Questo è un messaggio popolare. emiliopablo Inviato 29 Aprile 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 29 Aprile 2021 Qualche tempo fa, nell'ambito di un articolo su un prodotto hi-fi ebbi modo di pubblicare queste personalissime riflessioni sul concetto di alta fedeltà e musica dal vivo: Ritengo che la stereofonia sia fatta di leggi proprie che nulla hanno a che vedere con la musica dal vivo. L’alta fedeltà stereofonica è un’arte emulativa al pari della fotografia e ha proprie tecniche e tecnicismi negli strumenti di riproduzione e una propria chiave di lettura dei risultati ottenuti, spesso interpretazione di una realtà che resta un mero punto di partenza. Quindi, come non basta essere dei naturalisti esteti del colore e della luce per saper fare una bella foto, ma occorre avere acquisito una tecnica e un linguaggio espressivo, allo stesso modo, la riproduzione in alta fedeltà stereofonica di un evento musicale presuppone conoscenze tecniche sul corretto utilizzo degli strumenti – allestimento dell’impianto e la sua collocazione in ambiente – e ha una sua estetica fatta di equilibrio tonale e illusione prospettica. La stereofonia ricostruisce adattandolo in ambiente domestico non solo il timbro degli strumenti musicali – e questo può farlo anche una cassa monofonica – ma soprattutto le dimensioni dello strumento, l’ambiente in cui quegli strumenti sono stati registrati e la loro collocazione in quell’ambiente, reinterpretando l’evento in un risultato nuovo comunque in grado di veicolarne i suoni, l’immagine e l’emozione all’ascoltatore. La chiave di lettura della bontà di questo risultato si basa su canoni convenzionali codificati nel corso di decenni dalla stampa specializzata, quali dimensioni della scena, dinamica, estensione della gamma sonora, equilibrio timbrico, trasparenza, coerenza, ecc. Tuttavia, il giudice migliore resta la sensibilità di ciascuno e il piacere d’ascolto percepito dal proprio impianto stereofonico nel compromesso delle proprie mura domestiche. Quindi, l’alta fedeltà stereofonica, lungi dall’essere una scienza esatta, rappresenta una sorta di forma d’arte in cui l’artefice dell’impianto è chiamato a esprimersi. E, come ogni forma d’arte che si rispetti, richiede una lunga formazione ed esperienza sul campo per acquisire quelle conoscenze tecniche e quella sensibilità per utilizzare correttamente gli strumenti quali elettroniche, diffusori, cavi e accessori che non si ottiene dalla frequentazione delle sale da concerto, ma solo dall’ascolto di impianti ben assemblati. E il fine ultimo dovrebbe essere l'amplificazione di quell'emozione che la musica riesce a veicolare. Per molti, qui, l'evento reale resta invece il riferimento da cui attingere. Mi piacerebbe aprire un confronto su questi concetti che sono alla base della nostra comune passione ... 11
Vmorrison Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 Meriti un melius. La mancanza di questa logica crea tutta una serie di interpretazioni della riproduzione che non esistono la stravolgono. L’unica interpretazione ammessa dell’evento dal vivo è quella dell’ingegnere del suono.
damiano Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 @emiliopablo quoto tutto ed appena finito di scrivere avrai il mio melius. Il mio principio è anche più radicale: come si fa ad imitare il suono di un strumento (ed ancora di più di un insieme di strumenti) visto che il modo di suonare cambia in relazione al luogo? Imitiamo il sax della scala o del Petruzzelli o all'aperto? D.
Questo è un messaggio popolare. Max440 Inviato 29 Aprile 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 29 Aprile 2021 3 ore fa, emiliopablo ha scritto: Per molti, qui, l'evento reale resta invece il riferimento da cui attingere. Per me deve essere così, altrimenti l' HiFi perde di significato, e diventa esclusivamente "MyFi", come spesso viene chiamata... Nessuno ha la pretesa di sapere con precisione "millimetrica" come suonava quel violino, quel pianoforte, quella voce di Soprano, nell'atto della registrazione originale: questo è impensabile. Ma neppure che chiunque possa mettere su un sistema stereofonico senza punti di riferimento, se non quello di ottenere il piacere personale di ascoltare "quel suono" che lui solo vuole ottenere, senza il minimo riferimento a come lo strumento musicale suoni dal vivo. Se ci fate caso, questo approccio "sbilenco", porta a quegli impianti tanto osannati dai rispettivi proprietari, che si rivelano poi inascoltabili da molti di coloro che vanno ad ascoltarli : penso, tra le cose che ho ascoltato in oltre 30 anni, ad impianti ad alta efficienza con timbri e dimensioni degli strumenti assolutamente falsati, impianti a radiazione diretta con mega amplificatori dal suono finto e plasticoso come una bambola gonfiabile rispetto ad una donna in carne ed ossa, minimonitor che spernacchiavano alla prima entrata di un contrabbasso, ecc.... Poi ho sentito fior di impianti, ma sempre il giudizio sul suono veritiero di questi sistemi era unanime, per lo meno da parte di chi la Musica dal vivo la ascolta regolarmente, e conosce le caratteristiche timbriche e dinamiche degli strumenti musicali. This is my opinion 👍 Bye, Max 4 1
Membro_0008 Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 Ma come si fa ad avvicinarsi alla musica dal vivo se la cosa incredibile in hifi e che su 1000 iscritti al forum ad es con buoni o ottimi impianti abbiamo 1000 suoni completamente diversi
damiano Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 @maxnalesso d'accordo anche con te e se ti rileggi bene non è che hai detto cose tanto diverse: un'idealizzazione portata dall'esperienza di tanto ascoltato dal vivo e la ricerca della riproposizione domestica. Significa che uno attinge da n riferimenti reali e li fa diventare il proprio riferimento. Naturalmente cercando di rispettare la coerenza generale. Le cose sbilenche nascono per altri motivi. Ciao D.
extermination Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 Un evento live produce musica con determinati strumentisti , determinati strumenti in un determinato luogo, in un determinato tempo, ascoltato da un determinato spettatore in un determinato posizionamento. Un evento riprodotto, ri-produce musica. Se manca una forte correlazione ( e spesso manca) ......che riproduzione è!?
