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Melius Club

Il limite è la stanza


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Inviato
1 minuto fa, iBan69 ha scritto:

Nessuno impianto top, può risolvere problematiche dell’ambiente, senza un trattamento acustico o intervento digitale


E’ una tua convinzione che vale 1 , proprio come la mia che è in disaccordo con la tua . 
 

Fortunatamente l’audiofilo medio , come me  e tanti altri , progrediscono il loro impianto passo passo , in molti anni e non si lasciano “abbindolare “ dalle mode del momento ; soprattutto si rendono conto che proprio in relazione alla fisicità del loro ambiente d’ascolto non possono ottenere i 100 db di spl a 20 hz , che tra le altre cose non serve a nulla avere , e si spingono gradualmente verso il limite massimo ottenibile dal connubio ambiente+impianto . 

  • Confused 1
  • Sad 1
ascoltoebasta
Inviato

Se parliamo dell'appassionato medio,tralasciamo chi può dedicare un locale al solo hifi,e quindi che non ha modo per varie ragioni di intervenire sul trattamento passivo,nella propria sala,diciamo buona ma non ottima,credo proprio che migliorando l'impianto migliorerà il risultato sonoro,ed ecco l'importanza di un buon impianto,non sfruttato appieno ma migliore di un impianto inferiore.Il trattamento digitale non tutti lo amano.

Inviato
13 minuti fa, Lucasan ha scritto:

E’ una tua convinzione che vale 1 , proprio come la mia che è in disaccordo con la tua

Lo dicono le misure, non la mia convinzione! 

  • Melius 1
Inviato
13 minuti fa, Lucasan ha scritto:


Può essere condivisibile come affermazione . Ma perché mai chi utilizza elettroniche e diffusori di pregio dovrebbe avere un ambiente ciofeca ? 
Creado anzi che sia più facile lo abbia curato a tale scopo di chi , per banali e comuni problematiche riferibili al budget spenda poco per i componenti , non spenda nulla , né tempo né soldi per ottimizzare l’ambiente d’ascolto. 

Bene, vorrà dire che il suo impianto di buon/ottimo livello, renderà al meglio. Io mica l'ho escluso.

Vero anche che leggo spesso dichiarazioni che non vanno in questo senso, vuoi per un'idiosincrasia per le misure in ambiente, vuoi per la presunzione di credere che il proprio ambiente sia esente da problematiche.

Foto di impianti di alto livello in sistemazioni più che discutibili, ne è pieno il web.

 

Inviato
2 ore fa, davenrk ha scritto:

l legno massello sarebbe il top, andrebbe bene anche il multistrato marino

Il perlinato (tavole maschiate) è massello. E costa anche meno del multistrato a parità di spessore.

 

1 ora fa, Giovanni77 ha scritto:

@davenrk il top e’ il rovere naturale armonico. Realizzare una vera e propria sala da concerto da un Team di Ingegneri Acustici con a Capo il famoso Dr. Peter D’Antonio di RPG. Realizzarla con questo materiale così nobile, pregiato e armonicamente al top, maniacalmente ingegnizzata, flottante, studiata e accordata con le elettroniche come un vero e proprio strumento musicale, incapsulata a sua volta in ambiente dalle misure acusticamente auere e “cucita” letteralmente su misura intorno ad un sistema di riproduzione senza compromessi.  Sala, circuiti vari di alimentazione, anche loro extreme e componenti per dare insieme e all’unisono un suono maledettamente naturale. 

Non è detto (dal punto di vista acustico) che un legno piuttosto che un altro sia la soluzione migliore, senza contare il fatto che il legno varia caratteristiche armoniche in funzione di temperatura e umidità, e nel caso del massello anche spessore che seppure apparentemente impercettibile su una intera parete sono svariati cm3 il che complica le cose.

Anni fa partecipai a un progetto in cui era coinvolto d'Antonio. Lui del materiale gli interessa poco, si basa sul peso specifico in relazione alla superficie, che nel caso di parete flottante considera come l'area tra un listello e l'altro.

