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E l‘Architettura?


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analogico_09
Inviato
Il 30/4/2022 at 12:46, my2cents ha scritto:

In effetti sono lontani i tempi della "religo" architettonica, di cui potrebbe essere manifesto la musica di Dufay per la celebrazione di Santa Maria del Fiore, dove le Arti vivevano in continua simbiosi e osmosi se si può dire.

 

 

Ne parlavo ad inizio topic di queste relazioni "pericolose" tra le arti, in particolare tra architettura e musica dove si fanno più stretti rispetto ad altre forme d'arte gli intrecci consonanti.
Architettura e musica sono le forma con le quali l'essere un mano, da sempre, ha preso contatto per soddisfare il bisogni ludico-ricretivi, intellettuali e pratici... Infatti la prima esigenza unama è quella di cercare una "architettura", grotta, o palafitta e via ripari sempre più creativi nei quali cercare rifugio. Insieme nasce l'esigenza di comunicare.., attraverso i suoni o della natura o vocali umani... Eabbiamo anche la musica per il ludico, per le ritualità, per far "ballare" il corpo e lo spirito.., nella rappresentazione di "anima et di corpo".., più in la' arriverà  Emilio de' Cavalieri... 😄

 

Geniale, verissima, la "frase" di Gothe : l'architettura è musica congelata". Mi permetto banalmente di aggiungere che la musica è quindi architettura liquefatta e per così dire "evanescente"....

Non voglio scomodare gli esperti in materia delle spiegazioni dotte, mi baso sulla mia personale e umile esperienza fruitiva di cose di musica e di architettura che vivo da ascoltarore e osservatore (da facitore, una volta, per quanto riguarda la musica) ma quando ascolto una fuga sulla parola "amen" come quella che conclude la Cantata nr. 106 di Bach, a me sembra di assistere al work in progress di una struttura architettonica alla quale vengono prima fissate le basi e poi aggiunte via via le varie parti che formano l'insieme, il quale, non appena concluso, raggiunto  il vertice della "forma" compiuta, svanisce (fino alla prossima ripresa dei lavori di ricostruzione...).

 

Si inizia con una sorta di "sonatina" con coro che funge da "base" sulla quale si eleva la breve ma fulminante "fuga" la quale si congeda enigmaticamente sottoforma di "sospensione" meta-fisica.
Si potrebbero immaginare le alte e svelte volute di "centinaia" di cattedrali gotiche, (ri)piene di musica..,  anche senza fare i calcoli geometrico-matematici.

 



 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

"....Schneider osservo' i chiostri romanici di Dan Gugat di Gerona, annoto' le figure fantastiche effigiate sui capitelli assegnando a ciascuno un valore musicale, quindi lesse come simboli di note le figure basandosi sulle corrispondenze tramandate dalla tradizione indu', e scopri' infine che la serie corrispondeva alla esatta notazione degli inni gregoriano dedicati ai Santi di quei chiostri. Le pietre cantavano melodie precise, a saperlo leggere. ....una storia ignota emerge, si ha la prova che si trasmettevano nel medioevo conoscenze metafisiche simili a quelle che avevano generato la teoria musicale indù; esisteva una conoscenza metafisica non trascritta su pergamene, ma urlata dai capitelli..." Pietre che Cantano , M. Scheneider
Curioso poi che si indichi il periodo storico del medioevo come sinonimo di periodo oscuro della storia; sarà forse la solita luce del razionalismo che accecato qual è, vede il buio dove non può o non vuole arrivare

 

  • Melius 1
analogico_09
Inviato
52 minuti fa, my2cents ha scritto:

Curioso poi che si indichi il periodo storico del medioevo come sinonimo di periodo oscuro della storia; sarà forse la solita luce del razionalismo che accecato qual è, vede il buio dove non può o non vuole arrivare

 

 

Epoche magnifiche le medievali.. , vengono via via sempre più "rivalutate". 
 

52 minuti fa, my2cents ha scritto:

simboli di note le figure basandosi sulle corrispondenze tramandate dalla tradizione indu', e scopri' infine che la serie corrispondeva alla esatta notazione degli inni gregoriano dedicati ai Santi di quei chiostri. Le pietre cantavano melodie precise, a saperlo leggere. ...una storia ignota emerge, si ha la prova che si trasmettevano nel medioevo conoscenze metafisiche simili a quelle che avevano generato la teoria musicale indù;

 

 

Ci siamo soffermati più volte nel forum sull'ipotesi che all'origine del canto gregoriano vi sia anche l'influenza del "raga" indiano, altre forme di musicalità indù. O che le due forme musicali abbiano delle radici originarie comuni.

