alexis Inviato 13 Maggio 2023 Autore Inviato 13 Maggio 2023 Questo a indicare che lo sviluppo nel settore analogico continua.. forse più che nel settore digit…
walge Inviato 13 Maggio 2023 Inviato 13 Maggio 2023 Un link interessante https://www.audioreview.it/tecnica/download/geotone.html W
alexis Inviato 13 Maggio 2023 Autore Inviato 13 Maggio 2023 @walge solita pappa ricotta di baerwald.. posso dirlo?
walge Inviato 13 Maggio 2023 Inviato 13 Maggio 2023 @alexis per carità! Puoi dire quello che vuoi. Posso dire che quello che dici è relativo fin quando non dimostri l'incontrario con le medesime modalità con cui vengono presentati questi articoli tecnico-scentifici ? Walter 1
alexis Inviato 14 Maggio 2023 Autore Inviato 14 Maggio 2023 @walge Ma guarda caro Walter che un po‘ di geometria piana e trigonometria la maciniamo tutti, e qualche esame lo abbiamo dato o meglio dovuto dare al politecnico 😎…non c‘é proprio nulla di scientifico in questi articoli.. a mio avviso…. :-) semplice applicazione di teorie geometriche, nate 80 anni fa.. 🤓.. direi che ora di andare oltre, l‘analogico cambia si evolve e cresce.. oggi ha raggiunto prestazioni inimmaginabili 20 anni fa, se tralasciamo l‘eccellenza di alcuni pro anni 60. Mi chiedevo giusto se in AR vi fosse una sala prove e se vi fosse installato un sistema analogico stabile e quale fosse.. giusto per curiosità.. 🙏
alexis Inviato 14 Maggio 2023 Autore Inviato 14 Maggio 2023 Vorrei anche andare oltre con la rassegna dei bracci del terzo millennio.. ma devo ammettere che il Viv, con la sua irriverente ricetta costruttiva e geometrica mi ha spiazzato, continuo a scoprire piccoli dettagli, con un certo non trascurabile effetto all‘ascolto. per esempio.. è un braccio stand-alone, su base autonoma, uno de pochissimi, in un mondo che predica come dogma la continuità meccanica tra base del braccio e perno.. ma siamo poi sicuri che questa sia una ricetta giusta? Andando ad analizzare strutturalmente il sistema breviò e giradischi, con il Viv vi è una evidente soluzione di continuità tra braccio e struttura meccanica di sostegno, con il liquido galleggiante, il cui modello di deformazione é assimilabile a grandi linee a un cuscino d‘aria, una cesura meccanica, quindi, con nessun collegamento tra braccio e struttura che non sia il cavetto di segnale. Ebbene la base stessa, pesante due kg ha dei piedini in silicone provvisori, da sostituire con tre minuscole punte in acciaio, tre pin metallici, per intenderci, per arrivare a un accoppiamento puntiforme con la base sottostante. Ebbene, questo braccio, nondimeno sia isolato dala bolla di liquido, reagisce nondimeno alle fattezze dell‘appoggio, sia esso di legno plexi o metallo. E l‘inserimento delle punte rende il suono ancora più preciso e dinamico.. il tutto a evidenziare quanto sia delicato, dirimente e importante l‘interfacciamento del braccio con la base. E se la maggior parte dei costruttori di giradischi semplicemente avvita la base del braccio alla base del piatto… non é certamente un indicatore di consapevolezza, bensì di non conoscenza del fenomeno.. ☺️ in sostanza, la coabitazione nello stesso sistema inerziale (così lo chiamava il mio prof alle lezioni di fisica al politecnico) di base rotante del gira e appoggio del braccio, non è affatto un dogma meccanico, anzi probabilmente un sistema peggiorativo a causa delle interferenze vibrazionali per le prestazioni di un sistema giradischi. Mi piacerebbe sentire altre opinioni in merito.. 🖖 1
skillatohifi Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 11 minuti fa, alexis ha scritto: E se la maggior parte dei costruttori di giradischi semplicemente avvita la base del braccio alla base del piatto… non é certamente un indicatore di consapevolezza, bensì di non conoscenza del fenomeno.. In pratica... tu stai a dire che tutti questi ingegneri (e sono tanti) che progettano da molti anni i sistemi analogici non hanno capito nulla. 1
prometheus Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 14 minuti fa, alexis ha scritto: in sostanza, la coabitazione nello stesso sistema inerziale (così lo chiamava il mio prof alle lezioni di fisica al politecnico) di base rotante del gira e appoggio del braccio, non è affatto un dogma meccanico, anzi probabilmente un sistema peggiorativo a causa delle interferenze vibrazionali per le prestazioni di un sistema giradischi. Toglierei proprio il probabilmente. È così. Solo in un sistema perfettamente rigido e insensibile alle sollecitazioni potrebbe non essere peggiorativo, ma neppure migliorativo direi, al limite la questione sarebbe indifferente. Ma un tale sistema non può esistere se non nella teoria. E pensare che in molti giradischi la coabitazione si estende anche al motore, che per quanto isolato sicuramente bene non fa… 1
dec Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 @alexis L'inserimento delle punte accoppia la base del braccio alla base sottostante ad una precisa frequenza di risonanza (quella dei sistema con punte), ovvio che l'impressione sia di maggior precisione, ma è solo una leggera esaltazione degli acuti. Insomma, è come avvitare la base del braccio alla base sottostante ma ad una specifica frequenza di risonanza, non vedo grossi vantaggi rispetto alla soluzione tradizionale (anzi) e, a naso, credo che il VIV suoni piu' "neutro" sui piedini in silicone, risentendo meno di cio' che c'è sotto. Il confinamento inerziale del braccio è altra cosa, a mia memoria l'unico che ha affrontato compiutamente il problema è stato Moss.
