostituirlo con un 2,2u o 4,7u (devo verificare se ho spazio) in polipropilene della Miflex, questo ... ha senso cambiare anche il Nichicon con Elna Silmic2 o sarebbe solo un esercizio di stile?

Inviato

... aggiungo una domanda, quale delle seguenti versioni è indicata per un bypass?

 

immagine.png.81e5435d159279a922f9892974383a5d.png

 

grazie 🙂

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