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E l‘Architettura?


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analogico_09
Inviato
Il 4/5/2022 at 22:14, my2cents ha scritto:

poi sono arrivati i fallici grattacieli e del ventre materno è rimasto ben poco e la nostra ritualità è sempre più flebile...ma questa è un'altra storia

 

 

Su queste faccende ci siano già coordinati in privato.., quindi sai che condivido le tue esposizioni. Al posto delle "caverne" maternali della ritualità, abbiamo oggi i "totem" della... feticcità ... 😄 (conio all'impronta il termine) .., dall'alto dei quali l'uomo osserva con cinico occhio di falco rapace a cui nulla sfugge i suoi territori ed altri prosaici e profani affari del suo "potere"... Oppure.., come nei film.., si vedono coppie di amanti copulare dentro i favolosi appartamente delle più vorticose cime dei grattacieli non visti attraverso le enormi vetrate luminose e trasparenti da occhi indiscreti ... 🤓 

E che ci vogliamo fare.., c'è chi può e chi no... 😉

analogico_09
Inviato

 

 

18 ore fa, alexis ha scritto:

in un mio cantiere ho catturato questa immagine, e, come per miracolo, é apparsa una nota musicale…  che mi ha regalato un sorriso…

 

 

Davvero sorprendente. Un sorriso per "prodigi" del genere ci sta tutto. Le cose dell'arte non vivono costrette nelle forme chiuse e definitive, inamovibili se non nel momento in cui l'artista le crea libere di assumere sembianze diverse, apparentemente invisibili o aliene, pronte a manifestarsi quando meno te lo aspetti, quando si ha la capacita di guardare, osservare, sentire, ascoltare... all'interno del corpo misterioso dell'arte le vastità meta-formali, lirico-espressive attraverso il terzo occhio/orecchio... Di arte in fondo ce n'è una sola.., ama cambiare spesso vestito...

 

 

Il 4/5/2022 at 22:14, my2cents ha scritto:

la luce e le ombre proiettate

 

 

Mi avete fatto venire in mente una foto che scattai molti anni fa ad Aracena, capoluogo di una comarca dell'Andalusia, luogo magico, segreto, "misterioso" situato nel parco nazionale della Sierra Morena - si va verso il Portogallo...
Il paese è sovrastato da un severo castello del XIII secolo edificato su un'antica fortezza musulmana; altre sono le vestigia della passata dominazione arabo(Al)Andaluz...

Dalla cima del colle, raggiunto il castello e la limitrofa chiesa gotica edificata dai Templari, era possibile ammirare il magnifico paesaggio collinare che circondava la città a perdita d'occhio, come una verde, corona di alberi e colori allora incontaminata: sembrava davvero di essere tornati indietro nel tempo.
Prima o poi vorrei tornare.., ma ho come un timore.., benchè la Spagna sia molto più gelosa, saggia e prodiga di noi nel conservare al meglio le sue bellezze monumentali, artistiche, naturalistiche. E non sono poche...

Dall'arco gotico della chiesa, inoltre, nell'ora il cui la luce solare proiettava in perfetto asse (perdonate il mio linguaggio...) il profilo dell'arco a sesto acuto sul pavimento della chiesa, o del convento, il paesaggio si faceva ancora più straziante dentro la suggestiva cornice.

 

Molti anni dopo mi fu fatto notare che l'ombra dell'arco gotico, cristiano, occidentale, aveva assunto la forme di un arco islamico, moresco - suppongo, mi affido al parere di voi esperti - simile ma più "arrotondato" dell'arco "matrice" come mi sembra notare in genere melle architetture arabe.

Mi sembra che questo si possa ricollegare un po' al discorso sul "doppio" artistico mutevole che ho cercato di sostenere alla bel e meglio sopra: un raggio di luce, il gioco d'ombre e luci, rivelano la doppia natura prodigiose delle "cose" d'arte.., cose diverse ma con delle affinità, comuni denominatori condivisi, ciascuna cosa con le sue mutevoli specificità.

Così è anche per le diverse e varie forme ed espressioni musicali che hanno radici comuni.., ma si farebbe lungo il discorso... 🙂



 

 

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Per farsi un'idea d'insieme del luogo... Le immagini sono un po' degradate in quanto scansioni delle foto che feci stampare all'epoca, non già dei negativi che dovrei cercare e chissà dove saranno...



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  • Melius 1
  • 4 settimane dopo...
Inviato

Osservando queste architetture ricavate dal pieno, che in qualche modo "ritornano" a se stesse, in maniera analoga a quanto dice  Plotino “....ritorna in te stesso e guarda; e se non ti vedi ancora bello fai come lo scultore di una statua: raschia, leviga e renditi puro. Nessun occhio ha mai visto il sole senza diventarne simile..." mi viene da osservare che le varie forme architettoniche manifestate siano in sé degli a priori, o anche degli archetipi, che trovano manifestazione nella pietra indipendentemente dalla tecnologia costruttiva. In qualche modo è un sentire interno che determina la matrice dei singoli componenti architettonici che nell'insieme diventano corpo organico, e noto come questo processo nella modernota' sia in qualche modo invertito; ovvero è la tecnica e il processo tecnologico  che determina le possibilità formali, e anche nella apparente e scenografica illusione di onnipotenza  in realtà manifestano una profonda impotenza creativa; non è un caso che di fronte a molte architetture antiche o arcaiche ci si interroghi stupefatti come sia stato possibile realizzare a fronte di una tecnologia pressoché nulla rispetto a quella odierna

 

  • Melius 1
  • 6 mesi dopo...
Inviato

Ripesco questo dimenticato spazio dedicato all'architettura che mi è tornato in mente ascolando alcuni brani di Eric Satie. Ho pensato all'architettura come musica "congelata" di cui si è parlato in queste pagine.

