Membro_0022 Inviato 23 Febbraio 2023 Inviato 23 Febbraio 2023 Dunque, faccio una doverosa premessa: non mi serviva a niente perchè di deck a cassette ne ho in abbondanza, ma l'ho comprato lo stesso perchè mi piaceva pensando "vabbè, rivendo un paio di quelli meno importanti" e lo farò... non subito naturalmente ma lo farò, vedrete che lo farò... anche perchè va a finire che qualcuno "va a male" per il non uso... Vabbè, torniamo seri. L'ho visto rovistando sulla baia, il venditore era un tedesco con feedback 100% positivi, il prezzo non era particolarmente popolare ma la macchina sembrava in condizioni perfette, gli ho fatto una proposta di acquisto (sempre con un prezzo poco popolare, purtroppo...) e lui l'ha accettata. 5 giorni di attesa e il pacco è arrivato. Ecco la bestiaccia: Trattasi di AKAI GX-9, catalogo 1985-86, diretto successore della più nota ma troppo difficile da trovare (soprattutto a prezzo accettabile) F91. Naturalmente abbiamo 3 teste super GX, motore DD brushless servocontrollato, doppio capstan, Dolby C, i soliti ninnoli di ricerca automatica dei brani, ma soprattutto una caratteristica particolare che finora non ho trovato in nessun'altra piastra: il "punto ottimale" trovato dal sistema di autocalibrazione può essere spostato manualmente tramite il piccolo cursore rosso che vedete sotto il display. Il cursore permette di variare leggermente il bias impostato dal microcomputer interno, aggiustando la risposta in frequenza in base ai gusti e alla necessità del momento. L'annuncio diceva il vero: è realmente in condizioni eccellenti, quasi nuova. Non occorre nessun intervento, neppure la pulizia delle testine o dei pinch roller che non presentano il minimo residuo di sporco sulla superficie. Venditore molto scrupoloso, e si vede anche dall'imballaggio. Provo subito a metterla sul banco collegata alla strumentazione, carico una cassetta normale (TDK D), premo REC con l'intento di fare qualche misura. Prima particolarità: la macchina fa l'autocalibrazione per default quando si preme il tasto di registrazione dopo avere inserito una cassetta. E' velocissima, ci mette un paio di secondi (mai visto qualcosa di così immediato), riavvolge il nastro e si mette in REC+PAUSA. Un colpetto sul tasto play/start e inizia a registrare. Con la cassettaccia da due lire supera tranquillamente i 15KHz sul canale peggiore e non presenta errori di fase apprezzabili. Passo a una TDK SA: 18-19KHz. Sony Metal XR: oltre i 20KHz registrando a -10VU (con le altre due ho provato a -20). La risposta è estremamente lineare, nella banda utile, con tutti i nastri provati. Segno che l'automatismo lavora in modo molto preciso. Urka... Prova di registrazione da CD (Dire Straits: On every street) : con la SA si avverte una leggerissima perdita di dinamica sugli alti, ma un piccolo ritocco al cursore del bias la rende quasi inavvertibile. Con la Metal XR diventa - come si dice qui - 'na gara dura: difficile distinguere tra source e tape monitor. Prova di interscambio cassette: metto il nastro sulla Sony TCK950 dell'impianto buono, riproduzione perfetta. Supera anche la prova con una cassetta originale, che riproduce meglio di una TEAC V900X. Per ora l'ho messa sull'impianto di servizio al posto della TEAC. Poi si vedrà. Credo che dopo questa macchina Akai abbia smesso di produrre piastre con calibrazione automatica, nei cataloghi successivi ci sono le GX65-75-95 che hanno l'oscillatore incorporato ma le regolazioni solo manuali. Troppo complesso ? Troppo critico ? Troppo costoso ? Boh, vai a capire... Comunque sia, in quel periodo coi deck a cassette erano diventati decisamente bravi.
oscilloscopio Inviato 23 Febbraio 2023 Inviato 23 Febbraio 2023 @lufranz Complimenti Luca, gran bella macchina poi personalmente ho un debole per i deck Akai e Technics. P.S. quel lettore cd mi pare di conoscerlo...
pserci Inviato 23 Febbraio 2023 Inviato 23 Febbraio 2023 I deck hanno smesso di avere prezzi "popolari" e di conseguenza anche i nastri. Credo si stia avvicinando un nuovo periodo "nostalgia" anche per questo bellissimo supporto. :-)
ab1058 Inviato 23 Febbraio 2023 Inviato 23 Febbraio 2023 Bella bella.... la mia è nera. (foto non mia ) 1
cri Inviato 23 Febbraio 2023 Inviato 23 Febbraio 2023 eh si, che macchina che hanno fatto. poi c'è ancora chi dice che il nastro non è hifi. . . probabilmente akai non è diventato quello che era per nulla
Membro_0022 Inviato 23 Febbraio 2023 Autore Inviato 23 Febbraio 2023 4 ore fa, oscilloscopio ha scritto: P.S. quel lettore cd mi pare di conoscerlo... Ah sì ?
