giorgiovinyl Inviato 2 Giugno 2023 Inviato 2 Giugno 2023 Il 27/12/2022 at 16:02, OTREBLA ha scritto: Fatta eccezione per il citato Original Faubus Fables, che è il brano più melodico ed orecchiabile, tutto il resto vira sullo sperimentale andante (perlomeno per il 1960), con un tono dissonante che fa da tappeto. Alberto scusami ma hai un approccio sbagliato a certi dischi , se cerchi brani melodici e orecchiabili ascoltati un disco di Diana Krall, Mingus è uno dei grandi del 900, Charles Mingus Presents Charles Mingus è uno dei suoi capolavori e un approccio più umile e meno superficiale gli è dovuto. 1
giorgiovinyl Inviato 2 Giugno 2023 Inviato 2 Giugno 2023 Il 28/12/2022 at 02:45, analogico_09 ha scritto: Se non piace sta bene, anche se annoia, ma usare termini da bar dello sport come "rompere le scatole" nei confronti di musiche che hanno fatto la grande storia del jazz e della musica del '900, di imusicisti capitali del calibro di MIngus e di Eric Dolphy - ci sarebbero anche Ted Cursone Danny Richmnond.., poi ci arrivo - per di più in una una "recensione" che si presenta nella forma come "importante ", potrebbe apparire gratuitamente "disdorevole" (mi si passi il neologismo) là dove servirebbe usare invece un linguaggio più adeguato. Basterebbe dire per esempio, volendo: "mi aveva annoiato". Definire per di più il brano "incriminato" troppo lezioso significa entrare nel giudizio di merito estetico senza adeguatamente e doverosamente motivarne la ragione. Circa l'ndigesto.., forse si tratterebbe di capire se non dipendesse per caso dallo stomaco un po' appesantito di chi ascolta e non già dalla musica. L'intero album è a livelli altissimi, uno dei tanti capolavori diMingus, incluso il "What Love" che vanta il doppio e triplo dialogo (e tutto un dialogo in realtà, ma a tre, anzi a quattro) di cui si parla in modo forviante. Al riguardo, valutare con i numeretti (voti) queste opere che sono nella leggenda, nella storia e ancora nel presente ma aldià della convenzionale classificazione temporale, non ha senso, lo si potrà fare con la qualità dell'edizione discografica, non già con l'opera musicale consegnata agli annali alla quale bisognerebbe accostarsi con maggior senso critico non idiosincratico, se non anche con maggior rispetto. Le frasi si tale brano hanno uno straordinario senso musicale che piace o meno.., parlare di senso compiuto o di non compiuto non dice nulla se non si specifica. I "rimpalli" si fanno allo stadio, non nella musica... E' una questione anche qui di linguaggio che diventa elemento sostanziale. E invece si tratta di improvvisazioni musicali vere e proprie (dato magari un minimo canovaccetto partituriale di partenza) in forma libera, vale a dire quello che succede nel free-jazz in modo più "estremizzato".., quindi sono praticamente la stessa cosa, ma sono solo etichette... Mingus, restando su un piano essenzialmente tonale, tra le varie dissonaze, ecc, è l'iniziatore del free jazz il quale ha tra le sue moltepli basi anche l'improvvisazione collettiva portata avanti da Mingus in modo anticipatore, innovativo e pre-"rivoluzionario". Ti avevo già dato un melius, condivido tutto quello che hai scritto... 1
giorgiovinyl Inviato 2 Giugno 2023 Inviato 2 Giugno 2023 Quanto a queste nuove edizioni dei Candid avevo già le ristampe Pure Pleasure di Charles Mingus Presents Charles Mingus, Max Roach's We Insist! e Lightnin' Hopkins Lightnin' in New York e di silenziose e ben suonanti anche se non sono sicuro siano AAA. Ho preso invece Clark Terry Color Changes, disco bellissimo, godibile anche da chi non comprende il jazz meno convenzionale. Il remaster è ottimo ma il vinile in effetti è rumoroso, non so se ne prenderò altri. 1
