analogico_09 Inviato 27 Dicembre 2023 Inviato 27 Dicembre 2023 3 ore fa, mozarteum ha scritto: un’ altra piccola precisazione infine: il Don Carlo di Karajan per antonomasia e’ quello del 1978 in studio, strepitoso. Freni Ghiaurov Carreras Cappuccilli. Siccome tutti questi cantanti erano sotto contratto, quando nel 1978 Abbado inauguro’ la Scala con il don Carlo con gli stessi, Karajan (la Emi) si oppose alla diretta televisiva. E infatti ando’ in onda una replica col secondo cast con niente meno che Domingo, Bruson, Margaret Price e Nesterenko (qui certo meglio Ghiaurov). Che tempi. E perchè mai mr K si oppose, se l'era per caso cumprato il primo cast? 🤔 1
mozarteum Inviato 27 Dicembre 2023 Inviato 27 Dicembre 2023 Diritti di esclusiva legati al titolo per un certo periodo, perfettamente legali tanto vero che non ando’ in onda. Ma credo che dipendesse dalla Emi
mozarteum Inviato 27 Dicembre 2023 Inviato 27 Dicembre 2023 Fra le 4 di Brahms indimenticabili in disco c’e’ proprio Karajan 1964. Tutto quel Brahms e’ eccezionale, dalle 4 sinfonie al Requiem tedesco, al concerto per violino col compianto Ferras. Cifra classico/romantica che a mio avviso non ha uguali neanche nelle versioni pur ragguardevoli che avete citato. il solo attacco della terza e tutto il primo movimento tecnicamente difficilissimo per le costanti variazioni di tempo e per le sincopi che richiedono virtuosismo massimo, sono per me irraggiungibili . Abbiamo dimenticato Klemperer 2
Max440 Inviato 27 Dicembre 2023 Inviato 27 Dicembre 2023 1 ora fa, mozarteum ha scritto: Fra le 4 di Brahms indimenticabili in disco c’e’ proprio Karajan 1964. Urka, che ricordi! E' forse la prima quarta che ho ascoltato quando avevo tra i 14 e i 16 anni, o giù di lì ... Se non trovo più l' LP, vado subito a ripescarmela su Qobuz Grazie di avermi risvegliato la memoria...
SimoTocca Inviato 27 Dicembre 2023 Inviato 27 Dicembre 2023 2 ore fa, mozarteum ha scritto: Abbiamo dimenticato Klemperer Noooo, sieee ..che dimenticato! Rileggiti il mio post! Per quanto riguarda Karajan e Brahms: indubbiamente interpretazione magnifica per la prima e seconda sinfonia..ma sulla quarta, e sopratutto sulla terza, qualche problemino nell’interpretazione di Karajan lo trovo. Di tutte le registrazioni che ha fatto della terza sinfonia (1 per la EMI con i Berliner, 3 per la DG sempre con i Berliner) la più bella e appropriata l’ho trovata quella di fine anni ‘50-inizio ‘60 con i Wiener per la Decca. E non solo per il suono (anche in CD si capisce benissimo che quella registrata a Vienna dalla Decca è migliore, parecchio, di quelle DG… tutte e tre!) ma anche per l’interpretazione più libera e meno meditata. Proprio sulla terza: raccontava Claudio Abbado che i Berliner lo scelsero proprio per la sua interpretazione della terza di Brahms (che gli orchestrali preferivano a quella di Karajan!). Ma qui si parlava della quarta e sulla quarta Karajan riesce a dire di più, specie nella sua ultimissima registrazione a Berlino… La sua quarta del ‘64 rimane abbastanza distanziata rispetto a quella di Kleiber jr e Abbado… secondo me, ovviamente. E anche il concerto di Brahms per violino: Mullova con Abbado e i soliti Berliner lasciano al palo Karajan-Ferras. Anche se la mia interpretazione preferita è quella di Bernstein con i Wiener e Gidon Kremer… semplicemente favolosa (del resto come sapeva assecondare i solisti Bernstein …nessun altro se non Abbado..) e quella di Oistrakh proprio con Klemperer (anche se l’orchestra francese è un po’ meno all’altezza dei Wiener ..). Ritornando alla quarta …siamo in fervida attesa di capire quale sia la copertina della versione HiRes in maniera da cercarla e ascoltarla…subito!😉
maverick Inviato 27 Dicembre 2023 Inviato 27 Dicembre 2023 1 ora fa, SimoTocca ha scritto: E anche il concerto di Brahms per violino: Mullova con Abbado e i soliti Berliner lasciano al palo Karajan-Ferras Dal basso della mia incompetenza... non sono molto d'accordo. Non perché non apprezzi Abbado (ci mancherebbe, ne sono sempre stato fan sfegatato ) ma perché l'accoppiata Karajan - Ferras nei grandi concerti romantici per violino (non solo quello di Brahms , ma anche in quello di Tchaikovsky) è sempre stata la mia prediletta. Per la bellezza sovrumana del suono, nonostante i 60 anni dalle registrazioni. Ovvio parere personale
