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La Messa in Si Minore di Bach di riferimento da parte di un "outsider"


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analogico_09
Inviato

@garmax1 Quindi non sempre non riesci ad apprezzare e digerire i cori a parti reali...

Inviato
3 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Quindi non sempre non riesci ad apprezzare e digerire i cori a parti reali...

Certamente, avevo scritto in quei post "in alcuni ambiti". 

Ad esempio il vespro che mi ha fatto conoscere Monteverdi è stato quello di Gardiner nella chiesa di San Marco. 

Quando ho ascoltato e poi comperato Alessandrini da te consigliata ho apprezzato maggiormente le varie linee melodiche forse non sarà a parti reali ma comunque l'organico vocale è sicuramente più ristretto e in quel genere lo trovo più congeniale 

Inviato
5 ore fa, analogico_09 ha scritto:

gli enormi spazi architettonici delle germaniche chiese dell'epoca, necessitassero di una adeguata potenza di suono

in realtà la Thomaskirke non è molto grande, è una chiesa di medie dimensioni

 

6 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Voglio dire che con il pianoforte (che vanta una sterminata e meravigliosa letteratura musicale ad esso dedicata), benchè in grado di eseguire la basilare "matematica" e la "geometria" delle linee del contrappunto bachiano in maniera (apparentemente) perfetta, dette sfumature di dinamica, di agogica, di metrica, di fraseggio, di diteggiatura, di timbrica, di colore, ecc, piccole-grandi cose che fanno la "nuance", l'espressione spirituale e poetica, si perdono, salvo cercare di "forzare" le caratteristiche proprie dello strumento a "martelletti" per farlo "assomigliare" innaturalmente al cembalo, peggiorando le cose, creando delle imitazioni improbabili, spesso paradossali.


Ma... ancora? Io avevo accuratamente evitato di tirar fuori di nuovo l’argomento per evitare un nuovo scontro su questo tema, che peraltro voleva essere soltanto a titolo esemplificativo in una discussione su altri argomenti 🤯

Certamente la letteratura specifica per pianoforte è altra: Mendelssohn, Chopin, Brahms, Debussy... ma se è vero che il clavicembalo non può essere in grado di eseguirla, per ovvii motivi di estensione ridotta sia all’acuto sia al grave, di assenza di risposta rapida nella dinamica e graduabiltà del suono, dell’impossibilità di sonorizzare ambienti di grandi dimensioni, non è vero il contrario. Il pianoforte è perfettamente in grado di suonare la musica di Bach, poi ovviamente bisogna vedere se gli esecutori sono o meno all’altezza, ma come strumento non ha nulla di costitutivo, sostanziale,  che non vada. Basti pensare che dall’inizio del suo impiego nel 1770 si diffuse rapidamente, causando la decadenza del clavicembalo, prima come strumento solista, poi anche nell'accompagnamento dei recitativi delle opere. Gli stessi figli di Bach suonavano la musica del padre sui nuovi strumenti che avevano a disposizione, il fortepiano e le sue declinazioni. 

Poi senz’altro a parità di condizioni il clavicembalo è preferibile, non per i presunti “limiti” del pianoforte, per una questione storica, per la sua identità sonora e... perché è anch’esso uno strumento meraviglioso!

Io stesso l’ho utilizzato varie volte in tournée, in orchestra, facendo il continuista su musiche di Durante, Händel e Vivaldi. Ma trovo sinceramente fantastica l’esecuzione che ho proposto all’ascolto dell’Arte della Fuga di Bach, al pianoforte.

Cosi come trovo meravigliose queste di Achim Fiedler con i Lucerne Festival Strings, e di Alexander Tharaud con Les Violons du Roy, dei Keyboard concertos, Concerti per “tastiera”, da ascoltare e conoscere, ditemi che ne pensate, se sia così “lontano” da Bach!


Queste incisioni recenti sono testimonianza della volontà (anni e anni dopo quelle di András Schiff), non in un “pourparler” tra appassionati, ma nel contesto concertistico e discografico professionale internazionale, di continuare a proporre questi capolavori sul pianoforte. Questo significherà qualcosa? O no? 
E contesto totalmente l’idea che il pianoforte non sia in grado, per sua struttura, di restituire correttamente la musica di Bach, lo dico da musicista professionista, da persona che vive PER la musica e DELLA musica, e che l’ama profondamente.

