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La strana storia del Quarto Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven


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analogico_09
Inviato
4 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Fine del pippone, e buon Ferragosto!

 

 

Non sempre i "pipponi" finiscono per nuocere, anzi ben vengano altri pipponi come questi. Non conoscevo la storia del grande concerto beethoveniano, non sapevo proprio che avesse una storia così "travagliata" e affascinate che getta luce su cone venisse intesa ai tempi la musica molto meno "cristallizzata" di quanto non possa appire oggi, in tempi di scarsa creatività che inducono quindi in ambito "accademico" a "conservare" quanto sia stato creato, dovendo cercare aldifuori di questa tradizione piuttosto chiusa in se' l'impulso musicale innovativo.
Diciamo bisognerebbe cercare negli ambiti musicali "indipendenti", come si usa dire oggi a proposito di tutto ciò che va oltre la convenzione.

Molto interessante quanto proponi; mi è piaciuto molto, fonte di arricchimento e di conoscenza, leggere i percorsi travagliati e "frastagliati", ma tutt'altro che inutili o insignificanti a quanto leggo, che hanno portato alla nascita del grande concerto per piano ed orchestra di Beethoven, secondo i processi creativi, produttivi e "marketing" usati ai tempi, non molto dissimili dagli attuali e che tra un po', "fattami" (uso un termine teriBBile, davvero dissonante.., a volte mi diverte spezzare il filo accordale delle parole più consueto) venire tu la voglia riascolterò. Ho già inforcato la cuffia, subito dopo aver terminato e lanciato il post (non prima.., io o ascolto la musica, i suoni musicali,  oppure scrivo parole, le due cose insieme non le so fare, mi impiccio... :classic_biggrin:), cercherò in Tidal una versione che sia più affine alle mie corde ascoltatoriali. Non mi va di riaccendere lo stereo.
Ti farò sapere, e grazie dello stimolo.

Edit:  Mi sono fermato su Brendel, Haitink, London Phil. Orch.

Di primo acchitto: deliza.

 

 

  • Thanks 1
Inviato

@analogico_09 grazie molte. Per chi come te è affascinato dalle versioni filologiche con strumenti originali, consiglio di ascoltare questa versione per fortepiano e orchestra, davvero molto ben eseguita e registrata
 

 

IMG_7682.jpeg

analogico_09
Inviato

@Grancolauro

Grazie Damiano, conosco altre versioni filologiche di queste opere, aggiungerò anche quella che mi suggerisci.

Inviato

@Grancolauro

Quindi lo spiazzante inizio del concerto, così come suonato da Cascioli, di cui parlavo in altro thread, fa riferimento a questo accavallarsi di edizioni ?

Inviato

@maverick ciao, se ti riferisci all’accordo iniziale arpeggiato, non so se nel manoscritto Klupmar sia annotato cosi, il manoscritto non l’ho mai visto. Forse su internet si trova, non ho idea. So solo che Czerny, sempre lui, racconta che Beethoven eseguì l’accordo iniziale in quel modo nel famoso concerto del 1808. Quindi trovo corretto che Cascioli lo esegua così. Lo stesso d’altra parte fa Bezuidenhaus nel disco che ho indicato sopra. Se non ricordo male, arpeggia l’accordo di Sol maggiore anche Kovachevic, anche se la sua non è un’edizione filologicamente orientata.

Insomma, Cascioli è in buona compagnia. Ma forse ti riferivi ad altro

Inviato

@Grancolauro no ..no .. mi riferivo proprio a quello, e sei stato preciso ed esauriente come al solito :classic_smile:

Inviato

@Grancolaurolo sapevo che valeva la pena chiederti il “pippone” estivo!

Grazie assai, interessantissimo

Inviato

@Alpine71  grazie a te, figurati. In questo periodo sto leggendo un po' di cose su Ludovico van e mi è venuto facile

Inviato

@Lolparpit Grazie mille delle tue osservazioni, davvero interessanti. Di filologia non so nulla, ma di instito penso anch'io che sarebbe opportuno pubblicare due versioni del Quarto concerto, quella canonica del 1806 e quella del 1808. Forse il problema sta nel fatto che le annotazioni di Beethoven sulla copia di Klumper si prestano a molteplici interpretazioni, e purpotroppo non abbiamo la registrazione del concerto del 1808 a Vienna per sciogliere i nostri dubbi :)

Questo si collega a un'altra tua osservazione che condivido: la versione "anabolizzata" del Quarto concerto lo rende più simile al Quinto, facendogli perdere i tratti intimistici e "sotterranei" che lo caratterizzano. Insieme alla Quarta sinfonia e al concerto per violino, il Quarto concerto costituisce in tal senso un'anomalia rispetto alle opere del periodo "eroico" (basti pensare alle differenze rispetto alla Quinta e alla Nona sinfonia, al Quinto concerto, alle sonate Waldstein e Appassionata). Una splendida anomalia che tende a sbiadire nella versione del 1808.

 

Inviato
17 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Se non ricordo male, arpeggia l’accordo di Sol maggiore anche Kovachevic,

Su YouTube ho trovato un video, ..ma l'incipit è assolutamente tradizionale.

Dischi non ne ho ...

