ferdydurke Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 26 minuti fa, Superfuzz ha scritto: La verità è che la guerra è in fase di stallo, con i russi ben trincerati e gli ucraini senza le forze per poter travolgere quelle trincee. Giustissimo, e quindi che fare ora?
tigre Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 1 ora fa, Superfuzz ha scritto: assolutamente no. Questo è quello che si/ci raccontano tanti simpatizzanti russi. In realtà, se l'offensiva ucraina estate/autunno è indubbiamente fallita nei suoi ambizioni intenti, più in generale nel contesto della guerra, l'Ucraina è riuscita, militarmente, a fermare la Russia 🤣🤣 Conosci anche l'ultima su Pierino? 😅
Superfuzz Inviato 18 Dicembre 2023 Autore Inviato 18 Dicembre 2023 @ferdydurke trattative e soluzione diplomatica, dovrebbero essere gli sviluppi più logici. Dipende da russi e ucraini ovviamente. Le decisioni più difficili spettano indubbiamente ai secondi, che dovrebbero essere disposti a perdere parti del proprio territorio, mentre a Mosca ci sta Putin.
maurodg65 Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 30 minuti fa, Superfuzz ha scritto: Dipende da russi e ucraini ovviamente. Le decisioni più difficili spettano indubbiamente ai secondi, che dovrebbero essere disposti a perdere parti del proprio territorio, mentre a Mosca ci sta Putin. Ecco appunto, quindi sarebbe il caso di smetterla con la pretesa di decidere noi (non mi rivolgo a te ovviamente) cosa debbano fare gli ucraini, perché tutto passa in primis da loro visto che sono coinvolti in prima persona nel conflitto sia perché combattono sia perché è casa loro, poi c’è la Russia che è però l’invasore che sul suo territorio è toccata marginalmente dal conflitto per scelta occidentale, perché dall’inizio le armi all’Ucraina sono state fornita in modo che gli uomini di Zelensky fossero impossibilitati a colpire la Russia, quindi sono stati fatti combattere con un braccio legato dietro la schiena.
31canzoni Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 La guerra è persa, si tratterà di raccontare come si sia diversamente vinta. La Nato grazie alla demente politica americana e alla nulla e asservita politica UE, ora rischia di sparire. Il donald criminale con il gatto morto in testa che ha possibilità di venire eletto alle prossime elezioni americane, abbandonerà la NATO al suo destino. Se il prossimo giro la UE non vince il microscopico orizzonte dei nazionalismi e dei nazionalisti, torneremo alla singole nazioni condannandoci definitivamente all'irrilevanza.
tigre Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 14 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Ecco appunto, quindi sarebbe il caso di smetterla con la pretesa di decidere noi (non mi rivolgo a te ovviamente) cosa debbano fare gli ucraini Per la Costituzione l'Italia ripudia la guerra. Avrei solo la pretesa che 'noi' la mettessimo in pratica.
maurodg65 Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 Putin va eliminato e la Russia sconfitta, anche a costo di un intervento diretto della NATO, se il pericolo non viene eliminato il problema si ripresenterà in futuro in una forma ancora più aggressiva. https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AFblUP3B Guerra in Ucraina, Putin: «La pace solo quando avremo raggiunto obiettivi» di Antonella Scott Guerra in Ucraina, Putin: «La pace solo quando avremo raggiunto obiettivi» Il leader russo ha ribadito la determinazione a «denazificare e demilitarizzare» l’Ucraina.
Superfuzz Inviato 18 Dicembre 2023 Autore Inviato 18 Dicembre 2023 16 minuti fa, 31canzoni ha scritto: La guerra è persa, si tratterà di raccontare come si sia diversamente vinta. quindi i russi l'hanno vinta? e cosa avrebbero vinto-guadagnato? Mariupol? Una parte del Donbas (che, di fatto, controllavano già)? La Crimea (vedi sopra)? Ma un minimo di onestà intellettuale mai?