Davvero Bach non ha nulla da insegnare a qualcuno che non lo suoni sul clavicembalo? Davvero se ne coglie (apparentemente) solo la “matematica e la geometria” perdendo tutta l’espressione poetica e spirituale? No... mi dispiace ma no.

 

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  • Melius 1
Inviato

@analogico_09 meraviglioso, sublime questo Telemann, Traurerkantate - Du Aber Daniel. Non avevo mai avuto occasione di ascoltarlo e ti ringrazio per avermelo fatto conoscere.

analogico_09
Inviato
5 ore fa, Aldred ha scritto:

 Ma... ancora? Io avevo accuratamente evitato di tirar fuori di nuovo l’argomento per evitare un nuovo scontro su questo tema, che peraltro voleva essere soltanto a titolo esemplificativo in una discussione su altri argomenti 🤯

 

Scusa.., ma ancora cosa? Permetterai che sia io a decidere di scrivere o non scrivere, e cosa scrivere...
Ho ripreso velocemente un discorso che non avevo potuto completare prima, riallacciandomi al post di @Don Giuseppe - non quotavo te -   con un messaggio corretto e motivato che non avrebbe potuto in alcun modo dare adito a scontri, per quanto mi riguarda, venivo in pace.
Se non eri interessato a leggere le mie righe avresti potuto passare oltre, ciò che farò io con la tua replica, senza offesa, perchè per me il discorso si chiudeva con quanto scritto in ultima, legittima istanza, convinto delle mie idee senza tuttavia dare la doppia mandata alla porta dell'univocità. Un argomenti che porterebbe molto più lontano, impossibile trovare la conclusione esatta, univoca, la più "vera".., e ci siamo gia fin troppo attardati in questo topic.
 

Anche tu hai ripreso questioni poste da altri utenti allargandolo al discorso alle parti reali, cosa utile e interesante , non mi crea nessun problema, anzi, come avrai notato, ho postato i miei modesti contributi.
Non è male neppure che si parli un attimo di Telemann in una discussione dedicata a Bach.
Si va sempre un po' oltre il tema specifico, un margine di elasticità ci vuole per parlare pur sempre di musica e di argomenti apparentemente diversi invero relazionati tra di loro e che aiutano a capire meglio il tema centrale.

 

analogico_09
Inviato
4 ore fa, Aldred ha scritto:

meraviglioso, sublime questo Telemann, Traurerkantate - Du Aber Daniel. Non avevo mai avuto occasione di ascoltarlo e ti ringrazio per avermelo fatto conoscere.

 

 

Mi fa piacere che abbia apprezzato, mi piace molto l'opera e trovo l'interpretazione particolrmente toccante.

analogico_09
Inviato
14 ore fa, Aldred ha scritto:
19 ore fa, analogico_09 ha scritto:

gli enormi spazi architettonici delle germaniche chiese dell'epoca, necessitassero di una adeguata potenza di suono

in realtà la Thomaskirke non è molto grande, è una chiesa di medie dimensioni

 

Non grande come San Pietro ma i volumi da "riempire" con la musica, tra base e altezze, sono pur sempre considerevoli.
 

 

 

leipzigthomaskirche.jpg

 

 

analogico_09
Inviato




 

14 ore fa, Aldred ha scritto:

E contesto totalmente l’idea che il pianoforte non sia in grado, per sua struttura, di restituire correttamente la musica di Bach, lo dico da musicista professionista, da persona che vive PER la musica e DELLA musica, e che l’ama profondamente.

Davvero Bach non ha nulla da insegnare a qualcuno che non lo suoni sul clavicembalo? Davvero se ne coglie (apparentemente) solo la “matematica e la geometria” perdendo tutta l’espressione poetica e spirituale? No... mi dispiace ma no.


Io penso invece che se ne colga certamente una forma di espressione pianistica a mio avviso vicina allo spirito "romantico" e lontana dallo spirito di Bach e del barocco, in assenza di quelle "sfumature" di forma/tecnica e di sostanza, proprie del clavicembalo e non del pianoforte.
Questa è la mia opinione, giusta o sbagliata, già motivata in modo più articolato nel mio precedente post, maturata sulla scorta di quella che è la mia grande ed annosa passione musicale, per aver fatto a lungo musica per diletto in ambiti dell'insegnamento e del concertismo, insieme a musicisti professionisti che mi hanno dato musicalmente molto.

