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Sto conducendo un esperimento: approfittando dell'enorme archivio musicale recentemente creato per il mio viaggio, per mezzo della funzione "Mix decennale" di Symfonium ho iniziato a tracciare quella che potrebbe essere definita in termini di linea qualitativa della musica.

Bene, per il mio giudizio vi è una netta impennata sia nella qualità e complessità sia nella parte prettamente musicale che nei testi passando dagli anni '60 ai '70.

Poi il livello si mantiene elevato per tutto il decennio successivo ed inizia a degradare piuttosto velocemente negli anni '90.

Il nuovo millennio porta con sé una notevole accelerazione del declino, che si fa sempre più rovinoso, quasi esponenziale, con il passare del tempo.

Naturalmente questo si riferisce alla produzione media, ovvio che poi esistano eccezioni sia in positivo che in negativo.

Ecco, potrei dire che negli anni '70 ed '80 le eccezioni erano soprattutto quelle in negativo, mentre adesso ad essere eccezioni sono le positività.

Sto riflettendo sulle cause di questo fenomeno, e vedo diverse possibilità che non sono mutualmente esclusive.

Nota: questo è un mio giudizio e non pretende di avere valenza assoluta.

 

  • Melius 2
Inviato

Riflettevo proprio stamattina su questa cosa, e sono arrivato alle tue stesse conclusioni.

Aggiungo che, se anche gli anni 60 sono stati molto prolifici, buona parte di quella musica suona ormai "vecchia", in termini di composizione e di arrangiamento. Quella dei 70, spessissimo suona ancora attuale.

Inviato
9 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Riflettevo proprio stamattina su questa cosa, e sono arrivato alle tue stesse conclusioni.

Aggiungo che, se anche gli anni 60 sono stati molto prolifici, buona parte di quella musica suona ormai "vecchia", in termini di composizione e di arrangiamento. Quella dei 70, spessissimo suona ancora attuale.

Beh gli anni '60 sono stati il crogiuolo in cui si sono formati quelli che oggi definiamo come "grandi gruppi", soprattutto nella parte conclusiva del decennio.

Però solo con l'arrivo degli anni '70 la grande musica è veramente esplosa, prendendo in modo repentino il sopravvento sulle "canzonette".

Negli anni '70 quasi tutto ciò che veniva prodotto era di buona qualità, spesso complesso da ascoltare ma comunque valido.

Perché?

Secondo me perché in quel decennio e nel successivo le schifezze non avrebbero venduto, e qualsiasi industria guarda al mercato.

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Adesso è il contrario, se non fosse per l'esistenza di alcune eccezioni positive (sempre più rare) sbatterei via dall'archivio tutto il suo contenuto del 2000 in avanti.

Se questo degrado ha colpito la musica, è stato addirittura devastante nei testi, in particolare nella musica italiana.

Qui in Italia abbiamo avuto i migliori parolieri del mondo, ma ora la situazione è addirittura da vergognarsi.

spersanti276
Inviato
2 ore fa, Uncino ha scritto:

Mi accorgo di aver tralasciato una cosa importante, il metodo.

Beh è semplice: ho chiesto a Symfonium di riprodurre casualmente un decennio e sono stato ad ascoltarlo per due ore senza toccare niente facendo molta attenzione sulle mie sensazioni.

Nessun problema per gli anni '70 ed '80, anzi al termine delle due ore avevo voglia di proseguire.

Visto che la sequenza di riproduzione è casuale, posso dire che la stragrande parte della musica di quegli anni incontra i miei gusti, ed i miei gusti sono molto orientati alla qualità sia della musica che dei testi.

Invece per la musica attuale dopo dieci minuti mi viene voglia di lanciare l'SSD dalla finestra!

Quindi, sempre partendo dal presupposto che la riproduzione è casuale, attualmente quasi tutto è un'emerita schifezza.

La tua ultima frase è da scolpire nel marmo.

  • Thanks 1
Inviato

Credo che il problema principale, ora, adesso, sia la mancanza di interpreti.

Manca la competizione professionale, il misurarsi con altri artisti e professionisti di tutti i generi.

Inviato
5 minuti fa, Uncino ha scritto:

In genere è la produzione a seguire la richiesta del mercato, non il contrario.

Questo significa che a mancare non è la buona qualità dei musicisti ma un mercato cui vendere i loro prodotti.

Ipotesi plausibile., pero' ce' da dire che il livello attuale degli artisti italiani e' di bassa qualita' quindi si rivolge ad un pubblico di bassa qualita' percettiva.

Purche' si venda ovviamente -parafrasandoti-

Inviato
10 minuti fa, Uncino ha scritto:

Penso di sì, ancora non c'è un travaso nella produzione artistica ma le fiamme che si sono riaccese in Europa stanno già scendendo effetti sulla capacità di attenzione delle masse giovanili per le tematiche complesse.

Al momento, musicalmente parlando sono fuori dalla scena musicale Europea, cosa che e' sempre stata piu' frizzante sotto molti punti di vista rispetto a quella Italiana.