tigre Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 1 minuto fa, maurodg65 ha scritto: Putin va eliminato e la Russia sconfitta, anche a costo di un intervento diretto della NATO, se il pericolo non viene eliminato il problema si ripresenterà in futuro in una forma ancora più aggressiva. Anche tu sei iscritto a 'La sai l'ultima?' 🤣
maurodg65 Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 4 minuti fa, Superfuzz ha scritto: Ma un minimo di onestà intellettuale mai? Appunto, l’obiettivo russo era di uccidere Zelensky e conquistare l’Ucraina da trasformare in una sorta di “nuova” Bielorussia, con un Lukashenko di Kiev la guida del paese, oggi sono praticamente al punto in cui erano prima dell’invasione del marzo 2022 dopo aver sacrificato mezzo milione di uomini e una marea di mezzi militari, eppure i fan non demordono e rilanciano la propaganda di Mosca.
tigre Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 2 minuti fa, Superfuzz ha scritto: quindi i russi l'hanno vinta? e cosa avrebbero vinto-guadagnato? Mariupol? Una parte del Donbas (che, di fatto, controllavano già)? La Crimea (vedi sopra)? Ma un minimo di onestà intellettuale mai? 'Ma un minimo di onestà intellettuale mai?' é simpaticissima 🤣
tigre Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 29 minuti fa, maurodg65 ha scritto: eppure i fan non demordono e rilanciano la propaganda di Mosca. E tu di risposta, in maniera altrettanto lungimirante e esente da alcuna ideologia di parte 😅, sei al solito 'Ha-stato-Putin'. Trovatevi tutti in un bello stadio: mettiamo quelli in curva sud e tu e i tuoi colleghi fans della Nato in curva nord. Vince chi fa piú rumore e chi ha gli striscioni piú belli. Viene pure Militello a far da giudice.
31canzoni Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 14 minuti fa, Superfuzz ha scritto: quindi i russi l'hanno vinta? e cosa avrebbero vinto-guadagnato? Mariupol? Una parte del Donbas (che, di fatto, controllavano già)? La Crimea (vedi sopra)? Ma un minimo di onestà intellettuale mai? Non meriti risposta, che io non mi permetto di mettere in dubbio la tua onestà intellettuale. E poi prova a limitarti a leggere quello che ho scritto, non quello che immagini tu.
Superfuzz Inviato 18 Dicembre 2023 Autore Inviato 18 Dicembre 2023 1 minuto fa, 31canzoni ha scritto: Non meriti risposta, che io non mi permetto di mettere in dubbio la tua onestà intellettuale. E poi prova a limitarti a leggere quello che ho scritto, non quello che immagini tu. Quello che hai scritto mi sembra chiaro. La deduzione logica è la seguente: se noi (l'ucraina) abbiamo perso la guerra, la russia l'ha conseguentemente vinta. Cos'altro avrei dovuto dedurre?
maurodg65 Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 https://www.ilgazzettino.it/AMP/schede/guerra_ucraina_quando_finira_chi_vincera_morti_russia_putin_strategia_economia_ultime_notizie-7822241.html Putin, il nuovo piano per vincere la guerra in Ucraina nel 2026: quali sono i suoi obiettivi di Mario Landi Domenica 17 Dicembre 2023 Putin sta "tarando" la macchina bellica russa perché sia pronta a resistere almeno altri due anni per vincere in maniera "sostenibile" la guerra scatenata contro l'Ucraina il 24 febbraio 2022. Doveva essere, l'operazione speciale, una bagattella di poche settimane invece offensiva dopo offensiva i progressi sono stati davvero pochi rispetto agli sforzi richiesti alle forze armate russe e, di fatto, all'intero paese. Secondo il governo ucraino la Russia ha già perso 346.070 soldati, 5.739 carri armati, 10.692 veicoli corazzati, 10.766 veicoli, 8.137 sistemi di artiglieria, 923 sistemi di razzi a lancio multiplo, 324 aerei, 324 elicotteri, 6.278 droni, 22 imbarcazioni e un sottomarino. Perdite imponenti, di gran lunga le più pesanti dalla fine della seconda guerra mondiale che hanno spinto Putin, secondo l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) citato da Newsweek, a predisporre piani per un conflitto che durerà