E con questo non intendo certamente dire che la mia idea sia il "verbo": giusta o sbagliata, condivisibile o non, tutt'altro, resta semplicemente il frutto di una mia intima, modesta e profonda convinzione maturata con l'esperienza, e non già improvvisata, così come, non sarà certamente improvvisata la tua idea, che rispetto - certo che tu voglia rispettare la mia benchè non concorda - da musicista professionista che vive per e della musica (non occorre maiscuolare, avrei afferrato ugualmente il concetto 🙂)

 

Inviato
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

(non occorre maiscuolare, avrei afferrato ugualmente il concetto 🙂)

 

questo qui sotto è il motivo per cui ho "maiuscolato": le tue parole di qualche giorno fa

 

Il 23/4/2021 at 21:35, analogico_09 ha scritto:

Di musica non si dovrebbe "vivere", di musica di dovrebbe "morire!"

 

11 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Scusa.., ma ancora cosa? Permetterai che sia io a decidere di scrivere o non scrivere, e cosa scrivere...

 

Intendevo il tirare fuori ancora un tema che si è visto essere divisivo, in un momento in cui le opinioni diverse sono già state chiarite. Questo è il motivo per cui io evitavo di insistere. Poi, come giustamente sottolinei, decidi pure tu se scrivere o no, cosa e... come!

 

11 ore fa, analogico_09 ha scritto:

- non quotavo te -   con un messaggio corretto e motivato che non avrebbe potuto in alcun modo dare adito a scontri, per quanto mi riguarda, venivo in pace.
Se non eri interessato a leggere le mie righe avresti potuto passare oltre, ciò che farò io con la tua replica, senza offesa

 

benissimo, allora mi scuso, penso di essermi sentito chiamato in causa perché sono io ad aver parlato dell'uso del pianoforte per l'esecuzione della musica di Bach.

Senz'altro, anche per me senza offesa, d'ora in poi passerò oltre anch'io.

Buona giornata a tutti 🙂 

 

 

  • Melius 1
analogico_09
Inviato
2 ore fa, Aldred ha scritto:
4 ore fa, analogico_09 ha scritto:

(non occorre maiscuolare, avrei afferrato ugualmente il concetto 🙂)

 

questo qui sotto è il motivo per cui ho "maiuscolato": le tue parole di qualche giorno fa

 

Il 23/4/2021 at 21:35, analogico_09 ha scritto:

Di musica non si dovrebbe "vivere", di musica di dovrebbe "morire!"

 

 

La mia era una battuta, diciamo una licenza "poetica"... 😉 parole messe tra virgolette e non maiuscolate, "morire" nel senso di un amore musicale così supremo e smisurato da diventare "definitivo  come la morte, dove la "vita" patisce i suoi limiti e che solo attraverso la morte si ricongiunge con l'eternità.  🙏 😉

 

analogico_09
Inviato
2 ore fa, Aldred ha scritto:

benissimo, allora mi scuso, penso di essermi sentito chiamato in causa perché sono io ad aver parlato dell'uso del pianoforte per l'esecuzione della musica di Bach.

Senz'altro, anche per me senza offesa, d'ora in poi passerò oltre anch'io.

Buona giornata a tutti 🙂 

 

 

Figurati non serve scusarsi per così poco, anche se mi fossi riferito direttamente a te sarei venuto in pace. 🙂

Cmq evitando gli eccessi, un po' di vis polemica "gentile", fatta di fioretto, credo faccia bene alla discussione, fungendo da stimolo, spinge ad approfondire maggiormente gli argomenti in modo costruttivo.

Alla fine, insieme ada altri amici, abbiamo affrontato questioni di un certo interesse, dai diversi punti di vista, e anche da presupposti condivisi, chi dovesse segure il topic potrà formarsi la sua personale idea su quanto messo sul campo e ovviamente, se crede, portare il suo contributo.

