Questo è un messaggio popolare. Iohannes Inviato 13 Maggio 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Maggio 2021 Visto che ultimamente latitano le discussioni pianistiche, ne apro una io, chiedendo collaborazione. Vorrei mettere insieme alcune registrazioni in cui si possono percepire sonorità, timbri, effetti molto particolari. Propongo Shura Cherkassky in questo pezzo: Come realizza il voicing è qualcosa di incredibile...stregoneria...non so cosa sia. So solo che, al di là dell'arte sopraffina di dipanare diversi piani sonori e integrare una con l'altra le diverse linee melodiche, la poesia di questa interpretazione mi tocca profondamente. Che ne pensate di questo pianista? Un saluto a tutti, Angelo 4 3
Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 14 Maggio 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Maggio 2021 @Iohannes Grazie del video! Straordinario Cherkassky, un grandissimo artista. A me quello che colpisce di più di lui è la sua "arte del fraseggio", la capacità di trasformare ogni brano che suona in una narrazione a più voci, in una specie di racconto che sembra avere sempre uno sviluppo ben preciso, perfettamente equilibrato, dove ogni "voce" o "parte" diventa un personaggio che acquista una sua identità narrativa che si intreccia con le altre. Questa caratteristica peculiare del fraseggio di Cherkassky emerge in particolare con la letteratura romantica, direi. La sua quarta Ballata di Chopin, in questo senso, mi sembra inarrivabile. Rilancio la proposta del thread con una registrazione del Rondò op. 16 di Chopin, qui sotto eseguito da Pletnev. Per chi non lo conoscesse, il Rondò è un'opera giovanile di Chopin difficile da interpretare. Nel periodo in cui compose questo brano, Chopin era da poco arrivato a Parigi ed era animato dal desiderio di "adattarsi" allo stile parigino allora in voga, dominato dalle opere "da salon" di Moscheles, Thalberg, Herz. Un desiderio che era al contempo una esigenza professionale, per chi come lui viveva facendo il pianista-compositore: ottenere un ingaggio significava, spesso e volentieri, arrivare o meno a fine mese. Il Rondò è forse anche per questo un'opera molto eterogenea nello stile e nei contenuti espressivi, con frequenti cambi di tono alternati a momenti vituosistici che sembrano, talvolta, fini a se stessi. Sta di fatto che Pletnev trasforma questo brano, ancora stilisticamente molto acerbo, in un'opera meravigliosa. Il piananista russo riesce ad assecondare le diverse "anime" tecnico-stilistiche del Rondò producendo al pianoforte sfumature timbriche diversissime. Quello che fa qui Pletnev è per me davvero pura magia. 2 1
Questo è un messaggio popolare. Iohannes Inviato 14 Maggio 2021 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Maggio 2021 @Grancolauro Grazie, come sempre un bello spunto. Immaginavo che Pletnev sarebbe entrato da protagonista in questo thread...io stesso avevo sue registrazioni da proporre e solo alla fine ho optato per Cherkassky. Bellissimo questo rondo, che rende meravigliosamente (io conosco bene un'interpretazione di Horowitz, di grande sfarzo sonoro). Oltretutto Pletnev ha una qualità che è pressoché unica tra i pianisti di oggi: dà l'idea di suonare sul momento, quasi per intuizioni estemporanee...probabilmente non è così, perché deve esserci dietro un enorme lavoro di studio e di razionalizzazione, ma trasmette la sensazione che la musica scaturisca sul momento tale e tanta è la confidenza strumentale del pianista. Cambia in modo inaspettato il tipo di suono, e lo fa con una facilità che lascia sbalorditi. Nel Rondo ci porta davvero in un salotto parigino dell'Ottocento. Insomma, volendo fare una similitudine, è l'oratore che sa parlare a braccio meravigliosamente. Altri pianisti, come Sokolov per esempio, danno più l'idea di pronunciare una lectio magistralis preparata con lungo lavoro. Riallacciandomi al grande Shura, propongo un'altra interpretazione che rivela la sua capacità di far dialogare le diverse voci: Un saluto a tutti, Angelo 3
