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Melius Club

2035 stop alla vendita di mezzi a benzina e diesel


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Inviato
12 minuti fa, senek65 ha scritto:

rilassati, che poi ti viene uno sciopone.

Se avessi idea di quanto sono rilassato... Sto facendo una buona colazione e sto pensando se acquistare un ampli.

Cmq @BoDerek65, hai rotto ma minchi@.

Se devi cotinuare all'infinito mi arrendo... 

Hai vinto anche tu. 

Bye

Inviato
10 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

Il futuro è lì e dobbiamo prenderne coscienza

Più che altro dobbiamo trovare i soldi.

Inviato
1 minuto fa, senek65 ha scritto:

Più che altro dobbiamo trovare i soldi.

Hai ragione, ma se non ci si mette di buzzo buono nel voler perlomeno iniziare a provarci hai voglia, altroché proclami alla Salvini che non cambiano nulla se non rischiare di portarci verso un ulteriore isolamento.

Inviato

@ferrocsm bestiale sta cosa di Salvini… per “salvare i posti di lavoro” (che non è vero) dell’automotive vecchio stampo si allea con quelli che si sono presi - giustamente perché evidentemente son più bravi e costano meno - i posti di lavoro dell’automotive italiano.

Un genio proprio. Solito genio. Anzi “gegno”

Inviato

una mentalità di stampo autarchico difficile da cambiare ... 

Inviato

@ferrocsm tra l'altro la 500 elettrica è un successo, se non in termini assoluti di sicuro per la categoria. 

Alberto 

Inviato
1 ora fa, ferrocsm ha scritto:

ma se non ci si mette di buzzo buono nel voler perlomeno iniziare a provarci hai voglia,

Il buzzo buono richiede fondi. Fondi che negli USA sono stati stanziati, nella UE non ne ho idea.

Un'impresa privata si attiva "quasi" autonomamente , ovviamente spinta dalla prospettiva di un profitto. Ma lo fa se ne ha la capacità finanziaria, se c'è eventualmente chi la può sostenere finanziariamente nell'investimento, o se il soldi ce li mette, almeno in parte lo Stato. Posso avere le idee migliori del mondo, ma se non ho i fondi non metto in pratica nulla.

Nel caso di uno Stato, questi non solo deve avere la capacità finanziaria per poter mettere in piedi le infrastrutture necessarie, o sovvenzionare chi vorrebe farlo, ma deve , per forza di cose, anche tenere in conto di quello che, nel tempo della trasizione da un sistema ad un altro, potrebbe accadere a livello sociale. Questo non solo per una questione "etica" ma anche solo per una mera questione economica: se nel breve periodo mi trovo a dover gestire un numero non trascurabile di "esodati", che poi semmai sarà riassorbita, il costo economico diventa non così trascurabile.

Detto ciò pare evidente che all'interno della UE, esistano situazioni estremamente differenti tra i vari stati, sia in termini di debito pubblico, che di livello di reddito, che di struttura industriale: il che può creare davvero immensi problemi , chessò, in Bulgaria, e ottimi vantaggi Germania.

Tutto sto pippone per arrivare a dire che è papale ci si debba mettere, anche di buzzo buono, che è la transizione è inevitabile, ma che fissare date ( anche rivedibili), e sopratutto fissare per legge come si debba arrivare alla riduzione della CO2, può generare "anche" grossi problemi.

Il luddismo evocato dei vari ingegneri e esperti della materia qui presenti, c'entra poco o nulla. Più che altro si vorrebbe che la politica fosse si la forza propulsiva verso il cambiamento, ma che fosse anche in grado di governarlo con il minimo danno possibile.

  • Melius 2
Inviato
1 ora fa, Jack ha scritto:

bestiale sta cosa di Salvini… per “salvare i posti di lavoro” (che non è vero) dell’automotive vecchio stampo si allea con quelli che si sono presi

vabbe' , puntualizziamo un poco lo slogan elettorale.

Nel breve periodo si perderanno posti di lavoro e questo e' abbastanza pacifico anche da parte di chi sponsorizza l'elettrico .

