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"Operazione Spade di Ferro", il conflitto Israele-Gaza


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analogico_09
Inviato
38 minuti fa, Plot ha scritto:

«Ogni volta che facciamo qualcosa tu mi dici che l’America farà questo o quello…devo dirti qualcosa molto chiaramente: Non preoccuparti della pressione americana su Israele. Noi, il popolo ebraico, controlliamo l’America, e gli americani lo sanno». (Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 31 ottobre 2001, risposta a Shimon Peres, come riportato in un programma della radio Kol Yisrael.)

 

 

Risaputo, e si vede anche in questa tragedia di Gaza come l'America sia costretta a gongolare con israele.., chi ha detto che negli usa non fai il presidente se non sei contro gli ebrei americani e internazionale. SI vede... Pare che anche la Corea del sud abbia fornito armi alla Russia e già gli sceriffi del mondo a senso unico pensa a ritorsiponi economiche... Gaza.., porto franco, piena iberta di genocidio. 

Un'autentica, inqualificabile vergogna!

Inviato
36 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Oggi non ho potuto seguire i fatti del mondo, né gli sviluppi in palestina.., fosse confermato l'intenzione del trasferimento in congo che ha provocato la condanna della cominità internazionale mi aspetteri che dopo la condanna il mondo passasse ai fatti per cercare di impedire questo inqualificabile genocidio misto a deportazioni d opera di uno stato che ha nel suo fondamente ideoligico, a partire dai primissimi anni del secolo scorso, l'intenzione di scacciare, fare fuori il popolo palestinese per fare largo nella loro "terra promessa" da un dio di comodo. Come minimo la cominità internazionale con appresso gli USA e loro fidi UK dovrebbero intervenire con ritorsioni economiche, Dio ci scampi dalle guerra, come è stato fatto con la Russia. Sai quanto glie ne frega ad israele, si potrebbe eccepire.., beh, si ma un segno, un segnale di fattivo e tangibile sdegno a fronte di una tale deriva umanitaria che ha riscontri solo nei trascorsi più truci del secolo scorso che riguarano guarda caso.., chi? Me so scordato, ricordamerlo tu.

Guarda che la conferma della fonte l'ho trovata, è nel post seguente 

Inviato
8 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Un'autentica, inqualificabile vergogna!

...che poi queste affermazioni sono anche abbastanza recenti, anno 2001,. 1990, 1985 mica ai tempi di chicchennina. Ma "cuore pavido" fa finta di niente.

Pero' sta sempre a sbomballa' laminki@ con sto 7 ottobre. Poveraccio.

  • Melius 1
Inviato

forse è meglio che lo lasciate dire, magari si stanca di più da solo.

poi se c'è sempre il limite max di messaggi giornalieri si autoblocca da se.

analogico_09
Inviato
46 minuti fa, Uncino ha scritto:

Guarda che la conferma della fonte l'ho trovata, è nel post seguente 

 

 

Si si, volevo dire non lo avevo approfondito in proprio.

Inviato

Ne faremo le spese anche noi europei?

Probabilmente sì, visto che a causa di qualcuno siamo formalmente fra i loro sostenitori.

Che dire... speriamo che sappiano scegliere con cura gli obiettivi, saltare in aria a causa degli israeliani mi scoccerebbe non poco.

 

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Inviato
5 ore fa, Plot ha scritto:

«Come possiamo restituire i territori occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli». (Golda Meir, 8 marzo 1969. GOLDA MEIR, PRIMO MINISTRO D’ISRAELE, 1969 – 1974.

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«Questo paese esiste come il compimento della promessa fatta da Dio stesso. Sarebbe ridicolo chiedere conto della sua legittimità»(Golda Meir, Le Monde, 15 ottobre 1971)

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«Uscimmo fuori, Ben-Gurion ci accompagnava. Allon rifece la sua domanda: Che cosa si doveva fare con la popolazione palestinese? Ben-Gurion ondeggiò la mano in un gesto che diceva: cacciateli fuori!» (Yitzhak Rabin, versione censurata delle memorie di Rabin, pubblicata sul New York Times, 23 ottobre 1979.) YITZHAK RABIN, PRIMO MINISTRO D’ISRAELE, 1974 – 1977, 1992 – 1995

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«[I palestinesi] sono bestie che camminano su due gambe».  (Discorso alla Knesset di Menachem Begin Primo Ministro israeliano, riportato da Amnon Kapeliouk, «Begin and the ‘Beasts’», su New Statesman, 25 giugno 1982.)MENACHEM BEGIN, PRIMO MINISTRO D’ISRAELE, 1977 -1983

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«Ogni volta che facciamo qualcosa tu mi dici che l’America farà questo o quello…devo dirti qualcosa molto chiaramente: Non preoccuparti della pressione americana su Israele. Noi, il popolo ebraico, controlliamo l’America, e gli americani lo sanno». (Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 31 ottobre 2001, risposta a Shimon Peres, come riportato in un programma della radio Kol Yisrael.)

