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Pasolini e la critica alla società


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analogico_09
Inviato

In effetti quando la bomba esplode, esplode una volta e mai più, ma i segni che lascia sono spesso terribili, indelebili modificatori. La fiamma scandalizzatrice della bomba pasoliniana seguita a bruciare indomita a lungo nel tempo, nei lunghi decenni durante i quali si sono avvicendate esplosioni analoghe. Ma.., la prima deflagrazione non si scorda mai mentre le altre, non di meno efficaci, dovranno tuttavia fare riferimento alla scaturigine paradigmatica pagando alla stessa una grande o piccola quota di dazio... 😉

Fuor di battuta, avevo capito che fosse l'aspetto strettamente letterario, ovvero linguistico, ad averti deluso o coinvolto in misura minore rispetto alla prima lettura, cosa che mi sembra comprensibile. Con le successive letture non si prova la "suspense" narrativa, ma è possibile coglie ed approfondire altri aspetti letterari, linguisticio-formali, altre sottotestualità, nuove "indicazioni" che alla prima lettura più "emotiva" potrebbero sfuggire.
Ieri ho riletto alcuni passaggi del libro (mi riprometto rileggerlo da capo a fine) e sono rimasto meravigliato dalla fluida plasticità del linguaggio immaginifico, spesso "parlato" e gergale, con momenti naturalistico/descrittivi ispirate alla realtà senza mai essere neo-realist(ici)a (ritroviamo questo personalissimo e increato stile anche nei film del regista poeta)  dove tutto questo confluisce, nel momento giusto, in un unico, potente grumo di poesia.

 

Nel passaggio che segue Pasolini descrive uno dei luoghi del quartiere Monteverdi vecchio, nel quale abitò nei primi anni romani. Con poche, frasi musicalmente articolate, ne coglie il degradato spaccato architettonico, ambientale e sociale per sfogare, a "sorpresa", in "contro-tempo",  nell'immagine ( "catartica", o "pietosa" ) di straziante, inattesa poesia.

 

<<[...]mentre, sotto, tra arcate, sottopassaggi, portichetti, in stile novecento fascista, si stendevano sei o sette cortiletti interni, di vecchia terra battuta, con i resti di quelle che un tempo avrebbero dovuto essere le aiuole, tutti cosparsi di stracci e carte, in fondo all'imbuto delle pareti che si alzavano fino alla luna>>

Inviato
Il 26/5/2022 at 07:48, officialsm ha scritto:

Qualcuno mi consiglia qualcosa di Pasolini in relazione alla sua critica della società? Mi interessano i passaggi sul capitalismo e sul fascismo e la loro relazione.

Direi gli scritti corsari se vuoi qualcosa di "specifico", se invece la vuoi prendere più letterariamente il romanzo "Una vita violenta". Per Pasolini il fascismo lo puoi trovare nelle borgate romane, nelle periferie delle città, negli scaffali del supermercato, nella cultura di massa della TV che omologa, nelle code delle gite fuori porta la Domenica, nelle automobili comprate a rate, nel mutuo della casa. 

Inviato

Impressionanti le sue visioni profetiche che ora si sono avverate e sono sotto gli occhi di tutti

  • 4 settimane dopo...
Inviato
Il 23/8/2022 at 23:57, Antonino ha scritto:

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il futuro in 3 parole

la mente più fervida da 100 anni ad oggi (a parte Fusaro credo ma non ne sono sicuro... :-) )

  • Haha 1
Inviato

Non ho letto il contesto, non so quindi cosa intendesse veramente PPP, l' industrializzazione e la globalizzazione sono in atto da secoli, hanno portato cose cattive e cose buone, che si dia più importanza alle une o alle altre è bene tenere in mente che non avremmo le cose buone senza prenderci anche quelle cattive, e viceversa.

.