Grancolauro Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 Vi piace la versione di Adam Fischer con la Danish Chamber Orchestra? A me intriga l’idea di un’orchestra più snella, di circa 45 elementi di contro agli 80/90 cui era arrivata quella di Karajan con le sinfonie di Brahms. Senza i raddoppi degli archi il suono appare più trasparente e articolato, si distinguono meglio le parti di legni e ottoni, ed emergono maggiormente gli aspetti contrappuntistici della scrittura di Brahms. È un Brahms meno magniloquente, questo sì, ma forse anche per questo più interessante, direi.
Max440 Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 6 ore fa, Grancolauro ha scritto: Vi piace la versione di Adam Fischer con la Danish Chamber Orchestra? Non la conosco: andrò ad ascoltarla ... 6 ore fa, Grancolauro ha scritto: È un Brahms meno magniloquente, questo sì, ma forse anche per questo più interessante, direi. Intendi un Brahms più.... op.117/118 ?
Grancolauro Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 1 ora fa, Max440 ha scritto: Intendi un Brahms più.... op.117/118 ? Beh no, le sinfonie restano quelle. Ma un organico più ristretto, simile a quello che usava Brahms, consente di notare aspetti ai quali non abbiamo l’abitudine di prestare attenzione per effetto delle grandi orchestrazioni alla Karajan. E l’equilibrio timbrico dell’orchestra cambia.
Max440 Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 13 minuti fa, Grancolauro ha scritto: Beh no, le sinfonie restano quelle. Anche Brahms resta quello ... O forse no?
faber_57 Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 8 ore fa, Grancolauro ha scritto: Vi piace la versione di Adam Fischer con la Danish Chamber Orchestra? Ho iniziato ascoltando la prima. Direzione nervosa, scattante, trasparente, asciutta. Molto particolare. Quello che non mi piace è la ripresa del suono, mediosissima. Unita alla lettura cameristica è un po' come se facesse intravedere lo scheletro della sinfonia. Penso che, abituati ad interpretazioni "turgide", ci voglia un po' di tempo ad abituarsi a sonorità di questo tipo: un po' come accaduto ormai parecchi anni fa con il barocco filologico. 1
mozarteum Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 Dal vivo direttore modesto Adam Fischer a differenza del fratello Ivan che peraltro ha abbastanza deluso nel concerto respighiano con cui si e’ inaugurata Santa Cecilia. Benedetti dischi che falsano i valori… Marriner, Tennesdedt, Colin Davis, sono fra quelli che poi ascoltati dal vero mi sono apparsi del tutto ordinari. Al contrario Un Pretre, un Sawallisch cosa erano a dispetto dei non memorabili dischi.
Amministratori cactus_atomo Inviato 28 Dicembre 2023 Amministratori Inviato 28 Dicembre 2023 solti grandissimo direttore, mai banale, sia nella sinfonica che nel settoresinfonico.su brahms nonotante la vetustà delle registrazioni ho un debole (forse sentimentale) per Bruno walter il don carlo di solti è stao per tanto tempo il mio preferito poi scalzato da quello diretto da Giulini
Grancolauro Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 2 ore fa, faber_57 ha scritto: Unita alla lettura cameristica è un po' come se facesse intravedere lo scheletro della sinfonia. Penso che, abituati ad interpretazioni "turgide", ci voglia un po' di tempo ad abituarsi a sonorità di questo tipo: un po' come accaduto ormai parecchi anni fa con il barocco filologico. Condivido, è una lettura decisamente diversa da quella tradizionale. L'apporccio non è filologico in senso stretto (nessun uso di strumenti d'epoca) ma è comunque più vicino alle prassi esecutive originali. La differenza mi sembra evidente, ad esempio, nell'attacco della IV sinfonia. Qui il celebre Karajan/Berliner 1973: Qui invece A. Fischer/Danish Chamber. Da notare il diverso trattamento degli archi. Fischer fa dialogare gli archi coi leghi come scritto nella partitura mendiante un'alternanza di voci. Karajan preferisce dare continuità e spessore al tappeto sonoro degli archi, mentre legni e ottoni fanno da eco al tema. Stesso testo, due lettura completamente diverse.