OTREBLA Inviato 2 Giugno 2023 Autore Inviato 2 Giugno 2023 54 minuti fa, giorgiovinyl ha scritto: Alberto scusami ma hai un approccio sbagliato a certi dischi , se cerchi brani melodici e orecchiabili ascoltati un disco di Diana Krall, Mingus è uno dei grandi del 900, Charles Mingus Presents Charles Mingus è uno dei suoi capolavori e un approccio più umile e meno superficiale gli è dovuto. Confermo che quel passaggio del disco di Mingus mi ha rotto parecchio le scatole. Ascoltandolo ho pensato, la prossima volta porto avanti il braccio del giradischi e lo salto. Sarà anche sbagliato l'approccio, ma le cose stanno così. D'altronde la recensione la scrivo io, mica tu. Tu non sei d'accordo, pensi che sia sbagliata e superficiale, ne prendo atto. Magari qualcun altro invece, ascoltando Mingus Presents Mingus, si trova d'accordo con le mie osservazioni. Non so, probabilmente pochi, ma in ogni caso io non posso fingere di pensarla come la pensi tu, per farti contento, altrimenti la faccio scrivere direttamente a te la recensione. Alberto.
giorgiovinyl Inviato 2 Giugno 2023 Inviato 2 Giugno 2023 2 ore fa, OTREBLA ha scritto: Confermo che quel passaggio del disco di Mingus mi ha rotto parecchio le scatole. Una perla di critica musicale... non c'è che dire... 2 ore fa, OTREBLA ha scritto: Magari qualcun altro invece, ascoltando Mingus Presents Mingus, si trova d'accordo con le mie osservazioni. Sicuramente ci sarà qualche audiofilo la penserà come te, quello mi preoccupa e che qualche forumer, magari troppo timoroso ti chieda se comprare The Blues And The Abstract Truth, e tu gli risponda che è meglio di no. E' successo... poi per fortuna ha ascoltato me, si è convinto a comprarlo e alla fine gli è piaciuto...
OTREBLA Inviato 3 Giugno 2023 Autore Inviato 3 Giugno 2023 7 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: 10 ore fa, OTREBLA ha scritto: Confermo che quel passaggio del disco di Mingus mi ha rotto parecchio le scatole. Una perla di critica musicale... non c'è che dire... . Avrei potuto essere più delicato e diplomatico, ma non avrei reso l'idea con la stessa precisione. Quel passaggio mi ha molto infastidito, perché non amo certe digressioni Jazz che a me paiono vuote, autoreferenziali e fini a sé stesse e che, sempre a parer mio, nulla aggiungono all'economia del brano; anzi. Non vi è proprio alcuna sintonia tra me e quel tipo di Jazz, che appunto riesce soltanto ad infastidirmi. . 7 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: quello mi preoccupa e che qualche forumer, magari troppo timoroso ti chieda se comprare The Blues And The Abstract Truth, e tu gli risponda che è meglio di no. . Non penso proprio che ciò accadrà mai. Forse ti sei dimenticato della mia breve recensione di The Blues And The Abstract Thrut, a pagina 10 del thread dedicato alle ristampe Acoustic Sounds (aperto da te), di cui riporto un estratto: Oggi mi è stato consegnato l'Acoustic Sounds The Blues And The Abstract Truth intestato al compositore e sassofonista Oliver Nelson, sebbene il disco possa essere parimenti annoverato tra quelli facenti parte delle discografie di Eric Dolphy, Freddie Hubbard o se volete anche di Bill Evans, essendo i predetti grandi musicisti tanto protagonisti quanto lo è Nelson. Vado subito al punto: un capolavoro. Be', si sa. Perlomeno lo sa chi conosce il disco, ma io non lo conoscevo e quindi sono rimasto sorpreso della qualità musicale stellare....ecc. Alberto. 1
analogico_09 Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 15 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: Ti avevo già dato un melius, condivido tutto quello che hai scritto... Capita la condivisione ad effetto di reciprocità quando si abbiano delle aspirazioni e idealità musicali unificatrici. Per il resto, sarà certamente possibile toccare anche i black saint(s) con relative sinner lady(s) a seguito, e quant'altro del jazz che possa disturbare nella digestione l'ascoltatore impreparato e prevenuto, ma di fronte al "sacro" nume tutelare della musica universalmente riconosciuto e come tale [dalle] follemente amato, bisognerebbe usare un linguaggio più acconcio e meno spericolatamente idiosincratico nel criticare in toto oppure limitatatamente ad alcuni suoi aspetti l'intero, geniale lascito estetico. Ma comprendo che non essendo facile "smontare" criticamente il "mito" si passi alla battuta "forfettaria" vagamente umorale invece di restare in "religioso" silenzio.