Ed anche che se in nostri figli avranno radici diverse dalle nostre, non potranno comunque non averne, che se scomparissero artigiani e contadini intesi come ceto sociale, a scomparire veramente sarà una mentalità a volte ottusa dal bisogno ed una mente ingombra delle nozioni necessarie al mestierante per espletare la sua funzione, ma non la profonda natura umana che di ciascuno di noi può fare un guerriero, un filosofo, un prete, un artigiano, un contadino, un politicante o perfino un poeta, intesi come modo di ragionare ed affrontare la vita al di là del come ci si guadagna da vivere, e lontani anni luce da un mondo in cui in buona sostanza si ereditava il mestiere del padre, specie se questi era artigiano o contadino, se si era abbastanza fortunati che questi di mestiere ne avesse uno.

Inviato
Il 18/9/2022 at 07:22, audio_fan ha scritto:

Non ho letto il contesto, non so quindi cosa intendesse veramente PPP

 

 

Potresti provare a leggere e approfondire Pasolini, cosa intendesse dire. Il tema di questa discussione, sul quale dovremmo confrontarci, è il suo pensiero, personalissimo e "speciale" così come speciale e fuori dal coro resta la sua critica sociale, la sua polemica, la sua disperata "profezia" rispetto alle specifiche cose del mondo e alle questioni di carattere generale che tu esponi a mio modesto e rispettoso avviso in maniera sommaria, incoerente e confusa a fronte di quella che è la ben più stringente e focalizzata visione critica pasoliniana. Visione poetica, socio/geo-politica, esistenziale, antropologica,"filosofica", ecc.

 

Ad esempio

 

Il 18/9/2022 at 07:22, audio_fan ha scritto:

l' industrializzazione e la globalizzazione sono in atto da secoli, hanno portato cose cattive e cose buone, che si dia più importanza alle une o alle altre è bene tenere in mente che non avremmo le cose buone senza prenderci anche quelle cattive, e viceversa.

 

 

Questo "principio" potrebbe sembrare teoricamente plausibile nella sua superficiale scontatezza (anche nei matrimoni la formula secondo la quale la coppia vivrà mutuamente nel bene e del male, nella gioia e nel dolore.., si sfalda il più delle volte) mentre invece in esso si cela l'"inganno" che Pasolini, e non solo lui, cerca di individuare, sfatare e combattere con la passione del suo animo e con la forza della sua intelligenza. Il suo assassinio ha ucciso l'uomo rendendo più potente e duraturo il suo pensiero. 

Vero che secondo la vaga teoria bisogna prendere il buono e il cattivo dalle cose della vita, perchè nella vita c'è sempre stato il bene e il male, ma si tratterebbe sempre di capire quanto male ci porterebbe il bene, e quanto bene ci porterebbe il male... Resta un problema, un grande problema di "convenienza", di proporzioni più vantaggiose, non è che ci si possa fatalmente accontentare del fatto che vi sia più male che bene: bisognerebbe passare all'"azione" e rifiutare il "fatalismo" frutto dell'inganno.
Ma poi, cosa è il bene e cosa è il male? E' meglio un male conosciuto o un bene sconosciuto? Meglio avere il telefonino o telefonare col gettone perdendo in comodità ma guadagnando in serenità senza provare l'ansia del figliolo che  non risponde entro breve al cell. dalla vacanza.., un esempiuccio terra terra...

Grandi domande che anche la proverbiale saggezza popolare si pone e che esigono grandi risposte.
Pasolini da' una sua lucida , tagliernte e "radiografica" visone/azione, in forma immaginifica e letteraria, quindi complessa, articolata, profonda, mai univoca o manichea, sulla quale siamo qui invitati a soffermarci.

 

 

  • Melius 2
Inviato
5 ore fa, analogico_09 ha scritto:

...esponi ... in maniera sommaria, incoerente e confusa ... superficiale scontatezza ... secondo la vaga teoria ...

Verrebbe da dire: "è stato un piacere discutere con Lei! :classic_tongue:

.

