antonio_caponetto Inviato 13 Settembre 2023 Inviato 13 Settembre 2023 Ho letto che per il centenario della composizione della Rapsodia, sarà in vendita un doppio Lp della registrazione di Chailly e Bollani. Vinile blu, per impreziosire. Posseggo il cd. Esecuzione non tra le più indimenticabili, e nemmeno tra le più audiophile, a parer mio. Però avere in blu il vinile della Rapsodia in blue…non ha prezzo.
aggelos Inviato 14 Settembre 2023 Inviato 14 Settembre 2023 in effetti e da avere... io ho un vinile di questa registrazione, fonè non ricordo come sia..
antonio_caponetto Inviato 16 Settembre 2023 Autore Inviato 16 Settembre 2023 Il 14/9/2023 at 00:50, antonio_caponetto ha scritto: avere in blu il vinile della Rapsodia in blue…non ha prezzo. @aggelos il mio "non ha prezzo" però era ironico
SimoTocca Inviato 16 Settembre 2023 Inviato 16 Settembre 2023 Il 14/9/2023 at 00:50, antonio_caponetto ha scritto: Esecuzione non tra le più indimenticabil In realtà a mio avviso questa registrazione di Bollani con Chailly la trovo una delle più belle e azzeccate della Rapsodia in Blue, dal punto di vista artistico dico. Ho sempre amato molto la registrazione del vecchio Bernstein al pianoforte che dirige la Los Angeles Philharmonic, la mia preferita in assoluto. Certamente con la solita “soggettività” tipica di Bernstein, ma non coinvolgimento emotivo assolutamente impareggiabile. Giusto per far capire le mie “inclinanazioni”. Questa di Bollani, con uno Chailly in grandissima forma, è addirittura seconda “di poco”, nelle mie preferenze, pur assai diversa da quella di Lenny. Del resto la Rapsodia è già, a sua volta, una trascrizione per pianoforte e orchestra tradizionale di Ferde Grofè dalla versione originale era per due pianoforti solisti … Esistono poi versioni sia per Big Band e pianoforte (la primissima trascrizione fatta, in realtà) o due pianoforti e orchestra (bella la registrazione sempre di Chailly con le sorelle Labeque come soliste). Questa di Chailly e Bollani è una versione ancora “più ibrida”, perché in pratica mischia la versione per Big Band jazzistica è quella per orchestra tradizionale… evidenziando una specie di orchestra (la big band) nell’orchestra … Ho ascoltato, peraltro, dal vivo Bollani e Chailly al tempo proprio a Lipsia …e fu un grande successo di pubblico.. Non ricordo invece, come era la qualità della registrazione (che in CD non mi pareva male, però..), quindi magari… me la riascolto!
analogico_09 Inviato 16 Settembre 2023 Inviato 16 Settembre 2023 Il 14/9/2023 at 00:50, antonio_caponetto ha scritto: Esecuzione non tra le più indimenticabili Concordo, interpretazion nell'insieme parossistica, caricaturalmente bandistica; non apprezzo l'autoreferenzialismo istronico, "piacione" e sopra le righe di Bollani concentrato più su se stesso sul suo virtuosismo così ostentao da apparire snervante da cui laversione disomogenea ed ibrida (prendo da Simo) di una meravigliosa pagina di musica del miglio '900 musicale. 4 ore fa, SimoTocca ha scritto: Questa di Chailly e Bollani è una versione ancora “più ibrida”, Mi dispiace non trovarmi d'accordo con Simo, la confezione è di lusso ma gli ingannevoli scintilli sonori son ben lungi dal ricordare gli affascinanti scorci di una Manhattan investita dalle note in blu di Gershwin che non c'è più e che questa esecuzione bolsa e pretenziosa non riesce a far rivivere immaginativamente né sonoramente. Rigorosamente imho. Forse queste composizioni bisognerebbe lasciarle agli americani...
antonio_caponetto Inviato 17 Settembre 2023 Autore Inviato 17 Settembre 2023 Quella di Bernstein è anche la mia preferita, e credo che metta d’accordo tutti. Chailly-Bollani non la ho più riascoltata, questa discussione mi spinge a risentirla, il giudizio è anche figlio del tempo in cui ascolti, della disposizione mentale, della immediatezza degli altri riferimenti… A me piace molto anche una registrazione con Peter Nero al piano, direzione Fiedler della Boston Pops. Purtroppo posseduta solo in ristampa economica RCA Linea 3.