giorgiovinyl Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 11 ore fa, OTREBLA ha scritto: Non penso proprio che ciò accadrà mai. Forse ti sei dimenticato della mia breve recensione di The Blues And The Abstract Thrut, a pagina 10 del thread dedicato alle ristampe Acoustic Sounds (aperto da te), di cui riporto un estratto: Non c'è niente di male, sia Blue Train che A Love Supreme sono dischi piuttosto difficili. Se non ti convince The Blues And The Abstract Truth, non comperarlo. Alberto. https://melius.club/topic/185-atansiòn-atansiòn-affaròn-vinilòn/page/75/#comment-255821
OTREBLA Inviato 3 Giugno 2023 Autore Inviato 3 Giugno 2023 12 ore fa, OTREBLA ha scritto: quello mi preoccupa e che qualche forumer, magari troppo timoroso ti chieda se comprare The Blues And The Abstract Truth, e tu gli risponda che è meglio di no. . Appunto, non ho risposto "Meglio di no" ho risposto "Se non ti convince non comperarlo". A me pare via sia una grossa differenza. Forse la vedo solo io. Ciò che invece è fuori discussione è che tu hai riportato in maniera scorretta la mia frase. Un conto è scrivere "Meglio di no", che è un giudizio definitivo, un conto è scrivere "Se non ti convince, non comperarlo", che lascia la porta aperta e rimette la decisione, anche futura, sul fatto di comperarlo o meno, nelle mani dell'interlocutore. E da parte mai vale per ogni disco, non solo per The Blues And The Abstract Truth, perché non mi va di imporre il mio gusto agli altri. Se una cosa non ti persuade, non comperarla. Per quale motivo dovrei dire di comperarla lo stesso? Alberto.
GioSim Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 @giorgiovinyl visto che sono stato chiamato in causa riguardo un mio vecchio post, sono felice di informarti che da allora ho fatto molti progressi. Ho acquistato sia A Love Supreme proprio qualche settimana fa (60€) che Blue Train mono e The Blues And The Abstract Truth. Come vedi dovevi avere un po’ ti pazienza, e non solo questi sono tra quelli che oggi preferisco. Grazie a tutti e in particolare ad Alberto che mi ha supportato dandomi numerosi consigli.
giorgiovinyl Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 31 minuti fa, GioSim ha scritto: visto che sono stato chiamato in causa riguardo un mio vecchio post, sono felice di informarti che da allora ho fatto molti progressi. Ho acquistato sia A Love Supreme proprio qualche settimana fa (60€) che Blue Train mono e The Blues And The Abstract Truth. Come vedi dovevi avere un po’ ti pazienza, e non solo questi sono tra quelli che oggi preferisco. Grazie a tutti e in particolare ad Alberto che mi ha supportato dandomi numerosi consigli. Ti avevo già scritto che hai fatto progressi. Se però avessi sentito me e gli altri forumers che ti consigliavano a A Love Supreme quando uscii l'Acoustic Sounds, e non chi ti diceva che era un disco difficile, avresti risparmiato una trentina di euro. Ma meglio tardi che mai. Pazienza con te mi sembra di averla avuta, dovresti però emanciparti un pò. Sei poi vuoi proprio seguire un cicerone per scoprire il jazz ti consiglio @analogico_09 da lui si che avresti da imparare e non ha una visione parziale e restrittiva del jazz.