Molto interessante l'incontro tra la musica indiana e il gregoriano, tra il sitarista Ustad Nishat Khan e l'ensemble gregoriano francese di Gilles Binchois. Un disco molto affascinante, li ascoltai anche dal vivo all'interno delle magnifiche architetture della basilica romana dell'Ara Coelis. Altre suggerstioni rispetto all'ascolto discografgico...

Il Canto Gregoriano è fatto per raggiungere e "riempire" gli spazi architettonici di chiese e di luoghi monastici dentro i quali si ricongiungono le due architetture, la "congelata" e la "liquefatta", per formare un unico corpus sonoro, musicale, spirituale... 

 

 

 

 

 

Fabio Cottatellucci
Inviato
40 minuti fa, my2cents ha scritto:

vede il buio dove non può o non vuole arrivare

Vede il buio dove ha deciso che buio dev'essere.
Così si continua a perpetuare la leggenda del medioevo europeo come epoca barbara, contrapposto al supposto civilissimo medioevo arabo, semplicemente perché in Europa il sapere era iniziatico. 

analogico_09
Inviato
33 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

supposto civilissimo medioevo arabo

 

 

A prescindere da come fosse il medioevo europeo, cattolico-cristiano, quello arabo, tutt'altro che supposto, fu realmente civilissimo, avanzato sul piano scientifico, umanistico, filosofico, ubanistic-architettonico, culturale, artistico, ecc...
Basti pensare alla splendida civiltà arabo-andalusa alla quale posero fine i re cattolici nell'ultima decade del secolo 15, sterminatori di mori, di ebrei, di zingari, mentre istituic vano per di più l'orrenda "santa" inquisizione... per non parlare della scoperta dell'America ... 😄 per meglio dire delle modalità con le quali fu "gestito" il nuovo mondo, e fatte salve le cose buone che realizzarono a partire dal siglo de oro... segno che nella storia tutto e gloria, passa e va...

Inviato
3 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Vede il buio dove ha deciso che buio dev'essere

Ma in compenso ha visto nel futuro 😉

 

  • Melius 1
Fabio Cottatellucci
Inviato
3 ore fa, analogico_09 ha scritto:

A prescindere da come fosse il medioevo europeo, cattolico-cristiano, quello arabo, tutt'altro che supposto, fu realmente civilissimo, avanzato sul piano scientifico, umanistico, filosofico, ubanistic-architettonico, culturale, artistico, ecc..

Molto dell'avanzamento fu dovuto al sapere ellenistico e soprattutto alessandrino che si trovarono sotto le mani.
La loro produzione non copre tutto, e spesso è sovrastuttura.
Molti dei loro autori non sono arabi ma semplicemente abitanti di terre che avevano occupato.
Nell'arte, la religione ha impedito loro di raffigurare la figura umana, altrimenti sarebbe stato bello un confronto con l'arte occidentale.
Andrebbero poi fatti dei distinguo almeno fra Arabi e Turchi...


Poi, lo snobismo culturale tafazziano degli Italici ha abbracciato con entusiasmo la teoria della propria inferiorità artistica e culturale, funzionale anche a una certa visione della storia; per fortuna che piano piano qualcuno qualche domandina se la sta iniziando a fare.

Fabio Cottatellucci
Inviato

@my2cents Adoro Metropolis.

Ti faccio omaggio di uno scatto raro, preso dal gruppo Facebook "Art Déco".
Si tratta di una foto di scena (colorata in seguito) dell'attrice Brigitte Helm, che interpretò il robot e Maria, durante una pausa sul set nel 1927:

image.png.a0a60f5924d765affb98f9a2572a088a.png

analogico_09
Inviato

@Fabio Cottatellucci

 

Scusa ma in questa discussione non mi va di parlare di chi ce l'ha più lungo... della superiorità dei crociati sui scrociati.., Rapidamente.., anche la cultura post ellenica occidentale deriva in larga misura da quella.., a iniziare dai romani.., non quelli di trastevere...

Lo stesso cristianesimo passa per Alessandria... dove tra fondamentalismo religioso e istanza modernista si sono consumati fatti e fattacci...

 

 

Averroè ... (prendo da wiki, non saprei scriverlo correttamente né dirlo meglio)

 

nome con cui nell'Europa medievale era conosciuto ʾAbū al-Walīd Muḥammad ibn ʾAḥmad ibn Rušd (in arabo: أبو الوليد محمد ابن احمد ابن رشد‎), latinizzato come Aven Roshd[1][2] e infine come Averrhoës o Averroës[3] (Cordova, 14 aprile 1126 – Marrakech, 10 dicembre 1198), è stato un filosofo, medico, matematico, giudice[4] e giurisperito[5] arabo, considerato, insieme al suo precursore Avicenna, il più influente filosofo musulmano del Medioevo[4][5][6].

