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Melius Club

L'ascolto della musica e il My-Fi.


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9 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Occhio, stai creando una corrispondenza biunivoca fra risultati delle misure e suono corretto che nessuno propugna, nonché un'altra -altrettanto pericolosa- fra gusti personali e ascolti senza misure.

In realtà, spesso, a parità di misure ci a disposizione apparecchi diversi con diverse interpretazioni del suono e, inoltre, quello che va bene alle misure generalmente suona anche bene e con l'impostazione che ci si attende dalle misure stesse

 

Le misure dovrebbero essere prese se una Casa produttrice è seria dai suoi Tecnici o Ingegneri sia durante la progettazione che la realizzazione di un elettronica o diffusore. 

Correlare queste al suono non è così semplice e presumo ci vogliano conoscenze , ambienti e attrezzature che dubito un semplice appassionato possegga.

Quando dico appassionato tolgo via autocostruttori e tecnici del suono perché lo fanno anche per lavoro.

In teoria le uniche misure che l'appassionato può essere in grado di fare con i mezzi a sua disposizione riguardano l'interazione del suo impianto nel suo ambiente d'ascolto.

Personalmente non le ho mai fatte non sarei neanche in grado.

Semplicemente da  appassionato di una certa età mi accontento di quello che mi suggerisce il cuore se il mio impianto nel mio ambiente è in grado di regalarmi un suono che mi emoziona e che mi commuove e lo ritengo corretto per quello che è possibile sarà My-Fi per me è più che sufficiente per godere di lunghi ascolti e di stupenda musica.

 

 

 

 

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extermination

Io credo che in un  percorso audiofilo non debbano mancare  momenti in cui ci si confronta  serenamente con misure e risultati

In particolar modo misure acustiche ed elettroacustiche che, più di altre, correlano ( vedi parametri oggettivi) con attributi percettivi del suono.

In tutti i casi in cui questo confronto viene a mancare, per quanto un set-up ci possa piacere assai, vengono a mancare dei riferimenti "utili".

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7 minuti fa, Look01 ha scritto:

Semplicemente da  appassionato di una certa età mi accontento di quello che mi suggerisce il cuore se il mio impianto nel mio ambiente è in grado di regalarmi un suono che mi emoziona e che mi commuove e lo ritengo corretto per quello che è possibile sarà My-Fi per me è più che sufficiente per godere di lunghi ascolti e di stupenda musica.

E l’argomento può che finire qui. L’hifi assoluta non esiste. Le differenze di valutazione (l’impianto di Giovanni è meglio di quello di Giuseppe è meglio di quello di Mario) sono dettate dalle nostre orecchie e basta. Un impianto varia terribilmente da ambiente ad ambiente, quindi non di rado succede che sistemi “normali” bagnino il naso, o quasi, a sistemi economicamente esagerati. Quando si trova la quadra, ovvero che si è personalmente soddisfatti di cosa giunge alle nostre orecchie, si parla di hifi, ma giustamente, solo per noi stessi, perchè non si raggiungerà mai un 100% di approvazione da parte di tutti. Anche se rivediamo daccapo la situazione, ovvero ascoltando tutti in cieco (occhi chiusi o luci spente) gli impianti nei negozi o di amici, solo così se ne può valutare l’effettiva empatia che un sistema trasmette. Senza farsi traviare sin dal momento che si entra in quella stanza, e si viene traviati dagli occhi, che obbligatoriamente trasmettono al cervello informazioni inquinanti, ovvero marche e modelli degli “attori”, ancor prima che recitino. Al termine di ascolti in cieco da un ambiente all’altro, si potrebbe rimanere stupiti, alla riaccensione delle luci, di quale sistema si è preferito durante gli ascolti. Le orecchie non ingannano, ma non bisogna fare in modo di inquinarne i giudizi “guardando” l’impianto di turno, venendo a conoscenza per forza anticipatamente dei componenti del sistema. L’hifi deve essere myfi, l’impianto che ci si porta a casa non è condivisibile con altri, tantomeno giudicabile. non me ne faccio nulla di amici che vengono a trovarmi solo perchè ho le Magico o qualsivoglia componente esoterico, e poi da casa manco si portano una banale pen drive coi loro brani preferiti per ascoltare della buona musica anzichè giudicare lo stereo ovviamente stando in piedi guardando le casse. 😳🙄

  • Melius 1
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3 minuti fa, Dufay ha scritto:

Quindi se piace pure il tavernello va bene no?