Max440 Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 7 minuti fa, gigi60 ha scritto: Ma come si fa ad avvicinarsi alla musica dal vivo se la cosa incredibile in hifi e che su 1000 iscritti al forum ad es con buoni o ottimi impianti abbiamo 1000 suoni completamente diversi E quindi come giudichiamo i suoni buoni da quelli cattivi? Solo confrontandoli con quello che ascoltiamo dal vivo, altrimenti qualsiasi impianto suona bene, e chiudiamo qui qualsiasi discussione 😇 1
extermination Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 2 minuti fa, maxnalesso ha scritto: come giudichiamo i suoni buoni Quelli che hanno " un anima"!!!!
Max440 Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 4 minuti fa, extermination ha scritto: Un evento riprodotto, ri-produce musica. Certo: musica che sappiamo per esperienza personale come è dal vivo, anche se non nello stesso evento specifico. Per cui, ogni ri-produzione diventa una produzione musicale , tanto più verosimile quanto più si avvicina statisticamente alle nostre esperienze di ascolto dal vivo. Infatti, se un cd/lp è inciso male, tutti coloro che hanno "esperienza di ascolto dal vivo" se ne accorgono, a prescindere dall'impianto: come mai? Non tutto è così "relativo" come si vuol far credere ... 🙂
Vmorrison Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 Infatti la qualità della registrazione è la parte essenziale per approssimare l’evento dal vivo...
emiliopablo Inviato 29 Aprile 2021 Autore Inviato 29 Aprile 2021 @extermination A monte di tutto c'è la passione per la musica e quindi si presuppone una buona conoscenza di come suona dal vivo. Quello che intendevo dire è che un appassionato di fotografia impara guardando le foto degli altri più che andando in giro come Van Gogh in cerca della luce migliore. Potrei dire di non essere stato presente a nessuno degli eventi registrati sui miei ennemila dischi ... ma mi sono fatto un'ottima idea di come dovrebbero suonare e come mi piacerebbe che suonassero a casa mia ascoltandoli e riascoltandoli su differenti impianti. Più che aver assistito all'evento reale ... 2
extermination Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 10 minuti fa, emiliopablo ha scritto: la passione per la musica - la conoscenza di come suona dal vivo -ascoltandoli e riascoltandoli su differenti impianti Bingo!
Amministratori cactus_atomo Inviato 29 Aprile 2021 Amministratori Inviato 29 Aprile 2021 @emiliopablo il riferimento alla musica dal vivo è imprescindibile, ma vanno tenute nel debito conto alcuni aspetti tra cuii a) c'è differenza tra musica dal vivo acustica e musica dal vivo amplificata b) gli ambienti casalinghi sono molto differenti dagli ambienti in cui si fa musica dal vivo c) la distanza esecutore ascoltatore d) il rumore di fondo (praticamente inesistente in un auditorium classico, ineliminabile in normali ambienti domestici, elevatissimo nei concerti rock L'ascolto domestico non potrà mai essere identico a quello dal vico, per i motivi uesposti, d'altra parte anche la musica dal vivo è composta in funzione degli ambienti, haydn non avrebbe mai scrito la sdinfonia dei mille, visto dove doveva suonare le sue composizioni Un foto non è la realtà, ma dalla realtà non puà prescindere. 1
extermination Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 @Vmorrison Ot -on: carissimo Silvano, un forte abbraccio - Ot -off.
Questo è un messaggio popolare. diego_g Inviato 29 Aprile 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 29 Aprile 2021 @emiliopablo Il tuo secondo post è la chiosa corretta del primo, che lo mette nella giusta luce. L'evento reale specifico ripreso in un disco (file) è spesso inconoscibile, anche avendo preso parte all'eventuale concerto, per mille ragioni che non stiamo a ripetere. Quindi inseguire quella realtà specifica è folle e disperante. Ma conoscere ed avere sensibilità nei confronti del suono reale, acustico, consente di averne un'idea "platonica", idealtipica, che dovremmo riconoscere in un impianto che abbia una qualche ambizione di alta fedeltà. 4
emiliopablo Inviato 29 Aprile 2021 Autore Inviato 29 Aprile 2021 Bravo Diego. Andiamo sul pratico. Vi faccio questa domanda: supponiamo di avere a disposizione degli ottimi componenti e un ambiente idoneo per allestire l'impianto. A chi vi affidereste per il set up? a un navigato appassionato o a un maestro d'orchestra? Intendo dire che la padronanza dei mezzi espressivi per riprodurre la musica (quello che io definirei i potenti mezzi dell'alta fedeltà) la si acquisisce frequentando sale da concerto o ascoltando impianti su impianti?
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