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Melius Club

Il limite è la stanza


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Inviato
29 minuti fa, davenrk ha scritto:

Come avevi chiamato la mia sala di ascolto? Casualità....."Bunker" :classic_laugh::classic_laugh:

Si...:classic_biggrin: però ho sempre menzionato il tuo impianto con le ATC come uno dei meglio ben suonanti che avessi ascoltato.

Inviato
14 minuti fa, gianventu ha scritto:

Si...:classic_biggrin: però ho sempre menzionato il tuo impianto con le ATC come uno dei meglio ben suonanti che avessi ascoltato.

mi è venuto in mente per via del nickname uguale :classic_biggrin:

e non ci eri andato poi tanto lontano

Armando Sanna
Inviato

@Dufay

Se le persone che leggo quando parlano di amplificazioni, diffusori ed altri componenti citano di aver cambiato nella loro vita di audiofili più di 10 e passa componenti, molto spesso 3/4 dello stesso tipo di costo e tipologia, molto probabilmente lo hanno fatto perché non raggiungevano il risultato sperato.

Magari se gli chiedi quanti ambienti hanno cambiato, per provare questi componenti, il risultato sarà di 2/3 al massimo …

Io vedo una certa correlazione tra le due cose 😉

  • Melius 2
Inviato
3 minuti fa, Armando Sanna ha scritto:

@Dufay

Se le persone che leggo quando parlano di amplificazioni, diffusori ed altri componenti citano di aver cambiato nella loro vita di audiofili più di 10 e passa componenti, molto spesso 3/4 dello stesso tipo di costo e tipologia, molto probabilmente lo hanno fatto perché non raggiungevano il risultato sperato.

Magari se gli chiedi quanti ambienti hanno cambiato, per provare questi componenti, il risultato sarà di 2/3 al massimo …

Io vedo una certa correlazione tra le due cose 😉

Quanti ambienti vuoi cambiare?

Mica sempre gli audiofili cambiano perché sono insoddisfatti.

Tanti cambiano per cambiare lo sappiamo benissimo per provare cose nuove 

 

  • Melius 1
Inviato
35 minuti fa, Bunker ha scritto:

Quelli di cui parli tu sono i risonatori sul principio di Helmholz. Questi richiedono che le onde acustiche penetrino dentro il risonatore per essere poi smorzate. In questi il volume interno e rilevante ai fini della frequenza da assorbire perché bisogna accordare il volume interno alla frequenza da assorbire.

I pannelli risonanti invece  funzionano in maniera diversa e non richiedono fessure.

Le onde acustiche mandano in risonanza il pannello che vibra trasformando in calore parte dell'energia, mentre la parte che non viene dissipata sotto forma di calore viene assorbita acusticamente all'interno dell'intercapedine.

È fondamentale fare in modo che il pannello non tocchi contro il materiale di riempimento in modo da poter risuonare liberamente mentre lo spessore è meno rilevante (per pannelli ampi). Dunque nel caso di parete flottante, da 5 a 10 cm di intercapedine sono normalmente sufficienti.

Non intendevo i risonatori di Helmholz, ho visto utilizzare anche la metodologia che descrivi con il perlinato/pannellature, ma con l'aggiunta di fessure strette (pochi cm) per tutta l'altezza della pannellatura per fare in modo che il materiale assorbente posto nell'intercapedine lavori meglio, a distanze predefinite una dall'altra....immagino siano stati fatti dei calcoli precisi a riguardo.

Oppure, altro esempio, l'ing Masci mi raccontava che negli studi che realizza crea delle bass trapt sul soffitto anche per un'altezza elevata di materiale assorbente (un metro e mezzo), ovviamente ci devono essere dei "raccordi" o fessure per far lavorare il materiale assorbente.

Nella applicazione che dici tu, senza fessure, è importante la presenza di aria all'interno dell'intercapedine, se aggiunto materiale assorbente va lasciato anche del vuoto.

[Ovviamente stiamo parlando sempre di trattamento acustico interno, e non di insonorizzare una stanza verso l'esterno.]

Armando Sanna
Inviato
7 minuti fa, Dufay ha scritto:

Tanti cambiano per cambiare lo sappiamo benissimo per provare cose nuove 

Se è solo questo è il loro fine, ovviamente generalizzando, e non il raggiungimento di un “proprio” suono migliore ( evito di dire in modo accorto la sonorità più neutra …) allora anche un ambiente acusticamente “discutibile” va bene lo stesso. Tanto siamo tutti qui per divertirci e provare un po’ di apparecchiature a “simpatia”

:classic_biggrin::classic_biggrin::classic_biggrin:

 

 

Inviato
Adesso, Armando Sanna ha scritto:

Se è solo questo è il loro fine, ovviamente generalizzando, e non il raggiungimento di un “proprio” suono migliore ( evito di dire in modo accorto la sonorità più neutra …) allora anche un ambiente acusticamente “discutibile” va bene lo stesso. Tanto siamo tutti qui per divertirci e provare un po’ di apparecchiature a “simpatia”

:classic_biggrin::classic_biggrin::classic_biggrin:

Molti fanno anche qualche trattamento passivo nei limiti del possibile.