Scherzi a parte: non voglio mettere in discussione la visione "poetica" di un intellettuale che rimpiange la perdita di artigiani e contadini come se fossero statuine del presepio, solo far emergere che si tratta di persone e che vivere da contadino o artigiano cinquant' anni fa (quando strumenti ineludibili del mestiere di contadino erano zappa e vanga, e magari l'acqua al paesllo si portava ancora a dorso di mulo...) non era poi questo gran privilegio.

Se lo si capisce bene, altrimenti me ne farò una ragione, per mia fortuna non mi devo guadagnare la vita zappando la terra, come pochi (o forse nessuno) ormai in Italia, tanto che il significato stesso della parola "contadino" è ormai cambiato nell' Italia odierna.

.

Riguardo alla globalizzazione che porta "bene e male": se per te è una tautologia, vuol dire che non hai una visione chiara del fenomeno (scusa se lo dico in modo semplice e diretto), io so che oggi senza globalizzazione non mi potrei permettere tanti prodotti che invece mi posso permettere, e che qualcuno, in Cina o in Viet Nam, da contadino morto di fame qual era il padre o il nonno è diventato commerciante, fa studiare i figli all' università (magari studiano Pasolini, chissà...) dire che tutto questo è male è il punto di vista di chi nel "Mondo di prima" ci stava bene e di fronte al rischio di dover dividere il suo piatto di lenticchie con il resto del mondo si chiude in difesa delle posizioni che sente di poter perdere.

===

Detto per inciso: la mia premessa (di non aver letto PPP) significa che sto rispondendo ai post precedenti che estrpolano una citazione da PPP come "Profetica", per dire che a me più che profetica (cosi come è scritta, a prescindere dal contesto, ho chiarito anche questo) sembra animata da una retorica bucolica e conservatrice.

veramente non pensavo di doverlo spiegare!

 

.

 

Inviato
1 ora fa, audio_fan ha scritto:

Scherzi a parte: non voglio mettere in discussione la visione "poetica" di un intellettuale che rimpiange la perdita di artigiani e contadini come se fossero statuine del presepio

 

Se prima c'era il sospetto, ora sussiste la certezza che del pensiero e dell'opera di Pasolini non sai o non hai capito un accidenti. 

Inviato

 

1 ora fa, audio_fan ha scritto:

Verrebbe da dire: "è stato un piacere discutere con Lei! :classic_tongue:

.

Scherzi a parte: non voglio mettere in discussione la visione "poetica" di un intellettuale che rimpiange la perdita di artigiani e contadini come se fossero statuine del presepio

 

 Il piacere è tutto mio,  però, prima di proseguire con lo scambio di vedute, essend'io tra l'altro tardo e tordo, vorrei essere certo di aver interpretato bene la tua frase e a tal fine chiedo se con la stessa tu intenda esattamente dire che la visione poetica di Pasolini sia quella di rimpiangere la perdita di artigiani e contadini come se fossero statuine del presepio? (visione che semmai  sarebbe di costume, "hobbystica", folcrotistica.. non già poetica o socio.politica, storica, ecc...)
Dal momento che ciò che leggo mi sembra un'enormità, mi piacerebbe pensare che tu stia scherzando, ma poichè hai iniziato il tuo pensiero precisando che avresti messo gli scherzi da parte, ne risulterebbe che stia parlando seriamente.

 

Nelle more dell'attesa.., potrei anticiparti che tutto ciò che hai scritto nell'ultimo post seguita a non entrarci assolutamente nulla con il pensiero e l'opera di Pasolini.

 

P. S. scrivevo al buio, preso da altre piccole urgenze domestiche, non avevo letto il post di @aldofranci che ovviamente condivido.

 

Inviato
Il 20/9/2022 at 22:12, analogico_09 ha scritto:

che leggo mi sembra un'enormità,

Mi capita di pensare ciò che so che altri troveranno "enormità", ed anche di scriverle, in questo credo di essere molto vicino a PPP.

.

Il lavoro manuale, la fatica dell' uomo (cioè degli altri) sono così poetici quando di mestiere fai lo scrittore...

.