Credo sia anche collegato ad una preparazione musicale piu' forte, da noi l 'inglese ancora latita, se dobbiamo uscire da questa sorta di apatia musicale credo che i nostri debbano dare di piu' in termini di professionalita' e non solo nella lingua. IMHO

Inviato
7 minuti fa, Plot ha scritto:

Al momento, musicalmente parlando sono fuori dalla scena musicale Europea, cosa che e' sempre stata piu' frizzante sotto molti punti di vista rispetto a quella Italiana.

 

Non sono d'accordo, la musica italiana è stata frizzantissima e non ha avuto nulla da invidiare a quella anglosassone.

Anzi nei testi siamo stati i migliori del mondo.

A mancare qui in Italia è stata la valorizzazione dei singoli artisti particolarmente virtuosi all'interno dei gruppi, cosa che invece ha fatto da traino per quelli stranieri perché il pubblico apprezza maggiormente il leader carismatico piuttosto che la cooperativa.

Non è che da noi siano mancati i Mick Jagger o i Freddie Mercury, è che per tradizione si sono sempre tarpate le ali al protagonismo.

Gli anglosassoni non sono stati affatto più bravi degli italiani, semmai il contrario, ma hanno saputo vendersi molto meglio.

Inviato
3 minuti fa, Uncino ha scritto:

Non sono d'accordo, la musica italiana è stata frizzantissima e non ha avuto nulla da invidiare a quella anglosassone.

Ma certo che si, mi stavo riferendo alla scena musicale attuale :classic_sad:

Inviato
5 minuti fa, Uncino ha scritto:

Anzi nei testi siamo stati i migliori del mondo.

:classic_smile:

 

Pero' purtroppo abbiamo sempre pagato pegno in termini di diffusione legati alla lingua.

E questo sotto un certo punto di vista meramente business, e' un elemento che ha giocato a nostro sfavore.

Forse, e credo di non sbagliare l 'unico che ci abbia provato a sfondare il mercato estero sia stata la coppia Battisti/Mogol con risultati non proprio eclatanti (Battisti ha inciso anche in lingua inglese).

  • Melius 1
Inviato
41 minuti fa, Plot ha scritto:

:classic_smile:

Pero' purtroppo abbiamo sempre pagato pegno in termini di diffusione legati alla lingua.

E questo sotto un certo punto di vista meramente business, e' un elemento che ha giocato a nostro sfavore.

Forse, e credo di non sbagliare l 'unico che ci abbia provato a sfondare il mercato estero sia stata la coppia Battisti/Mogol con risultati non proprio eclatanti (Battisti ha inciso anche in lingua inglese).

Non conosco le classifiche degli artisti italiani all'estero, però non mi è mai piaciuta la conversione dei testi in lingua straniera.

Non mi pare che, qui in Italia, nel '67 i Rolling Stones cantano in italiano, vero?

Forse la Tosca a Londra e New York viene mandata in scena tradotta in inglese?

Culturalmente noi siamo superiori a loro, quindi non sta a noi compiere lo sforzo di farci capire.

Non è che se io vado a trovare una tribù di barbari cerco di diventare barbaro a mia volta.

Inviato

Difficile che escano artisti da entità come X-Factor e Amici..

Quelli bravi non hanno letteralmente spazio. 

Il movimento artistico musicale nel mainstream si é fermato agli anni 70 o giú di li..

Inviato

Anche io penso che le ragioni di una cosi sterile produzione musicale dipenda essenzislmente da ragioni di tipo sociale.  
Credo che l’eccessivo benessere cui si e’ giunti (con alcune eccezioni sparse qua e la) abbia in un certo senso tarpato le ali al talento, sul nascere.

Curioso il pensiero di uno strumentista di un noto gruppo musicale del passato il quale sostiene che la musica Italiana (quella del passato) non ha mai sfondato del tutto per via della lingua suggerendo al contempo di cantare in Inglese. Allora si che le cose cambierebbero.

15 ore fa, Uncino ha scritto:

Culturalmente noi siamo superiori a loro,

In base a quali parametri oggettivi si puo’ affermare questo ?

 

Inviato

Sono d’accordo con tante cose che sono state dette; aggiungo alcune riflessioni:

- nel periodo fine anni 60 - inizio anni 70, per chi suonava, la musica era quasi più importante della propria vita … i musicisti che ho conosciuto avevano sempre lo strumento tra le mani; questo ha fatto sì che alcuni musicisti, pur essendo morti giovanissimi, avevano raggiunto livelli supremi di tecnica e di espressività;

- il fermento sociale favoriva l’innovazione di qualsiasi forma artistica … provate a pensare al perché uno dovrebbe fare il musicista oggi … nella maggior parte dei casi si fa vita da poveraccio e si fatica ad arrivare alla fine del mese;

- oggi molti giovani seguono o fanno rap o similari … beh, non è questione di gusti, musicalmente molte cose fanno ca..re; faccio un esempio, l’ultimo disco di Mark Knopfler … io non so se sia il suo migliore o meno (non è questo il punto) però, se lo paragoniamo alla maggior parte delle cose odierne, il paragone è letteralmente improponibile sotto l’aspetto qualitativo e della godibilità (ammetto che ad un primo ascolto veloce mi aveva detto poco, ma se lo riascolti … tutte le volte cresce e non è cosa da poco quando tanti dischi non arrivano al quarto ascolto, forse anche meno.

- la musica non è più così importante, socialmente: i giovani preferiscono le immagini, anche se di significato nullo.

 

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