La maggior parte ci vive nei salotti dove c'è l'impianto.

In realtà ci sono tanti suoni possibili sempre restando dentro la correttezza.

Faccio l'esempio di un sistema con mid tweeter a nastro e supertweeter che ho fatto da poco.

Sonorità diverse dal mio solito ma comunque corrette se uno le vuole esplorare si può divertire.

Non è che pensando solo all'ambiente o usando DRC un nastro si trasforma in una cupola o viceversa.

Ogni cosa conserva le proprie caratteristiche intrinseche anche al di là dell'ambiente

 

 

 

 

 

Armando Sanna
Inviato
10 minuti fa, Dufay ha scritto:

La maggior parte ci vive nei salotti dove c'è l'impianto.

In realtà ci sono tanti suoni possibili sempre restando dentro la correttezza.

Su questo sono in pieno accordo con te e per me il suono deve essere fruibile, nel bene e nel male, da tutti i componenti della famiglia.

Io nel mio lungo girovagare per lavoro, uscito di casa dei miei ho cambiato 5 ambienti diversi per dimensione e arredi.

Sai quello che rimpiango di più era la mia stanza a casa dai genitori, al secondo posto e’ quello di casa mia , quando uno capisce che un ambiente sa far suonare tutto (anche il Selezione Readers Digest ) in modo superiore alle loro singole qualità intrinseche, allora comprendi che l’ambiente fa il suo buon 50% 😉

  • Melius 1
Inviato
7 minuti fa, Armando Sanna ha scritto:

Su questo sono in pieno accordo con te e per me il suono deve essere fruibile, nel bene e nel male, da tutti i componenti della famiglia.

Io nel mio lungo girovagare per lavoro, uscito di casa dei miei ho cambiato 5 ambienti diversi per dimensione e arredi.

Sai quello che rimpiango di più era la mia stanza a casa dai genitori, al secondo posto e’ quello di casa mia , quando uno capisce che un ambiente sa far suonare tutto (anche il Selezione Readers Digest ) in modo superiore alle loro singole qualità intrinseche, allora comprendi che l’ambiente fa il suo buon 50% 😉

Io di ambienti in vita mia ne ho cambiati tre tutti piuttosto diversi. 

L'ultimo è apparentemente assurdo con l'altezza di soli 220 cm.

Eppure con tutti e tre  ho raggiunto livelli più che soddisfacenti 

Quindi  se sai cosa fare e l'ambiente non è proprio terribile i risultati si possono ottenere eccome 

 

 

 

Inviato
3 minuti fa, Dufay ha scritto:

Io di ambienti in vita mia ne ho cambiati tre tutti piuttosto diversi. 

L'ultimo è apparentemente assurdo con l'altezza di soli 220 cm.

Eppure con tutti e tre  ho raggiunto livelli più che soddisfacenti 

Quindi  se sai cosa fare e l'ambiente non è proprio terribile i risultati si possono ottenere eccome 

Però, sempre che non abbia capito male, tu ti sei costruito un sistema ad hoc per l'ambiente che utilizzi.

Se tu spostassi l'impianto attuale in un locale diverso, non è assolutamente detto che otterresti lo stesso risultato.

Non sono poi molti quelli che sono in grado di farlo, la maggior parte deve adattare ed adattarsi, senza neppur avere la possibilità di testare prima di un acquisto nel proprio habitat di ascolto.

 

Inviato
9 minuti fa, gianventu ha scritto:

Però, sempre che non abbia capito male, tu ti sei costruito un sistema ad hoc per l'ambiente che utilizzi.

Se tu spostassi l'impianto attuale in un locale diverso, non è assolutamente detto che otterresti lo stesso risultato.

Non sono poi molti quelli che sono in grado di farlo, la maggior parte deve adattare ed adattarsi, senza neppur avere la possibilità di testare prima di un acquisto nel proprio habitat di ascolto.

No.

O meglio Ho cercato di far suonare l'impianto al meglio possibile sia pure con qualche difetto dell'ambiente.

Nell'ultimo caso col soffitto così basso e l'ambiente stretto e lungo ho dovuto fare qualche trattamento passivo.

Questo sì era impossibile da usare senza trattamento passivo abbastanza esteso  ma è un estremo.

 

Inviato
49 minuti fa, Dufay ha scritto:

Eppure con tutti e tre  ho raggiunto livelli più che soddisfacenti 

Quindi  se sai cosa fare e l'ambiente non è proprio terribile i risultati si possono ottenere eccome 

su questo sono d'accordo, ma l'eccellenza parte dalla sala.

ascoltoebasta
Inviato
2 ore fa, Dufay ha scritto:

La maggior parte ci vive nei salotti dove c'è l'impianto.

