Tronio Inviato 22 Marzo 2022 Inviato 22 Marzo 2022 1 ora fa, Aletto ha scritto: Ci vorrebbe una lavadischi Se ne hai parecchi da ripulire, diciamo più di un centinaio, (a parte che una lavata a un disco dopo tanto che non lo si ascolta male non fa...) l'investimento vale la pena di farlo: un'ottima e relativamente economica lavadischi è la Pro-ject, poche centinaia di euro ben spesi e tanti LP che sembravano rovinati ed erano invece solo zozzi tornati alla vita! 😉 1
Aletto Inviato 22 Marzo 2022 Autore Inviato 22 Marzo 2022 Riflettevo sui nostri amati dischi in PVC termoplastico, i vinili, e su quanto poco alla fine si sa di come vengano materialmente prodotti, di quanti passaggi ci sono dalla creazione della prima “lacca” incisa da una punta in diamante al disco finale. Dal fatto che è stato chiamato in causa il master di stampa dal quale nascono i nostri dischi. E’ tutto abbastanza complicato, abbastanza artigianale, di alto livello ma artigianale. Sperare che un master di stampa possa stampare più di un migliaio di copie è voler essere eccessivamente ottimisti. Di master ne vengono fatti parecchi, tutti figli di quella prima lacca originale che si spera venga incisa da una registrazione buona. Sapere che dopo metà disco la qualità decade in quanto le circonferenze tracciate dalla puntina diminuiscono di lunghezza e quindi cambiano le forze in gioco. Sapere della equalizzazione RIAA con la quale si incide ogni vinile per permettere una sua durata ragionevole e delle controequalizzazioni che vengono operate dai nostri prephono per restituire al suono la sua vera natura. E ancora sapere che ad ogni ascolto il vinile un poco giocoforza si rovina. Sapere tutto questo e continuare ad amarlo vuol dire che, nonostante tutto questo il disco nero ha ancora quel quid che lo rende uno strumento valido e soprattutto emozionante.
Berico Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 Diciamo così la finiamo per sempre: chi è ricco e colto ascolta in vinile chi è ricco e hi-tech ascolta in streaming chi è furbo ora compra cd. 1
Berico Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 @Tronio questo è ni…esistono i cidili termine nato con i d0l e i fior di dischi che partono da un master digitale, una conversione d/a deve avvenire per forza nel caso del cd la facciamo noi e dipende dal nostro lettore/dac che può essere di vari livelli di qualità, nel caso del vinile la fanno le grandi etichette prima di incidere per cui si presume con dac non domestici e di valore elevato, per cui di qualità migliore di quella che noi possiamo fare a casa, poi sta alla nostra catena far suonare il vinile. Questo è un disco nuovo, sicuramente digitale, lo metto perché l’ultimo acquistato, suona divinamente. 1
skillatohifi Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 Secondo me.. sono davvero poche le etichette che usano dei bei master originali completamente analogici, anche xche' sono tutti vecchiotti e come tali non inclini al digitale, io ho molti vinili della prestige records, riverside, venus e opus, devo dire che quando li ascolto mi ritrovo in pieno con quel bellissimo suono analogico che da sempre li contraddistingue . Negli anni poi... ho acquistato parecchi vinili e se anche suonano tutti bene li trovo sempre con una impronta digitale, segno questo che sono stati riversati da una fonte non proprio analogica.