giorgiovinyl Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 56 minuti fa, OTREBLA ha scritto: Appunto, non ho risposto "Meglio di no" ho risposto "Se non ti convince non comperarlo". A me pare via sia una grossa differenza. Forse la vedo solo io. Ciò che invece è fuori discussione è che tu hai riportato in maniera scorretta la mia frase. Un conto è scrivere "Meglio di no", che è un giudizio definitivo, un conto è scrivere "Se non ti convince, non comperarlo", che lascia la porta aperta e rimette la decisione, anche futura, sul fatto di comperarlo o meno, nelle mani dell'interlocutore. E da parte mai vale per ogni disco, non solo per The Blues And The Abstract Truth, perché non mi va di imporre il mio gusto agli altri. Se una cosa non ti persuade, non comperarla. Per quale motivo dovrei dire di comperarla lo stesso? Alberto. Alberto io non voglio litigare con te. Però non ho fatto nulla di scorretto. Ho postato pure il link per riportare la discussione. Continuo a trovare però sconfortante indicare come difficili capolavori conclamati come Blue Train e a Love Supreme o non consigliare spassionatamente The Blues and the Abstract Truth a chi muove i primi passi nel jazz.
GioSim Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 Sono contento di essere arrivato dove sono adesso….i consigli li accetto volentieri da tutti, ma ci sono persone come Alberto che ha gusti simili ai miei, e comunque alla fine scelgo quello che a me fa piacere adesso. Un passo alla volta, questa è la mia filosofia, trovare sopratutto piacere ed essere felice di riuscire a scegliere e decidere con le proprio orecchie quello che più mi piace e non prendere per forza un determinato disco perché considerato da tutti e dalla critica un “capolavoro”. Comunque ribadisco nuovamente che se non frequentavo questo forum non sarei mai arrivato ad ascoltare determinate opere. Giorgio
analogico_09 Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 1 ora fa, giorgiovinyl ha scritto: un cicerone per scoprire il jazz ti consiglio @analogico_09 Sempre a disposizione ma avverto che a causa del carovita, degli aumenti di luce e gas, del prezzo del pane e dell'insalata ho dovuto aumentare le tariffe delle gite turistiche nei territori del free jazz Comunque ragazzi, la mia idea sempre manifestata è che il problema non sia "comprare" o meno il tale disco, e di quale più o meno pregiata edizione debba essere. Dopo il suggerimento, il commento di chi lo abbia ascolato e abbia qualche buona idea da condividere, la prima mossa del neofita dovrebbe essere quella di ascoltare a sua volta la musica contenuta dal disco in modo non sovrastrutturato dal tubo, da altri canali internet, dai vari Tidal, ecc (siamo oramai pieni di canali dai quali ascoltare in modo più che soddisfacente o a gratis o a poco prezzo ogni tipo di musica, praticamente tutto quanto sia stato pubblicato) per decidere in proprio a seconda del gradimento, della curiosità, di quel certo non so che di empatico il disco abbia suscitato in noi, se acquistare o no l'"oggetto" di quella più o meno pregiata stampa o ristampa. Gli entusiastici pareri degli altri sono degli altri... si possono certamente verificare le confluenze dei gusti, ma l'ascolto e quel che ne consegue si fa da soli, anche stando in compagnia... I consigli sono utili ma fino a un certo punto; una volta instradati dagli altri e da noi stessi circa il disco da scoprire, gli unici a decidere se lo stesso sia di nostro interesse o meno, se sia facile o difficile , siamo noi con le nostre orecchie e i nostri immaginari personali concentrati più sulla musica che sul disco. 1