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Grazie a @claravox che ha trovato sulla rete questo compendio.

@claravox E' evidente a tutti che in questa discussione c'è una larga maggioranza di post a favore dei palestinesi,  ed è così in tutt'Italia. Eppure la politica italiana, genuflessa a quella americana, continua a finanziare i macellai sionisti non tenendo conto della volontà del popolo italiano. Questo provoca in me una grande rabbia, perché dimostra che la democrazia non esiste, che votare non serve a nulla...per quale motivo il popolo italiano, chiamato a rinnovare il Parlamento ogni 5 anni, non può dire la sua con un referendum sulla politica estera ovvero su decisioni prese/ alleanze fatte settant'anni fa, sull'enfasi della fine seconda guerra mondiale? Il debito con gli Stati Uniti è stato pagato (e da tempo) i debiti non durano in eterno. Anche le nostre mani sono macchiate di sangue palestinese, perché è con i soldi delle nostre tasse che mandano armi ad Israele....:classic_sad: 

Inviato

@veidt

Come ho scritto giorni fa, magari se non sono andato a votare una ragione c'è, ed io di ragioni ne ho trovate più di una.

Comunque l'Italia è un Paese a democrazia rappresentativa e priva dei vincoli di mandato, dunque gli eletti hanno licenza di agire indipendentemente dalla volontà successiva degli elettori.

Ragion per cui prima di votare qualcuno bigogna pensarci molto bene.

 

Quanto a Congo e Madagascar, gli storici stabiliranno se gli ebrei abbiano imparato bene dai tedeschi o se invece la loro natura sia sempre stata questa.

Le date che in più occasioni abbiamo citato in questo lungo thread farebbero propendere per la seconda ipotesi.

Perché tutto ebbe inizio nel 1903, quando Hitler era ancora un ragazzino.

Inviato
8 ore fa, giaga ha scritto:

anche davanti alle prove evidenti e chiaramente espresse dal Gotha della dirigenza di Israele sulla vera volontà di Israele

Ma quali prove evidenti, le prove evidenti sono nelle ore di video, alcuni li abbiamo postati anche qui, in cui i leader di Hamas oggi e dell’ANP o dell’OLP ieri dichiaravano e dichiarano che vogliono cancellare Israele dalla cartina geografica e che la popolazione deve essere sacrificata, donne e bambini compresi, per la propaganda della Jihad in Occidente, affermano anche che dovranno eliminarne gli ebrei o altre amenità, questo dimostra quindi che i palestinesi non vogliono la pace ma la guerra è che Israele combatte per la sua sopravvivenza…

Inviato

 

https://www.corriere.it/esteri/24_gennaio_04/iran-l-isis-rivendica-massacro-americani-colpiscono-bagdad-a8e87fdc-ab44-11ee-97df-1dec2b8b830c_amp.html
 

Iran, l’Isis rivendica il massacro. Gli americani colpiscono a Bagdad

 

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LA GUERRA IN MEDIO ORIENTE 

di Francesco Battistini

DAL NOSTRO INVIATO 

TEL AVIV - Gli israeliani? Gli americani? I salafiti? I curdi? Come un’araba fenice, quasi scomparso dai radar del terrorismo internazionale, in realtà mai morto, risorge l’Isis e rivendica le ceneri di Kerman: sono stati due kamikaze dello Stato islamico, dice un proclama su Telegram, a colpire l’Iran nel più grave attentato della sua storia. 84 morti e 284 feriti, ma forse molti di più, che quasi oscurano la memoria degli attacchi di sei anni fa al santuario di Shiraz, al Parlamento di Teheran e al Mausoleo di Khomeini. Come i due suicidi siano arrivati fin lì, nella folla che partecipava alle solenni celebrazioni del «martire» Soleimani, non se lo spiegano nemmeno gli iraniani. Che considerano da sempre l’Isis una creazione di americani e sionisti, senza troppi distinguo: «Davvero dicono che non sono stati loro? — ironizza Mohammad Jashmidi, consigliere del presidente Raisi —: la volpe fiuta sempre la sua tana e fa danno più lontano». Nemmeno gli ayatollah, però, sembrano troppo convinti dell’ira che spandono: i funerali pubblici delle vittime sono stati cancellati, anche per evitare troppi slogan, e la Guida suprema Ali Khamenei invita i pasdaran a «pazientare». Perché è dal 7 ottobre che Teheran cerca di non lasciare troppe impronte. E di non scottarsi.