Aletto Inviato 23 Marzo 2022 Autore Inviato 23 Marzo 2022 @skillatohifi In effetti la sensazioni che uno ha è proprio quella. I vecchi album comprati negli anni '80 sembrano suonare in maniera diversa; sicuramente il fatto che la copia master con cui si stampavano materialmente veniva realizzata incidendo una registrazione a sua volta analogica (quindi senza conversioni digitali) ha il suo peso in questa differenza. La prima operazione di equalizzazione importante e obbligata era quella della curva RIAA per la compressione delle basse frequenze (che su solco avrebbero occupato troppo spazio). Relativamente a vecchi album che suonano bene rammento anche i cosiddetti "super dischi" tipo i Nautilus half speed della fine degli anni 70' che ancora oggi, se conservati bene, suonano in modo particolarmente convincente. Il recente ritorno al vinile con conseguente ristampa (o stampa ex nuovo di nuovi album) ha portato ad un mix fra registrazioni digitali e incisioni analogiche complicato (a livello di qualità finale) dal fatto che spesso le macchine che incidono sono ancora quelle storiche. Quindi adesso l'altra questione da approfondire è se c'è differenza fra album in vinile storici e album odierni (differenza nell'ascolto) e se si quanta e in cosa si estrinseca principalmente. Per chiarire meglio il concetto, a Vs giudizio un vinile inciso oggi partendo (credo necessariamente) da una registrazione master digitale continua a suonare in modo più "naturale" e "convincente" rispetto ad un cd o un file tratto dalla medesima registrazione?
skillatohifi Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 @Aletto dici bene...! a questo riguardo pensa che.. Io ho dei vecchi vinili della ECM che suonano da paura, mentre quelli sempre della ECM dell ultimo decennio , che.. se pur hanno un bel suono suonano con una impronta marcatamente digitale, non ci vuole molto per capire che sono stati realizzati con un bel master digitale, sai.. uno se ne accorge.
Superfuzz Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 12 ore fa, Berico ha scritto: Questo è un disco nuovo, sicuramente digitale, lo metto perché l’ultimo acquistato, suona divinamente. ed è pure un gran bel disco.
luke_64 Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 3 ore fa, skillatohifi ha scritto: non ci vuole molto per capire che sono stati realizzati con un bel master digitale Ho recentemente riacquistato qualche vecchia edizione presa negli anni 70, quando non avevo molta cura dei dischi. Anche se non è così per tutte, in genere le riedizioni suonano più chiuse e opache rispetto alle originali, con una sonorità che assomiglia molto alle nuove registrazioni, anche se fatte in digitale. Sembra quasi che venga volontariamente inserito un cut-off alle alte frequenze, per distinguerle subito da un CD o un file. Non posso generalizzare, perché ci sono anche dei dischi ben suonanti, ma la mia impressione è che per qualche motivo si voglia caratterizzare il suono analogico.
Tronio Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 @Berico credo che volessi rispondere a qualcun altro... 😉
TetsuSan Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 Leggere i confronti tra vinili vecchi, ricavati con master analogici ed attuali, da master digitale, mi fa tanto pensare all'altra diatriba, valvole Vs. stato solido. Oddio, rispetto le opinioni di tutti, ma ho come l'impressione che anche in questa discussione stiano emergendo gli adoratori della distorsione. Ricordiamoci che la distorsione, nelle armoniche di ordine pari, è molto piacevole all'orecchio. Alcuni concetti di base da non dimenticare : 1) la dinamica di un master è elevatissima, ho visto personalmente VuMeter di uno Studer 820 puntare a + 18db ! Nel digitale ci si ferma a 0 db, ma prima c'è tanta di quella roba, in termini di dinamica utile che : 2) in un vinile non ci entra neanche a martellate !!!! Forse in qualche 12" anni '70 da discoteca si riesce a suonicchiare come il bobine !!!! 