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Melius Club

Jephtha, un Oratorio di G. F. Handel, questo (s)conosciuto


Messaggi raccomandati

Inviato
3 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Meriterebbero una discussione specifica, per chi voglia contribuire porte spalancate.

Apro le danze con JEPHTHA

Lo sai che è la prima volta che leggo questo nome. Mai sentito. 

Ho iniziato a cercare su qobuz qualcosa e mi sono fermato sul tuo disco (immagino) 

Screenshot_20240218_214112.thumb.jpg.ebc579ad48f2440c734cd15f3f7bcf1f.jpgho trovato anche le altre esecuzioni da te menzionate. 

Qobuz consigliava anche un esecuzione di Fabio Biondi, questa 

Screenshot_20240218_214343_com.qobuz.music.thumb.jpg.921af971a237cafe9d839d40cb3c2567.jpgconosci questa esecuzione? 

Inviato

@garmax1   Non sapevo che Biondi avesse registrato Jephtha, lo ascolterò da Tidal certamente.., non tutto per ora.., dopo la maratona di Harno.., riposo...

 

Handel ha composto diversi oratori, a parte il Messiah, il più famoso, gli altri.. insomma meno male che ci sono i dischi. Da quel che ne so, il sommo Oratorio Jephtha, capolavoro della maturità, patrimonio dell'umanità, vanta una esecuzione santaceciliana risalente al 1999, interpretato da The Sixstee alla quale fui presente, di cui mi resta un grande ricordo, poi.., non ne ho saputo più niente di altre eventuali rappresentazioni concertistiche italiane, magri a causa della mia distrazione.

 

Geniale compositore di numeri per coro, tra i primi "tre" più grandi della storia; con i cori di questo Oratorio (che ne contiene pochi rispetto ad altri anaolghi lavori) Handel supera se stesso.
Posto il coro che conclude il primo atto dall'interpretazione di Fabio Biondi della quwele mi sembra di fare un primo ottimo assaggio.


When his loud voice in thunder spoke

 

Collegium Vocale Gent:  timbrica, suono, dinamica, pathos, ai più alti livelli!
 

 

 

 

 

Inviato

Ragazzi, utenti appassionati di musiche di ogni genere, "classicofili" riuniti non spingete, c'è posto per tutti.. 😍

 

Visto il grande successo che riscuote il sontuoso Oratorio di uno dei più grandi geni musicali della storia, mi vien gioiosa premura di condividere un'opera più "piccola" nella forma ma non di meno paccuta nello spirito la quale più handeliana di così non si potrebbe.

Si tratta di un "Anthem", forma musicale in voga nell'inghilterra dell'epoca, una sorta di Oratorio in forma ridotta sempre per soli, coro e orchestra basati su progetti poetici, intellettuali, sociio-politici, su altre realtà della vita, una sorta di musica "concept" come si dice oggi del "prog"... La storia si ripere, nei diversi modi ma le istanze "concettuali", i "valori" esistenzial-collettivi restano mas o meno analoghi.

Grande musicista, Handel fu anche un generoso filantropo, benefattore del London Foundling Hospital che si occupava di accogliere gli orfani e le persone indigenti, organizzando concerti di beneficenza per la raccolta dei fondi, componendo opere testualmente dedicate a tale istituzione caritatevole che beneficiò per di più di un generoso lascito testamentario alla morte del nostro Giorgio Federico gagliardo e tosto.

Anthem for the Foundling Hospital HWV 268
(per due soprani, contralto, tenore, coro e orchestra)

L'opera consta di 7 "numeri", ne propongo 3 (inizio, centro, fine)


Intereprazioni strepitose. Irripetibili.

Judith Nelson, soprano
Emma Kirkby, soprano
James Bowman, alto
Martyn Hill, tenore
Christ Church Cathedral Choir, Oxford
The Academy of Ancient Music, Simon Preston
 

1 - Blessed are they that that considereth  the poor and the needy (Beati coloro che considerano i poveri)  Aria per tenore

 

 

2 - Blessed are they that that considereth  the poor  that crieth  (coro a 4 voci)

 


The Charitable shall be had in everlasting remembrance, And the good will shine as the brightness of the firmament

Brano meraviglioso. Inizio orchestrale su un tempo swingante potente e contagioso che introduce ad una alternanza di brevi deliziosi duetti per contralto e tenore, soprano e basso che sfogano in coro a 4 voci di rapinosa qualità musicale
 

 

 

Handel, come da prassi dell'epoca non solo handeliana, inserisce in questa opera, come in altre, "numeri" tratti da alcune sue composizioni creando una prodigiosa armonia di stile, di linguggio, di colore, di espressione... Per il finale sceglie l'Alleluia del Messia
 