Se tra il Tavernello e il Sassicaia preferisco il primo, qual è il problema? Basta non abbia la presunzione e la pretesa di imporre il mio personale gusto come verità assoluta.

A te le elettrostatiche non piacciano, per me sono il top. Quindi?

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2 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:
14 minuti fa, gianventu ha scritto:

ritorniamo a punto e a capo.


Esiste l'evento reale, anche per la musica amplificata, che è il riferimento.

Un violino deve suonare come un violino credibile, non come una lama né come una minestra di semolino. 

Posto che la musica dal vivo non è ricreabile tale e quale (mah, mi sembra molto una giustificazione), è semplicemente corretto l'impianto che cerca, nei limiti di budget e dei vincoli ambientali, di approssimare l'evento dal vivo, e scorretto quello che se ne va per la tangente ad esempio con una definizione che nella realtà non esiste, strumenti 'addomesticati', eccetera.


Ovviamente, le vie per tendere al risultato del realismo sono tante (chi punta sulla correttezza timbrica, chi sulla dinamica...), ma quello è il risultato e quella è la strada dell'hi-fi.

Poi esiste il my-fi: 'a casa mia ascolto come mi pare'. E ci mancherebbe!
Ma non è tutto my-fi, è my-fi una precisa scelta di allontanamento dall'evento reale.

A me piace lo spumante dolce, brindo col Gancia o col moscato.
Sono io che festeggio e faccio come mi pare.
Ma mi guardo bene dal dire che tanto è tutto uguale o che il mio Gancia equivale al Veuve Cliquot

La parola fine a questa discussione.

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14 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Quindi una coppia di citofoni vale quanto una coppia di Martin Logan.

Magari perchè le Logan non beneficiano di elettroniche di pilotaggio altrettanto valide rispetto ad altri diffusori. Paura eh, che gli ascolti in cieco smontino tutte le teorie che hanno finora prevalso, diano una altra dimensione delle scelte sul campo? 

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giannicimbalo

Mah..forse perchè lontano da casa da mesi.. e ultimamante poca voglia di accendere "tutto".. credo che il desiserio e l'ascolto della musica prescinda dal mezzo di riproduzione.. poi è evidente che il "mezzo" assuma importanza per la qualità delle fruizione.. alla fine credo che l'HiFi sia un hobby tendenzialmente onanistico e solitario (il punto di ascolto) e legato ad abitudioni..gusti..curva udiometrica etc.

IMVHO

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7 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

è my-fi una precisa scelta di allontanamento dall'evento reale.

E l’hifi? Ma figurati, è solo un termine commerciale per farti schierare dalla loro parte, per convincerti che il produttore è il detentore della verità assoluta. Ricordati che come gli altri sensi, l’udito varia da persona a parsona.

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6 minuti fa, Dufay ha scritto:

La logica Gianventunesca è implacabile ...

Quello che ti piace è meglio di quello che non ti piace .

E' meglio per me.

Riesci a cogliere la differenza?

12 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Un violino deve suonare come un violino credibile, non come una lama né come una minestra di semolino

Non credo che nessuno che frequenti questo forum, abbia impianti che non riproducono un violino in modo coerente.

Si parla di sfumature.

16 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Ma mi guardo bene dal dire che tanto è tutto uguale o che il mio Gancia equivale al Veuve Cliquot. 

Oppure dire che il Veuve Cliquot è il miglor champagne senza se e senza ma.

Anche perchè un qualsiasi intenditore di champagne, ti scomunicherebbe.:classic_smile:

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