Ad esempio con listelli di montaggio a 50cm uno dall'altro e parete alta 3m il risultato sarebbe 1.5mq sul quale si fanno i calcoli del peso del "pannello" (in realtà e una sezione di parete) e di conseguenza della frequenza di risonanza in funzione dello spessore, e si accorda il tutto sui modi della stanza. Bisogna anche calcolare che la parete non assorba tutto alla stessa frequenza e negli stessi posti, altrimenti si creano dei buchi (ad esempio la mia stanza non essendo stata progettata da d'Antonio ha un buco a circa 100hz...). Per evitare questo si varia la distanza tra i listelli di montaggio e/o lo spessore del rivestimento. Conoscendo le misure della stanza si può fare anche tutto a livello progettuale, diciamo a tavolino, salvo misurare poi alla fine per fare il fine tuning.

Molto interessante, e se lo vedi messo in pratica non sembra nemmeno troppo difficile, a parte ovviamente l'esperienza che come si dice "è meta dell'arte".

Comunque sul suo libro ci sono le formule per calcolare la frequenze di risonanza dei "pannelli".

Detto questo, e considerato il costo di una consulenza di D'Antonio, secondo me fare alla buona, magari facendo due calcoli sulla base della formula per individuare in linea di massima spessore del perlinato e/o distanza tra i listelli nei vari punti della stanza comporta già risultati molto validi. Diciamo che secondo me si può arrivare  tranquillamente al 70-80% rispetto a quello che farebbe lui, e poi è da considerare quanto uno valuta economicamente questo 20-30% di differenza.

Anche perché comunque alla fine si deve misurare e correggere e quindi...

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
23 minuti fa, Bunker ha scritto:

senza contare il fatto che il legno varia caratteristiche armoniche in funzione di temperatura e umidità, e nel caso del massello anche spessore che seppure apparentemente impercettibile su una intera parete sono svariati cm3 il che complica le cose

 

Difatti in questo caso risulta importante l'impiego di un sistema di controllo della temperatura e dell'umidità in sala d'ascolto, che garantisce costantemente le migliori prestazioni acustiche dell'ambiente.

 

Inviato

Non solo il legno varia di caratteristica a seconda dell'umidita e della temperatura ma anche il propagarsi delle onde sonore.

  • Melius 1
Inviato

....va bene discorsi interessanti ma mi sembra, ad un certo punto, che si voglia spaccare un "capello" in quattro. a meno che,  a questo punto, uno voglia farsi una sala incisione.

Inviato
58 minuti fa, Bunker ha scritto:

Il perlinato (tavole maschiate) è massello. E costa anche meno del multistrato a parità di spessore.

Certo, però il perlinato è di solito di abete, penso che Alexis si riferisse a masselli di altro tipo di legno, più pregiati.

Il multistrato (di solito faggio) però non ha i problemi del massello.

Inviato
59 minuti fa, Bunker ha scritto:

Il perlinato

Forse decidessi di destinare un locale della casa al solo ascolto, cosa che pur potendola fare, sono assai restio per non dire contrario, ma trasformare un ambiente della casa in una sorta di saletta da pizzeria altoatesina, anche no!:classic_biggrin:

Sinestesia, non sottovalutiamola.

  • Haha 1
Inviato
1 ora fa, Bunker ha scritto:

Lui del materiale gli interessa poco, si basa sul peso specifico in relazione alla superficie, che nel caso di parete flottante considera come l'area tra un listello e l'altro.

Ad esempio con listelli di montaggio a 50cm uno dall'altro e parete alta 3m il risultato sarebbe 1.5mq sul quale si fanno i calcoli del peso del "pannello" (in realtà e una sezione di parete) e di conseguenza della frequenza di risonanza in funzione dello spessore, e si accorda il tutto sui modi della stanza. Bisogna anche calcolare che la parete non assorba tutto alla stessa frequenza e negli stessi posti, altrimenti si creano dei buchi (ad esempio la mia stanza non essendo stata progettata da d'Antonio ha un buco a circa 100hz...). Per evitare questo si varia la distanza tra i listelli di montaggio e/o lo spessore del rivestimento.

