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Elezioni 2022. E quindi abolizione del reddito di cittadinanza


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27 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Ovviamente toglierà il vergognoso reddito di cittadinanza,

Il reddito di cittadinanza è intoccabile e irrimediabile, è come un vino che ha preso d'aceto, un cavallo che ha preso il ticchio, un vinile che è caduto atterrando di taglio:   C'è troppo bambino (consenso) da buttare con l'acqua sporca perché una qualche "forza" (per modo di dire) politica trovi il coraggio di farlo. 

5 minuti fa, Martin ha scritto:

C'è troppo bambino (consenso) da buttare con l'acqua sporca perché una qualche "forza" (per modo di dire) politica trovi il coraggio di farlo. 

Non saprei.

Una cosa e’ certa, la Meloni (così come Renzi, che ha addirittura proposto un referendum) ha detto chiaro e tondo che lo vuole abolire.

Spiegando perché, la gente deve essere aiutata a trovare lavoro, non incentivata ad evitarlo magari puntando ad arrotondare con lavoretti al nero.

Anche perché manca il lavoro.

Basterà potenziare i centri dell’impiego aprendo ai provati, offrire formazione e chi non accetta un lavoro ciao ciao.

Non e’ una misura “contro la povertà”, e’ una misura contro l’assistenzialismo.

E’ anche il programma di Azione-IV, in questo uguale a quello del CDX.

Ricordo però che si era scritto su questo forum che a molti giovani non conviene andare a lavorare perchè sarebbero sottopagati. Trasformasre il r.d.c. in un sussidio per veri disoccupati mi va bene ma si metta fine a quello sfruttamento.

La riforma corretta per il reddito di cittadinanza potrebbe essere da un lato il ritorno al reddito di inclusione così come l’aveva realizzato al tempo il PD, lo ha ricordato De Luca nel comizio di chiusura della campagna elettorale che con il loro progetto i controlli sui percettori c’erano ed erano demandati ai Comuni competenti, per l’altro da un sistema che ricalchi il sistema dei mini job tedesco, lo ha ricordato ieri @Jack , che integrerebbe il reddito di chi svolge lavori non qualificati e poi retribuiti, unendo il principio del reddito di cittadinanza attuale alla necessità di lavorare per percepirlo, offendo come contropartita anche un importo più elevato e lo svolgimento di un lavoro regolare, con tanto di contributi versati dal datore di lavoro.

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