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Melius Club

Suono vintage


difabio

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Inviato

Salve a tutti;

volevo capire cosa e perché il suono degli altoparlanti di 30 40 anni fa è differente rispetto ai nuovi modelli...

Ho la sensazione di come il suono vintage sia più analogico,avvolgente,caldo rispetto ai nuovi standard sterili,taglienti,iperdettagliati...

Questione di crossover? di altoparlanti? Di entrambi?

 

Inviato
25 minuti fa, difabio ha scritto:

Ho la sensazione di come il suono vintage sia più analogico,avvolgente,caldo rispetto ai nuovi standard sterili,taglienti,iperdettagliati...

ho sempre avuto la stessa sensazione anch'io  ma non saprei risponderti : Non ho mai avuto componenti hifi degli ultimi 30 anni circa ( lettore Cd a parte ...il resto forse ha di più di 30 anni )

il perchè credo dipenda da come erano costruiti e che componenti avevano gli hifi "vintage" ( direi in special modo "casse e ampli" ) 

Inviato

@difabio  C'è anche da aggiungere che, nei tempi d'oro dell'hifi, c'erano anche diverse tipologie di trasduttori tra cui scegliere; a parte le differenze "geografiche" (americani east-coast, americani west-coast, inglesi, italiani, giapponesi per citare i paesi con più "costruttori"), si poteva scegliere tra casse chiuse, bass-reflex, bass-reflex con passivo, sistemi a tromba, in linea di trasmissione, sistemi con woofer in push-pull o molto anticonvenzionali come le Bose 901 (ma c'erano anche le Electro-Voice Interface-qualcosa, con equalizzatore, stupende). Inoltre, ogni costruttore faceva da sè i suoi altoparlanti, pochissimi utilizzavano altoparlanti fatti da altri. Ad ogni sistema corrispondevano, anche all'interno dello stesso costruttore - quando questi si cimentava anche con sistemi diversi dal proprio "credo" - suoni del tutto diversi tra cui scegliere.

Oggi: solo torrette, altoparlanti medio-piccoli (già usare un woofer da 17cm è "uno scandalo", figuriamoci più grandi) fatti da due-tre costruttori mondiali, inevitabilmente bass-reflex, suono più o meno uguale per tutti. E ritorno alla mia similitudine con le auto odierne: uniformità (mediocrità?), nessuno spunto geniale, la gente quello vuole e quello gli si dà. Malignità: forse i diffusori moderni sono più facili da costruire, meno costosi, più redditizi e più "impressionanti al primo ascolto". Sbaglio?

  • Melius 1
Inviato

Forse molti costruttori sono influenzati dalla moda.30 /40 anni fa nessuno si sarebbe sognato di costruire in diffusore con woofer da 16 cm o meno,ora con l'aggiunta di un buon tweeter si giudica in modo entusiasmante un diffusore del genere,poi si cerca un sub woofer da affiancare.Se non è moda questa.

  • Melius 1
Inviato

@ediate Ho scritto in contemporanea,ma il concetto che volevo esprimere è identico al tuo.😜

  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

esiste una tendenza ad andare verso il suono aperto, anche nella musica, oggi gli strumenti si accordano più in alto di come si facese nel '770, molti tuoli che una volta erano di mezzosoprano oggi sono di soprano, a questo si aggiunge il pssaggio dall'analogico al digital,  che ha spostato ancora di più versi l'iperdettaglio la riproduzione musicale. ,ma il discoro nasce ben prima, la tecnica multimicrofonica della Dg andava in questa direzione, privilegiando l'idea, sposta da karajan, di mettere in risalto il suono dl singolo strumento, la tecnica con due o 3 microfoni tipica della decca invece privilegiava la resa compliva a scapito del particolare. ma anni fa ascoltai delle registrazioni che a me parevano false , in pratica il microfono in bocca al cantante e sulle corde della chitarr, per non parlare dei microfoni messi sui martelletti el piano (xrcd Missty), o sulle pelli della grnacass (reference recording).