Passando in un paesello, guardando un vecchio lavatoio pubblico restaurato (come testimonianza del passato) dal comune, una amica sospirava pensando ai tempi in cui le donne del paese si incontravono lì a lavare i panni, di come quei ritmi di vita fossero ormai spariti.

.

Domando: ma TU d' inverno, ce le hai mai messe le mani nell' acqua gelata?

.

RIsposta : nessuna, solo silenzio.

 

 

(idem x @aldofranci)

Inviato

@audio_fan Guarda, davvero senza offesa, ma no te entiedo. Se intendi seguitare a parlare all'infinito di Pasolini e del suo pensiero in modo arbitrario, banalizzante se non anche mistificatorio, libero di farlo ma non avrai la mia complicità. Ti suggerisco di studiare un po' la materia specifica e magari se ne riparla.

 

 

Inviato
Il 22/9/2022 at 15:49, audio_fan ha scritto:

Domando: ma TU d' inverno, ce le hai mai messe le mani nell' acqua gelata?

 

 

Così.., detto in generale, mettendo da parte Pasolini che viene ancora frainteso, anche nel dopo morte, potrei risponderti quella che è la mia "dubitativa" idea personale, ovvero che sia forse meglio mettere le mani innocenti nell'acqua "francescana", benchè gelata ma specchio di un tramonto infuocato, che nella M. improfumata dell'alienazione esistenziale, sociale, politica, culturale e psichica nella quale veniamo spesso incartati come tanti burattini o polli di allevamento.
.. Ma così torniamo vagamente a Pasolini, alla lontana eco del suo Salò nel quale il mito della M... viene ritualizzato..., anzi, "banchettato" inginocchiati a pecoroni...

  • Melius 1
Inviato
Il 22/9/2022 at 15:49, audio_fan ha scritto:

Mi capita di pensare ciò che so che altri troveranno "enormità", ed anche di scriverle, in questo credo di essere molto vicino a PPP.

.

Il lavoro manuale, la fatica dell' uomo (cioè degli altri) sono così poetici quando di mestiere fai lo scrittore...

.

Passando in un paesello, guardando un vecchio lavatoio pubblico restaurato (come testimonianza del passato) dal comune, una amica sospirava pensando ai tempi in cui le donne del paese si incontravono lì a lavare i panni, di come quei ritmi di vita fossero ormai spariti.

.

Domando: ma TU d' inverno, ce le hai mai messe le mani nell' acqua gelata?

.

RIsposta : nessuna, solo silenzio.

 

 

Il discorso travalica Pasolini, ma non ti rendi conto delle assurdità che scrivi?

Quindi la sensibilità, la lucidità, lo sguardo del poeta, dello scrittore, del narratore, ma anche solo del cronista nel raccontare le vicende degli umili, dei diseredati, degli ultimi ecc. generano solo la finzione del "presepio" se egli non vive in prima persona quelle esperienze?

In sostanza possiamo gettare alle ortiche buona parte della letteratura mondiale.

Per fare un esempio a noi familiare, possiamo gettare a mare il nobile Verga insieme a tutta la stirpe dei Malavoglia.

A me sembra una visione assai qualunquista, sciatta, mortale, sostanzialmente reazionaria.

Non c'è molto altro da aggiungere.

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Su rayplay su trova diverso materiale su e di Pasolini.

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Roma si appresta e celebrare Pasolini con tre iniziative. Pier Paolo Pasolini Tutto E' Santo.

 

- Il Corpo poetico

 

- Il Corpo veggente

 

- Il Corrpo politico

 

Ci sarà suppongo molto da scoprire, riscoprire e approfondire anche il Pasolini della "critica alla società"

 

Mi piace questa immagine del poeta ancora "itinerante" nella città di elezione, nei luoghi della sua vita e della sua morte che lo resero immortale.
Dovremmo essere in tanti a prendere questo autobus.., questa nostra "civiltà" malata.



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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Ricordiamo oggi il giorno in cui fu ucciso,ho aperto una segnalazione nel cinema x il film in onda stasera .

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