SimoTocca Inviato 17 Settembre 2023 Inviato 17 Settembre 2023 @analogico_09 Hai certamente ragione nel dire che questa è musica ‘mmericana e che forse le migliori esecuzioni sono quelle ‘mmericane… Non a caso io premettevo che la mia versione preferita è quella del vecchio Bernstein a Los Angeles anni ‘80( meno “istrionico” del più giovane alter ego a New York anni ‘60). E non è un caso se in genere le versioni di riferimento per pianoforte e orchestra, nella versione rivista da Grofè del 1947, sono appunto le tre che seguono. Lenny Bernstein e la New York Philharmonic che, siamo negli anni ‘60, dirige dal pianoforte. Una esecuzione “scintillante” che mette in rilievo le doti del Bernstein pianista, che da giovanissimo si era fatto le ossa anche come pianista jazz nei fumosi locali della NYC degli anni ‘50. Dopo quella di Los Angeles questa è la versione registrata che preferisco, perché riesce a toccare tutte le mie corde. L’edizione originale in vinile è discreta, ma non eccezionale come suono, quella in CD suona bruttina, la recente rimasterizzazione Sony del 2017 in HiRes 24/192 ha un bel suono sia del pianoforte che dell’orchestra. Un’altra versione assai “classica”, americana DOC e gettonata per oltre 60 anni, è quella di Earl Wild con la Boston Pops Orchestra condotta da Fiedler. È una eccellente registrazione RCA che forse sul vinile è quella che suona meglio, suona bene anche in CD è molto bene nella rimasterizzazione HiRes non recentissima in 24/88. C’è ritmo, un incontro molto blend fra jazz e classica, un pelino spostato sul versante più jazz, c’è atmosfera giusta e accordo perfetto fra pianista, direttore e orchestra. L’ultima versione superclassica e anche questa ‘mmericana DOC, è quella di Steinberg con l’orchestra di Pittsburgh e un solista poco noto, ma che riesce a fare “fuoco e fiamme” con i tasti bianchi e neri del piano! Una interpretazione che a me ha sempre convinto moltissimo, anche più di quella poco sopra, forse anche per il suono bellissimo della registrazione in HiRes 24/192, semplicemente spettacolare (fa parte della collana Everest, famosa per il bel suono e che registrava come la Mercury su nastri da 35 mm). Non so come suona in vinile, che penso sia disponibile almeno come usato, né come suona in CD, ma appunto in HiRes è, fra le tre, la registrazione più bella e “di impatto”.
SimoTocca Inviato 17 Settembre 2023 Inviato 17 Settembre 2023 Fra le versioni di mio riferimento “non ‘mmericane”, ce n’è una che è considerata la migliore registrazione dai critici della rivista Grammophone ed a ragione. Previn, che dirige dal piano la sua (ne era a capo in quegli anni prima dell’arrivo di Abbado) London Symphony. Andrè Previn, tetesco di chermania di nascita ma poi di cittadinanza ‘mmericana per lunga parte della vita, nasce come pianista jazz e solo dopo fa il salto nella classica. Ed è per questa sua “vera” doppia natura che la registrazione è molto acclamata. A mio avviso la parte del pianoforte è davvero notevole, ma la London Symphony di “jazzistico” ha poco, non si cala benissimo nella parte della jazz band…rimane troppo composta, troppo “british”… ma, wè, questa è una mia personalissima impressione, e..io chi sono davanti ai critici musicali di Grammophone? Nessuno! Di questa registrazione conosco solo come suona in CD, e suona comunque molto bene..immagino sia lo stesso su vinile .. Ho invece sempre considerato, fin dal primo ascolto, la registrazione BIS fatta da Freddy Kempf al piano con l’orchestra di Bergen guidata da Litton una registrazione di qualità artistica straordinaria. Nessuno degli “attori” è americano ma si calano tutti “nella parte” che è una meraviglia: c’è ritmo, c’è atmosfera, c’è allegria…e c’è una registrazione audiofila di qualità superlativa, in formato 24/96. E segnalo infine un album recente recente registrato da un giovane pianista inglese che è una star nascente e anzi già affermata del panorama musicale della classica (se ne parlava con @Grancolauro per la sonata di Liszt), Benji Grosvenor, che nella Rapsodia sfodera una stile da improvvisatore jazz assolutamente inatteso e di grandissima classe. E anche l’orchestra di Liverpool, diretta dall’inglese Judd, sfodera un suono molto americano e molto jazzistico… Insomma una registrazione tutta British ma che fa concorrenza a quelle USA DOC… 1
analogico_09 Inviato 17 Settembre 2023 Inviato 17 Settembre 2023 29 minuti fa, SimoTocca ha scritto: a mia versione preferita è quella del vecchio Bernstein a Los Angeles anni ‘80( meno “istrionico” del più giovane alter ego a New York anni ‘60). Tutta la vita il Bernstein, giovane e "vecchio". E non solo lui. Una battuta per ora, tra un attimo dovrò chiudere, alle prossime.