Autore di oltre 100 libri e trattati, le sue opere filosofiche includono numerosi commenti di Aristotele, pertanto era conosciuto nel mondo occidentale come Il commentatore e padre del razionalismo. È stato anche giudice capo e medico di corte per il califfato almohade.

 

 

... era un  arabo col pedigree.., e i turchi nessuno li ha nominatì o confusi con gli arabi. 

Sul piano aritistico, nonostante non potessero - non perchè non sapessero... -  disegnare le figure umane, in architettura, e così torniamo in tema, erano stupefacenti; basterebbe andare a Granada, Cordoba, Siviglia, e tanti altri luoghi un po' meno celebrati, per rendersene conto ammirando quello che è rimasto della loro arte, nonostante le distruzioni o trasformazioni delle dinastie reali spagnole... Basterebbe entrare nella grande moschea di Cordoba per restare senza respiro (parcheggiamo un attimo L'Alambra di Granata altrimenti diventa troppo facile...), nonostante i rimaneggiamenti cattolicizzanti del luogo che perfino Carlo V all'epoca stigmatizzò dando dei cretini a coloro che avevano benchè parzialmente alterata quella meraviglia architettonica, urbanistica, civica  e religiosa, tra le meraviglie più uniche al  mondo.

Per non parlare delle altre arti, letteratura, arti  musicali, danza, invenzione degli strumenti musicale dai quali discendono quasi tutti gli strumenti  musicali antichi e moderni dell'occidente europeo e quello delle migrazioni d'oltreoceano!

 

Una mia fotina  scattata ad ottobre scorso...

 

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Questa musica "fluttuerebbero" a meraviglia dentro quelle armonie di forme, volumi, volute, archi e "fughe" poetiche ed "edili"...


 

 

analogico_09
Inviato
1 ora fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Si tratta di una foto di scena (colorata in seguito) dell'attrice Brigitte Helm, che interpretò il robot e Maria, durante una pausa sul set nel 1927:

 

 

Bella davvero.., sembra post-moderna.., e poi già usavano bere la fanta con la cannuccia... ma che moderno ero 'sto Frizze Langhe! 😄

Fabio Cottatellucci
Inviato
54 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Scusa ma in questa discussione non mi va di parlare di chi ce l'ha più lungo... della superiorità dei crociati sui scrociati.., Rapidamente.., anche la cultura post ellenica occidentale deriva in larga misura da quella.., a iniziare dai romani..,


Non è un problema di chi ce l'abbia più lungo.
E' la necessità di far finire una narrazione distorta secondo la quale l'Europa era penetrata nella nera ignoranza a fronte di un impero arabo fonte di luce.

Le cose non stavano così.

Quanto al ruolo dell'ellenismo e di Alessandria, io ho sempre sostenuto che una cultura militaresca che valuta le città quasi solo dalla storia militare l'ha relegata per almeno un millennio in secondo piano, ma che proprio essa era il giacimento da cui si sono alimentate quasi tutte le culture successive, giacimento in cui confluivano il saper egizio, quello mesopotamico, greco, giudaico, romano.

analogico_09
Inviato
49 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Non è un problema di chi ce l'abbia più lungo.
E' la necessità di far finire una narrazione distorta secondo la quale l'Europa era penetrata nella nera ignoranza a fronte di un impero arabo fonte di luce.

 

 

Ma chi la fa o faceva questa narrazione? Io penso che sia solo un fatto di riconoscere le diversità, ogni cultura ha il suo meglio e il suo peggio, con o senza i confronti stretti tra culture che non si possono fare perchè se non attraverso un'ottica "culturocentrica", o, peggio, "etnocentrica".

 

49 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Quanto al ruolo dell'ellenismo e di Alessandria, io ho sempre sostenuto che una cultura militaresca che valuta le città quasi solo dalla storia militare l'ha relegata per almeno un millennio in secondo piano, ma che proprio essa era il giacimento da cui si sono alimentate quasi tutte le culture successive, giacimento in cui confluivano il saper egizio, quello mesopotamico, greco, giudaico, romano.

