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Bastano pochi quattrini per un dac completamente trasparente, dice la scienza audio


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Inviato

Dando per scontata la veridicità delle misure rilevate da ASR del Topping D90, di valore assoluto, e accettando le opinioni di chi ha trovato insoddisfacente l'ascolto dello stesso apparecchio, abbiamo un problema.

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La cosa più semplice (e forse semplicistica) che si può fare è ricondurre il tutto ai gusti personali, al My-Fi: già questa è una conclusione, che ci dice che a livello individuale le pure misure, non compendiate da ascolti, possono essere fuorvianti rispetto alle scelte di acquisto, per apparecchi di qualsiasi livello economico. In fondo però questa è la vecchia tesi degli "ascoltoni" e quindi non direi che si tratta di un grande passo avanti.

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Il vero sforzo, quindi, dovrebbe essere quello di trovare una nuova chiave interpretativa delle misure (singole o lette in modo olistico), che porti a poter predire in modo più affidabile le caratteristiche del suono di un certo apparecchio percepite dalla maggioranza dei consumatori. O, meglio ancora, inventarsi dei nuovi parametri di misura più aderenti al fine di guidare l'acquisto e quindi più sofisticati. Sofisticati non tanto in senso "scientifico", quanto piuttosto in termini di predizione delle caratteristiche sonore: andare cioè oltre "buono" o "cattivo" - che come abbiamo visto sono attributi interpretabili in modo soggettivo dall'ascoltatore - e fare in modo che le misure ci dicano se un apparecchio ha un suono "ambrato" piuttosto che "chiaro", se la scena che ne risulta è più o meno ampia etc. In questo modo, la scelta sarebbe più facilmente calibrabile sui propri gusti ed aspettative.

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Insomma, correlare le misure a qualcosa che ci sta davvero a cuore (come si sente), in un mondo in cui la predizione di queste caratteristiche sta diventando sempre più fondamentale, data la difficoltà pratica a esperire ascolti, specie nel proprio impianto.

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Per conseguire un obiettivo così alto e complesso, però, è assolutamente necessario abbattere i "muri" di comunicazione che oggi separano il tecnico di laboratorio dal fruitore delle tecnologie hi-fi. Il tecnico deve avere l'umiltà di ricordarsi che la l'esistenza stessa della sua professione è indissolubilmente legata al fruitore: se questi non è soddisfatto e perde la sua passione, prima o poi il tecnico dovrà  cambiare mestiere. L'appassionato, dal canto suo, deve sforzarsi di comprendere meglio gli aspetti tecnici, per poter creare un lessico comune, che gli consenta un colloquio più adeguato con il tecnico.

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Però io davvero vedo tanto "odio", tanta sfiducia reciproca (che mi fa dubitare anche che il primo assunto del mio ragionamento, ossia ammettere la correttezza delle misure e accettare il parere di chi ascolta, venga accettato): probabilmente ci sono tante situazioni pregresse, personali, che non conosco e che ormai impediscono in questa sede la necessaria serenità.

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O forse battibeccare è più bello di  quanto io non pensi :classic_smile:.

 

Inviato
3 ore fa, dec ha scritto:

Che vuoi misurare, la capoccia di ogni singolo audiofilo?:classic_smile:

É indiscutibile che la teste degli  audiofili siano diverse anche perché si basano sulle proprie esperienze d'ascolto diversissime fra di loro e gusti anche nella riproduzione musicale come nella pittura, nell' architettura e ............

Questa sui DAC a mio parere é più una lotta di classe se costassero tutti uguali non ci sarebbe questa guerra di Troia dove ognuno cerca il suo 🐎 in legno vuoto per vincere 😂😂.

 

Inviato
7 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Non hai bisogno di conoscere le note per apprezzare ed emozionare con la musica. 
 

Cambia nulla, cosa c'entra con la tecnica? La musica resta la stessa, sentita bene e sentita male, anche dal vivo succede. L'esempio poesia è fuori luogo. 

Inviato
7 minuti fa, grisulea ha scritto:

Semplicemente lui propone un modo di analisi strettamente tecnico e strumentale

Il giusto approccio per un sito di elettrotecnica. 