 

Inviato

È noto come  Bach, durante la sua visita a Potsdam nel maggio del 1747, non sia rimasto favorevolmente impressionato dai fortepiani di Silbermann in possesso di Federico II. Alcune fonti riportano tuttavia che proprio su uno di quei fortepiano Bach improvvisò la fuga sul tema regio (Regis Iussu Cantio...) che divenne il punto di partenza dell'Offerta Musicale (...Et Reliqua Canonica Arte Resoluta). R.I.C.E.R.C.A.R.

Ecco qui sotto dunque il Ricercar BWV 1079 ottimamente eseguito al fortepiano da Van Doeselaar. Lo strumento è una riproduzione fedele dei Silbermann consegnati  Federico II, di cui rimangono oggi tre esemplari, due a Potsdam e uno a Norimberga.

Penso che perlomeno questa esecuzione dovrebbe mettere d’accordo tutti e rasserenare gli animi, che comunque mi sembrano già lietamente rasserenati 🙂

 

  • Thanks 1
analogico_09
Inviato
1 ora fa, Grancolauro ha scritto:

È noto come  Bach non sia rimasto favorevolmente impressionato dai fortepiani di Silbermann in possesso di Federico II durante la sua visita a Potsdam nel maggio del 1747. Alcune fonti riportano tuttavia che proprio su uno di quei fortepiano Bach improvvisò la fuga sul tema regio (Regis Iussu Cantio...) che divenne il punto di partenza dell'Offerta Musicale (...Et Reliqua Canonica Arte Resoluta). R.I.C.E.R.C.A.R.

Ecco qui sotto dunque il Ricercar BWV 1079 ottimamente eseguito al fortepiano da Van Daeselaar. Lo strumento è una riproduzione fedele dei Silbermann consegnati  Federico II, di cui rimangono oggi tre esemplari, due a Potsdam e uno a Norimberga.

Penso che perlomeno questa esecuzione dovrebbe mettere d’accordo tutti e rasserenare gli animi, che comunque mi sembrano già lietamente rasserenati 🙂

 

 

Beh.., Bach fu costretto dalla regia autorità ad eseguire col fortepiano... 😄

Neppure con i primi prototipi, antecendenti ai Silbermann, il Kantor ne rimase affascinato...

 

 

Grazie Daminano di averla postata, interessante l'esecuzione di Van Daeselaar al fortepiano strumento più vicino come sonorità , alle "trasparenze" sonore al cembalo.
Normale che ne alla fine del '700, come ricorda@Aldred il fortepiano diventasse lo strumento più adatto a rappresentare i nuovi corsi estetici, mentre il cembalo veniva via via soppiantato senza sparire del tutto. I figli di Bach avranno anche eseguito al fortepiano le musiche clavicembalistiche del padre, ma essendo diventato oramainla "tastiera" di elezione (organo a parte)  normale che venisse privilegiato, dove non è dato sapere, col senno dell'epoca, ovvero col senno filologico, se la musica paterna suonasse meglio col fortepiano o col cembalo.
Tra l'altro C.P. Emanuel Bach si cimentava di più con clavicordo, strumento che J.S. Bach teneva in camera da letto.., per il quale compose delle sonate, fantasie, ecc, prima che lo strumento diventasse obsoleto.
Benchè siano uno stesso strumento, il fortepiano si distingue dal pianoforte moderno (ci sono scuole di pensiero opposte circa l'opportunità o meno di eseguire col pianoforte le musiche coeve al fortepiano), al riguardo riporto un passaggio da wiki che mi sembra interessante:

 

 

Le corde [del fortepiamo] sono percosse da martelletti rivestiti di pelle (anziché di feltro, come nel pianoforte), producendo così un suono leggermente più metallico, più nitido, più chiaro e netto, che in molti brani permette una maggiore intelligibilità sonora, la quale ricorda alla lontana, soprattutto nel registro medio/acuto, la timbrica del clavicembalo. Ciò che più si distingue nell'ascolto di un fortepiano è che le note non si sovrappongono e non si confondono come nel pianoforte moderno. Questo effetto di "confusione e unione" dei suoni nelle composizioni moderne è del tutto naturale e previsto dal compositore; ben diversa è la situazione di composizioni musicali antiche (di fine '700 o della prima metà dell'800), concepite per i coevi fortepiani. L'uso del pianoforte moderno, in questo caso, pone un problema di reinterpretazione.