ancora almeno un paio d'anni. L'Institute for the Study of War (Isw) è un gruppo di ricerca e think tank americano senza scopo di lucro con sede a Washington, D.C. Mosca, il nuovo piano per vincere la guerra in Ucraina nel 2026: quali sono i suoi obiettivi Le annessioni da parte della Russia La Russia ha finora annesso parti degli oblast di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia: in questi giorni combattimenti sono concentrati ad Avdiivka, sede di complessi industriali. Dal sito Russia Matters Il nuovo obbiettivo di Mosca Sempre secondo l'Isw, che cita il quotidiano tedesco Bild, la Russia intende “occupare il territorio ucraino oltre i quattro oblast ucraini (illegalmente) annessi nel periodo 2024-2026”. La Russia prevede insomma di occupare l'intera regione di Donetsk e Lugansk e di avanzare fino al fiume Oskil nella regione di Kharkiv entro la fine del 2024, riporta Bild. "I piani dichiarati dalla Russia per la guerra in Ucraina fino al 2026 sono in linea con i continui preparativi russi per uno sforzo bellico prolungato," sostiene il think tank Isw. "Il comando militare russo sta perseguendo sforzi di ristrutturazione ed espansione a lungo termine per formare riserve strategiche". Occupazione illegale "I piani a medio e lungo termine della Russia per occupare territori oltre i quattro territori annessi (illegalmente) sono plausibili anche considerando che i funzionari russi, incluso il presidente russo Vladimir Putin, sono recentemente tornati alla retorica espansionistica e le forze russe continuano a operazioni offensive per espandere le loro posizioni nell'oblast di Kharkiv" spiega l'Isw. L'Ucraina Il fatto che la Russia si prepari ad esndere la durata del conflitto non è proprio una bella notizia per l'Ucraina che per di più in questi giorni deve registrare che l'Ungheria ha posto il veto su 50 miliardi di euro dell'Unione Europea) di finanziamenti a Kiev. E non è grande aiuto sapere che Bild conferma che il prossimo passo del piano russo, nel 2025 e nel 2026 , prevede di prendere il controllo di tutta la regione di Zaporizhzhia, Dnipro e Kharkiv.
nullo Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 @Superfuzz beh, è come per le elezioni, quando qualcuno perde ma "vince" moralmente.
tigre Inviato 18 Dicembre 2023 Inviato 18 Dicembre 2023 4 minuti fa, Superfuzz ha scritto: : se noi (l'ucraina) Non sapevo fossi ucraino.. e soprattutto che fossi un nobile (plurale maiestatis) 😅
Superfuzz Inviato 18 Dicembre 2023 Autore Inviato 18 Dicembre 2023 L'autore dello scritto qua sotto è di un analista militare, apertamente filo-ucraino e generalmente con un sguardo ottimista verso le possibiltà ucraine, tuttavia lo scritto, al netto di qualche-più di qualche-ottimismo di troppo, contiene dei passaggi molto lucidi e circostanziati. "Bene, cosa ci lascia il 2023 ai fini della conclusione del conflitto in Ucraina? Ci lascia in una situazione di stallo tattico, in gran parte dovuto all’esaurimento delle scorte e alle condizioni meteorologiche, e in una di contemporanea evoluzione operativa, che lascia un numero di opzioni aperte per la campagna dell’anno 2024. Innanzitutto la mia previsione: come tutti ricorderanno, avevo dato 51% di probabilità che la controffensiva ucraina sortisse l’effetto di far crollare l’esercito russo entro il 2023, e il 49% che questo si verificasse nel 2024. Se qualcuno desidera classificarlo come un fallimento, va benissimo; lo stesso dicasi per la scommessa sui carri armati: avevo predetto che ne sarebbero stati consegnati 300 entro il 31 marzo, ne sono stati consegnati 280... Quando su previsioni tattiche si gioca sui numeri esatti, sbagliare ci sta: 300 carri armati o 280 in realtà cambia molto poco, ma una scommessa è una scommessa e non si discute che l’ho persa. Diverso è il discorso quando si parla di previsioni belliche: lì non conta il numero esatto, ma la tendenza generale. Il punto era che si sarebbe condotto l’esercito russo sull’orlo del collasso