 

 

Questo diventa un argomento enorme.., giusto ciò che dici ma è giusto e molto "conveniente" per noi.., la cultura, o le culture islamiche hanno altro.., di meglio di peggio.., per me vale quello che scrivo sopra. Magari altre culture diverse dalla nostra potrebbe considerare il bagaglio di conoscenze miste e vaste, il sapere antico dei altee civiltà, ecc, altro a cui fai riferimento, come "sovrastrutture" innecessarie per loro, ai fini di una loro pienezza intelletuale, spirituale, civile , umanistica, scientifica, artistica, ecc. Ogni civiltà, ogni cultura raggiunge un priorio equlibrio, nessun equilibrio migliore dell'altro, solo diversi, il disequilibrio nasce quando da una parte si diventa crociati e/o strumenti del genocidio e della distruzione di altre civiltà, e dall'altra terroristi, in entrambi i casi in nome di "dio"...

Se questo dovessero prenderlo dagli antichi egizi, per dire.., un paradosso, sarebbe stato meglio non "imitare"... 

  • Thanks 1
Fabio Cottatellucci
Inviato
9 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Questo diventa un argomento enorme.

Sì, enorme e (per me) molto interessante.
Io sono contrario all'assolutismo culturale (come quando si sostiene che la nostra civiltà è la più avanzata del pianeta[*] ); nel caso di questi post, ero focalizzato sul solo medioevo arabo ed europeo.
Un giorno magari avremo il piacere di parlarne 🙂

[*] Tanto avanzata, in effetti, che se non cambiamo radicalmente qualcosa il pianeta finiremo per distruggerlo. I beduini o i pellerossa non lo avrebbero distrutto mai.

 

11 ore fa, analogico_09 ha scritto:

e poi già usavano bere la fanta con la cannuccia...

Ho pensato la stessa cosa... 😁

analogico_09
Inviato
3 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

(come quando si sostiene che la nostra civiltà è la più avanzata del pianeta[*] ); nel caso di questi post, ero focalizzato sul solo medioevo arabo ed europeo.
Un giorno magari avremo il piacere di parlarne 🙂

[*] Tanto avanzata, in effetti, che se non cambiamo radicalmente qualcosa il pianeta finiremo per distruggerlo. I beduini o i pellerossa non lo avrebbero distrutto mai.

 

 

Pienamente d'accordo! Sarà reciproco il piacere di parlare di queste interessanti faccende storiche ancora di stretta attualità, dell'alto grado di follia di cui seguitano a dar prova le cosiddette civiltà "civili" delle sorprendenti invenzioni scientifico-tecnologiche. Le quali, nel rivelarsi utili per l'umanità instillano in una - non per loro colpa - più di un delirio di onnipotenza in taluni settori strategico-speculativi del "potere" . La smania dell'"avere" si estende..,  fa dimenticare anche all'uomo "comune" l'urgenza del (tornare ad) "essere"...

🙂

 

  • Melius 1
Inviato

La caverna è stata la culla dei nostri sensi che si scoprivano e allo stesso tempo si sperimentavano . Lì abbiamo penetrato l'eco del suono che si faceva ascolto e l'ombra dell'immagine che si faceva visione. Lì suono e immagine diventavano rito. Questa spinta è ancora sopita in noi tanto che il bambino disegnando e ascoltando ripercorre questa ritualita'. Oggi, o almeno, nelle movenze dell'architettura moderna questa ritualita è stata amputato e trasformata in un senso di colpa se non in cieca superstizione. Ma è curioso comunque come il 'modernissimo' padiglione Philips del 1958 che vede coinvolti Le Corbusier, Iannis Xenaxis e Edgar Varese alla fine è ancora una 'caverna'. Uno spazio buio con proiezioni di colori che riproduce immagini alquanto 'arcaiche' e uno dei primi esperimenti di spazializzazione sonora con l'intento di frastagliare in più direzioni la sorgente sonora. Qualcosa in fondo non dissimile a quanto si poteva sperimentare in una caverna tra la luce e le ombre proiettate dal fuoco, le pitture colorate e i canti rifratti nel ventre terreno. Ma poi sono arrivati i fallici grattacieli e del ventre materno è rimasto ben poco e la nostra ritualità è sempre più flebile...ma questa è un'altra storia

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

L'architettura e la spazializzazione sonora delle 'Tre Sorelle Provenzali'.....tema già accennato ma come dire...a volte la storia si ripete 😉

 

  • Thanks 1
  • 3 settimane dopo...
Inviato

L’architettura é spazio in movimento, e basterebbe questa caratteristica a renderla intimamente affine alla musica. Inoltre descrive e precorre spazi fisici e immaginari…come ben descritto anche nei belli interventi precedenti.

Giorni fa, armato di macchina fotografica in un mio cantiere ho catturato questa immagine, e, come per miracolo, é apparsa una nota musicale…  che mi ha regalato un sorriso… perché anche il ferro può avere un‘anima musicale, a saperlo modulare con gentilezza… 😊

 

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  • Melius 1

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