 

Reinterpretazione ... trascrizione ... siamo così lontani?


A voi pianisti l'ardua sentenza... 😉

Inviato
22 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Bach fu costretto dalla regia autorità ad eseguire col fortepiano...

Può darsi, sta di fatto che a quanto riferiscono le cronache l'improvvisazione sul tema regio quella volta non gli venne affatto male 😀.

22 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Reinterpretazione ... trascrizione ... siamo così lontani?

Non c'è dubbio che pianoforte e fortepiano siano strumenti molto diversi. Tuttavia, quello che sta scritto su wikipedia rischia di essere fuorviante. Cosa vuol dire "Ciò che più si distingue nell'ascolto di un fortepiano è che le note non si sovrappongono e non si confondono come nel pianoforte moderno"? Il decadimento del suono nel fortepiano è molto più rapido, al punto che non servono smorzatori. Ma non necessariamente le note del pianoforte si "confondono" tra loro. Dipende da cosa decide di fare il pianista: se usare il pedale di risonanza o no, il tipo di articolazione delle dita, e altro ancora. Col pianoforte si possono produrre suoni in successione perfettamente distinti tra di loro, così come accade col fortepiano. Ciò non toglie, ripeto, che si tratti di strumenti molto diversi sotto il profilo del timbro, del volume e del tempo di decadimento del suono, della tecnica esecutiva, delle possibilità che offrono all'esecutore, e via dicendo.

Che poi l'esecuzione al pianoforte della musica di Bach ponga problemi interpretativi (e non reinterpretativi, altro termine che mi sembra fuori luogo in wikipedia) è sicuramente vero. Ma interpretazione e trascrizione non sono la stessa cosa. La differenza mi sembra chiara e netta. La questione in gioco è piuttosto un'altra, e ne abbiamo avuto prova nelle discussioni fatte a suo tempo nel forum andato al rogo. Al fondo della disputa "Bach al pianoforte sì, Bach al pinoforte no" ci sono concezioni dell'opera d'arte e dell'interpretazione musicale molto diverse, basate su principi estetici alla fine non negoziabili. Quindi, è destino che ciascuno resti della sua idea. Ciò non significa che non valga la pena discuterne, ovviamente. C'è sempre da imparare.

Il caso di Bach al pianoforte è tuttavia molto particolare, del tutto sui generis alla fine. Per quanto io sia un appassionato della musica di Bach suonata col pianoforte, e trovi del tutto legittimo (e anzi ovvio) venga suonata oggi con questo strumento, non meno che con gli strumenti originali, ho trovato molto pertinenti e condivisibili le osservazioni di @Don Giuseppe riguardo al teatro musicale e alla musica vocale, che poi è l'oggetto di questo thread. In questo caso, lo strumento è sempre lo stesso, la voce umana, eppure l'uso delle tecniche vocali ottocentesche ha finito col radere al suolo le peculiarità della musica vocale barocca e la sua bellezza.

Buona giornata a tutti!

 

  • Thanks 1
Inviato
19 minuti fa, Grancolauro ha scritto:

Non c'è dubbio che pianoforte e fortepiano siano strumenti molto diversi. Tuttavia, quello che sta scritto su wikipedia rischia di essere fuorviante. Cosa vuol dire "Ciò che più si distingue nell'ascolto di un fortepiano è che le note non si sovrappongono e non si confondono come nel pianoforte moderno"? Il decadimento del suono nel fortepiano è molto più rapido, al punto che non servono smorzatori. Ma non necessariamente le note del pianoforte si "confondono" tra loro. Dipende da cosa decide di fare il pianista: se usare il pedale di risonanza o no, il tipo di articolazione delle dita, e altro ancora. Col pianoforte si possono produrre suoni in successione perfettamente distinti tra di loro, così come accade col fortepiano. Ciò non toglie, ripeto, che si tratti di strumenti molto diversi sotto il profilo del timbro, del volume e del tempo di decadimento del suono, della tecnica esecutiva, delle possibilità che offrono all'esecutore, e via dicendo.