L’incendio mediorientale s’allarga ogni giorno. Un’escalation che passa per episodi diversissimi fra loro, eppure legati da un sottile filo che qualcuno sembra condurre. Martedì, l’uccisione mirata in Libano del numero due di Hamas. Mercoledì, i due kamikaze Isis in Iran. Ieri è toccato all’Iraq: mentre entrava con l’auto in un garage di Bagdad, è stato ammazzato Mushtaq Taleb al-Saidi, per tutti Abu Taqwa, capo della sicurezza delle 70 milizie di Mobilitazione Popolare che sostengono il governo iracheno di Muhammad Sudani. Di sicuro, c’è che quest’esecuzione l’hanno decisa gli Usa: l’uomo, dicono, era la mente del centinaio d’attacchi a basi americane negli ultimi tre mesi, attentati condotti in chiave anti-israeliana. Nel puzzle iracheno è difficile prevedere l’effetto di quest’uccisione, perché il cartello di Mobilitazione Popolare assembla un po’ di tutto — milizie sunnite, sciite, cristiane, yazide — e il collante è solo un forte antiamericanismo che, fin dai tempi del dopo-Saddam, ha fatto 600 morti fra militari e contractor Usa. Il debole governo sciita di Sudani, che si barcamena fra l’appoggio tanto dell’Iran quanto dell’America, è ora costretto ad affrontare una piazza che da tempo chiede la cacciata delle truppe di Washington. 

Beirut, Kerman, Bagdad. E naturalmente, Gaza. Oggi arriva a parlarne Antony Blinken, segretario di Stato americano al suo sesto tour mediorientale in novanta giorni. Proprio nelle ore del nuovo discorso di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah tenuto a freno nelle sue rappresaglie per l’assassinio dell’hamasiano Arouri. Blinken vedrà tutti, ma soprattutto gli israeliani: c’è sul tavolo il piano per il dopoguerra nella Striscia e per l’apertura agli aiuti. Si parla anche della trattativa sugli ostaggi: ieri era il primo compleanno del più piccolo di tutti, Kfir Bibas, il pel di carota portato via col fratellino. Se Kfir sia ancora vivo, non si sa. Decine d’israeliani si sono radunati a Tel Aviv e hanno cantato una ninnananna. Sulla Rotschild, hanno esposto il disegno d’un bimbo seduto di spalle. Dentro il nero d’un tunnel. Davanti, c’era una minuscola torta con una candelina accesa.

 

Inviato

In effetti ISIS trarrebbe a sua volta un beneficio dalla mancata saldatura fra Iran e Turchia, ma non basterà certo un atteggiamento per impedirla.

Sono entrambi Paesi sciiti, li accomuna l'avversione per gli Stati Uniti e la comunanza di interessi con la Russia entrambi non sono militarmente amici degli arabo e sono le due "teste pensanti" del mondo islamico.

 

In pratica sono i nemici naturali dell'estremismo religioso, sia islamico che ebraico.

Inviato

 

Giusto perché si capisca la differenza che passa tra una democrazia e dei terroristi mascherati da vittime, così pure il Congo ce lo mettiamo alle spalle ed a seguire tutte le altre minchiate scritte qui nei giorni scorsi sull’argomento:


https://www.repubblica.it/esteri/2024/01/05/diretta/israele_hamas_gaza_news_guerra_oggi-421814615/

 

Israele - Hamas, le news di oggi. Media, duro scontro tra militari e l’estrema destra durante un vertice di governo. Raid sulla Striscia, quasi 40 morti

05 Gennaio 2024 alle 07:46

 

Comincia la missione di Antony Blinken in Medio Oriente. La quarta visita dal 7 ottobre con tappe in Grecia, Turchia, Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Israele, Cisgiordania ed Egitto. Ufficialmente l’obiettivo è aumentare gli aiuti a Gaza. Ma si parlerà ovviamente anche del futuro della Striscia e dei rischi di escalation nell’area. Il ministro della Difesa Gallant smentisce Netanyahu: “Non sarà Israele a governare la Striscia di Gaza una volta conclusa la guerra contro Hamas, ma sarà piuttosto un'istituzione palestinese a farlo”. 