Su questa emorragia che si creera' nel settore automotive, le forze politiche ci intingono il ditone per fare campagna elettorale. Nel lungo periodo tale emorragia di manodopera (diretta e indiretta) dovrebbe essere colmata da altri settori che nasceranno come quelli della riconversione delle batterie esauste e delle batterie rigenerate.

Io personalmente saro' sicuro di questa "conversione" a costo "quasi zero" per l'occupazione nel lungo termine quando vedro' altrettanti studi e modelli che lo confermano da chi diciamo..... non ha "un conflitto di interesse".

Perche' leggere studi da parte di associazioni con le mani in "pasta" e' come chiedere all'oste se il vino e' buono.

E molti di questi studi sull'occupazione sono proprio proposti da ingengneri del settore che stanno riconvertendo

le loro attivita' nell'elettrico.

 

 

Inviato
41 minuti fa, senek65 ha scritto:

Più che altro si vorrebbe che la politica fosse si la forza propulsiva verso il cambiamento, ma che fosse anche in grado di governarlo con il minimo danno possibile.

Sai il rischio che si corre @senek65 quando si portano argomenti come i tuoi che bada bene non ritengo siano campati in  aria, ma non vorrei diventassero la solita scusa per non fare nulla, ma chi ce lo fa fare di andare ad impelagarsi con batterie onnivore di energia elettrica, chi ce lo fa fare di approntare un sistema paese che tenga conto della nuova mobilità adeguandolo con sufficienti colonnine di ricarica sparse un po' ovunque, chi ce lo fa fare di andare avanti con la sperimentazione verso batterie più veloci da ricaricare, meno esose di corrente e con sempre maggiore autonomie? Perché mai mettersi a sperimentare  motori sempre più performanti con rendimenti sempre più elevati in maniera che forniscano maggior potenza all'albero prelevandone molto meno dalla batteria? No no lasciamo le cose come stanno, perché volersi andare per forza a complicare la vita? Lasciamo che siano gli altri a farlo e poi noi se mai noi ci accoderemo, non pensando però che dal punto di vista industriale così è un po' come voler condannarsi a morire, ma noi come ci hanno insegnato abbiamo la nostra proverbiale capacità di uscirne fuori, ma ho paura che stavolta applicando questa schema di pensiero noi non ne usciremo come abbiamo spesso fatto di rincorsa.    

Inviato
35 minuti fa, senek65 ha scritto:

mi pare di aver scritto tutt'altro,  ma va bene.

Allora ho letto male io perché il tuo precedente post mi è parso pieno di dubbi e di ma, ma i fondi, ma lo stato, ma la transizione, ma la UE, ma le date, ma cosa potrebbe accadere a livello sociale, e da qui il mio sospetto che alla fin fine tutti questi ma non li si assumano poi come le scuse che cantava quello di Modena ogni volta che rimaneva con la testa tra le mani rimandando tutto a domani. E' che il domani a mio avviso è già oggi. Comunque anche a me va bene così, mancano poco anni alla pensione e poi sfangatevela voi del 65 se quel 65 è riferito al tuo anno di nascita, io ho dato.  

Inviato

@ferrocsm hai letto bene, ma avere dubbi o porsi interrogativi non significa non voler fare, ma cercare di far le cose bene.

 

Mi pare di ricordare che tu progetti motori elettrici: lo farai a ragion veduta, ti sarai posto interrogativi, avrai usato la prudenza necessaria affinché il motore non scoppiasse tra le mani di chi lo usava. 

Inviato

@ferrocsm bravo, bravo, bravo. 

È esattamente così. Sono 40 anni - forse 50 -  che l’Italia, anziché stimolare bisognino per trottare, è tutto un agevolare il florilegio di ciò che hai benissimo elencato e che non sto a ribadire.