 

 

 

 

  • Thanks 1
Inviato

Il disco da te segnalato, Ode for the birthday of Queen Anne, fu il mio primo disco di Handel; rimasi incantato dalla bellezza delle melodie, dalla maestria dei cori e dalla interpretazione della meravigliosa Academy. L'inizio degli anni '80 fu per me un periodo di incredibili scoperte.
Fu l'inizio di un lungo viaggio nelle opere di Handel che conobbe due altre pietre miliari: la Theodora di Christie a Glyndebourne con la splendida regia di Peter Sellars e i 4 CD che raccolgono i Chandos Anthems diretti da Christophers, opere per coro di incredibile bellezza.

https://youtu.be/Yf-QS16yZIw?list=PLBFBE27A56141CB8F&t=4

https://youtu.be/vbnUKLNhKTM?list=PLa1rC97wRkZg2UdKHfH2x0N2LuYNJiZp5

Inviato

Molto interessante il tuo intervento, le tue citazioni.. Ode for the birthday of Queen Anne è un' altra autentica perla compositiva presente nell'indimendicabile dico dell'Academy.
- Strepitoso il "il numero" iniziale", Eternal source of light divine, il serrato duetto tra voce e strumento dove il canto umano è ad imitazione dello strumento, e viceversa.

Contralto (il grande countertenor James Bowman), tromba e basso precedono l'entrata del dell'epoca.

 


Tra gli oratori più ricchi di numeri per coro, e tra i più brevi,  c'è il delizioaso  Israele in Egitto; tra i più lunghi più "operistici", il sontuoso Belshazzar, tra i miei preferiti

 

Recall, O king, thy rash command!
Nor prostitute with impious hand
To uses vile the holy things
Of great Jehovah, king of kings.
Thy grandsire trembled at his name,
And doom'd to death who durst blaspheme;
For he, like us, his pow'r had tried,
Confess'd him just in all his ways,
Confess'd him able to abase
The sons of men that walk in pride.


 


Il Juda Macabeus.... (continua?)

  • 3 settimane dopo...
giorgiovinyl
Inviato

Devo confessare che Jeptha lo conoscevo solo di nome. Degli oratori di Handel ho il Messiah, in vinile la celeberrima versione di Hogwood, Pinnock, McCreesh e qualcun'altra forse in cd e il Solomon diretto da Gardiner.

Lo stesso Messiah pur avendolo visto dal vivo, l'ultima volta al Teatro Massimo con la Academy of Ancient Music ma forse diretto anche da Biondi, pur piacendomi poi nella sue interezza è un ascolto un po' faticoso.

Mea culpa

 

analogico_09
Inviato
10 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Mea culpa

 

 

Non si tratta di avere delle colpe, Giorgio, ciascuno di noi ha le sue preferenze, non nego che con le opere belcantistiche, ottocentesche, dal classicismo in poi, la mia "pompa" ascoltatoriale entri in sofferenza nei passaggi che trovo più  pesanti, meno musicali e più "letterali", teatrali. Per questo l'ottocento all'opera l'ho seguito meno.., se pensiamo che in Italia tutta presa dall'opera perdemmo il treno del grande sinfonismo, concertismo, muaica da camera, solistica, ecc.. se non per poche cose, mentre il resto d'Europa furoreggiava. Riassuntivamente. 

I Messiah di Handel è lungo e articolato, ma sostanzialmente semplice sotto lo stretto profilo musicale, direi un insieme di "numeri" di grande vartietà ed "umoralità" alcuni molto accattivanti, quasi seducenti.., cori strabilianti.., arie conturbanti, ecc, però se annoia, annoia... io col "va pensiero" che faveva felice la "pigra" borghesia italiana dell'800, io potrei suicidarmiCI.. :classic_biggrin:

Ciò che dico della varietà , dell'ampio raggio delle invenzioni musicali del Messiah, lo ritroviamo negli altri oratori, alcuni più belli del più celebre del suddetto, negli Anthem,in  altre composizioni sacre, prog fane e mondane sempre legate all'organico soli, coro e orchestra che meriterebbero di essere trattate per scambi di opinioni tra appassionati di musiche che mi pare qui tendano generalmente a trattare solo la musica romantica, poco prima, poco dopo, anche i classici post romantici, i più avanzati del '900 che sono un po' sempre quelli.., quando si parla di musica antica e barocca, di un musicista capitale, caposaldo della storia della musica occidentale, ovvero di  mr. Handel in questo caso, non se ne parla mai, siamoa farlo manco io mammeta e tu.., passeggiando pe' Tuledo... Chissà dove saranno i nostri amici.., la cosa un po' mi incuriosisce, io cerco di essere in ogni discussione ove si parli di musica, a prescindere dai generi ma non siamo evidentemente tutti uguali e sta bene così.