 

Inviato

duro scontro tra questi e quelli, ma intanto continuano a bombardare i civili palestini.

magari lo scontrò sarà tra : bombardiamo tantissimo o di più di tantissimo.

chi lo sa

Inviato
16 ore fa, Plot ha scritto:

@maurodg65 Ma sei cosi' sicuro che i Palestinesi vogliano andare in Egitto ? Ti lanci sempre in questioni che non conosci e che puntualizzi more solito.

 

17 ore fa, Plot ha scritto:

...e allora spiegalo tu perche' un popolo (Israele) si arroghi il diritto di scacciare un altro popolo (Palestinesi).

 

18 ore fa, giaga ha scritto:

Mi immagino con che salti di gioia i palestinesi vagliano andare in Congo; forse penseranno addirittura che Netaniahu doveva bombardare prima senza aspettare il 07 ottobre per arrivare a questa bella ed umana soluzione del problema.

 

2 ore fa, maurodg65 ha scritto:

così pure il Congo ce lo mettiamo alle spalle ed a seguire tutte le altre minchiate scritte qui nei giorni scorsi sull’argomento:

 

Guarda che le minchiate , more solito, le hai sempre scritte tu. Come puoi vedere queste risposte ti erano gia' state date prima dell'articolo di Repubblica che hai postato e che adesso quatto quatto stai cercando di defilarti, as usual.

 

La testimonianza da Rafah. Nessuno vuole forzare il confine egiziano, per chi è stato sfollato al Sud sarebbe come assecondare il desiderio di cacciare i palestinesi dalla Striscia di Gaza (repubblica 5 gennaio 24).

-

RAFAH — «Ma quale Congo, qui nessuno è disposto a lasciare la Striscia». La notizia circolata sull’ipotesi del governo israeliano di trasferire i palestinesi di Gaza verso il Paese africano è arrivata fino a Rafah ed è sulla bocca di tutti. (repubblica 5 gennaio 2024)

Inviato
10 minuti fa, Plot ha scritto:

Come puoi vedere queste risposte ti erano gia' state date prima dell'articolo di Repubblica che hai postato e che adesso quatto quatto stai cercando di defilarti, as usual.

La testimonianza da Rafah. Nessuno vuole forzare il confine egiziano, per chi è stato sfollato al Sud sarebbe come assecondare il desiderio di cacciare i palestinesi dalla Striscia di Gaza (repubblica 5 gennaio 24).

-

RAFAH — «Ma quale Congo, qui nessuno è disposto a lasciare la Striscia». La notizia circolata sull’ipotesi del governo israeliano di trasferire i palestinesi di Gaza verso il Paese africano è arrivata fino a Rafah ed è sulla bocca di tutti. (repubblica 5 gennaio 2024)

A parte il fatto che l’articolo di Repubblica l’ho postato io e dimostra il contrario di ciò che sostenevi, l’esodo dei palestinesi ipotizzato sarebbe stato volontario, ma il punto era soprattutto questo che fingi di ignorare e che smentisce tutta la tua faziosa narrazione di ieri, Israele è una democrazia ed Hamas ed i suoi sodali un gruppo terroristico, non serve sottolineare altro:

2 ore fa, maurodg65 ha scritto:

Il ministro della Difesa Gallant smentisce Netanyahu: “Non sarà Israele a governare la Striscia di Gaza una volta conclusa la guerra contro Hamas, ma sarà piuttosto un'istituzione palestinese a farlo”. 

 

Inviato
8 minuti fa, maurodg65 ha scritto:
17 minuti fa, Plot ha scritto:

 

A parte il fatto che l’articolo di Repubblica l’ho postato io e dimostra il contrario di ciò che sostenevi,

 

Dimostra perfettamente il fatto che i Palestinesi non vogliono andare da nessuna parte, ne' in Egitto, ne' in Cisgiordania, ne nel Congo ne in nessuna altra parte. Manco capisci quello che posti.

12 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

Israele è una democrazia

 

dopo 250 pagine ancora te ne esci cosi' :classic_laugh::classic_laugh::classic_laugh: sei irrecuperabile.

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