con un’operazione che ne avrebbe logorato gravemente il potenziale; e questo è accaduto. Mi rendo conto che il mio tentativo di spiegare il concetto di “orientamento al nemico” nel condurre un’operazione militare non è stato colto da molti: è indubbiamente un concetto difficile, e la gente vuole sentirsi indicare obiettivi individuabili su una carta geografica in modo da poter assegnare la palma della vittoria in maniera inequivocabile, perché in un mondo complesso anela alla semplificazione. Purtroppo in guerra non esistono scorciatoie, e la via della vittoria di solito è lunga e dolorosa, e la valutazione del progresso è estremamente difficile. Cerchiamo di capirci: l’esercito russo ha un enorme potenziale dovuto alle sue dimensioni. Ma un enorme potenziale non si traduce automaticamente in un altrettanto enorme capacità: occorrono fattori qualitativi e tecnici per convertire il potenziale in capacità. Un po’ come disporre di grandi riserve di idrocarburi ma senza possedere le capacità tecniche o economiche per estrarle (caso dell’attuale Venezuela per esempio, dove la popolazione muore di fame e il dittatore di turno minaccia guerre improbabili per recuperare consenso). La mancanza di questi fattori tecnici e qualitativi (carenza di ufficiali in ruolo di istruttori o di comandanti, basso morale, equipaggiamenti carenti o di scarsa qualità, linee logistiche troppo deboli, incapacità di impiegare il potere aereo, economia strozzata, eccetera) fa sì che il grande potenziale russo non si traduca in risultati sul campo. Tutto ciò che l’esercito russo riesce a fare è montare assalti basati su ondate umane successive in una singola direzione tattica (Avdiivka) con risultati risibili rispetto alle risorse impiegate. Ora, questa mancanza di fattori tecnici e qualitativi è dovuta in parte alle sanzioni occidentali, e in parte proprio al risultato della controffensiva ucraina. Questo fatto inoppugnabile (l’esercito russo nel 2022 era MOLTO capace, e adesso non lo è più) sembra sfuggire alla gran massa dei commentatori, che al contrario si affannano a ripetere che tanto le sanzioni quanto la controffensiva ucraina siano “fallite”. Ma se fosse vero, allora l’offensiva russa ad Avdiivka dovrebbe essere travolgente... Come mai non lo è? Un’operazione offensiva (o controffensiva) si conduce per modificare in proprio favore una situazione esistente; pertanto perché questa si possa definire “fallita”, occorre che la situazione alla sua conclusione non si sia modificata a vantaggio di chi l’ha eseguita, o peggio che sia peggiorata. Esempi di offensive fallite sono le offensive d’estate tedesche del 1942 (Stalingrado) e del 1943 (Kursk): in entrambi i casi le perdite tedesche sono state superiori a quelle sovietiche in termini relativi, e si sono concluse con un peggioramento della situazione sul campo con la perdita di vasti territori. Ci sono poi le offensive che riescono parzialmente: sono quelle che si concludono con una situazione finale sul campo migliore di quella iniziale, ma senza aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati. Un esempio è l’offensiva alleata della Somme nel 1916: lo scopo dichiarato era recuperare la “guerra di movimento”, respingere i tedeschi dal nord della Francia e dalla costa belga, e nessuno di questi risultati venne raggiunto; però il logoramento reciproco fu estremamente elevato, gli alleati recuperarono del terreno (il “Saliente di Noyon”), e soprattutto si alleggerì la pressione tedesca nella contemporanea battaglia di Verdun. Strategicamente il risultato fu che la Germania perse la superiorità numerica e soprattutto qualitativa di cui disponeva inizialmente, e con essa l’iniziativa sull’intero fronte Occidentale. L’esito della battaglia è ufficialmente considerato così come “indeciso”, e decisamente non come una sconfitta; nel contesto del conflitto, la campagna tolse definitivamente l’iniziativa alle Potenze Centrali in Occidente. L’esito della controffensiva