Oltre ad agire sulla distanza tra i montanti e lo spessore della pannellatura, per permettere di "lavorare" al materiale assorbente interposto tra pannelli in legno o perlinato e parete, all'interno dei montanti, si dovrebbe anche lasciare delle fessure, quelle come le calcola?

Inviato
5 minuti fa, gianventu ha scritto:
1 ora fa, Bunker ha scritto:

Il perlinato

Forse decidessi di destinare un locale della casa al solo ascolto, cosa che pur potendola fare, sono assai restio per non dire contrario, ma trasformare un ambiente della casa in una sorta di saletta da pizzeria altoatesina, anche no!:classic_biggrin:

Sinestesia, non sottovalutiamola.

Come avevi chiamato la mia sala di ascolto? Casualità....."Bunker" :classic_laugh::classic_laugh:

Inviato
10 minuti fa, Turandot ha scritto:

Non solo il legno varia di caratteristica a seconda dell'umidita e della temperatura ma anche il propagarsi delle onde sonore.

Diciamo anche che come sa bene chi ha effettuato rilevazioni ambientali, le variazioni di temperatura e umidità in un ambiente domestico influiscono sulla acustica ambientale in maniera molto relativa, spesso anche al di sotto del limite di rilevabilità con strumenti normalmente utilizzati a tale scopo (discorso diverso l'effetto su sospensioni, alcune elettroniche ecc. ).

Senza parlare del fatto che un fine tuning ambientale, sia esso con dsp ma ancora di più con elementi fisici, si muove su ordini di grandezza di gran lunga superiori.

A un certo punto uno deve tirare una linea tra l'utile e il superfluo e se non lo fa il cliente lo fanno i progettisti, che a differenza dei loro clienti, sono persone molto pragmatiche (anche nel far finta di assecondare richieste assurde...:classic_cool:).

Inviato
8 minuti fa, davenrk ha scritto:

Oltre ad agire sulla distanza tra i montanti e lo spessore della pannellatura, per permettere di "lavorare" al materiale assorbente interposto tra pannelli in legno o perlinato e parete, all'interno dei montanti, si dovrebbe anche lasciare delle fessure, quelle come le calcola?

Quelli di cui parli tu sono i risonatori sul principio di Helmholz. Questi richiedono che le onde acustiche penetrino dentro il risonatore per essere poi smorzate. In questi il volume interno e rilevante ai fini della frequenza da assorbire perché bisogna accordare il volume interno alla frequenza da assorbire.

 

I pannelli risonanti invece  funzionano in maniera diversa e non richiedono fessure.

Le onde acustiche mandano in risonanza il pannello che vibra trasformando in calore parte dell'energia, mentre la parte che non viene dissipata sotto forma di calore viene assorbita acusticamente all'interno dell'intercapedine.

È fondamentale fare in modo che il pannello non tocchi contro il materiale di riempimento in modo da poter risuonare liberamente mentre lo spessore è meno rilevante (per pannelli ampi). Dunque nel caso di parete flottante, da 5 a 10 cm di intercapedine sono normalmente sufficienti.

 

Il multistrato essendo composto di più strati incollati tra loro con orientamento diverso delle fibre, di sicuro è più stabile dimensionalmente. Anche lui tende ad assorbire umidità e quindi ad aumentare di volume e forse peso specifico, ma non so se comporti differenze apprezzabili. Posso dirti che i pannelli singoli da montare in ambiente (quelli che puoi comprare anche tu e metterli dove ti pare) il pannello risonante si fanno anche con compensato da 3 o 4mm e poi si accordano avvitandoci dei pesi.

 

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