Mi pacerebbe parlare di un'opera di Handel misconosciuta, poco trafficata ma molto bella, della "Brockes Passion" (ebbi l'onore di cantarla nel coro come pur il Messiah, altri oratori, musiche di altri musicisti di cui ogni tanto parliamo) ma si è fatto tardi, magari un'altra vola... 

 

Sinfonia iniziale

 

 

 

 

Solista e primo numero corale

 

 

 

Aria per contertenor


 



      

  • 6 mesi dopo...
Inviato

Riascoltando il "BELSHAZZAR", 1744 (interpretazione Harnoncourt), altro Ortatorio handeliano poco frequentato e tra i più belli e complessi. Oratorio di nome, teatro d'Opera di grande spessore drammatico di fatto, come altre partiture operistiche del sassone passate sotto falso nome ed eseguite in forma concerto, senza costumi e scenografie teatrali per volere del vescovo di Londra. La cosa stava più che bene ad Handel ben cosciente del fatto che l'azione drammatica non venisse affatto sminuita senza la rappresentazione scenico-teatrale "fisica": bastava il "teatro" già insito in misura esaltante nella musica a scatenare l'immaginazione del pubblico che amava edificare il suo personale ed esclusivo teatro mentale.

Handel compone attento ad approfondire in maniera sottile i caratteri dei personaggi conferendo a ciascuno di loro una distinta identità musicale - "psicologica" diremmo oggi -, caratterizzando, con scrupolo da "etnologo" ante-litteram,  i tre diversi cori di ebrei, persiani e babilonesi. Tra gli Oratori più ricchi di magnifiche parti corali all'interno di una scrittura strumentale e solistico-vocale (arie, recititivi, duetti, etc) di grande musicalità, estremamente varia, di notevole impatto emotico ed "intellettuale".

Mi soffermo un attimo sul "numero" che chiude l'Oratorio, sullo splendido, luminoso Anthem che riassume la forma più caratteristica della musica sacra britannica, lo stile del canto solistico italiano, la forma del contrappunto corale germanico e della "sinfonia" francese, ciò che attraversa l'intera opera. Mirabile la capacità di sintesi propria del genio handeliano.

 

Per soli e coro "I will magnify thee" (Interpretazione Pinnock.., gli inglesi con Handel tocca lassalli perde... sono i mejo)
 

 

 

 

 

 

 

Inviato

@analogico_09

 

Che poi, Peppe, a rovistare tra gli oratori di Handel si trovano gemme a profusione. Esther, per esempio. E' stato il primo, ed è di incredibile bellezza. Amo l'interpretazione di Christophers, ma anche quella di Cummings si difende bene.

 

Ho l'impressione che, almeno in Italia, gli amanti dell'Handel vocale siano pochini; e che sorte non diversa condividano le cantate di Bach e persino i concerti di Vivaldi (tranne i pochi logorati da centinaia di esecuzioni). Per non parlare di tutta la pletora di "minori" che hanno fatto comunque musica sublime (un Boccherini, un Galuppi).
Se posso fare una (auto)critica, perdiamo un sacco di tempo e spendiamo molte energie per magnificare la meravigliosa millesima esecuzione di una sonata di XXX, ma non sentiamo praticamente mai nella vita autentici capolavori che hanno l'unico demerito di venire prima dell'anno 1756 (perché almeno Mozart è sfuggito a questa condanna).

  • Amministratori
Inviato

la musica di handel è un altromondo, lvb riteneva handel superiore a bach, ma  un autore difficile per ch non ha damiliartà con il suorepertorio. ha vutogrande fortuna in vita con le opere, gli oratori erano un escamotage per fare musica durante i periodi in cui non si poteva fare musica non sacra.  tra vinile e cd tra opere ed oratori ne hio un neumero abbastanza elevato, non sempre le miglioi esecuini ma quelle che nel tempo ho recuperato