la spettacolarizzazione ha preso il posto della naturalezza,  non dimentichiamo poi che il suono vintage veniv corretto con i controlli di tono (i miei mivi ascoltavano praticament tutti con i controlli di bassi ed acuti al mqssimo eil loudness sempr inserito9, ha contribuito anche l'inytroduzione della msuca amplificata, degli effetti creati al sinth, ad andare in questa direzione., e il suono diventava facilmente stridulo da clipping

oggi l'audiofilo creca duisoperatamente un suono più vero del reale,si affanna a cercare i particolati che dal vero non si sentono (ricordat la pubblicità technics che prometteva di far sentiore il rumor del bottone delmusicista che si staccava?)    se il pubblico vuole gli effetti speciali i produtttori lo accontentano.nelle prove a confronto in gener quello che suona più forte e più brillante piace di più.

@ediate non è vero che oggi non si può scegliere, esiste di tutto, a partitre dai diffusori attivi cn dsp, he prima non esistvano i reflex, i passivi gli omdidirezionali ci sono ancora, ci nono molte più elettostatiche, diffusori con woofer laterali, ebo sospensione pneumatica, meno da libreria e più da stand, ma a proposito i piccolette le les3/5a  non sono certo un diffusore moderno. la sp è nata perchè permetteva di compattare le dimensioni dei diffusori, con lo stereo e la diffusione dell'audio a livello di massa i grossi dioffusori (altec JBL klipwch tannoy ev ecc) erano destinati a segnare il passo ed riconvertirsi a qulcosa di meno ingombrante, le tv di grandi dimenioni sono state il colèo di grazia, i diffusori dello stereo son dventati l'audio del video, quindi non potevano che essere torrette snelle.  noi ragioniamo da appassionati estremi, ch sono capaci di sacrificare tutto alla rproduzione auidio, ma a gente norale di compromessi ne deve fare, in casa in genere c'è una mogle, dei figli, a volte genitori anziani a volt animli domestici (pericolosi per i nostri impianti), man mano che gkli appartamenti divntavno piccoli dimagrivano anche le casse.  

e non venitemi a parlare dei jap, gli audiofili chr in stnze microscopich mettono diffusori enormi chr ascoltno a bssissimo volume anch li sono un minoranza, con la diffenrenza che un audiofilo stremista jp è 100 volte più estremista di uno occidentalr.

ultima coda, una volta lauica in cas la ascoltavsno i giovani (rok progrssive) o gli appassionati di classica e lirica, oggi gli audiofili sono passati al jazza da camera (o come dico io al femminil9, una voce di donna ed uno strumentino di accompagnamento. un woofer d 2 cm basta ed avanza

 

 

Inviato

Io penso che i diffusori fatti bene d'antan (non parlo di qualsiasi cassa di 50 anni fa, intendo quelli buoni davvero!) suonassero semplicemente... bene! Non sfigurano tutt'ora in impianti moderni. 

Per gli amplificatori il discorso non e' molto differente, specialmente se si va su apparecchi d'epoca molto buoni (che ne so, Spectral, Mark Levinson, Krell, giusto per dire qualche nome): sono comunque apparecchi validi tutt'ora. 

 

In generale la tendenza di molti impianti moderni e' quella di estremizzare il medioalto e di inaridire il mediobasso, a mio parere a scapito della musicalita' e, teoricamente, in favore del dettaglio spinto. 
Ma e' una scelta di mercato, spesso dettata dall'utenza media audiofila, piuttosto avanti con gli anni (attenzione, ne ho 52 pure io e non arrivo a 14 Khz con le mie orecchie) che necessita' di avere un po' piu' spinta nelle alte frequenze giusto per carpire quel dettaglio artefatto che spesso e' presente in tanti dischi audiophile (quelli in cui senti pure i crampi della fame della cantante attraverso la bocca....).

Ad esempio, un mio amico e' stato a Monaco sabato e mi racconta che il sistema Wilson/D'Agostino suonava proprio impostato in questo modo (ma giusto per dirne uno....).