prometheus Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 1 minuto fa, dec ha scritto: Il confinamento inerziale del braccio è altra cosa, a mia memoria l'unico che ha affrontato compiutamente il problema è stato Moss. Ricordo di aver visto diversi giradischi che confinano sia motore sia braccio posizionandoli su basi e strutture (tavoli) indipendenti.
dec Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 @prometheus Non basta separarli, per confinamento inerziale si intende il completo isolamento da ogni interferenza in tutta la banda audio (visto che di audio si parla). Tipicamente si ottiene abbassando la frequenza di risonanza dei vari sottosistemi intorno ai 3-5 Hz. Alcuni audiofili "estremi" utilizzano a tale scopo piattaforme di isolamento idrauliche attive mutuate dal''uso con delicati strumenti di laboratorio, ma non ho mai visto usarne piu' di una per l'intero sistema analogico. Per inciso, mi pare che Thorens abbia annunciato qualcosa di simile integrato nel prossimo gira "top".
prometheus Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 49 minuti fa, dec ha scritto: Non basta separarli, Si parlava solo di coabitazione e separazione… o no?
alexis Inviato 14 Maggio 2023 Autore Inviato 14 Maggio 2023 @dec esatto.. é qui che volevo arrivare.. thorens ha usato una piattaforma sismica chiamata skyhook, gancio dal cielo.. vedremo.. 🤓 comunque converrai che non é affatto banale decidere se accoppiare o disaccoppiare la base del braccio alla struttura, dipende da una miriade di fattori interdipendenti. il mio garrard è stato la mia palestra si sperimentazione sul campo, vent‘anni fa.. avevo notato che il suono cambiava, tirando piú o meno le classiche viti cromate sul telaio. Perché stranamente l’insieme suonava sempre meglio con viti allentate, infine sviluppai un sistema con micropunte, che appoggiavano semplicemente su apposite sedi sul telaio, e lo stesso feci con la base del braccio, pesante, scavata da un blocco di rame e anch‘essa su punte.. proprio per rendere braccio e meccanica meno dipendente dai moti vibrazionali del telaio stesso.. che ovviamente sotto aveva le sue belle molle moss, parlo, appunto, di oltre vent‘anni fa.
alexis Inviato 14 Maggio 2023 Autore Inviato 14 Maggio 2023 Viv comunque ripropone un braccio stand-alone, per tornare al tema.. auspico che altri produttori seguano l‘esempio.. e qui cito la nostrana Torqueo, che con questa soluzione „divisa“, ha fatto scuola.. proponendo tutta una serie di Basi indipendenti, ma qui potrei citare pure la Da Vinci labs, e la tedesca en Vogue quasar. La via giusta, a mio avviso..
skillatohifi Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 Per curiosità andate a guardarvi il sito https://www.monoandstereo.com/ per capire quante aziende e quanti prodotti ci sono sul mercato, nell analogico poi è pauroso, ora.. mi chiedo... ma voi pensate d avvero che chi compra un set analogico composto da: gira-braccio-testina-cavi e prefono di prezzo alto sappia mettere a punto il suono..?? E capisca le varie regolazioni da fare.. ?
paolo75 Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 personalmente un giorno mi venne l'idea di smontare la base del braccio del plinto Denon del mio dp80, tutta in Panzherholz, e di interporre tra la basetta del braccio e il plinto delle guarnizione in gomma, pensando che una sorta di isolamento potesse migliorare il suono, test eseguito, e riportato tutto come prima, era diventato tutto un pò meno dinamico e meno a fuoco, non mi convinceva....scarico il manuale del braccio FR64s, e leggo che la Fidelity Research consigliava di levare il gommino tra shell EIA e collarino del braccio, per avere un accoppiamento il più rigido possibile...ancora la FR aveva come optional degli stabilizzatori per il braccio, praticamente pesi massivi da avvitare sotto al braccio aumentandone la massa e spostandola il più basso possibile...insomma qualcuno le idee le aveva, e penso che dei ragionamenti siano stati fatti, probabile che o non hanno voluto scontrarsi con le "mode" del tempo, o non si sono addentrati fino in fondo...boh... 1
Guru Guru Inviato 14 Maggio 2023 Inviato 14 Maggio 2023 @alexis guarda, un tuo collega, sulle pagine di FB, ha dato degli incompetenti ai progettisti di Dynavector e Pierre Lurnè , ma mi sa che tu lo batti di parecchio, con le tue affermazioni!! Ma se hai queste conoscenze e competenze formidabili, perchè non lo progetti tu, di sana pianta, un giradischi e un braccio? 1
alexis Inviato 14 Maggio 2023 Autore Inviato 14 Maggio 2023 @paolo75 esperienze analoghe alle mie sono trent’anni di tempo che ci gioco nei ritagli di tempo.. e il vitone pesante del FR mi aveva ispirato alla fabbricazione delle mie basi tornite pesantissime.. e alla riflessione in generale sull‘importanza di avere un centro di gravità più basso possibile, per i bracci e pure per i perni dei giradischi, che quasi mai osservano questa filosofia :-) se dovessi un giorno progettare un giradischi, partirei da questo assunto, distribuzione dei pesi concentrata in basso per tutto..
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