SimoTocca Inviato 28 Settembre 2023 Inviato 28 Settembre 2023 @Grancolauro Beh.. il clarinetto così “lento” (che poi sinceramente non mi pareva proprio lentissimo) sul glissando mi ha dato l’idea di una esecuzione ancora “più classica”, che per l’appunto si contrappone al pianista di estrazione jazzistica… È una bella interpretazione a mio avviso, dove appunto l’estro “jazzistico” del pianista Rantala sembra “tenuto a freno” proprio dalla “classicità” dell’orchestra di Brema… detto in parole povere e semplici, ma non trovo espressioni sintetiche più efficaci per descrivere la mia sensazione di ascolto.. Earl Wild con la Boston Pops è una registrazione famosa che, da un punto di vista artistico, mi ha sempre entusiasmato meno di altre… fra le “coeve” non ha caso ho detto che preferisco quella della casa discografica Everest con lo sconosciuto (almeno a me) pianista Jesus Maria Sanroma al pianoforte e William Steinberg alla testa dell’orchestra di Pittsburgh… tu la conosci? A mio avviso è una registrazione molto bella sia per la ripresa audio che per l’interpretazione…
SimoTocca Inviato 28 Settembre 2023 Inviato 28 Settembre 2023 Comunque insisto nel dire che la registrazione di Bollani con Chailly l’ho sempre trovata bella e azzeccata, con tempi molto rapidi, a tratti addirittura concitati sopratutto nella prima parte, che capisco bene non a tutti possono piacere o risultare convincenti. Ma si deve, con oggettività, dare a Cesare quel che è di Cesare: Stefano Bollani è uno dei maggiori pianisti jazz degli ultimi 25 anni, e i suoi concerti e la sua discografia con “i grandissimi” del jazz contemporaneo stanno lá ad attestarlo… Il lato divertente è che Chailly segue benissimo Bollani nella sua “vena jazz”, e lo stesso vale per la “seriosa” orchestra del Gewanhaus di Lipsia… Ne emerge una interpretazione, in questo caso, assolutamente “omogenea”, dove direttore, orchestra e solista sembrano andare “nella stessa direzione”, avere le stesse idee interpretative e condividerle al meglio.. Sulla qualità audio di questa registrazione Decca mi riservo di tornarci sopra successivamente, perché il mio recente ri-ascolto è stato fatto con un dispositivo portatile..ed è pur vero che di questa registrazione non esiste (ancora?) una versione HiRes ma solo qualità CD. Ed è pur vero che la Decca ha registrato l’orchestra di Lipsia in maniera altalenante per qualità audio, che mistero! L’integrale beethoveniana, per esempio, aveva un suono (in 16/44) molto bello. La successiva integrale brahmsiana di Chailly a Lipsia ha invece un suono, seppure in HiRes 24/96, assai più “miserino”… Mi riservo quindi di riascoltare Bollani-Chailly sul mio impianto di casa per dare un giudizio sulla qualità audio… che però a memoria…ecco mi pareva molto buona.. P.S. È un intero album, il loro, dedicato a Gershwin… con una delle più belle versioni, sempre IMHO, del concerto in Fa e diversi altri brani famosi trascritti per piano e orchestra.. Insomma quella di Chailly e Bollani è una “full immersion” nella musica di Gershwin fatta in maniera seria e sistematica… Ovviamente può non piacere il risultato, ma..perbacco c’è sostanza e “serietà” di intenti. Ho ascoltato dal vivo Chailly e Bollani in Ravel, e seppure con risultati piacevoli, ricordo di aver detto allora: bello, ma non alla stessa altezza della loro collaborazione per Gershwin… Mentre, anche dal vivo, proprio su Gershwin l’entusiasmo di noi del pubblico “si toccava” con mano…
giorgiovinyl Inviato 28 Settembre 2023 Inviato 28 Settembre 2023 @Grancolauro e gli altri esperti di piano, a proposito di Bollani, ricordo una recensione di Musica, mi pare ricordare la leggi pure tu, in cui veniva sostenuto che Bollani non avesse la tecnica sufficiente per interpretare in concerto in sol di Ravel. Tu che ne pensi? Anche questo articolo va un po' in quella direzione https://www.giornaledellamusica.it/recensioni/il-ravel-senzanima-di-bollani scusate l'off topics