3) nel cd, invece, risposta in frequenza, dinamica, punch ce ne a iosa.....ma non le incidono per alcuni motivi. Il primo, come ha ribadito @lufranz, perché la dinamica non si confà all'ascolto easy. Secondo motivo : i discografici non sono fessi. Sanno benissimo che un cd riversato direttamente da master, analogico o digitale che sia, è praticamente come il master. Forse qualcuno qui crede che per 20 euro vi danno la copia del master ??????? Volete un esempio : ascoltatevi i Master Clone di Velut Luna, derivati direttamente da master, poi ne riparliamo. Dice : ma si può sapere dove vuoi arrivare ? Semplice. Il confronto non è tra analogico e digitale, ma tra quello che l'industria decide di farti sentire, in termini di qualità, dinamica, timbrica etc etc. Perché ve lo dico ? Perché siate consapevoli che ascoltate, nella stragrande maggioranza dei casi, robe fatte con il freno a mano tirato. Che magari domani verranno ripubblicate e come per miracolo suoneranno meglio perché...le hanno peggiorate meno. Non mi credete ? Andate ad ascoltare qualcosa da master analogico, non è impossibile. Oppure anche da master digitale nativo. Provate ad orientare le Vs. scelte verso edizioni accurate e bensuonanti. Poi voglio vedere chi mi parla ancora dello streaming. 1 1
one4seven Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 6 minuti fa, TetsuSan ha scritto: Poi voglio vedere chi mi parla ancora dello streaming. Tutto condivisibile quello che hai scritto, ma non capisco questa ultima frase. 🙂
Berico Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 Il 21/3/2022 at 17:09, Tronio ha scritto: Se però il master è digitale (come del resto il 99,9% delle registrazioni degli ultimi 30 anni) e il prezzo è nettamente a favore della versione su CD, penso che non valga necessariamente la pena di spendere a volte anche 2-3 volte di più soltanto per il mero piacere di possedere l'oggetto a 12" (anche se ogni tanto cedo ugualmente alla tentazione...😁): continuo però a preferire la versione su LP quando la differenza di prezzo tra le due resta ben al di sotto dei 10 Euro. Mi riferivo a questo, forse ne vale la pena comunque se la conversione a monte e fatta con hardware e software di livello assoluto
TetsuSan Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 @one4seven Senza generalizzare : sulle piattaforme la maggioranza dei prodotti il master lo ha visto molto da lontano. Che va benissimo, alla luce di quello che ho scritto.
Ggr Inviato 23 Marzo 2022 Inviato 23 Marzo 2022 Non è impossibile acquisire in modo digitale l'uscita di uno stadio fono, e confrontare il cd che ne risulta, con il vinile originale. Chissà se in cieco si colgono differenze.
Aletto Inviato 23 Marzo 2022 Autore Inviato 23 Marzo 2022 @luke_64 questo è un aspetto interessante sul quale sarebbe importante approfondire: è una cosa voluta o dipende dal fatto che il master è ormai digitale?
Aletto Inviato 23 Marzo 2022 Autore Inviato 23 Marzo 2022 @TetsuSan molto interessanti anche queste considerazioni. Per quanto riguarda i master di stampa dei vinili, i cosiddetti “positivi” che vengono pressati sulla ciambella di PVC caldo, va ricordato che sono loro stessi dei derivati dalla “prima lacca” sulla quale si è incisa la registrazione. L’accuratezza con cui viene incisa dai “maestri” la prima lacca è fondamentale per tutti i processi seguenti di metallizzazione e lavaggi vari che portano alle copie master di stampa materialmente usate per creare il vinile. La prima lacca è come un’opera d’arte destinata a contenere musica; l’abilita dei maestri incisori, la loro conoscenza profonda del processo di incisione e delle attrezzature, consente spesso di creare dei veri e propri capolavori. Anche la posizione delle tracce all’interno del disco spesso è concordata con loro insieme all’autore in base a considerazioni di lunghezza e di qualità che si vuole dare ad uno specifico brano rispetto ad un’altro privilegiando di solito la seconda e terza posizione. Quindi si fronteggiano due mondi separati ma in qualche modo sovrapposti ovvero quello dei prodotti di sapienza artigiana e industriale con quello dei prodotti di sapienza informatica e poi industriale. Una bella lotta che non è impari avendo ciascuna fazione frecce al proprio arco.
skillatohifi Inviato 24 Marzo 2022 Inviato 24 Marzo 2022 Settimana prossima voglio provare questo particolare shell in magnesio della audio technica MG10 con la mia nuova testina AT-VM760SLC, vedremo qual è il risultato sul suono? Questo shell mi ha sempre incuriosito e... alla fine me lo sono preso!
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