Ucraina del 2023 potrà essere definitivamente giudicato solo al termine del conflitto, ma sicuramente NON può essere definito come un “fallimento”: al massimo come “indeciso”. Dal punto di vista strategico però, ha debilitato l’esercito russo in una misura rilevante, che si evince proprio dall’andamento dei suoi attacchi ad Avdiivka, che sono condotti con le modalità tipiche di un esercito che opera con molti uomini ma per il resto in condizioni di inferiorità qualitativa molto pesante, come i giapponesi nel Pacifico o gli iraniani nel Golfo. Condizioni ripeto, che all’inizio del conflitto erano opposte. Ma allora perché tutta questa enfasi mediatica sul “fallimento” ucraino e sull’imminente “vittoria” di Putin? Perché su un fronte diverso da quello militare, i russi stanno vincendo. Stanno vincendo la guerra informativa, condotta con gli strumenti “ibridi” di cui sono maestri e che sono così letali soprattutto nei nostri (occidentali) confronti. Le normali dinamiche di politica interna sia occidentali che ucraine (in particolare nei Paesi che si avvicinano a scadenze elettorali come gli USA e la stessa Ucraina) vengono lette e rivendute come segnali inequivocabili di collassi imminenti che vanno a nascondere quelli molto più reali in campo russo (sono le Izvestija a dettagliare il crollo dell’economia russa, mica il Kiyv Post). E purtroppo l’umore popolare in Occidente è tale che si presta volentieri il fianco. Lo stesso “fronte mediatico” filo-ucraino si è rotto, con gran parte dei suoi rappresentanti impegnati a gridare contro il presunto “tradimento” occidentale, rilanciando proprio gli stessi argomenti della propaganda ibrida russa, tendente da quasi due anni a parlare di uno “sganciamento” americano che non avrebbe alcun senso e di cui non si vedono riscontri reali se non nell’atteggiamento dell’opposizione parlamentare (non certo del governo), peraltro divisa fra trumpiani effettivamente desiderosi di interrompere il sostegno, e conservatori che invece accusano Biden di non fare abbastanza. Certo che su sperava che l’esercito russo collassasse nel 2023: la delusione è comprensibile. Ma trasformare questa delusione in disfattismo è esattamente quello che la propaganda russa si propone; e se la delusione è comprensibile, il disfattismo non lo è, perché la situazione fra maggio e novembre non è affatto peggiorata per l’Ucraina: al contrario è migliorata, perché è peggiorata – e di molto – quella russa. I dati sull’economia russa sono di pochi giorni fa, ma quasi non se ne parla; al contrario il dibattito in seno al Congresso USA, dove parte dei repubblicani legano l’approvazione degli aiuti all’Ucraina a misure anti-immigrazione che Biden respinge, è letta assurdamente come una “cessazione” del sostegno americano. Una lettura che aiuta solo Putin. Il collasso di un esercito non è affatto semplice da misurare: è quasi impossibile. Quando avviene, sorprende tutti, compresi i suoi quadri che pure sarebbero nella posizione migliore per vederlo arrivare. Esso è frutto di una serie di fattori combinati, quali le perdite in combattimento, la situazione economica in patria, il morale di civili e militari, la coesione istituzionale e la prospettiva visibile di successo da parte dei combattenti. L’esercito russo in particolare è andato soggetto a collassi clamorosi e a successi incredibili in circostanze diverse ma tutte altrettanto drammatiche. Nel 1911 e nel 1917 è collassato, mentre nel 1812 e nel 1941 ha resistito. In tutti e quattro i casi le perdite umane sono state spaventose in termini assoluti e soprattutto in termini relativi (alla popolazione e all’avversario). Da osservare però che nel 1812 e nel 1941 la Russia era l’aggredito e rischiava l’annientamento, mentre nel 1911 e nel 1917 la nazione russa non rischiava la distruzione ma solo la caduta del Regime. Non è un dettaglio da poco, considerata la situazione attuale. Orio Giorgio Stirpe
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