Grancolauro Inviato 28 Settembre 2023 Inviato 28 Settembre 2023 @giorgiovinyl mah, dipende da cosa si intende per tecnica sufficiente. Bollani è sicuramente in grado di suonare quel concerto e qualsiasi altro brano di musica classica. La sua tecnica non è però quella di un pianista classico, soprattutto in termini di tocco e sensibilità timbrica. In compenso ha le doti tipiche del pianista jazz, ad esempio un rigore e una varietà negli stacchi ritmici che la maggior parte dei pianisti classici si sogna di notte. Detta in soldoni, per un pianista jazz il piano è innanzitutto uno strumento a percussione, mentre per un pianista classico è innanzitutto uno strumento a corda, con tutto quello che ne segue. L’approccio tecnico è diverso 1
Grancolauro Inviato 28 Settembre 2023 Inviato 28 Settembre 2023 12 ore fa, SimoTocca ha scritto: … tu la conosci? Macché. Proverò ad ascoltare, grazie anche di queste segnalazioni. La versione per piano solo non ti piace?
Aless Inviato 29 Settembre 2023 Inviato 29 Settembre 2023 Il 21/9/2023 at 21:37, giorgiovinyl ha scritto: Tra i migliori interpreti di Gershwin non va dimenticato Tilson Thomas Concordo. Registrazione su vinile di qualità superiore alla media, anche se proviene da master digitale. 1
SimoTocca Inviato 29 Settembre 2023 Inviato 29 Settembre 2023 @Grancolauro La versione per pianoforte solo mi piace, certo, ma se devo scegliere allora preferisco la versione per due pianoforti, che in qualche modo include anche la parte orchestrale.. Le sorelle Labeque (quella che viveva a Firenze l’ho anche conosciuta personalmente..) ne danno una bellissima interpretazione Così come è interessante la trascrizione della Rapsodia per due pianoforti e orchestra …come avevo già citato in uno dei miei primi post… dove il podio e del solito ottimo Chailly, ma con orchestra americana…’mmericana anzi!
antonio_caponetto Inviato 22 Ottobre 2023 Autore Inviato 22 Ottobre 2023 Mi ero ripromesso, stimolato dai vostri post, di riascoltare e confrontare le diverse esecuzioni in mio possesso, a cominciare da quella di Chailly/Bollani di cui avevo un ricordo non positivo, e ho finalmente trovato il tempo e la disposizione d'animo per farlo. Confermo che non mi piace Chailly/Bollani. E' vero che si tratta della trascrizione "per jazz band" dell'opera di Gershwin ma anche a me trasmette una sensazione di piacioneria, come notato da @analogico_09. L'orchestra asseconda il piano jazz di Bollani, vero, ma è proprio l'esecuzione nel suo insieme che mi pare poco fluida, quasi artificiosa. Ovviamente, è possibilissimo che in questo mio giudizio pesi l'abitudine a sentire una Rapsodia basta su una diversa trascrizione. E' molto particolare per la sonorità anche l'esecuzione della Anima Eterna Brugge e ringrazio sinceramente @SimoTocca per avermela fatta scoprire. Il pianoforte è realmente molto bello e la ricerca "filologica" con strumenti di inizio XX secolo conferisce al brano davvero una luce e un colore particolari, per niente spiacevoli. Con Fiedler e Previn, però, sono tornato ad ascoltare la Rapsodia che mi è più familiare e (forse per questo?) amo. E' vero anche che la esecuzione al piano di Earl Wild, nella registrazione RCA Victor di Fiedler, appare scolastica, come l'ha definita @Grancolauro : mi viene da dire che mentre con Fiedler il piano è al servizio dell'orchestra e uno strumento di essa, con Previn il rapporto si inverte ed il piano è il protagonista. Quella di Previn è più ritmata (dura anche 2 minuti e qualcosa meno di quelle di Fiedler e di Bernstein), quella di Fiedler mi pare cerchi di più la maestosità del suono (secondo lo stile RCA dell'epoca?) e sia Fiedler che