OTREBLA Inviato 3 Giugno 2023 Autore Inviato 3 Giugno 2023 2 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: Alberto io non voglio litigare con te. Però non ho fatto nulla di scorretto. Ho postato pure il link per riportare la discussione. Continuo a trovare però sconfortante indicare come difficili capolavori conclamati come Blue Train e a Love Supreme o non consigliare spassionatamente The Blues and the Abstract Truth a chi muove i primi passi nel jazz. Bene, la prossima volta per favore riporta direttamente quanto ho scritto, senza parafrasare. Perché non è detto che ciò che capisci tu sia ciò che io ho scritto. Non è affatto detto. Tra l'altro si fa in un attimo a riportare direttamente uno scritto: . Alberto scusami ma hai un approccio sbagliato a certi dischi , se cerchi brani melodici e orecchiabili ascoltati un disco di Diana Krall, Mingus è uno dei grandi del 900, Charles Mingus Presents Charles Mingus è uno dei suoi capolavori e un approccio più umile e meno superficiale gli è dovuto. . Dici che non vuoi litigare e ne prendo atto. Però non è che posso sempre far finta di non aver letto ciò che scrivi. Mi dai del conformista, e va bene. Del superficiale, e va bene. Del poco umile, ergo del presuntuoso, e va bene. Mi suggerisci cosa ascoltare. Scusa eh, ma chi ti credi di essere? Magari cosa ascoltare, lo decido anche da me no? Non credo che mi serva Giorgiovinyl per decidere cosa ascoltare. Senza offesa eh. Alberto.
giorgiovinyl Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 1 ora fa, OTREBLA ha scritto: Mi suggerisci cosa ascoltare. Scusa eh, ma chi ti credi di essere? Magari cosa ascoltare, lo decido anche da me no? No questo non puoi dirlo, non ti ho mai detto cosa ascoltare e cosa no. Tra l'altro ti si puoi dire tutto ma non che tu non segua un percorso tutto tuo. Qualche suggerimento te lo avrò fatto sicuramente e tu l'avrai colto ma anche tu ne hai fatto a me. Tubby Hayes per esempio. "Alberto scusami ma hai un approccio sbagliato a certi dischi , se cerchi brani melodici e orecchiabili ascoltati un disco di Diana Krall, Mingus è uno dei grandi del 900, Charles Mingus Presents Charles Mingus è uno dei suoi capolavori e un approccio più umile e meno superficiale gli è dovuto." Questo lo risottoscrivo, ma ribadisco che non era mia intenzione offenderti. Quello che ti contesto sono certi giudizi tranchant, su certi dischi che tu consideri difficili ma che sono classici universalmente riconosciuti del jazz.
giorgiovinyl Inviato 3 Giugno 2023 Inviato 3 Giugno 2023 2 ore fa, analogico_09 ha scritto: la prima mossa del neofita dovrebbe essere quella di ascoltare a sua volta la musica contenuta dal disco in modo non sovrastrutturato dal tubo, da altri canali internet, dai vari Tidal, ecc (siamo oramai pieni di canali dai quali ascoltare in modo più che soddisfacente o a gratis o a poco prezzo ogni tipo di musica, praticamente tutto quanto sia stato pubblicato) per decidere in proprio a seconda del gradimento, della curiosità, di quel certo non so che di empatico il disco abbia suscitato in noi, se acquistare o no l'"oggetto" di quella più o meno pregiata stampa o ristampa. Gli entusiastici pareri degli altri sono degli altri... si possono certamente verificare le confluenze dei gusti, ma l'ascolto e quel che ne consegue si fa da soli, anche stando in compagnia... Esatto, infatti non capisco chi chieda per quasi ogni disco parere allo stesso forumer che tra l'altro ha gusti particolari. Però è pure vero che ognuno segue le sue strade...
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