maverick Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 51 minuti fa, Grancolauro ha scritto: Fischer fa dialogare gli archi coi leghi come scritto nella partitura mendiante un'alternanza di voci. Karajan preferisce dare continuità e spessore al tappeto sonoro degli archi, mentre legni e ottoni fanno da eco al tema. Stesso testo, due lettura completamente diverse. Condivido pienamente. Devo dire che la lettura di Fischer è interessante, .. perchè "nuova" e comunque fa risaltare dettagli che nella massa sonora di Karajan si perdono un po'. Interessante è interessante, .. da preferire per me sinceramente no. In Brahms, almeno in quello, .. preferisco le versioni più lussureggianti e pastose della tradizione.
Grancolauro Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 3 ore fa, maverick ha scritto: In Brahms, almeno in quello, .. preferisco le versioni più lussureggianti e pastose della tradizione. Sì, anch'io. Anche se qualcusa così si perde, temo. Non so, per me Brahms è un cantiere sempre aperto, compositore troppo pliedrico per essere ridotto a schemi consolidati. 1
maverick Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 1 ora fa, Grancolauro ha scritto: Non so, per me Brahms è un cantiere sempre aperto, compositore troppo pliedrico per essere ridotto a schemi consolidati. E non solo; compositore di qualità talmente alta che le sue opere sopportano anche interpretazioni diverse suscitando sempre ammirazione e desiderio di scoperta. Un po' come le sinfonie di Beethoven che sono ugualmente mirabili sia se interpretate dal Karajan anni 70 che da Harnoncourt o dall'Abbado degli anni 2000. Dico un'ovvietà e una cosa risaputa.., 1
SimoTocca Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 19 ore fa, maverick ha scritto: Dal basso della mia incompetenza... non sono molto d'accordo. Più che di “competenza” si tratta di gusti personali: si parla comunque di “grandissimi” interpreti …. che sia Ferras o Mullova o Kremer così come Karajan o Abbado o Bernstein… Quando il livello artistico è così elevato entrano in gioco i gusti personali per cui le tue preferenze sono assolutamente legittime … Dico invece due parole sulla tecnica di registrazione DG di quegli anni. Due parole “in generale”, perché poi ovviamente ciascuna registrazione “corre” per conto suo, e ancora una volta parole legate ai gusti personali. Personali, certo, ma ricordo perfettamente che i melomani e gli appassionati di HiFi degli anni ‘70-‘80 si lamentavano spesso della qualità di registrazione della DG degli anni ‘60 e ‘70. A mio avviso abbastanza a ragione, specie se paragonata alle meravigliose registrazioni Decca e RCA coeve ecco..… la DG non reggeva il confronto (così come il suono CBS era inferiore per qualità al suono RCA… insomma Reiner a Chicago degli anni ‘55-‘65 registrato dalla RCA lascia al palo Bernstein a New York degli anni ‘60-‘70 registrato dalla CBS). Ancora oggi, anche se “rimasterizzate” in HiRes oppure “riedite” su vinile 180 gr, le registrazioni orchestrali della DG degli anni ‘60, e peggio ancora degli anni ‘70 (col cambio apparecchiature per registrare a valvole versus quelle nuove a transistor ci fu un ulteriore scadimento del suono, per cui spesso le registrazioni 1970-75 sono peggiori di quelle del decennio precedente!) hanno in comune una certa esaltazione innaturale sugli acuti che proprio sul violino e, in generale, sugli archi, rende il suono DG non il mio preferito. Diverso, invece, il discorso per il pianoforte che ha sempre goduto di buone eccellenti registrazioni in casa DG proprio negli stessi anni ‘60/‘70.
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