Previn evidenziano dei particolari momenti e degli strumenti che caratterizzano le loro esecuzione (i tamburi in Fiedler, il triangolo in grande evidenza in Previn). Diciamo che mi piace più la prima parte di Fiedler e più la seconda di Previn, meno inutilmente "potente" del finale di Fiedler. La migliore, la più equilibrata, è inutile girarci intorno, è quella di Bernstein. Mi è venuto da pensare che se quella di Fiedler è una esecuzione "yankee" quella di Bernstein è quella più colta, più raffinata, più controllata, più da serata in salotto "radical-chic" (per usare l'aggettivo che fu proprio coniato per descrivere un party in casa Bernstein) e al tempo stesso però con un grandissimo senso dello swing. Ho anche deciso di ordinare quella di Steinberg/Sanroma. 1 1
SimoTocca Inviato 22 Ottobre 2023 Inviato 22 Ottobre 2023 14 minuti fa, antonio_caponetto ha scritto: quella di Bernstein è quella più colta, più raffinata, più controllata, più da serata in salotto "radical-chic" Bravo, concordo appieno… La più bella, certo, forse anche perché il termine “radical chic” ha una accezione negativa solo per chi non ne capisce davvero il significato profondo. Che non è quello odierno: aò, hai visto, facile parlare da radical stando comodamente seduto in salotto sulla poltrona Frau da 20.000 euro. No, è piuttosto il significato inverso: la persona chic, che può vivere agiata, fa uno sforzo mentale e cerca di entrare in sintonia con i meno agiati, una empatia che in qualche modo è assolutamente positiva. Bernstein, come musicista classico, è chic nei confronti del jazz… no? Ma in realtà parte dalla sua “posizione alta” per capire meglio ed avere empatia con la musica jazz, a torto considerata più “bassa”. In fondo in fondo… ad avercene oggi di radical chic come Bernstein! 😉 1
analogico_09 Inviato 22 Ottobre 2023 Inviato 22 Ottobre 2023 1 ora fa, antonio_caponetto ha scritto: La migliore, la più equilibrata, è inutile girarci intorno, è quella di Bernstein. Mi è venuto da pensare che se quella di Fiedler è una esecuzione "yankee" quella di Bernstein è quella più colta, più raffinata, più controllata, più da serata in salotto "radical-chic" (per usare l'aggettivo che fu proprio coniato per descrivere un party in casa Bernstein) e al tempo stesso però con un grandissimo senso dello swing. 1 ora fa, SimoTocca ha scritto: Bravo, concordo appieno… La più bella, certo, forse anche perché il termine “radical chic” ha una accezione negativa solo per chi non ne capisce davvero il significato profondo. Sono con voi, concordo, però l'espressione viene oramai frequentemente usata dagli "invidiosi" ☺️ 😁 in senso "detrattivo", come per dire : "snob" con puzzetta sotto il naso... peggio se di "sinistra"... 😀 Si scherza, sono con voi, Bernstein innanzitutt(i)o! Raffinatezza di stile con swing e senza avanspettacolaricismi alla B... b come boh? ... 🙂 1
antonio_caponetto Inviato 10 Dicembre 2023 Autore Inviato 10 Dicembre 2023 Il 28/9/2023 at 10:37, SimoTocca ha scritto: fra le “coeve” non ha caso ho detto che preferisco quella della casa discografica Everest con lo sconosciuto (almeno a me) pianista Jesus Maria Sanroma al pianoforte e William Steinberg alla testa dell’orchestra di Pittsburgh… tu la conosci? A mio avviso è una registrazione molto bella sia per la ripresa audio che per l’interpretazione… Ho potuto finalmente ascoltare questo disco di cui avevi parlato. l’interpretazione è effettivamente molto espressiva e coinvolta, anche se non la metterei proprio fra le migliori. La registrazione ha le alte frequenze un po’ in evidenza e perfino tendenti a indurirsi, almeno nella copia che è entrata in mio possesso, che non è una prima stampa. Più bella e spettacolare la seconda facciata, An American in Paris.
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