Inviato

@maverick allora mi sono sbagliato io di sicuro. Ricordavo un disco di Kovacevich con l’Australian Chamber Orchestra che inizia così ma chissà dov’è… Nelle versioni per fortepiano l’accordo arpeggiato all’inizio è piuttosto frequente, ad ogni modo. Qui sotto ad esempio Levin:

Bezuidenhout di cui si diceva sopra:

Anton Nel:

 

Che poi col fortepiano ha più senso arpeggiare quell’accordo: il tempo di decadimento del suono è minore, quindi se vuoi tenere l’accordo lungo come sta scritto sullo spartito conviene arpeggiarlo. Col pianoforte il problema non si pone invece

Inviato

@Grancolauro grazie

comunque a me convince sempre di più la versione "tradizionale", (l'accordo di sol maggiore, semplice da suonare, ma difficilissimo da interpretare, anche a detta di illustri esecutori). ma è ovviamente un gusto totalmente personale, che nulla ha di "storico o più attendibile".

Inviato

@maverick condivido, anche a me la versione tradizionale piace di più, molto di più 

Inviato

Grazie per la tua bella dissertazione sul mio concerto preferito in assoluto, il quarto di Beethoven!

E, mi pare, la storia dei manoscritti originali che hai raccontato si complica ancor più se si pensa a cosa accadde dopo la prima esecuzione pubblica del Marzo 1807, con Beethoven medesimo al pianoforte.

Dopo circa 7 mesi infatti Beethoven cercò un pianista per eseguire il suo nuovo concerto ad una sottoscrizione pubblica. Già qui si pone una domanda: perché Beethoven cercava un pianista che non fosse lui medesimo? Forse per i problemi di salute che lo stavano iniziando a tormentare …in particolare la sordità? E, se così, forse ci sarebbe da chiedersi l’accoglienza ricevuta dalla prima esecuzione a cura di Beethoven in quel primo concerto pubblico del 1807, che vide l’esecuzione anche dell’ouverture Coriolano e della quarta Sinfonia.

Fatto sta che Beethoven affida la parte del solista a Ferdinand Reis, suo giovane allievo (e suo futuro biografo).

Anche qui: quale sarà stato lo spartito? Perché Reis declina dopo pochi giorni l’offerta, trovando lo spartito troppo difficile e troppo poco il tempo per impararlo, e si offre di eseguire il già noto concerto in Do minore.

Beethoven si “infuria”, toglie dalle mani lo spartito (quale?) a Reis e lo mette in quelle di una nuova promessa emergente della tastiera, Friederich Stein.

Ma anche Stein alla fine si arrende e alla sottoscrizione pubblica organizzata da Beethoven suonerà il concerto in Do minore.

Insomma in qualche maniera il “giallo” quasi quasi si infittisce…ed è possibile poi che Beethoven abbia “cancellato” le note in più aggiunte nei primi mesi del 1807.

Chissa? Fatto sta che di certo l’atmosfera del quarto Concerto è una atmosfera lunare, a tratti quasi malinconica… come se Ludwig avesse voluto disvelare in musica il suo intimo…quasi femminile!

Beh… ci sarebbe poi molto da disquisire anche su questo aspetto…ma di certo c’è il fatto rivoluzionario che è il pianoforte ad “aprire” la scena, e non l’orchestra, ed è una scrittura tecnicamente difficile, molto più difficile di quella del terzo… ma meno appariscente.

Forse per questo, per un secolo, il quarto concerto è stato quello più trascurato, o forse meno gradito, dai solisti: più difficile e con minor soddisfazione perché “meno appariscente”.

Grazie ancora a @Grancolauro per la sua bella storia…..

E approfitto per dire che versione che amo di più è quella splendida del giovane Pollini al piano con il vecchio Böhm sul podio dei Wiener: c’è una specie di contrasto naturale, perché caratteriale, culturale, politico ed insomma intrinseco ai due musicisti così diversi, contrasto che esalta quanto Beethoven ha pensato: il pianoforte finalmente libero dall’orchestra, in una rivoluzione, finalmente pacifica, in cui però in qualche maniera quasi “soccombe” alle bordate dell’orchestra.

La scrittura “non eroica” del pianoforte, che invece sia nel terzo che sopratutto nel quinto concerto, tiene testa e combatte ad armi pari con una intiera orchestra, è pensata per far sentire il pianoforte protagonista, sì, ma non “combattente eroico”… 

Tanto che la pur bellissima registrazione a Berlino di quasi vent’anni dopo, con Abbado, quasi quasi riesce meno proprio per il comune sentire dei due musicisti amici milanesi..

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  • Thanks 1
Inviato

@SimoTocca grazie delle interessanti aggiunte alla storia del Quarto concerto! Mi fa piacere che quest’opera sia nelle corde di molti nel forum. A proposito del carattere introspettivo e lunare del concerto, c’è un noto studioso anglosassone che sostiene da anni una tesi molto discussa, relativa al secondo movimento.

Questa la tesi: l’inizio del secondo movimento, caratterizzato da uno scambio tra archi e pianoforte dai toni molto drammatici, rappresenterebbe un dialogo tra Orfeo (il pianista) e le Furie (gli archi), seguito dal tentativo fallito di Orfeo di strappare la sua Euridice dagli inferi. Vi sembra plausibile? A me non tanto. Mi ricorda un po’ la storia della sonata “Al chiaro di luna”, nome che mai Beethoven avrebbe dato a una sua opera.

Inviato

@Grancolauro L’ho letta questa ipotesi, e anzi letta perché riportata da diverse parti…

A me non convince per niente…anche perché il secondo movimento sfuma, senza soluzione di continuo (fatto, anche questo, inusuale fino a Beethoven) nel terzo tempo che è pieno di allegri slanci vitali… un po’ un controsenso, no?

 

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