Membro_0013 Inviato 19 Aprile 2021 Inviato 19 Aprile 2021 @Grancolauro perfettamente d'accordo sul vibrato. Il vibrato è solo uno dei tanti "espedienti" a disposizione dei cantanti. Nel Barocco in generale, quando è sistematico, diventa inopportuno e fastidioso. Un esempio per tutt, tanto per restare su Purcelli: Dido & Aeneas diretta benissimo da Trevor Pinnock nel 1988, ma funestata dal vibrato addirittura parkinsoniano della pessima protagonista Anne Marie con Otter.
Grancolauro Inviato 19 Aprile 2021 Autore Inviato 19 Aprile 2021 5 ore fa, analogico_09 ha scritto: le due Odi for Queen Mary's Birthday che sono tra le mie cose preferite di Purcell e del suo "secolo" musicale... rigorosamente nell'interpretazione di David Munrow e il suo strepitoso Consort.., solisti di canto eccellenti.., tra cui il mio James Bowman... Grazie della segnalazione! Mi sono appena ascoltato su Qobuz le Odi, che non conoscevo, nella versione di Munrow, e sono bellissime. Molto bravo James Bowman, la sua voce ha una duttilità straordinaria, perfetta per Purcell mi sembra. Gradissima interpretazione la sua: voce sempre al servizio della musica e mai viceversa. Non mi è piaciuta affatto, invece, Norma Burrowes: brutta intonazione, note spesso "spinte in avanti" di diaframma, uso costante ed eccessivo del vibrato. Più che Purcell sembra stia cantando Bellini. Anche Robert Lloyd mi è sembrato un pochino sopra le righe, a volte. In "Those Eyes", ad esempio, spinge troppo, con un'impostazione tipicamente da basso ottocentesco. Orchestrazione ottima, per converso. Ma le mie sono considerazioni da "non addetto ai lavori", portate pazienza... correggetemi se sbaglio
London104 Inviato 19 Aprile 2021 Inviato 19 Aprile 2021 Visto che parliamo di Purcell e di cinema, come non citare il duo Greenway-Nyman. Nel film I misteri del giardino di Compton House (The draughtsman contract) sono ampiamente parafrasate le musiche del King Arthur di Purcell.
Grancolauro Inviato 19 Aprile 2021 Autore Inviato 19 Aprile 2021 4 ore fa, Gabrilupo ha scritto: Al di là di Purcell questo è uno dei "busillis" della vocalità (ma non solo) nella musica cosiddetta antica. A me sembra un aspetto cruciale, francamente. Si sa che la voce è lo strumento musicale più duttile di tutti: può trasformarsi in strumenti completamente diversi a seconda di come viene usata. Inutile quindi fare mille ragionamenti filologici sugli strumenti e le orchestrazioni originali, sulle prassi esecutive ecc. se poi non si lavora anche sulle voci sotto il profilo del timbro, dell'intonazione, della respirazione, insomma della tecnica vocale. Non che questo non si faccia, ovviamente. Ma stranamente è considerato un problema meno rilevante in certi contesti, o almeno così mi sembra. Chissà perché
analogico_09 Inviato 19 Aprile 2021 Inviato 19 Aprile 2021 2 ore fa, Grancolauro ha scritto: Grazie della segnalazione! Mi sono appena ascoltato su Qobuz le Odi, che non conoscevo, nella versione di Munrow, e sono bellissime. Molto bravo James Bowman, la sua voce ha una duttilità straordinaria, perfetta per Purcell mi sembra. Gradissima interpretazione la sua: voce sempre al servizio della musica e mai viceversa. Non mi è piaciuta affatto, invece, Norma Burrowes: brutta intonazione, note spesso "spinte in avanti" di diaframma, uso costante ed eccessivo del vibrato. Più che Purcell sembra stia cantando Bellini. Anche Robert Lloyd mi è sembrato un pochino sopra le righe, a volte. In "Those Eyes", ad esempio, spinge troppo, con un'impostazione tipicamente da basso ottocentesco. Orchestrazione ottima, per converso. Ma le mie sono considerazioni da "non addetto ai lavori", portate pazienza... correggetemi se sbaglio D'accordissimo, ovviamente, su Bowman, purceliano e anche grande handeliano.., **** per gli altri cantanti non faccio testo, nel senso che mi sento così ammaliato dalle esecuzioni di Munrow che ho disattivato "coattamente" l'orecchio "critico".., in un prossimo riascolto proverò a focalizzarmi sulle tue osservazioni.. Il vibrato nella musica barocca e antica non si fa se non a fini espressivi al momento opportuno, e per motivi tecnici "transitori", senza abusarne..,i vibrati caprini o da tubo della stufa quando tira il vento sono orrendi, orripilanti... no pasaran! 😄 D'accorsissimo con @Don Giuseppe se ne era parlato a proposito del Dido and Aeneas poco prima di dover chiamare i pompieri... 😞 5 ore fa, Don Giuseppe ha scritto: per restare su Purcelli: Dido & Aeneas diretta benissimo da Trevor Pinnock nel 1988, ma funestata dal vibrato addirittura parkinsoniano della pessima protagonista Anne Marie con Otter. ****piccolo giretto di boa... prendiamo l'"eternal source of light divine", numero iniziale della Birthday Ode for Queen Anne di Handel, un meravigloso duetto tra tromba naturale e contralto,countertenor... una delle cose più belle di Handel, ogni volta che ascolto questa esecuzione con James Bowman Academy of A. M. dir. Simon Preston ho i brividi... L'intero disco è una meraviglia.., lussuoso... Ode e Anthem... e una deliziosa Missa Brevis di Haydn... 1
Grancolauro Inviato 23 Aprile 2021 Autore Inviato 23 Aprile 2021 @Don Giuseppe @analogico_09 Nella mia esplorazione delle opere e delle interpretazioni di Purcell, volevo ringraziarvi per avermi fatto scoprire la versione di Currentzis di Dido & Aeneas. Ne avevate parlato nel thread sulla musica barocca (di cui questo alla fine è un doppione, scusate...). Così mi è venuta la voglia di ascoltarla. Che dire, sono rimasto folgorato. Non sono affatto un esperto di musica barocca, anzi, ma ho trovato questa esecuzione straordinaria da tutti i punti di vista. Bravissimi tutti: i solisti, il coro, Currentzis nel "reinvetare" quest'opera, l'orchestra inappuntabile. Mi è piaciuta molto, tra l'altro, l'orchestrazione e la scelta degli strumenti, davvero riuscite, ma trovo eccezionale anche la presa del suono. Come hanno disposto i microfoni? Si nota una ricerca non banale anche da questo punto di vista. Sono riusciti a far sentire chi ascolta "dentro l'opera", avvolto dai cantanti e dall'orchestra in una specie di festa sonora impetuosa che si dissolve, alla fine, in una mestizia senza speranza. Grazie ancora della segnalazione: il più bel album che abbia ascoltato negli ultimi mesi, senza dubbio. 2
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