 

Sì, in effetti la dicitura su wikipedia è fuorviante, anche se parte da un'osservazione corretta, e più esattamente: il timbro del pianoforte rimane identico in tutte le ottave, mentre il fortepiano ha tre timbri distinti e riconoscibili, rispettivamente per i toni alti, i medi ed i bassi. E' per questo che si ha la sensazione, ascoltando con attenzione un fortepiano originale o una copia moderna ben realizzata, di una maggiore differenziazione fra le note, non soltanto dal punto di vista dell'altezza, ma anche dal punto di vista timbrico. Il fatto, poi, che il decadimento del suono sia più rapido nel fortepiano, obbliga ad una tecnica esecutiva lievemente diversa, che ha come risultato tempi più serrati ed un uso maggiore del rubato di quanto normalmente non accada con il pianoforte moderno. 

Personalmente, nella musica fino a Beethoven, preferisco il suono "cangiante" del fortepiano e le relative nuances rispetto al suono più "spettacolare", ma meno ricco di sfumature, del pianoforte...  soprattutto alla luce di quanto è accaduto negli ultimi decenni, in cui gli specialisti del fortepiano sono parecchio migliorati rispetto ai pionieri della seconda metà del secolo scorso. Per rendersene conto basta ascoltare il Mozart o il Beethoven eseguito da Brautigam o Schoonderwoerd o Bezuidenhout, tutti e tre di livello assoluto tanto quanto possono esserlo (nell'ambito dello strumento moderno) la Argerich o Sviatoslav Richter.

analogico_09
Inviato

@Grancolauro @Don Giuseppe

 

Grazie ad  entrambi per le precisazioni.., per quanto riguarda wiki.., ambasciator non porta pena ma è servito per approfondire il tema... 😄


 

2 ore fa, Grancolauro ha scritto:
Il 27/4/2021 at 12:54, analogico_09 ha scritto:

Bach fu costretto dalla regia autorità ad eseguire col fortepiano...

Può darsi, sta di fatto che a quanto riferiscono le cronache l'improvvisazione sul tema regio quella volta non gli venne affatto male 😀.

 

 

Sicuramente, ma il centro della questione lì era dato un tema di improvvisare canoni, fughe, ecc... poteva andar bene qualsiasi tipo di tastiera... 😉



 

2 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Che poi l'esecuzione al pianoforte della musica di Bach ponga problemi interpretativi (e non reinterpretativi, altro termine che mi sembra fuori luogo in wikipedia) è sicuramente vero. Ma interpretazione e trascrizione non sono la stessa cosa. La differenza mi sembra chiara e netta.

 

Vero, c'è differenza, ma la trascrizione è nel senso che bisogna "adattare" "trasferire" sul pianoforte le peculiarità tecniche del cembalo, cosa che potrebbe apparire come una forzatura inutile, quand'anche non impossibile (dal momento che si ha a disposizione lo strumemto d'elezione) e quindi "alterare" certi equilibri di nuance, sottigliezze, dettagli che fanno il carattere formale e sostanziale interpretativo, di cui si è parlato.

 

2 ore fa, Grancolauro ha scritto:

La questione in gioco è piuttosto un'altra, e ne abbiamo avuto prova nelle discussioni fatte a suo tempo nel forum andato al rogo. Al fondo della disputa "Bach al pianoforte sì, Bach al pinoforte no" ci sono concezioni dell'opera d'arte e dell'interpretazione musicale molto diverse, basate su principi estetici alla fine non negoziabili. Quindi, è destino che ciascuno resti della sua idea. Ciò non significa che non valga la pena discuterne, ovviamente. C'è sempre da imparare.


Vero, come si diceva all'inizio della discussione, per queste faccende che portano molto lontano, non ci sono risposte chiuse anche dove potrebbe ragionevolmente prefigurarsi una "verità" più "vera" di altre.., e dopotutto l'importante è parlarne, far circolare le idee, imparare cose nuove.

 

2 ore fa, Grancolauro ha scritto:

l caso di Bach al pianoforte è tuttavia molto particolare, del tutto sui generis alla fine. Per quanto io sia un appassionato della musica di Bach suonata col pianoforte, e trovi del tutto legittimo (e anzi ovvio) venga suonata oggi con questo strumento, non meno che con gli strumenti originali, ho trovato molto pertinenti e condivisibili le osservazioni di @Don Giuseppe riguardo al teatro musicale e alla musica vocale, che poi è l'oggetto di questo thread. In questo caso, lo strumento è sempre lo stesso, la voce umana, eppure l'uso delle tecniche vocali ottocentesche ha finito col radere al suolo le peculiarità della musica vocale barocca e la sua bellezza.