Membro_0022 Inviato 23 Febbraio 2023 Autore Inviato 23 Febbraio 2023 29 minuti fa, cri ha scritto: probabilmente akai non è diventato quello che era per nulla Le piastre Akai sono state quasi sempre superiori alla maggior parte delle piastre di prezzo simile di altri costruttori., anche i modelli di fascia media o medio-bassa. A inizio anni 80 comprai una GX-M10 per neanche 300.000 lire, per quella cifra era praticamente impossibile trovare qualcosa che suonasse meglio. Il discorso vale anche per i bobine: a parte qualche modello che potremmo definire una "caduta di stile" (p.es. il GX77) se prendiamo i più comuni modelli consumer a 4 tracce di altre marche jap e li confrontiamo con macchine come un GX630 o la serie 635 & Co, ne escono praticamente tutti con le ossa rotte. Peccato che non abbiano fatto modelli professionali o almeno prosumer (inutile citare il GX1000Pro: per me è un'araba fenice, mai visto uno in vendita o solo dal vivo in tanti anni), con gli Akai non si esce dall'ambito domestico.
cri Inviato 23 Febbraio 2023 Inviato 23 Febbraio 2023 @lufranz ricordo il mio primo deck. . . akai cs703, macchina super base ma nel suo piccolo andava bene
ferroattivo Inviato 23 Febbraio 2023 Inviato 23 Febbraio 2023 Della Akai ho avuto il GX747 dbx , bella macchina, venduta per scarso utilizzo , oggi ha raggiunto quotazioni di tutto rispetto.
Membro_0022 Inviato 23 Febbraio 2023 Autore Inviato 23 Febbraio 2023 22 minuti fa, cri ha scritto: ricordo il mio primo deck. . . akai cs703, E' stato anche il mio primo deck, comprai quello e una cuffia, non avendo altre sorgenti ci ascoltavo solo cassette preincise. In poco più di un anno la testina era già abbastanza usurata, nel frattempo si era formato un mini-impianto con due casse Unitronic, un tuner fatto in casa riciclando una autoradio trovata allo sfascio e un amplificatore autocostruito con i TDA2020. Riuscii a farmi regalare la GXM10, e visto che in società con un amico compravamo le cassette piratate al mercato del sabato finalmente si potevano fare le copie...
GFF1972 Inviato 24 Febbraio 2023 Inviato 24 Febbraio 2023 Ciao a tutti, io ho la fortuna di avere questo trittico (pre PS-700C, finale PS-700M e tuner PS-700T), bellissimo a trecentosessanta gradi, quanto raro da trovare.Qualità costruttiva eccellente e resa acustica di altissimo livello. Il finale coniuga potenza ed eleganza allo stesso tempo. Buon venerdì, Gianluca 1
what Inviato 24 Febbraio 2023 Inviato 24 Febbraio 2023 7 ore fa, lufranz ha scritto: Ah sì ? Mi prenoto per una eventuale rivendita
prometheus Inviato 24 Febbraio 2023 Inviato 24 Febbraio 2023 Ho un GX-7 comprato nuovo negli anni ‘80. Giace nel suo imballo originale ormai da decenni… consigli? https://www.hifiengine.com/manual_library/akai/gx-7.shtml
Membro_0022 Inviato 24 Febbraio 2023 Autore Inviato 24 Febbraio 2023 1 ora fa, prometheus ha scritto: consigli? Ho dato uno sguardo al manuale di servizio, anche questo è una macchinetta niente male: capstan a trazione diretta con motore brushless, tre teste GX, svariati automatismi, quello che manca rispetto alla GX9 è essenzialmente il sistema di calibrazione automatica e una regolazione fine del bias. Ma una volta messo a punto dovrebbe funzionare molto bene pure lui. E' possibile che abbia bisogno di una sistemata alla meccanica, forse di cinghie nuove, ma una volta sistemati questi particolari non credo ci sia bisogno di altro.