Max440 Inviato 15 Maggio 2021 Inviato 15 Maggio 2021 Il 13/5/2021 at 21:05, Iohannes ha scritto: la poesia di questa interpretazione mi tocca profondamente. Che ne pensate di questo pianista? Grazie della stupenda interpretazione che hai postato ! Veramente incredibile per profondità di tocco ed espressione ❤️ Io ho un vecchio cd con una versione della seconda sonata di Chopin eseguita da Cherkassky (ero un disco da edicola...) ed ho sempre trovato la sua "Marcia Funebre" ,su questo cd, la migliore mai ascoltata, proprio per questa sua caratteristica di tocco e di suono. Cito anch'io 2 brani che mi sono sempre rimasti nel cuore per espressività e intensità, pur con le abissali differenze sia di repertorio che, soprattutto, di "pianismo": .-.-.-.-. .-.-.-.-.-. 2
Max440 Inviato 15 Maggio 2021 Inviato 15 Maggio 2021 @Grancolauro Favoloso questo Pletnev! Con questo Chopin!! Con questo Kawai !! Grazieee! ps: come sai, l'ho ascoltato dal vivo a Varese circa 3 anni fa con le ultime 2 sonate di Beethoven e sono uscito sconvolto dal concerto 😍😍😍
Questo è un messaggio popolare. Max440 Inviato 15 Maggio 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Maggio 2021 11 ore fa, Iohannes ha scritto: Riallacciandomi al grande Shura, propongo un'altra interpretazione che rivela la sua capacità di far dialogare le diverse voci: Bellissimo anche questa interpretazione dello studio Op2 n1 di Scriabin, un pezzo meraviglioso! E rivaleggia con l'altrattanto stupenda versione di Horowitz, cosa ne dite? A me scendono letteralmente le lacrime ogni volta che la ascolto ... : .-.-.-.-.-. 3
Questo è un messaggio popolare. Alpine71 Inviato 15 Maggio 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Maggio 2021 Ah Shura, che spettacolo, la levigatezza del suo fraseggiare, il suo delicato risalto delle voci interne e, perchè no, il suo virtuosismo sempre meditato ma eccelso: un grande davvero. Ho cominciato ad intendere un pianismo diverso negli anni novanta ascoltandolo al Conservatorio a Milano in un Handel che mi lasciò un'emiparesi facciale per lo sconcerto; e ne avevo sentiti di pianisti super! Il suo Rach 3 della Decca è stata un'illuminazione, insieme ai pezzi "salottieri" nei quali raggiungeva vette inesplorate. Le sue interviste lasciano appena un poco vedere recondità inespresse del suo carattere non semplice, che forse nascondeva cercando di essere leggero, senza punto riuscirvi. Scusate l'ot ma il buon vecchio Shura merita anche, per chi vuole, un approfondimento nel libro, diventato piuttosto costoso: https://www.amazon.it/gp/product/0810854104/ref=ppx_od_dt_b_asin_title_s00?ie=UTF8&psc=1 Il mio piccolo contributo al bel post, dato dall'esperienza di puro appassionato e mero strimpellatore, viene da Marta Argerich e dal suo Fast zu ernst delle Kinderszenen. Ascoltarlo per la prima volta mi ha proiettato nella passione per la musica pianistica di Schumann, tuttora perdurante ed anzi sviluppata e ingigantita leggendo e contribuendo a questo forum. Non riuscivo a smettere di riascoltare la maestria con la quale applicava, a questo brano apparentemente semplice, i concetti di "tensione" e "distensione"; nei tempi, nella dinamica, tutto in questo brano mi sembra azzeccato per due minuti che vorrei non finissero mai. Concludo dicendo che, in questo pezzo, leggere la musica ed ascoltarla mi ha dato una straordinaria, deprimente sensazione di impotenza: mai mi era successo di vedere tanta distanza fra quanto scritto nello spartito e suono che lei riusciva a produrre. La diversa forza da applicare ai tasti per far risaltare la linea melodica (per molti dei qui presenti suppongo mero esercizio) ha vieppiù dimostrato la mia pessima preparazione tecnica. Per chi non l'avesse, credo pochissimi, mai udita, eccola: 4 2
Max440 Inviato 15 Maggio 2021 Inviato 15 Maggio 2021 4 ore fa, Alpine71 ha scritto: due minuti che vorrei non finissero mai. Hai ragione: sublime questa interpretazione della Argerich 💖
Questo è un messaggio popolare. Max440 Inviato 15 Maggio 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Maggio 2021 ... e questo Gould ce lo porteremo per sempre nella storia di tutti i secoli a venire : .-.-.-.-. 3