Ha perso ondate ed ondate di cambiamenti da cogliere e nuove attività da sviluppare perché c’è sempre una quantità insuperabile di personaggi resistenti al cambiamento che hanno più paura di perdere il vecchio che di guadagnare il nuovo mettendoci la necessaria fatica. È proprio una caratteristica culturale di popolo. 

 

  • Melius 1
Inviato

Ricordo che in Bulgaria il reddito medio è di 12.000 € anno, in Polonia credo 18.000, 19.000 in Ungheria, 24.000 in Portogallo, 30.000 in Spagna, 27.000 in Rep.Ceca,35.000 in Italia , 51.000 in Germania, 44.000 in Francia....

Questo mi fa supporre che in certi paesi, salvo qualche miracolo industriale, si compreranno solo elettriche Made in China.

Inviato

L'"ingegnere esperto della materia" che esperto non è, cerca di ragionare ed informarsi (possibilmente da fonti qualificate e non sui fumetti di Topolino) e legge che, per esempio, grossi investimenti per la realizzazione di gigafactory per la produzione di batterie ed accumulatori, stanno prendendo la rotta verso dli USA, perché in USA, sul tema mobilità elettrica, ci stanno mettendo i soldi.

In EU, noi italiani, facciamo il solito discorso di retroguardia e ci allineiamo alle potentissime nazioni cacciavite del patto di Viesegraad.

L'"ingegnere esperto della materia" pensa che lo sviluppo di tali tecnologia sia da programmare a livello EU. Se restiamo al palo e quindi non solo perdiamo quote di mercato in USA e nel Far East, ma ci facciamo mettere i piedi nel piatto dei nostri mercati dai brand automotive non europei, non abbiamo risparmiato quei soldi che avremmo investito nello sviluppo di queste tecnologie, ma ne abbiamo persi perché venderemo sempre meno auto.

L'auto non è solo Stellantis ma migliaia e migliaia di posti di lavoro nell'indotto.

L'"ingegnere esperto della materia" pensa quindi che i soldi si creano facendo girare l'economia per cui i fondi da investire nello sviluppo di queste tecnologie si devono trovare a tutti i costi: è possibile farlo con meccanismi tipo fondi PNNR (se non sono già previste sovvenzioni al settore).

L'"ingegnere esperto della materia", pensa che la data per la dead line sia un non problema perché le EV si affermeranno nei prossimi anni a prescindere da quello che pensano i forumer di scuola Google che scrivono su Melius e dalla fissazione di una data. Un limite serve soltanto a programmare gli investimenti. 

L'"ingegnere esperto della materia" sostiene che la velocità di un convoglio non la determina sempre il vagone più lento, ma spesso quello più veloce. Se non si corre, qualcuno direbbe "se non fai trottare la vecchia", i vagoni più lenti vengono sganciati e si resta in compagnia delle mostruose potenze economiche del Patto di Viesegraad.

Questo a prescindere dall'esigenza dell'"ingegnere esperto della materia" ma anche di milioni e milioni di persone, di bambini soprattutto, di respirare aria meno fetente, fermo restando che respirare aria un po' più pura fa pensare bene a differenza di ciò che succede a qualche supponente di scuola Google.

L'"ingegnere esperto della materia" pensa inoltre che sia necessario tenere il sedere italiano lontano dai tedeschi perché l'automotive tedesco fa la politica dei due forni. Apparentemente lenta in EU ma veloce nelle succursali asiatiche ed USA.

L'"ingegnere esperto della materia", quando legge i forumer esperti googlati che parlano di pericoli di black out, di impossibilità di incrementare la produzione di energia anche da fonti rinnovabili, nucleare leggero compreso e di esodati, pensa che queste tesi siano luddismo puro, espressioni di vecchiaia mentale, nostalgie da maniscalchi.

L'"ingegnere esperto della materia"  lascia i supponenti di scuola Google in compagnia delle potentissime autocrazie cacciavite e di quella grnde mente chiamata Salvini. 

Augh.

  • Melius 1
Inviato

@wow Chapeu!

(solo un appunto... "scuola Facebook"

Con google si trova anche tanta buona letteratura e notizie valide in argomento)

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