Inviato

@faber_57 Lo scarso interesse per la musica vocale di Handel, sia per la corale sia per la solistica, quindi per le sue opere, anthem, oratori, masque, odi, etc, senza dimenticare la musica sacra, ha come ulteriore specchietto tornasole gli scarsi contributi pervenuti in questo topic durante i suoi otto mesi di vita.
Il repertorio handeliano è estesissimo e di qualità sempre elevata, tra l'eccellente e il geniale, ma purtroppo, parlo dell'Italia, condividendo la sorte toccata alle opere dei musicisti più o meno capitali tra cui quelli da te citati,  tutto un vasto patrimonio musicale pieno di meraviglie, seguita a restare tra il sommesso e il semicomatoso sacrificatio alla "tradizione" repertoriale "ottocentesca" che viene sempre più alimentata. Non voglio entrare nel merito del perchè e del per come, fino a che punto questo stato delle cose sia "naturale", più o meno giusto, e quanto invece sia a riprova del nostro pigro provincialismo socio-culturale che non schioda da quanto sia stato musicalmente fino ad oggi stra-appreso, mentre la mancanza del ricambio mette a rischio di collasso il "sistema" "tardo-romantico". Tant'è che manca la creatività, i nuovi progetti musicali mentre va molto di moda la "revisionare" in stilema "pop" delle grandi musiche non solo pianistiche, interpretate alla leggera, volgarizzate, semplificate (il topic su Couprein e Debussy "suonati" dal pianista "nordico" in maniera inqualificabile) perchè arrivino più facilmente al grande pubblico che manda giù tutto ciò che possa apparire più facilmente commestibile, masticabile e digeribile. Si massacra la grande tradizione clavicembalistica ... ok.., mi fermo...

 

Difficile invero dire quali siano le opere e gli oratori, le altre composizione per voci migliori di Handel.., tra i titoli meno noti ed eseguiti, in Italia..; se avremo voglia e tempo di affacciarci di tanto in tanto qui potremmo un po' per volta soffermarci su quei lavori che conoscosciamo e che più amiamo.

Anticiperei un titolo: "Giuda Maccabeo ... iniziando con la Ouverture in stile "puntato" francese...

Una Ouverture barocca generalmente richiede un'articolazione staccata e con un ritmo "sovrapuntato" (per richiamare l'attenzione del pubblico , suggerendo che l'opera sta per cominciare, come testimoniano vari trattati [d'epoca]) cit. da "Un Barocco possibile - Come preparare un Oratorio Musicale del Settecento" - Edipan - autori Sergio Siminovich - Rodrigo de Caso

 

Ma non ho trovato agevolmente una interpretazione per me soddisfacente , spulcerò meglio, quindi propongo l'ascolto della squisita interpretazione di Malgoire della Ouverture del'Opera Giulio Cesare che osserva analogo stile...  

 

 

Inviato
1 ora fa, cactus_atomo ha scritto:

lvb riteneva handel superiore a bach, ma  un autore difficile per ch non ha damiliartà con il suorepertorio.

 Eppure Handel è molto solare, i suoi cori (tosti) sfiziosissimi, ovviamente mai banali, tutt'altro, e pieni di swing; le arie di immediato impatto e di cangianti humori; a sua volta Bach non è che sia più "facile" o che il suo grande repertorio sia più conosciuto e frequentato di quello handeliano; né penso che il sassone sia superiore al kantor.., sono due mondi diversi con delle assonanze, entrambi ciascuno a modo suo hanno saputo rappresentare in musica le particolarità dei loro tempi. 

Beethoven considerava Handel come il più grande musicista della storia della musica, a lui si ispirò per alcune sue composizioni, tra cui una "Leonore".., non ricordo nel dettaglio.
 

 

 

  • Amministratori
Inviato

@analogico_09 Bach ed Hansel contemporanei il primo sempre rimasto nello stesso posto, Hansel con una vita complessa tra fughe internazionali fallimenti e resurrezioni. Entrambi con un repertorio vastissimo anche se Bach non si è mai cimentato con l'opera. Hansel è autore che apprezzo ma ascolto più spesso le composizioni strumentali che gli orari ma è un mio limite 

Inviato
3 ore fa, cactus_atomo ha scritto:

Handel è autore che apprezzo ma ascolto più spesso le composizioni strumentali che gli oratori ma è un mio limite 

Prova ad ascoltare, se non lo hai già fatto, Esther e Jephtha e poi dacci un tuo parere. Quando ascolto musica di questo livello mi domando come mai il mondo non si fermi tutto ad ascoltare :classic_biggrin:.

Jephtha di Creed con l'Akademie Alte Musik e Esther di Christophers (ma anche Cummings va bene).