  • Thanks 1
Inviato

Ma di che dac si parla, topping d90? 

Inviato
2 minuti fa, granosalis ha scritto:

Il giusto approccio per un sito di elettrotecnica. 

Quello è. Chi vuole sentire favole legge altro. 

Inviato
2 ore fa, Gici HV ha scritto:

Già, ma io non ascolto classica, proprio non mi piace.

Se non ti piace dal vivo, suppongo non la vorrai ascoltare nemmeno a casa, quindi non vedo il problema: tu non stai costruendo un impianto per la musica classica.

Se però vorrai parlare di fedeltà alla realtà (e questo è lo switch culturale che bisogna fare, superando lo slogan "fedeltà alla registrazione", che svilisce il tema: troppo complesso da dibattere ora), ti dovrai trovare qualche concerto della musica che ti piace (jazz? Folk? Rock?) e frequentarlo, per farti un'idea degli "archetipi" sonori cui rifarsi.

Se, per una ragione o per l'altra non puoi / vuoi farlo, va benissimo lo stesso: basta essere consapevoli del fatto che il tuo riferimento non sarà la realtà, ma qualcosa d'altro (non so: il puro piacere d'ascolto etc.). Tutta roba legittima e anzi gustosa, ma probabilmente non stiamo parlando di ricerca dell'alta fedeltà. Senza che questo sia una diminutio, ma solo per essere precisi. Con simpatia.

  • Thanks 1
Inviato
1 ora fa, stefano_mbp ha scritto:

come si dovrebbero interpretare queste misure?

 

Ha misurato pure le sorgenti Marantz: ne viene fuori che il SACD 30N va meglio del modello Top SA10. 

Come lo interpreti?

Per quello che è... Non ci vedo nulla di tanto strano.

Inviato
27 minuti fa, granosalis ha scritto:

one! Le misure sono la prima cosa che guardo quando mi avvicino ad una nuova elettronica. Direi condizione necessaria, ma non sufficiente

Io con la elettroniche guardi solo la potenza e la corrente. Anche l'impedenza di uscita.

Per evitare di fare abbinamenti inadeguati.

  • Melius 2
captainsensible
Inviato
5 minuti fa, grisulea ha scritto:

Quello è. Chi vuole sentire favole legge altro. 

Volendo essere precisi è un sito di audiotecnica....

 

CS

Inviato
11 minuti fa, diego_g ha scritto:

Il vero sforzo, quindi, dovrebbe essere quello di trovare una nuova chiave interpretativa delle misure

Ma già si fa, prevalentemente per la parte acustica, ordini di grandezza più critica della parte elettronica, con quella ormai si tratta di giocare.

Inviato
6 minuti fa, captainsensible ha scritto:

Volendo essere precisi è un sito di audiotecnica....

Per elettricisti … 😛

Inviato
3 minuti fa, iBan69 ha scritto:

lo è perché parti da un approccio differente dal mio. 

Il mio approccio è uno solo, sentire meglio, esattamente come il tuo. 

Inviato

@grisulea

Molto interessante, la parte acustica: personalmente, dopo decenni di attento esame delle misure che riviste e laboratori hanno fatto su migliaia di diffusori, non sono stato in grado di sintetizzare uno o più indicatori che mi aiutassero a predire come esattamente suonassero, "dal vivo", quei diffusori. A parte ovviamente gli aspetti più banali (mancano i bassi, gli acuti sono troppo in evidenza), la vera alchimia che porta a dire "questa è la mia cassa" non riuscivo a prevederla al 100%, anche al netto delle immancabili problematiche di interfacciamento.

Quindi all'utente finale le misure oggi  disponibili danno solo un'indicazione di larga massima.

Non  dovrebbe questo essere uno stimolo per ogni vero tecnico a fare di più? O vogliamo solo rifugiarci nella nostra torre eburnea e ignorare il problema, dicendo "Questo è quello che si fa: se vi sta bene OK, altrimenti arrangiatevi"?

  • Thanks 1
captainsensible
Inviato

@iBan69 se tu non hai competenze in merito e ti piace sfottere.

 

 

CS

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