Esattamente,certo se parliamo di stanze "dedicate" il discorso cambia,ma se si hanno vincoli di qualunque tipo che impediscono interventi passivi e non si amano le correzioni digitali,l'unico modo per ascoltar meglio è dotarsi di un impianto migliore,quindi non sono affatto soldi buttati come alcuni sostengono (chissà perchè,senza conoscere, ci si sente superiori ad altri,mah),ma son soldi investiti per ascoltare meglio non potendo fare altro.

Inviato
2 ore fa, davenrk ha scritto:

Non intendevo i risonatori di Helmholz, ho visto utilizzare anche la metodologia che descrivi con il perlinato/pannellature, ma con l'aggiunta di fessure strette (pochi cm) per tutta l'altezza della pannellatura per fare in modo che il materiale assorbente posto nell'intercapedine lavori meglio, a distanze predefinite una dall'altra....immagino siano stati fatti dei calcoli precisi a riguardo.

Oppure, altro esempio, l'ing Masci mi raccontava che negli studi che realizza crea delle bass trapt sul soffitto anche per un'altezza elevata di materiale assorbente (un metro e mezzo), ovviamente ci devono essere dei "raccordi" o fessure per far lavorare il materiale assorbente.

Nella applicazione che dici tu, senza fessure, è importante la presenza di aria all'interno dell'intercapedine, se aggiunto materiale assorbente va lasciato anche del vuoto.

[Ovviamente stiamo parlando sempre di trattamento acustico interno, e non di insonorizzare una stanza verso l'esterno.]

Forse ne ho visti una volta, che secondo me erano Helmholz e invece il proprietario mi disse che erano dei risuonatori, ma non ho approfondito perché non era una cosa che mi riguardava.

Comunque di quel genere di cui parli non so dirti molto, e non credo nemmeno che valgano le stesse formule per calcolarli. Perché se parliamo di elementi mobili il pannello deve essere a tenuta stagna rispetto all'intercapedine, e inoltre (perche la formula sia valida senza adattamenti) il pannello dovrebbe muoversi "a pistone", dunque andrebbe vincolato elasticamente sui bordi, in maniera tale che sia libero di vibrare in ugual misura sia al centro che sui bordi. Questo si ottiene (in quelli che ho visto io) con una guarnizione simile a quella delle portiere auto, che svolge la funzione sia di sigillare che di sospensione elastica del pannello. Diciamo che è lo stesso criterio di un woofer in sospensione pneumatica. Di quelli di cui parli tu purtroppo non so dirti molto.

Inviato
10 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

Esattamente,certo se parliamo di stanze "dedicate" il discorso cambia,ma se si hanno vincoli di qualunque tipo che impediscono interventi passivi e non si amano le correzioni digitali,l'unico modo per ascoltar meglio è dotarsi di un impianto migliore,quindi non sono affatto soldi buttati come alcuni sostengono (chissà perchè,senza conoscere, ci si sente superiori ad altri,mah),ma son soldi investiti per ascoltare meglio non potendo fare altro.

A parte che si discute per il gusto di farlo, quindi non è questione di sentirsi superiori, ma comunque in sostanza il discorso (almeno per quanto mi riguarda) e che si può fare un buon lavoro (e come) senza spendere cifre folli e se a uno piace (de gustibus) anche esteticamente gradevoli. 

Poi tutto dovrebbe essere sempre in proporzione all' investimento. Se uno compra dei diffusori da 70k, si presume che possa anche spenderne 10 o 15 per metterli in condizione di esprimersi al meglio. Se poi non vuole farlo sono affari suoi e beato lui che può spendere 70k per dei diffusori.

Inviato
12 minuti fa, Bunker ha scritto:

Perché se parliamo di elementi mobili il pannello deve essere a tenuta stagna rispetto all'intercapedine, e inoltre (perche la formula sia valida senza adattamenti) il pannello dovrebbe muoversi "a pistone", dunque andrebbe vincolato elasticamente sui bordi, in maniera tale che sia libero di vibrare in ugual misura sia al centro che sui bordi. Questo si ottiene (in quelli che ho visto io) con una guarnizione simile a quella delle portiere auto, che svolge la funzione sia di sigillare che di sospensione elastica del pannello. Diciamo che è lo stesso criterio di un woofer in sospensione pneumatica.

Interessante, questa mi è nuova. Finora in tutti i casi visti di questo tipo i pannelli (multistrato marino) erano semplicemente avvitati su dei telai. Idem le perline.

Una soluzione di questo tipo da quali frequenze lavora in su? 

 

Inviato
12 minuti fa, davenrk ha scritto:

Interessante, questa mi è nuova. Finora in tutti i casi visti di questo tipo i pannelli (multistrato marino) erano semplicemente avvitati su dei telai. Idem le perline.

Una soluzione di questo tipo da quali frequenze lavora in su? 

Vedi il link sopra, lavorano su frequenze molto ristrette e anche molto basse. Come è indicato nella descrizione si possono fare per qualsiasi frequenza.

Attenzione perché ora sto parlando di elementi mobili, non di parete flottante (visto che parli di "perline" non vorrei fare confusione...)

  • Melius 1

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