Fortunatamente ci sono ancora tanti che producono apparecchi fatti bene.

Inviato

È una sensazione veramente disarmante... non che i nuovi modelli suonino male per carità però dopo alcuni minuti di ascolto non sento il coinvolgimento...

Ma secondo voi è questione di crossover o altoparlanti?

Io vorrei realizzare una seconda coppia di diffusori da metterli nella casetta che ho in montagna...

Mi chiedevo: devo acquistare nuovi altoparlanti e crossover progettati 40 anni fa o il contrario?

Ad esempio per le klipsch c'è il famoso sito di crites che realizza i crossover su vecchi progetti 

Inviato
8 minuti fa, difabio ha scritto:

devo acquistare nuovi altoparlanti e crossover progettati 40 anni fa o il contrario?

Devi acquistare quello che ti piace,se non ti soddisfano le torri da 1 metro e mezzo con woofer da 16,che "stancano dopo 10 minuti",cerca altro.Sappi che nel vintage la maggior parte delle volte vige la legge: tanta resa poca spesa.Poi conta anche il genere di musica che ascolti chiaramente.

  • Moderatori
Inviato
17 ore fa, cactus_atomo ha scritto:

se il pubblico vuole gli effetti speciali i produtttori lo accontentano.

 

in questo caso basterebbe che il pubblico sostenga e desideri il contrario per una svolta di rotta? Non credo, piuttosto ritengo una scusante additare ai desideri del pubblico quell che poi l'industria va a produrre... in tutta la mia vita io come presumo tutti gli altri qui non sono MAI stato contattato da un industria audio per un sondaggio sul suono dei diffusori che vorrei o che mi piacerebbe avere in un futuro prossimo e lo stesso dicasi per le auto...quindi?

Inviato
Adesso, BEST-GROOVE ha scritto:

MAI stato contattato da un industria audio per un sondaggio

Non occorre,è il mercato,ossia,la richiesta che formula l'offerta.

acusticamente
Inviato

La mia impressione è che la media degli apparecchi degli anni 70 e 80 non fossero esenti da difetti, come non sono esenti quelli più attuali (mi riferisco volutamente alla media perché su quella ci si confronta di più) e che non sia tanto giusto idealizzare un periodo in toto.

Si potrebbe dire che allora il suono era più caldo e naturale ma in effetti questo lo si pagava con la presenza di un certo velo che portava un po’ di confusione nel messaggio.  Ora effettivamente siamo all’opposto e privilegiare il dettaglio può risultare fastidioso, con la perdita di quella morbidezza e calore.

Il problema a monte mi sembra sia uno e sempre quello, la mancanza di un numero elevato di informazioni rispetto all’originale che in pratica vuole anche dire “coperta troppo corta”.  Tiri da una parte e si scopre l’altra.

Se si riuscissero ad avere molte più informazioni originali probabilmente si riuscirebbe a salvare maggiormente capra e cavolo e non dover contrapporre le due epoche.

Probabilmente i pezzi da 90 citati più sopra si sono avvicinati a un migliore compromesso, però mi piace ragionare più sulla media e non su apparecchi che molti non si sono potuti permettere 

Inviato

I diffusori iperdettagliati di oggi servono (forse) a tentare di discernere la melassa sonora dei dischi ipercompressi... anche se i miei diffusori vintage ci riescono quasi perfettamente.

Tornando in tema, credo che sia cambiato proprio il gusto musicale: dei produttori discografici e dei costruttori di hifi sicuramente, bisogna vedere se il pubblico la pensa allo stesso modo.

Inviato

Mah i diffusori di una volta si mangiavano molte informazioni e il suono caldo nella realta’ non esiste.

Io preferisco l’hifi moderna

Inviato

@ediate Ma l'iper dettaglio fa parte della scena sonora reale,o è un prodotto "artificioso"? Io nei concerti che ho assistito,anche ultimamente all'Auditorum di Roma ma non solo,non l'ho mai percepito.

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