Inviato
3 ore fa, cactus_atomo ha scritto:

Bach ed Hansel

 

 

Volevi forse scrivere Hansel e Gretel? :classic_biggrin: :classic_smile:

 

Vero che Bach fosse più "stanziale" ed "accasato", con moglie e tanti figli.., però fu lui a farsi 400 km a piedi da Arnstad a Lubecca andata e ritrorno per andare a sentire le famose Abendmusiken tenute dal grande maestro non dolo organista D. Buxtehude. Sembrerebbe tuttavia che Bach ci andò invece in carrozza.., e che questa sia una graziosa leggenda, o fake news che girava nei "social" di allora... :classic_laugh:

Anche Bach scrisse delle "piccole" opere, cosiddette cantate profane, la più famosa è La Cantata del Caffè, divertentissima, antesignana dell'opera buffa? che ha tutti gli elementi dell'azione scenico-teatrale. Bach sapeva essere anche "mondano"...

Capisco che la musica strumentale di Handel sia di più facile e "pratica" fruizione per questione anche di tempo: oratori, opere, sono lunghissimi, meno gli anthem, le odi ecc, e cmq dentro questi repertori di "canto" c'è anche molta grande strumentalità. 


 

 

 

 

Per chi non conosca il "libretto"...

 

Tratto da  https://www.coffeando.it/la-cantata-del-caffe/


Figlia cattiva, ragazzaccia
ah!, quando sarò obbedito:
fa’ sparire quel caffè!

Signor padre, non siate così severo!

Se non posso bere tre volte al giorno
la mia tazzina di caffè
divento per mia sventura
come un arrostino di capra rinsecchito.
[Trad. da conferenza Bruno Bianco, Trieste 2005].

 

Quando il caffè fa la sua comparsa in Europa verso la fine del XVII secolo divide due generazioni e molte donne, le prime ad apprezzare la bevanda dagli uomini. I padri con il culto della birra, le figlie che perdono la testa per la nuova bevanda esotica.


E nel finale Bach la dà vinta proprio alla ragazza, che porrà come condizione ai suoi pretendenti:


Nessuno spasimante mi venga in casa
se non mi promette egli stesso
e inserisce nel contratto nuziale,
che mi sia concesso
di cuocermi il caffè, quando ne ho voglia.

 

 

  • Amministratori
Inviato

divertente la storiella che narra di handel bach ed un terzo organista andare a lubecca a concorrere per il posto del vecchio buxtehude. il posto venne assegnato al terzo, perchè pare he chi prendeva il posto(e lo tipendio() di buxttehude dvesse anche sposarne la figlia 8brutta e dal pessimo carattere9. handel era più rissoso d bch, in uk litigò con tutta la nobiltà (e gli capito anche il dcucadi hannover da cui era fuggito come nuovore inglese). diciamo una vita molto movimentata, guaagnava con le opere liriche e gli ortori che metteva in scena, con la pubblicazione dei suoi spartiti, bach con lo stipendio della chiesa e con quxlhe regaia (la tabacchiera con monnete d'oro come comoens delle goldberg9): cmunque duegeni asoluti, di bach non sono ancra riuscito a trovrem in tutta lasua enorme produzione, un pezzo scadente o noioso, come mi succde che so con mozart o lvb

Inviato

Era vero, consuetudine del tempo che il successore di un musicista di grande titolo dovesse sposae la figlia del maestro per occuparne il posto "fisso"...  La figlia non avvenente di Buxtheude finì per sposare Johann Christian Schieferdecker, allievo e successore del padre nell’incarico alla Marienkirche.

Henadel era un po' burbero e "incaSSoso".., con i guai che ebbe in vecchiaia, cecità, altri acciacchi e a chi lo accusava di "riciclare" alcuni  motivi musicali di sua invenzione nelle sue stesse opere, oltre a quanto prendeva in "prestito" da altri colleghi (specialmente da italiani, da Stradella, vergognosamente sconosciuto in italia, in modo particolare avendone constatato il genio: erano prassi normale e consolidata i reciproci ricopiaggi tra musicisti.., ne abbiamo parlato tante volte, non per mero ladrocinio: dai "prestiti" - lo stesso Bach ne faceva uso: Marcello, Pergolesi, Vivaldi, etc - venivano sviluppati progetti nuovi, originalissimi, geniali.. etc. etc.) rispondeva che... "ma cosa vogliono questi da me... lunedì compleanno della regina, martedì la morte della principessa, mercoledì il matrimonio della contessa.., fino alla domenica mai una pasusa... ogni giorno una nuova composizione musicale celebrativa o mondana, balli sollazzi, intrattenimenti, sospiri ardenti, musiche per i fuochi d'artificio e per le acque.., masque per intrattenere ogni sera reali e nobilotti... è mica era, benchè geniale e prolifico compositore, una cornucopia che sfornasse musica mai ascoltata a getto continuo..., perbacco!! ... 

Avtrebbe avuto, poveraccio, tutta la mia comprensione... :classic_biggrin:

 

 

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