Questo è un messaggio popolare. SimoTocca Inviato 17 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 17 Settembre 2023 E fra le registrazioni eccezionali della Rapsodia in Blue, che in questi anni ho ascoltato, ancora segnalo questa dello straordinario pianista classico Kirill Gerstein, che è una registrazione live ma di una qualità audio stupefacente. In questa edizione ho trovato molto bello l’accostamento fra la parte pianistica, molto spostata sul versante “classico”, e la parte orchestrale che, forse perché a St. Louis ce l’hanno nel sangue, è spostata molto sul jazz. Ci sono momenti in cui vengono “i brividi”… Per il motivo opposto, cioè pianista jazz che suona con una orchestra “classica classica”, mi è piaciuto moltissimo l’album uscito sull’etichetta dedicata al jazz, la ACT. Il pianista improvvisa molto, ogni tanto sembra che voglia uscire dalle righe quando, ecco..l’orchestra di Brema interviene per ristabilire..ordine! 😆😉 Anche questo è un mix molto affascinante, per i motivi opposti appunto alla registrazione. Sopra citata di Kirill Gerstein. Ed infine una “curiosità” che potrebbe “solleticare” la curiosità di Peppe @analogico_09. Eh sì, perché al pianoforte abbiamo uno dei “barocchisti” più famosi, noto sia per la sua orchestra con strumenti originali che per le sue esecuzioni al fortepiano d’epoca… E che c’azzecca Jos Van Immerseel con la Rapsodia di Gershwin? Beh, nell’introduzione è lo stesso Jos che spiega che, in fondo, molti musicisti Jazz hanno fatto (e fanno) incursione nella musica barocca (JS Bach in particolare) anche con risultati interessanti… e quindi perché un esecutore di musica barocca non potrebbe avventurarsi a suonare Gershwin? E, a dire il vero, il risultato mi è sembrato elettrizzante e assai particolare… certamente da ascoltare.. Immerseel suona un pianoforte Steinway originale del 1906 (bello davvero il suono del pianoforte) e la sua orchestra di Brugge, l’Anima Eterna, si adegua adottando strumenti di inizio ‘900…! Risultaro davvero interessante: una incursione Barocca nel Jazz! Molto audiofila, bella bella, la registrazione della Alpha in 24/96.. (dovrebbe a breve uscire anche in vinile..mi dicono..) 3
SimoTocca Inviato 17 Settembre 2023 Inviato 17 Settembre 2023 Questo mio escursus giusto per dare un panorama delle migliori registrazioni disponibili della Rapsodia in Blue in vista del centenario, anche per un confronto con quella proposta all’inizio di Bollani con Chailly a Lipsia. Come dicevo all’inizio, l’interpretazione di Bollani, l’ho trovata molto molto azzeccata, forse condizionato dal fatto che ho ascoltato millanta volte dal vivo Bollani ed è “per lui” che ho iniziato ad ascoltare Jazz.. Ma appunto della sua registrazione con Chailly che è il tema del Thread (in occasione del Centenario, è vero..)poi ne riparleremo …
antonio_caponetto Inviato 21 Settembre 2023 Autore Inviato 21 Settembre 2023 Grazie molte delle indicazioni, @SimoTocca, sono molto incuriosito dalla esecuzione “filologica” di Anima Eterna
giorgiovinyl Inviato 21 Settembre 2023 Inviato 21 Settembre 2023 Tra i migliori interpreti di Gershwin non va dimenticato Tilson Thomas. Si parlava di incisioni su strumenti originali, la prima con la jazz band e con i piano rolls di Gershwin.
Berico Inviato 26 Settembre 2023 Inviato 26 Settembre 2023 qui non ho dubbi https://www.amazon.it/Rhapsody-American-Paris-Gershwin-Fiedler/dp/B0002XNLTW 1
Grancolauro Inviato 27 Settembre 2023 Inviato 27 Settembre 2023 Il 26/9/2023 at 15:09, Berico ha scritto: qui non ho dubbi https://www.amazon.it/Rhapsody-American-Paris-Gershwin-Fiedler/dp/B0002XNLTW Non voglio fare il bastian contrario ma a me questa versione non entusiasma. La registrazione è una delizia per le orecchie, questo sì, ma trovo la parte del piano davvero scolastica, senza verve. Sarò bacato io
Amministratori cactus_atomo Inviato 27 Settembre 2023 Amministratori Inviato 27 Settembre 2023 Il 14/9/2023 at 00:50, antonio_caponetto ha scritto: non ha prezzo non dare idee canagliesche ai dicografici, son capaci di fare una versione limitata di colore blu intenso e venderla a 10 volte tanto
Grancolauro Inviato 27 Settembre 2023 Inviato 27 Settembre 2023 Il 17/9/2023 at 11:10, SimoTocca ha scritto: Il pianista improvvisa molto, ogni tanto sembra che voglia uscire dalle righe quando, ecco..l’orchestra di Brema interviene per ristabilire..ordine! 😆😉 Grazie della segnalazione, versione interessante in effetti quella di Rantala e dei musicanti di Brema 🙂. Però dai: quel clarinetto all’inizio non si può proprio sentire!! Perché va così lento sul glissando, che senso ha??? Poi Rantala fa tutto bene a parte le note ribattutte dove tira insopportabilmente indietro invece che spingere in avanti… perché??? Non si capisce. Comunque preferisco le sue improvvisazioni alla fedeltà assoluta allo spartito di Erald Wield. Lo so, sono un rompico@lioni… si fa per chiacchierare ovviamente
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