 

 

Erik Satie - Opere di gioventù per piano / Ogives . Gymnopedies . Sarabandes

 

pianista Reinbert de Leeuw

 

Mi piace molto lo stile personale e insolito del pianista olandese che dilata in modo molto pronunciato i tempi delle celebri pagine satiniane accentuandone sia l'aspetto onirico-surreale, fino a trasfigurarle, a renderle ancora più astratte e ipnotiche, sia i richiami alla musica antica... Paradossalmente questa "lentezza" sembra inoltre accentuare il "movimento" interno all'architettura musicale. Mi sembra di fluttuare sospeso dentro uno spazio architettonico "ogivale"...



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  • Thanks 1
  • 1 mese dopo...
Inviato
Il 31/3/2021 at 01:20, alexis ha scritto:

Bellissimo testo, altroché...  citare Borromini.. per me equivale a un colpo al cuore..

sant‘ivo.. la prima volta che entrai in quella corte piansi come un vitello senza mamma 🙂

Perché non ci si può difendere dalla bellezza, dalla complessità ... e dalla dolorosa leggiadria di quelle architetture, di quegli spazi. Un canto di bellezza ascendente, fino al cielo.

E Peppe sa benissimo a cosa mi riferisco. 🤗

 

 

Navigando nei remoti reparti del HD  mi sono imbattuto in queste foto che scattai in una di quelle mie girate per Roma durante le quali non manco mai di dirigermi lesto e tosto verso Sant'Ivo alla Sapienza che è diventato da tempo un po' il mio luogo di "potere". Una perla architettonica in uno scrigno protettivo che la isola dai clamori della città assediata spesso dal traffico rumoroso e invadente.

Fui fortunato a trovarla aperta e così ne approfittai per tornare ad osservare il meraviglioso interno borrominiano con le tre cantoria nelle quali venivano eseguite in "strerefonia" le meravigliose polifonie di Orazio Benevoli e di altri autori barocchi, contemporanei del Borromini.

Raramente tali musiche vengono ri-eseguite nel luogo per le quali vennero composte, e sempre in forma privata e ... riservata.
Cosicchè quando son lì mi soffermo ad ammirare in posizione da torcicollo quelle forme architettoniche che "fuggono" in alto in alto inseguite dalla musica immaginifica proveniente dalle tre cantorie per raggiungere la guglia a spirale della chiesa nella quale avvolgersi oramai lanciata verso il cielo.

Le due cantorie del lato del triangolo


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la cantoria "solitaria" al vertice del triangolo


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L'entrata della chiesa

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... l'"apoteosi"...

 

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La guglia


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  • Thanks 1
Inviato

Il lanternino visto dal basso, configurato come iride dell‘Occhio Divino..

una vera e propria fuga architettonica che unisce terra e cielo, in una tormentata Unione.

Infinite grazie per le bellissime immagini :-)

 

  • Melius 1
Fabio Cottatellucci
Inviato

@alexis Sant'Ivo alla Sapienza presidiava la vecchia sede dell'Università di Roma, che dalla chiesa prende il nome.
La torcera del campanile, infatti, è riprodotta a bassorilievo nell'Aula I della Facoltà di Giurisprudenza dell'attuale sede de La Sapienza, opera razionalista, e ci sta benissimo.  

 

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  • Thanks 1
Inviato

@alexis @alexis Un grazie anche da parte mia per i vostri interessantissimi contributi. Spero si possa tornare a parlare di architettura posta in relazione con la fotografia, con la musica,con la letteratura e d altre arti, un po' più spesso.

 

 









 

  • 10 mesi dopo...
Inviato

S.Maria Donnaregina vecchia chiesa gotica .

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Inviato

@piergiorgio

 

Belle le ultime due !
Funziona tutto, l’aspetto cromatico senza “rumore” ne’ colori che disturbano (che conferisce un senso di pulizia, con dominante blu nella prima e contrasto bianco-blu nella seconda) e le geometrie. 

  • Thanks 1
Inviato
2 ore fa, Roberto M ha scritto:

Funziona tutto

Scusate l'OT - anche il pronto soccorso (quello è l' osp. Galeazzi di Milano)... Ero in attesa di mia moglie, portata lì dopo una caduta notturna a seguito svenimento...oltre a 3 RX per la contusione, le hanno fatto esami del sangue, ECG e tac...tempo di attesa zero, 4 ore ed era già fuori. Intanto ne ho approfittato per fare delle foto 🙂

  • Thanks 1
  • 5 settimane dopo...
Inviato

L’ingresso della Corte Suprema degli Stati Uniti D’America.

Washington DC, 2012

 

 

 

 

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  • 2 mesi dopo...
Inviato

A Milano in questi giorni c’è il Salone del Mobile, che ormai è diventato il Salone delle Arti visive ove tutte le discipline Design, Architettura, Arte, Moda, Product Design confluiscono per rendere questa città il Centro del Mondo in queste discipline.. Città in tumulto con milioni di visitatori da tutto il mondo e le massime rappresentanze in pista, per strada, nei palazzi nei fantasmagorici cortili e nelle storiche corti della più scintillante città del mondo, in questo settore.

I fuori salone fulminanti e festosi, basti aprire il web per una guida ragionata, aprono palazzi meneghini storici di insuperabile bellezza, visitabili, spesso, solo in questa occasione.

Nonostante tutte le vicissitudini in campo politico ed economico.. questo è un settore trainante che porta in alto il Made in italy nel mondo, tendenza cominciata nel Rinascimento e mai messa in discussione, peraltro.

:classic_biggrin:

  • Melius 1

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