Questo è un messaggio popolare. dadox Inviato 24 Febbraio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 24 Febbraio 2023 @lufranz Chissà che qualcuno si ricreda del fatto che i deck siano il passato (phono docet). Il progresso in stereofonia è pari a zero. Tutto quel che sinora è stato introdotto da più di mezzo secolo a questa parte ha sempre puntato alla eliminazione dei mezzi precedenti per l’ascolto della musica. Ma il tempo ha sinora dimostrato che nulla sinora ha subìto cancellazioni definitive, non perlomeno con standards riconosciuti a livello mondiale. Invece ora i costruttori di pre/integrati cosa fanno? Impongono sempre più apparecchi costosi, ma di fatto che non integrano più quasi nulla. Giá secondo me è sbagliato l’eliminazione di controlli di tono e compagnia cantante da un apparecchio, ma almeno non toglieteci la possibilitá di collegare all’impianto tutto ciò che in passato ci è servito a migliorare il nostro impianto. Per fortuna seppur in modalità “nicchia sparata” il giradischi ha riguadagnato la sua bella presa phono sul retro degli apparecchi, cosa che per diversi anni i possessori di vinili hanno dovuto puntare forzatamente ad elettroniche esterne per render compatibile i propri investimenti, e determinati costruttori ad integrare il Riaa all’interno dei propri prodotti onde poterli adattare alle prese Aux. Ma trovo il discorso Decks ancor più crudele….trovatemi un audiofilo che si sia mai acquistato un registratore entry level. Magari si, ma poi evolvendosi è al più presto passato ad un deck con calibrazione (auto o manuale), ma che comunque dotato della funzione monitor (quindi la terza testina). Ora, allo stato attuale, vintage a parte, trovatemi costruttori che da almeno il 2016 adottino ancora sui propri apparecchi (preampli o integrati) il circuito destinato a collegavici un deck (o apparecchi come equalizzatori di qualsiasi tipo). Li si conta sulla punta delle dita. Di fatto, un deck a tre testine diventa concime per il prato, perchè al massimo nella maggioranza delle produzioni attuali, si trova solamente un tape out (se e quando ce la mettono), e non anche un tape in (monitor). Ergo, di fatto si castra la parte più nobile (e costosa) di un deck a 3 testine, per la quale è nato, ovvero controllare in tempo reale la corretta calibrazione , nonchè la verosimiglianza della registrazione, contemporaneamente alla riproduzione del brano. 4
Questo è un messaggio popolare. Stereo Inviato 24 Febbraio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 24 Febbraio 2023 @dadox perfettamente d'accordo Corrado. La filosofia dell'usa e getta che regna da alcuni decenni nella hifi (ho ben presente i commenti di Lufranz sulla riparabilità delle piastre tutta elettronica e plastica) è dilagata anche in altri settori (elettrodomestici, telefonini ecc.. ) ed ora anche nelle auto es. euro 0,1,2,3... con la scusa del (presunto) inquinamento. Spetta a noi consumatori boicottare questo trend del mercato semplicemente non comprando nulla del nuovo ! Nella fattispecie io non comprerò mai un amplificatore odierno al quale il costruttore, nonostante il prezzo di alcune migliaia di €, non è riuscito a montare, non solo ingressi e controlli, ma nemmeno un paio di VU meter 3
Paolo 62 Inviato 24 Febbraio 2023 Inviato 24 Febbraio 2023 i VU meter a volte non si trovano neanche sui migliori amplificatori ma è davvero grave la mancanza del tape monitor. Non serve solo coi registratori a tre testine perchè permette di verificare che il segnale arrivi al registratore. Una registrazione può non riuscire semplicemente a causa di un cavo difettoso o di uno spinotto inserito male.
Questo è un messaggio popolare. ediate Inviato 24 Febbraio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 24 Febbraio 2023 La discussione è piuttosto seria, al di là dell'aspetto "faceto" che hanno i nostri giocattoli. Ho sempre disapprovato la sparizione dagli amplificatori di alcuni controlli e comandi "comodi" (tape monitor, controlli di tono, loudness, ad esempio) il cui uso è facoltativo e non deve essere impedito dal costruttore in base al suo risparmio - non me la vengano a menare sulla presunta qualità, perchè qui stiamo ampiamente dimostrando che gli ampli vintage non suonano affatto peggio di quelli nuovi, altrimenti non si spiegherebbe tanto entusiasmo e unanimità di giudizio verso, per dirne un paio, le macchine di Leak o di Quad - risparmio che ha riempito le tasche dei costruttori e riempito la bocca dei "boccaloni" che hanno entusiasticamente salutato (a spese loro...) l'eliminazione di questi controlli facendone pure un vanto. Oggi, è vero, non si registra più - purtroppo - ma deve essere una MIA scelta, non una scelta di ALTRI. Io adoro i registratori, di ogni tipo, perchè ritengo, magari erroneamente, che questi rappresentino in hifi la prova "provata" del genio umano (pensate un po' a tutta la scienza che c'è dietro al processo di registrazione e riproduzione, alla genialità delle meccaniche, cose che noi tendiamo a banalizzare) tanto che oggi nessun costruttore fa più queste macchine perchè, semplicemente: 1) non le sanno fare, 2) costerebbe troppo farle come zio comanda. Ripeto un concetto che ho già espresso altre volte: a fare un amplificatore o un paio di diffusori non ci vuole quasi nulla (tanto che lo può fare anche un ottimo hobbista), a fare un deck a cassette o a bobine ce ne vuole, ce ne vuole... 6
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