Iohannes Inviato 16 Maggio 2021 Autore Inviato 16 Maggio 2021 Vedo che sono arrivati - e non era difficile prevederlo - i carichi da undici: Horowitz, ABM...che la fama ha mostrato essere autentici maghi del suono. Anche a me il pezzo di Mompou, che ABM eseguiva come bis spesso abbinato a un valzerino di Chopin, ha sempre molto colpito. Qui c'é un video, tratto da una vecchia trasmissione RAI, in cui risponde con la musica all'intervistatore-ammiratore: Molto interessante il gesto, assai parco, di Michelangeli, nel segno della massima economicità. Un saluto a tutti, Angelo 1
Iohannes Inviato 16 Maggio 2021 Autore Inviato 16 Maggio 2021 @Alpine71 Stupenda la Argerich in questa esecuzione...se qualche volta in più avesse tenuto da parte l'esuberanza, l'estroversione e l'ansia di prestazioni velocistiche, avrebbe vinto le riserve su di lei degli scettici come me che la ammirano certamente, ma non ne sono così avvinti. Qui un pezzo di Ginastera: Un saluto a tutti, Angelo 1 1
Questo è un messaggio popolare. Carlo Inviato 16 Maggio 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Maggio 2021 "tecnica è arte di suono" chi l'ha detto? (hint: nasce a Belgrado) questo invece nasce a Lipsia e... boh, non so cosa aggiungere ciao C 2 1
tarantolazzi Inviato 17 Maggio 2021 Inviato 17 Maggio 2021 Un altra storia, impossibile come tutte le storie che non accadono, del concertismo pianistico. Ma direi proprio un altro mondo, di cui questa e' peraltro evidentemente una scialba registrazione amatoriale. Qualcosa del genere (come sonorita' ferrose e tremende, come resa e omaggio al sovrannaturale) in alcuni momenti di un altro quasi-outsider, Pogorelich. Qui, al di la' della tecnica pianistica ormai trasandata, fa capolino Liszt in persona, e San Francesco cammina davvero sulle acque, a giudicare dall'evidente orrore e tremore dei barcaiuoli che gli avevano negato la barca e che lo vedono ora procedere sul suo mantello che scivola sulle acque. 2
Grancolauro Inviato 18 Maggio 2021 Inviato 18 Maggio 2021 @tarantolazzi Spiazzante Nyiregyhazi! Per certi versi l'antitesi del pianista contemporaneo. Preoccupazioni esegetiche e filologiche pari a zero, preparazione tecnica quel poco che basta, e poi puro istinto e immaginazione. Uno spettacolo, niente da dire. Mi sorprende solo che a un certo punto negli anni 70 siano andati a raccoglierlo da sotto i ponti per farlo suonare di nuovo in pubblico. C'è stato qualcosa di dichiaratamente trasgressivo in tutto questo che, devo dire, mi piace molto e mi fa ben sperare per il futuro 🙂
Grancolauro Inviato 18 Maggio 2021 Inviato 18 Maggio 2021 Per me il vero banco di prova della capacità di lavorare sul timbro e sul tocco del pianoforte resta ad ogni modo Mozart. E in questo Alicia de Larrocha ha toccato vette sublimi. Ascoltate la magia di questa esecuzione del concerto in si bemolle maggiore: 1
tarantolazzi Inviato 18 Maggio 2021 Inviato 18 Maggio 2021 @Grancolauro Se non ricordo male, aveva accettato di esibirsi (su pianoforti Baldwin, in contesti di case private o giu' di li') per raccogliere fondi per la nona delle sue dieci mogli, malata. Per un certo non ebbe dimora se non le stazioni ferroviarie, dove pernottava. Diceva di se' stesso di essere stato rovinato da due passioni smodate: l'uso massiccio del pedale ed il sesso orale. In realta' fu tagliato fuori dalla vita concertistica per un incomprensione con un impresario (voleva farlo suonare con un violinista, mentre lui non era interessato) che gli taglio' i ponti con tutti gli altri impresari......una vicenda umana di quelle dove si dice "la realta' supera la fantasia". Un immagine tra le tante quella dove da bambino non gli era permesso di usare le posate per non rovinarsi le mani, e veniva imboccato......e quelle registrazioni amatoriali da anziano, con delle macerie di grande interesse di archeologia di fantascienza del pianismo, a ben sentire profetici anche sotto le scorie della tecnica indebolita da anni di non esercizio. 1
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