Buona giornata a tutti!

 

Vero e davvero illuminante questa acuta osservazione di @Don Giuseppe che saggiamente raccogli e fai tua a complemento del tuo pensiero, dalla quale ne ricavo, e parlo per me, una riflessione un po' "obbligata",  ovvero che certe interpretazioni post-romantiche della musica barocca, qualunque sia lo strumento suonato  (è possibile fare danni anche col cembalo), ricadono rovinosamente sulla bellezza autentica, peculiare, inalienabile dei repertori barocchi e "antichi" più in generale. Voce umana o voce dello strumento, sono la stessa cosa, entrambi musica, una cosa aiuta a capire l'altra, quindi in fondo siamo sempre in tema...

Grazie Damiano di dimostare sempre grande apertura sui vari temi trattati. 😉

 

 

Inviato
2 ore fa, Don Giuseppe ha scritto:

preferisco il suono "cangiante" del fortepiano e le relative nuances rispetto al suono più "spettacolare", ma meno ricco di sfumature, del pianoforte...

Confesso che io faccio invece fatica ad apprezzare il suono del fortepiano. Gli altri strumenti barocchi mi piacciano un sacco e li ascolto volentieri. Continuo invece a percepire il fortepiano come uno strumento ibrido, malriuscito, dal suono chiuso, poco elegante, "strozzato" per così dire. Ma mi rendo conto che questo è un limite mio, dovuto alle abitudini di ascolto, all'educazione, insomma a questioni culturali. Mi piacerebbe riuscire ad apprezzarlo di più. Proverò ad ascoltare gli interpreti che suggerisci, chissà che non scatti quell'interesse che al momento purtroppo non ho per questo strumento.

 

Solo una piccola notazione sul resto: non è vero che il timbro del pianoforte rimane identico in tutte le ottave, e questo per ragioni strutturali. Provo a chiarire le cose non certo per te ma per chi non conosce bene come è fatto lo strumento e potrebbe farsene un'idea sbagliata.

Semplificando un po', i pianoforti contemporanei hanno 3 "registri": grave, centrale e acuto. La differenza principale tra di loro risiede nel fatto che in ciascun registro vengono usate corde diverse. Nel registro grave le corde sono più spesse, molto lunghe e fasciate da un filo di rame attorcigliato intorno; nel registro centrale sono due per ogni tasto costruite in acciaio armonico, nel registra acuto sono 3 o a volte 4 per ogni tasto senza smorzatori (la quarta corda, quando c'è, non viene colpita dal martelletto ma vibra per simpatia). Questo fatto, assieme ad altre caratteristiche costruttive che variano da modello a modello (hitch-pins, duplex scale e altre diavolerie che non so descrivere) fa sì che il timbro dei tre registri possa essere molto diverso. Per chi suona il pianoforte il passaggio da un registro all'altro è molto evidente e spesso pone problemi non banali di accordatura. C'è da dire che gli Steinway, per scelta progettuale, tendono a ridurre le differenze tra i registri rendendo più omogeneo il suono (questo è uno dei principali aspetti che caratterizzano il "suono Steinway"). Di recente come già in passato altre case hanno spinto invece in direzione opposta, in modo da rendere il suono più caratterizzato nei diversi registri (ad esempio Fazioli e Shigeru Kawai). Tutto questo soltanto per dire che anche il pianoforte è uno strumento complesso dal punto di vista timbrico, anche se questo spesso non si nota nelle registrazioni, non per colpa del pianoforte ma perché la sua registrazione/riproduzione audio è molto problematica.

Ciò non toglie, ovviamente, che tutto questo valga in misura ancora maggiore per il fortepiano.

1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

Grazie Damiano

grazie a te 🙂

Inviato

Ascoltando questa meraviglia mi chiedo se il pianoforte non "appesantirebbe" la finezza di certi passaggi (nessuna vis polemica, solo la curiosità di un profano):

 

  • Melius 1

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